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venerdì 10 maggio 2024

Quando si usa il "grandangolo"?

Il grandangolo/grandangolare è semplicemente la possibilità di scattare una foto o girare un video, con un angolo di visuale maggiore, riuscendo dunque ad inserire nel campo visivo dello spettatore, un maggior numero di elementi e/o riuscendo a dare una visione più completa di quello che si vuole documentare.

Le origini risalgono ormai a piu di un secolo e mezzo fà, e vanno ricercate nel mondo della fotografia, quando appunto un fotografo britannico di nome Thomas Sutton, realizzò e brevettò una lente particolare, utilizzata per le fotografie panoramiche, in grado di coprire un campo di 120 gradi.

Da allora, tale modalità di scatto e la sua utilità, si sono diffuse talmente tanto che i moderni smartphone hanno quasi tutti una lente grandangolare integrata, e vi sono settori, come per esempio quello della compravendità degli immobili, che ne fanno larghissimo uso dovendo praticamente quasi sempre documentare con il campo più ampio possibile, ambienti interni talvolta
di ridotte dimensioni.

La cosa si è trasferita negli anni anche alla cinematografia, che ne fà uso per le riprese interne, ma ancor di più per quelle esterne, nei casi in cui si debba riprendere in modo più ampio possibile uno spazio aperto o un grande edificio.

Il grandangolo tuttavia tende ad alterare la prospettiva, ed è per questo che alcune immagini potrebbero risultare in parte deformate, magari con linee curve su elementi che sono in realtà retti.

mercoledì 24 aprile 2024

Che cosa significa "Vlogger"?

Tutto nacque una trentina di anni fa, quando la parola inglese "Log", usata nella sua accezione di Diario/Registro e non certamente in quella di Tronco di albero, venne unita alla parola "Web", formando per contrazione, più che per unione vera e propria, la parola "Blog".

Un Blog era ed è semplicemente una specie di diario online delle attività od esperienze che si decidono di condividere, sotto forma di sito web, ma più semplice da realizzare, navigare, e comprendere.

In molti aprirono la propria pagina internet, o meglio il loro blog personale, ma la velocità e frenesia, ed anche l'avvento di nuove tecnologie accessibili quasi a tutti, ha allargato l'utilizzo delle videocamere digitali (oggi basta un cellulare) tanto da far nascere i "Vlog".

"Vlog" è quindi nuovamente una contrazione tra due paroli inglesi, nel caso specifico "Video" e "Log", ed è cosi che il "Vlogger" non è altro che colui che crea contenuti video e li condivide all'interno della piattaforma che più predilige.

lunedì 15 aprile 2024

Che cosa è lo "stabilizzatore"?

 Lo stabilizzatore d'immagine si usa sia nel mondo della fotografia che in quello delle riprese.

Una foto, può soffrire di vari mali legati alle vibrazioni potendo risultare mossa o micro mossa. La cattiva riuscita può essere data sia dall'ambiente esterno, magari essere su di un oggetto in movimento come un'auto, o anche solo dalla pressione del dito stesso per scattare la foto.
 
La condizione ottimale, per ovviare al meglio a queste due problematiche, è quella di poter scattare con la fotocamera in un ambiente fermo e sopra ad un cavalletto, ed utilizzando un qualsiasi congegno remoto per inviare digitalmente il comando di scattare la foto.

Tuttavia nelle riprese video serve fare molto di più, ed è per questo che vi sono oggetti come il "Gimbal" (al quale si fissa il congegno che servirà per le riprese) che permettono anche a livello amatoriale di essere tenuti in mano e grazie al movimento su tutti e tre gli assi, di riescire ad attenuare le vibrazioni del camminare o del correre di chi li controlla. 
Oppure a livello professionale, nel mondo della cinematografia vengono usati molto dei carrelli, "Dolly" in inglese, su cui scorrono sopra sia le costose videocamere che l'operatore stesso.

Anche i moderni smartphone sono muniti di stabilizzatori, che stanno negli anni diventando sempre più efficenti, con risultati sorprendenti. Possiedono ormai molti di essi sia una stabilizzazione "meccanica" data dalla possibilità delle lenti di fluttuare parzialmente muovendosi ficamente di quel poco che basta all'interno dell'ottica, da risultare utili alla causa, sia una stabilizzazione digitale, che in automatico riprende usando un angolo maggiore e ne taglia alcune parti laterali per lasciare come risultato finale una immagine centrale che risulta più stabile e guardabile.

domenica 7 aprile 2024

"Alcoholocaust" - Jim Jefferies #SpiegazioneTitolo

 "Alcoholocaust" è uno spettacolo del comico australiano Jim Jefferies, il titolo è abbastanza facile da decifrare, ma essendo stato lasciato il lingua originale, è bene spiegarlo nel dettaglio per un pubblico italiano.

Si tratta di un gioco di parole, tramite l'uso/unione di due parole che ne formano una composta. 
La prima è : "Alcohol" che in inglese non significa altro che "alcol", e la seconda è "Holocaust", anche questa di facile traduzione dato che significa proprio "Olocausto".
La combinazione è stata scelta per una certa passione da parte del comico per le bevande alcoliche, soprattutto la birra, e per, come dirà proprio durante lo spettacolo, per una sua volontà,di voler cercare di smettere di bere.
Unendo le due parole la sua idea era semplicemente quella di far morire l'alcol, nonostante alcuni abbiano tentato di vederci altro nel titolo.
 
Ed in ogni caso, come espresso da lui stesso sempre durante lo spettacolo, alla fine l'ha scelto come titolo semplicemente perchè la trovava una parola divertente. 

lunedì 1 aprile 2024

"Ragazze interrotte" - Oscar ad Angelina Jolie.

 Nel titolo risiede una domanda implicità, ossia se sia stato un premio adeguato o invece una sopravvalutazione della sua performance.. la risposta non è cosi semplice.

Il problema non sta tanto nella qualità della recitazione della Jolie, quanto il fatto che vi sia un divario colossale tra il fatto che ella abbia ricevuto la massima onoreficenza nel mondo del cinema moderno per un singolo attore, ed il film abbia invece finito per non essere acclamato nè dal pubblico nè dalla critica stessa, che è stata cosi enstusiasta invece per la prestazione della Jolie.

Volendo dare una risposta schietta alla domanda mai realmente posta, essa sarebbe "si", nel senso che se lo sia meritato, dato che sicuramente il suo personaggio è stato di forte impatto ed innegabilmente ben eseguito.
Tuttavia verrebbe quasi da pensare, che sia stato un riconoscimento a tutto il cast, che al netto di Wynona Rider, la protagonista, è apparso immensamente ispirato.
Tutti hanno recitato in maniera eccezionale, anche chi aveva parti minori come Woophi Goldberg, ed in particolare le altre 3 ragazze, insieme alla Jolie e alla Rider, che formavano le cosiddette "interrotte", si sono comportate in maniera straordinaria.
 
Purtroppo come detto non tutti hanno apprezzato il film nella sua interezza ed era quindi impossibile che ricevesse premi che consacrassero il lavoro del cast, cosa che fa appunto avere un filo di forse insensata speranza, che il premio fosse indirizzato anche agli altri membri del cast in generale, senza volerne specificamente scegliere uno migliore e ricompensarlo con premi legati ai migliori ruoli da non protagonisti.  

E per quanto tutto questo ragionamento possa essere poco più che una riflessione riguardo all'opera, non è un fatto cosi lontano dal mondo del cinema, quello di premiare qualcuno o qualcosa, al quale hanno contruibuito molti altri fattori e molte altre persone, come emblema di un lavoro ben riuscito.

martedì 26 marzo 2024

La lunga gestazione del nuovo film girato a Lucca.

Un nuovo film d'autore si appresta ad essere girato nella città di Lucca, in Toscana, con nomi di livello sia dietro che davanti la cinepresa, ma in questo post in particolare l'attenzione sarà sulla lunga e tribolata incubazione della pellicola.
 
La gestazione è stata appunto di notevole durata, tanto che il pensiero e desiderio nel regista Peter Greenaway di realizzare tale opera, erano presenti sin dal 2013, quando partecipò di persona al Lucca Film Festival e fu ammaliato proprio dalla città.
Le prime voci sulle riprese risalgono al 2019, quando come attore protagonista fu dato con la quasi totale certezza, Morgan Freeman, cosa che fu poi ritrattata soltanto nel 2023, quando fu annunciato ufficialmente Dustin Hoffman al suo posto.

Piu volte dunque negli ultimi 6 mesi si è sentito parlare di arrivi dell'attore e dalla coprotagonista, Helen Hunt (entrambi in passato premi Oscar), poi posticipati. 
Infatti nonostante la città, sia come opinione pubblica che come istituzioni avesse abbracciato favorevolmente l'idea di un film girato letteralmente "tra le proprie mura", le riprese continuavano a non partire.
Ad aggiungere incertezza vi erano stati anche alcuni episodi, come il fatto che alcune scene fossero di fatto state girate prima della fine del 2023, con alcune comparse, e poi il tutto si fosse bloccato.
Alle non del tutto esplicitamente dichiarate difficoltà si sommava anche un continuo aumento di budget per l'opera, dato dal fatto che molti addetti ai lavori già si trovavano in città da mesi, ed alcuni elementi per la logistica erano già stati affittati.

Ad un certo punto però, ancor più stranamente, cadde un totale silenzio sulla produzione, per settimane non vi furono ne annunci di celebrità in arrivo, ne piccoli passi in avanti sul girato o sulle scenografie, e via dicendo, tanto che molti iniziaro a sospettare e scrivere di come l'opera potessere essere stata abbandonata o venire insabbiata del tutto, incertezza confermata anche da alcune voci ufficiali, che non volendo sbilanciarsi nè in una direzione ne nell'altra, esprimevano come le difficoltà al momento fossero tali da lasciare il tutto sfortunatamente senza certezze.

E poi alla fine arrivò il sole, con la primavera, pare infatti che adesso si possa partire, Marzo 2024 è dato come inizio certo delle riprese, cosa che dovrebbe sbloccare finalmente tutti gli aspetti di questa grande produzione che erano rimasti arenati, tra i quali anche le circa 500 comparse, selezionate tra migliaia di candidature, tramite provini nei mesi precedenti.

Nota finale, come un film da un passato cosi bramoso di certezze, non abbia ovviamente ancora un titolo definitivo al suo primo ciak, si è parlato infatti per mesi del fatto che sarebbe stato chiamato "Lucca mortis", per poi diventare uno dei maggiori candidati insieme a "Towers story" (o una sia variante), quest'ultimo che ad oggi sembra avere maggiori possibilità di essere il prescelto.






sabato 23 marzo 2024

"La Ciociara" #SpiegazioneTitolo

 Non il più complesso dei titoli da spiegare, ma merita comunque due parole al riguardo.

"La Ciociara", film del 1960, fu un adattamento cinematografico di un libro di non molti anni prima di Alberto Moravia. 
Anche l'opera di quest'ultimo si chiamava in quel modo.
 
La parola "Ciociara" deriva dalla zona "Ciociaria", parola piana, ed è semplicemente il modo con cui ne vengono chiamati gli abitanti.
Tale zona ha subito alcuni cambiamenti in piccola parte geografici ed in maggior parte politici, tanto che inizialmente si trattava di una area non troppo definita, tra Roma e Napoli, che coinvolgeva parte di quelli che oggi sono territori della Campania e del Lazio. 
Negli anni, specialmente con l'arrivo del fascismo, al nome iniziò ad essere associata in particolare la zona del frosinate, tanto che oggi la parola ciociaria viene intesa la provincia di Frosinone.
 
Tuttavia, per quanto la Loren sia stata per decenni la "ciociara" più nota a livello cinematografico, con la sua interpretazione nel ruolo di protagonista del suddetto film che le valse addirittura un Oscar, negli anni più recenti, specificamente gli anni '90, il volto più noto della ciociaria, sul piccolo schermo stavolta, divenne quello dell'attrice americana Fran Drescher, in questi ultimi tempi molto presente sui media in quanto leader della protesta degli attori d'oltre oceano.
Interpretò il ruolo di una certa Francesca Cacace, di origini ciociare, nella fortunatissima seria "La tata", sfortunatamente però, fu tutta una costruzione del doppiaggio in italiano, dato che ella e la sua pittoresca famiglia, non erano affatto ciociare nella versione in lingua originale, ma bensi polacco-ebree, ed il nome del personaggio della protagonista fosse Fran Fine.

mercoledì 20 marzo 2024

Che cosa è un Drive-in?

 Da Italiani, se si hanno meno di 40 anni, è più facile aver avuto a che fare con un Drive-throu, ad esempio quello di una catena di fast-food, tra i quali forse il McDrive di McDonald's ne è il più famoso, dove l'operazione consiste nel raggiungere la cassa e successivamente il punto di ritiro del cibo, tutto grazie alla propria auto, e riuscendo a rimanerne sempre all'interno.
 
Se invece, si è sempre italiani, ma si hanno più di 40 anni, la parola Drive-in richiama maggiormente ad un programma televisivo, che riscosse un enorme successo a livello nazionale negli anni '80, a cura di Antonio Ricci, che passò successivamente alla realizzazione di Striscia la Notizia. 
Il nome derivava dal fatto che la scenografia riprendesse fortemente un Drive-in americano.

Ecco, se si è dunque invece, degli Stati Uniti d'America, la parola Drive-in significa delle determinata aree pubbliche dove avvenivano eventi, specialmente proiezioni cinematografiche, ed alla quale si poteva accedere tramite la propria auto, potento inoltre rimanervi all'interno, per tutta la durata della proiezione.
Questo tipo di iniziative ebbero un grande successo negli anni '50 in america, soprattutto grazie alla forte crescita della diffusione dell'automobile sul territorio.

Da noi in Italia tuttavia, tale tipologia di intrattenimento e mondanità non prese mai veramente piede, non certo ai livelli degli Stati Uniti, un po' forse per la cultura/tradizione italiana di vedere il cibo più come momento familiare, in maniera un po' più religiosa, e come attività da prendere con calma e dove proprio il cibo è la star principale, ma anche perchè la grande disponibilità di vasti spazi aperti per realizzare certe proiezioni, non erano proprio la cosa più facile da trovare nelle nostre città.

venerdì 15 marzo 2024

Che cosa è lo "Split screen"?

Lo "Split screen" è una tecnica cinematografica, meno utilizzata al giorno d'oggi rispetto a quando esordi sul grande schermo, ma che è invece sempre più presente nella nostra vita di tutti i giorni, dato che è praticamente quello che viene fatto quando compiamo delle azioni di "multitasking" con i nostri congegni tecniologici. Ma vediamo esattamente che cose significa :

E' composta da due parole inglesi, la seconda, "Screen", è stata ormai sdoganata in innumerevoli frangenti, settori e congegni, ha molteplici significati, specialmente nella funzione di verbo, ossia per esempio quello di "proiettare", oppure "riparare", ma naturalmente ad oggi è principalmente usata per indicare uno schermo, nella maggior parte quello di un computer o di un cellulare.

La prima parola invece forse è meno conosciuta per un non parlante nativo della lingua inglese, ed è stata sentita dire più che altro, almeno a livello italiano, per il tipico piatto culinario, la "banana split". La quale si chiama in quel modo proprio perchè "Split" significa dividere, nel senso di spaccare, ma anche di suddividere in parti, solitamente due.

Il risultato è che tale tecnica nel cinema non stia a significare nient'altro che la suddivisione delle schermo, solitamente in due parti, talvolta in più parti, per rappresentare diverse azioni che vengono compiute il più delle volte contemporaneamente, come ad esempio una telefonata, tipico esempio di Split screen cinematografico, dove si vedono i due attori, (al tempo dei telefoni con la cornetta), telefonarsi e parlare in contemporanea, mostrandosi entrambi nelle loro rispettive stanze.
Non era/è tuttavia essenziale che le azioni si svolgano in contemporanea, potrebbe trattarsi di una divisione delle schermo per mostrare varie azioni compiute, anche dalla stessa persona, per raggiungere la situazione in cui si trova adesso.
 
Attualmente la tecnica di suddivisione delle schermo è particolarmente usata su telefoni e computer per aumentare la produttività specialmente in ambito lavorativo, permettendo alle persone di visualizzare contemporaneamente più pagine internet aperte, o più apps.

lunedì 11 marzo 2024

Alcune caratteristiche del genere "Horror"

 Il genere cinematografico "Horror", in italiano cinema dell'orrore, ha diverse caratteristiche essenziali, come quella di dover suscitare un forte senso di apprensione nello spettatore, di generare momenti di grande suspense, di avere molteplici e sorprendenti colpi di scena, e naturalmente di avere atmosfere e personaggi spesso macabri o sconvolgenti.

A queste si sono aggiunti negli anni anche alcuni stereotipi, data la presenza di essi in varie pellicole, come ad esempio quello di dover contenere sempre una scena in cui qualcuno si stia facendo una doccia, specialmente giovani ed avvenenti ragazze, e di far apparire qualcuno con un coltello improvvisamente mentre ella è distratta. 
Scene/stereotipi che sono poi diventati capisaldi un po' di tutte le parodie fatte al genere negli anni.
 
Facendo un passo indietro, agli inizi del cinema in generale, si può segnalare come non si tratti affatto di un genere apparso in seguito od addirittura moderno, ma che se ne trovino tracce fin dai tempi del cinema muto.
Ancor più sorprendente è come, se pur apparendo nell'immaginario collettivo come un genere abbastanza di nicchia, abbia invece attratto numerosi registi di notevolissima fama internazionale, quali Fellini, Kubrick e Hitchcock per citarne alcuni.

Curioso anche come nonostante i personaggi protagonisti dei film siano spesso esseri mostruosi o indomabili assassini, sono diventati invece parte della cultura generale occidentale, tanto da essere talmente noti da diventare in molti casi addirittura dei costumi di carnevale diffussissimi.
Tra di essi : Dracula, Frankestain e Freddy Krueger, tanto per nominarne qualcuno.

sabato 9 marzo 2024

Perchè si chiama "Regista"?

 La figura del regista non è nata insieme al cinema, ma si è affermata come rilevante e caratterizzante, negli anni successivi.

Il ruolo di tale figura era ed è quello di dirigere tutti gli addetti ai lavori del progetto cinematografico che è in fase di realizzazione.
Tuttavia, trattandosi di una persona che dirige similarmente ad un direttore d'orchestra, la lingua inglese la chiama direttamente "Director", cosa che invece non accade in italiano.
 
Nel bel paese si è aptato per la parola "regista", non provenendo dalla parola "registra", che sarebbe comunque stata pertinente, ma dal concetto di "regia", ossia quello di dirigere/controllare un qualcosa.  

Il ruolo del regista non è ovviamente confinato al mondo del cinema, essendovene anche di teatrali e televisivi.

Da quale campo venissero i primi registi della storia non è ben chiaro, ossia se si trattate di personalità con vena artistica, inseritesi o chiamate a dare il loro contributo alla causa, o se fossero invece figure meccaniche e pragmatiche che servivano a dare ordine al lavoro di tutti, quello che è certo è che sono diventati elementi sempre più rilevanti e caratterizzanti, tanto da diventare per i loro contributi, spesso più importanti degli attori stessi.

venerdì 1 marzo 2024

Che cosa è il "Buerlesque"?

Il Burlesque, in inglese, da noi chiamato anche Burlesco, è un genere cinematografico proveniente dal teatro, anche se li era approdato dalla letteratura, dove veniva chiamato proprio in italiano : Burlesco.

Nasce infatti in Inghilterra, alcuni secoli fa, per ridicolizzare i vari stili di teatro presenti all'epoca, per poi passare soltanto successivamente al cinema, grazie al successo che aveva riscosso nelle sua forma originale, soprattutto negli Stati Uniti d'America.

Gli elementi principali sono certamente l'ironia, il canto, ed il ballo, ma sono diventati aspetti sempre più preponderanti anche quello della sensualità e della seduzione, diventando sempre più presenti situazioni in cui gli attori erano piuttosto svestiti o esiguivano degli spogliarelli.

Negli anni '90 vi è stata una riscoperta di tale genere a livello globale, o almeno nel mondo occidentale, tanto che si è diffuso particolarmente anche nel campo della musica, diventando uno dei temi per i video musicali di vari artisti, principalmente femminili, in voga all'epoca.

lunedì 26 febbraio 2024

La sterminata lista dei grotteschi adattamenti in italiano dei titoli originali dei film #1

Non è la prima volta che su questo blog viene trattato l'argomento di alcuni terribili adattamenti di titoli di film stranieri in italiano (naturalmente molti sono adattati o tradotti egregiamente ed in alcuni casi anche rendendoli più interessanti degli originali), tuttavia sembra una lista talmente lunga ed in continua crescita da meritare una propria saga in capitoli a riguardo. Senza un particolare ordine, ecco due film che hanno subito questa tremenda sorte prima di essere distribuiti nel nostro paese :

NUMB (2007)

"Numb", letteralmente : "intorpidito" titolo che si riferisce per intero alla condizione del protagonista come centro di tutta l'opera, è stato tradotto/adattato in un grottesco e surreale : "Terapia d'amore - il depresso innamorato", in pieno stile commedia italiana, l'intera situazione psico-fisica drammatica del protagonista, è stata buttata in caciara, a tarallucci e vino e alla fine viva l'amore. 
Si, il titolo finale è proprio quello, la condizione del protagonsita viene generalizzata in una genericissima depressione, e via, la parte psicologica è fatta, ora serve descrivere la trama in buono stile italiano, rivelando troppo nel titolo, ed ecco che spunta naturalmente l'amore. 
L'unica cosa che preoccupa più del titolo in se e per se, è pensare a quali altre opzioni possano essere venute fuori come proposte, se quello è stato poi il prescelto in quanto migliore e più adatto. 
 
I LOVE YOU PHILLIP MORRIS (2009)  

Qui invece il titolo è stato basato sulla quantità invece che sulla qualità, per non rischiare, il risultato è anche in questo caso, sconcertante. L'indecisione in fase di scelta finale deve essere stata tra il tradurlo/adattarlo con un "Colpo di fulmine", data la storia d'amore tra i due protagonisti, oppure con un "Il mago della truffa" date le abilità di raggirare ed evadere di uno dei due, ed il risultato finale è stato... beh, "two is meglio che one", quindi, il titolo ufficiale nella versione distribuita in Italia è : "Colpo di fulmine - Il mago della truffa", e la cosa lo fa apparire proprio come se fossero due "sottotitoli" e manchi il titolo vero e proprio. 
Naturalmente si è creato il caos che tutti possono immaginare anche solo leggendo queste poche righe, nessuno si è mai riferito al film chiamandolo con il titolo per intero, ed il risultato è una costante situazione in cui uno lo chiama con la prima parte del titolo ed un altro con la seconda e solo ad un certo punto i partecipanti alla conversazione si rendono conto che stanno parlando dello stesso film. 




domenica 25 febbraio 2024

Che cosa si intende per "Film d'avventura"?

 I film d'avventura sono un vero e proprio genere cinematografico, esistente ormai da parecchio tempo e con delle proprie caratteristiche specifiche da rispettare o da innovare se si vuole che la propria opera sia considerata tale.

Una di esse è quella di avere molte scene di azione, spesso anche parecchi combattimenti fisici, al contrario di film che incentrano la propria particolarità nei dialoghi, come magari un thriller psicologico, in questo genere si punta molto a movimentare le scene.

Altra caratteristica è quella di avere spesso un protagonista coraggioso, valoroso, solitamente anche fisicamente prestante, che deve salvare qualcuno, come ad esempio una giovane ragazza, o qualcosa, come magari un regno.
Il tono di questi film è quasi sempre drammatico, difficile si tratti di commedie divertenti.

In questo genere sono molto importanti e solitamente curati, i costumi e le ambientazioni, che spesso sono anche tra le cose che più vengono ricordate ed apprezzate di queste pellicole, come nel caso della trilogia de Il signore degli anelli.
Da notare anche come quasi sempre la storia di svolga nel passato.

Un esempio su tutti di film di grande successo del genere avventura, oltre alla trilogia già citata, è la saga di Indiana Jones, ed a sottolineare l'importanza e la diffusione di tale genere, ad essa lavorarono come elementi principali della realizzazione e recitazione, niente di meno che Steven Spielberg, George Lucas ed Harrison Ford.
 

martedì 20 febbraio 2024

La "Walk of fame" di Montecatini Terme



 La "Walk of fame", argomento che questo blog ha già trattato, è più o meno nota a tutti gli appassionati di cinema e certamente oltre, ma altrettanto probabilmente non ne è nota l'esistenza di una sua versione, sicuramente minore, nella cittadina toscana di Montecatini Terme.

La città, che è stata meta di un notevole flusso di turismo termale, si è sviluppata con una connotazione molto aristocratica, qualcosa di simile a Forte dei Marmi, e la cosa si può riscontrare un po' in tutto, dalle boutique all'architettura, e da pochi anni è stata impreziosita anche da queste "stelle" dedicate alle star che vi hanno soggiornato.

Non si tratta appunto di stelle come per Los Angeles, ma di borchie metalliche leggermente rialzata dal terreno, sulle quali è inciso il nome dell'artista, (nelle foto 3 personaggi legati al mondo della cinematografia nostrana e mondiale) ed una data, che non è altro quella dell'anno della loro prima visita in città.
Naturalmente le borchie non sono state apposte in tale anno, dato che l'istallazione è iniziata soltanto nel 2011, ma continua ad andare avanti, ed ad oggi su questa centralissima via della città, sono già piu di 200 quelle apposte.

giovedì 1 febbraio 2024

Codice d'onore (1992) - Spiegazione titolo


Il titolo merita un post di spiegazione perchè non è cosi intuitivo, specialmente nella sua versione originale. 

Tutta la trama ruota intorno ad un fatto avvenuto in un dislocamento di Marines nella baia di Guantanamo, e per tutto il film si cerca di dimostrare che la cosa sia stata effettivamente un "Codice rosso", allora perchè non chiamarlo semplicemente cosi nell'adattamento italiano del titolo?.

Perchè un tema ancor più portante nella pellicola, è l'onore, sul quale si basa anche la frase finale (che non verrà riportata qui per non fare spoiler a chi non lo avesse visto), e che viene ben espresso nella scena in cui i due Marines a processo, elencano il codice sul quale si basa la loro esperienza nell'esercito e di conseguenza la loro stessa vita, ossia : "Reparto, Corpo, Dio, Patria". 
Tutti questi aspetti sono probabilmente stati la ragione per la quale è stata scartata la scelta di un semplice "Codice rosso".
 
In lingua originale invece la questione è ancor meno ovvia, e senza spiegazioni ufficiali sarebbe probabilmente quasi impossibile dedurre il senso del titolo : "A few good men".
Il quale appare lungo, poco accattivante, complesso per i parlanti non nativi, etc etc, a prima vista decretabile come una pessima scelta. 
La traduzione letterale sarebbe : "Alcuni uomini buoni", in cui il "buoni" è adattabile ancor meglio con qualcosa come "validi" o "in gamba", e riguarda una campagna di reclutamento, realizzata dal governo americano, durata parecchi anni e terminata durante gli anni '80, il quale slogan era : "We are looking for a few good men", "Stiamo cercando alcuni uomini validi". 
Anche una volta spiegato rimane una scelta molto poco internazionale, ma sicuramente toglie il dubbio sul perchè sia stato scelto un titolo cosi particolare.
In fondo i Marines sono un qualcosa di puramente americano, questo forse spiega il perchè di una scelta cosi orientata verso il mercato interno.

venerdì 19 gennaio 2024

"Fools rush in" (1997) #SpiegazioneTitolo


Questo post varrà come doppia spiegazione, dato che la versione originale del titolo, piuttosto intrigante e criptica, ma allo stesso tempo semplice e di facile comprensione per i parlanti nativi e non, è stata tradotta/adattata con una incomprensibile e banalizzata versione per il pubblico italiano.

"Fools rush in" (letteralmente : "lo scemo si precipita") è nel mondo anglosassone una espressione idiomatica, che sta a significare l'atteggiamento ritenuto tipico delle persone stolte o magari credulone, ossia quello di essere precipitosi e buttarsi nelle cose non sapendone magari abbastanza a riguardo.
Questo risulta appunto come un titolo sufficentemente ermetico, ma che alla fine farà concordare tutti su quanto combaci bene con il tema e la trama dell'opera.
 
Di contro, nella versione in italiano si consuma un mezzo dramma tutto nostrano, che come quasi sempre coinvolge il dare il massimo possibile di informazioni, anche veri e propri spoiler, su che cosa tratti il film e quali siano gli avvenimenti principali.
Il risultato è un infantile "Mela e Tequila - Una pazza storia d'amore con sorpresa", che "tradotto" per chi non avesse visto il film, si riferisce al fatto che uno dei due protagonisti sia di New York (La grande mela), mentra l'altra sia messicana (Tequila), e come se non bastassero questi riferimenti banali e stereotipati, si passa alla classica spiegazione della trama con la quasi immancabile aggiunta della parola amore.
 
Nello specifico si fa presente al pubblico che si parli di una storia tra due partner, che venga coinvolto naturalmente l'amore, che sia molto impulsiva (pazza), e che bisogni aspettarsi una grande sorpresa che li riguarda.
Il risultato è un titolo estremamente esplicito, rivelatore, eccessivamente lungo, e tutto il resto dei difetti già descritti.
Il tutto decisamente ricollegabile al fatto di voler attrarre tutti gli appassionati di commedie senza rischiare di perdersene uno, dandogli inoltre proprio tutti gli aspetti principali prima di entrare in sala.

martedì 16 gennaio 2024

Che cosa vuol dire "Dissolvenza"?

 Il termine probabilmente è stato preso direttamente dalla chimica, dove "dissolvere" significa quando per esempio un corpo di un qualsivoglia materiale, anche una zolletta di zucchero, scompare, all'interno ad esempio di un liquido, come accadrebbe appunto alla zolletta in un bicchiere d'acqua.

Ancora più utilizzato nella musica, dove serve per passare da una canzone ad un'altra, senza lasciare attimi di vero e proprio silenzio. Spesso chiamata anche sfumatura, particolarmente quando si trova alla fine di una traccia o addirittura come finale di canzone per una performance dal vivo.

Nella cinematografia è altrettanto presente ed usata, facente parte della categoria delle transizioni, ossia le tecniche che permettono di passare ed amalgamare, una scena ad un'altra. In inglese viene chiama "fade-in" o "fade-out", termini che rendono bene l'idea di come si possa usare sia antecedentemente a tutto, cioè per passare dallo schermo nello alla scena iniziale, oppure come chiusura, per andare dalla scena finale (non necessariamente di tutto il film, si può trattare anche solitamente della scena finale di una certa sequenza) allo schermo nero.

La terza possibilità di utilizzo è quella già detta del passare semplicemente da una scena all'altra, in sostanza la stessa identica operazione che attua un Dj musicale con le due piastre tra una canzone e l'altra.

domenica 7 gennaio 2024

Che cosa è un Divx?



Lasciando perdere la risposta piu tecnica, che comporterebbe la spiegazione di che cosa siano un codec, il formato .avi, e un mpeg4, tutti elementi che hanno contribuito in diversi aspetti alla nascita del Divx, ma volendone analizzare invece la parte più antropologica, si potrebbe definire il Divx come un fenomeno sociale.

Nella pratica il Divx (Digital Video Express) è un software sviluppato in ultima analisi dall'omonima azienda, per la compressione (quindi con riduzione della qualità) di un file video, spesso con Divx, come per Dvd, Blueray etc, si intende colloquialmente il cd-rom sui quali si trova il file.

L'elemento materiale, ossia il cd-rom, perchè questa "tecnologia prendesse piede" era già enormemente diffuso, quindi non è stata una rivoluzione come lo fù appunto il cd stesso o ancor prima la musicassetta, ma è stata una tappa altrettanto rilevante nel passaggio da un mondo "analogico",
che ancora usava e necessitava quasi imprescindibilmente di un supporto fisico per la diffusione di materiale audio-video, ad un mondo quasi completamente digitale, quello che è diventato di fatto lo "streaming" attuale.

Difficile chiamare però il mondo antecedente come realmente analogico o privo di elementi, come la Tv e la radio, che non si basassero su una diffusione senza supporti, tuttavia, il Divx ha realmente dato la possibilità all'utente comune di diffondere e scambiarsi, quantitativi di dati che prima sarebbero stati impensabili.

Per inciso il Divx ha permesso, grazie appunto al supporto fisico del cd-rom, di comprimere in uno, massimo due, cd, tutti i dati di un intero Dvd, riuscendo cosi a far avere a chiunque, un file inferiore solitamente a 700 mb (lo spazio di un cd-rom vergine) con all'interno un intero film di svariati gigabytes che si trovava antecedentemente magari su un Dvd (che può contenere appunto diversi giga).

Il risultato a livello sociale è stato che, specialmente verso la fine degli anni '90 ed inizi '00, decine di migliaia di utenti di internet in giro per tutto il mondo hanno iniziato a scaricare (download da internet) o rippare (estrarre un file da un dvd per metterlo poi su di un divx) o cinerippare (riprendere al cinema per poi depositare su un divx) film.
Lo scopo era del tutto soggettivo, chi per vederli a casa di amici, chi per scambiarli in grandi quantità
fisicamente di persona o spedendoli (tramite posta), chi per collezionarli, e chi immancabilmente per completare l'opera di illegalità, oltre alla pirateria, per lucrarci vendendoli.

Il Divx permise la diffusione di film tra persone comune, allo stesso modo in cui le cassette fecero a suo tempo per la musica. Persone normalissime, nella propria abitazione, senza bisogno di equipaggiamenti costosi o complessi, potevano scaricare e doppiare (grazie al masterizzatore, altro elemento tecnologico da poco a disposizione delle masse) del film, proprio come era accaduto anni prima alle musica grazie alle musicassette. 

domenica 17 dicembre 2023

Che cosa significa la parola "Budget"?

 La parola "budget" è ormai di uso comune nel parlato in italiano, nonostante appaia sia alla vista che una volta udita, che non si tratti di una parola italiana, o forse si?

Innanzitutto il suo significato, essa sta infatti ad indicare un quantitativo di risorse, solitamente denaro, che vengono stanziate per eseguire una determinata azione. Nella cinematografia rappresenta quindi semplicemente il quantitativo di soldi, che una determinata produzione decide di dedicare alla realizzazione di una opera. 

Ma se pur a vederla scritta, e sentita pronunciata, sembri una parola del tutto anglosassone, è invece una derivazione del francese "bougette", ossia una sorta di borsa, o addirittura del latino "bulga" con la quale si intendeva la bisaccia di cuoio dove venivano trasportati documenti contabili. 

Non è quindi un vocabolo che si possa definire come propriamente venuto da altre culture, o un neologismo, ne una parola come per esempio quelle del campo dell'informatica che stanno venendo tutte importate pari pari dall'inglese, ma più un concetto, forse partito dai latini, che ad oggi viene espresso nella maggior parte del mondo occidentale, usando quella sequenza di lettere.

Jimmy Carr, uno dei re del Black humor.