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venerdì 23 febbraio 2024

"Vedo la gente morta" #FrasiFamose (Spoiler)

 "Vedo la gente morta" (in originale "I see dead people") è la frase che è stata presa come significativa di quel capolavoro di thriller drammatico che è Il Sesto Senso. 

Uscito nel 1999, con protagonista un Bruce Willis in panni molto diversi da quelli classici del poliziotto pronto a tutto, riscosse un successo colossale, guadagnano circa 300 milioni di dollari in patria, gli Stati Uniti d'America, ed altrettanti all'estero.

La frase in questione si riferisce a quando il bambino coprotagonista del film, Cole, si decide finalmente a rivelare il suo segreto personale al proprio terapista, uno psicologo (Bruce Willis), e voltandosi verso di lui esclama proprio quelle parole.

Nello specifico significa che egli è in grado di vedere persone che sono morte, e che vagano ancora sulla terra in cerca di concludere un qualcosa di lasciato appunto inconcluso. 

La scena immediatamente successiva è un primo piano sul volto di Bruce Willis, e questo aveva fatto temere che la cosa potesse rivelare troppo riguardo alla trama, tuttavia alle proiezioni di prova, nessuno fece tale collegamento, e cosi fu lasciata come tale.

Sia la frase, che il film, sono state inserite dall'A.F.I. nella lista delle, rispettivamente, migliori cento frasi di tutti i tempi, e migliori 100 film.

sabato 17 febbraio 2024

Da dove proviene la frase "Huston, abbiamo un problema"?

La frase "Huston, abbiamo un problema" (Huston, we have a problem) è una frase pronunciata da Tom Hanks nel film Apollo 13 del 1995, pellicola che narra le vicende della ominima missione spaziale. Tale frase è stata inserita al cinquantesimo posto, tra le 100 più importanti battute cinematografiche di tutti i tempi, da parte dell'AFI (American Film Instituti).

Nello specifico si riferisce ad un problema improvvisto avuto a bordo della/alla navicella, che l'equipaggio dovette riferire al centro di controllo, e quelle, furono le parole usate per cominciare la comunicazione.

Tuttavia, essendo la pellicola basata su fatti reali, non è una invenzione degli autori, ma un leggero adattamento della frase realmente pronunciata dagli astronauti della missione mentre erano in comunicazione con il centro di controllo della Nasa, l'agenzia spaziale americana, che si trovava e si trova tutt'ora, appunto a Huston. 
La frase esatta fu "Huston, we've had a problem here", che mantiene comunque il significato inteso nel film.
 
Significato che però negli anni, soprattutto nell'uso comune, ha assunto una valenza più sarcastica. Si usa infatti, ed è una espressione piuttosto diffusa anche a livello internazionale, almeno nel mondo occidentale, per indicare qualcosa di inaspettato, qualcosa che sia andato storto rispetto a come era previsto, ma con tono ed accezione più ironici che allarmati. 

lunedì 22 gennaio 2024

"Sono il re del mondo!!" Titanic (1997)

 Titanic è un film del 1997 diretto da James Cameron. Il risultato in termini di incassi e di critica fu eccezionale, ma oltre a tutti i vari riconoscimenti classici, è stato "premiato" anche dall'AFI con l'inserimento di una delle sue battute tra le 100 frasi più famose dei film di tutti i tempi.

Più precisamente stiamo parlando della frase "Sono il re del mondo!! (in originale : "I'm the king of the world") urlata a braccia aperte sul punto più estremo della prua della nave, da un giovanissimo Leonardo Di Caprio, nel film Jack Dowson, durante il viaggio verso gli Stati Uniti. 

 
Questo riconoscimento da parte dell'American Film Institute, è ancor più sorprendente se si pensa che la frase non era nel copione, e dopo vari tentativi di girare la scena come era stata pensata, lo stesso regista, insoddisfatto dal risultato generale, disse a Di Caprio di urlare quella frase aprendo contemporaneamente le braccia. Da quella improvvisazione, nacque la frase che forse oggi è associata maggiormente ad uno dei film più noti nell'immaginario collettivo, di tutta la cinematografia occidentale.

domenica 24 settembre 2023

Da dove viene la frase : "Gli farò un'offerta che non potrà rifiutare" #FrasiFamose

La frase "Gli farò un'offerta che non potrà rifiutare", in originale (I'm going to make him an offer he can't refuse.) è stata pronunciata ormai già più di 50 anni fa, sul set del film "Il padrino - parte I", nel 1972, da Marlon Brando, nei panni di Vito Corleone. 

Nello specifico, si riferisce ad una tipologia di "offerte" proposte dalla mafia, ossia essere posti davanti ad un bivio che ha come opzione meno peggiore quella di accettare le loro condizioni, e come opzione peggiore, nella maggior parte dei casi, la morte. 

Tale frase riscosse un enorme successo, soprattutto nel mondo reale, dove divenne di uso comune, ovviamente con accezione più ironica che altro, in contesti di vita quotidiana, per indicare come qualcuno si sarebbe preso carico e cura di un piccolo problema che riguardava un'altro o entrambi, a modo di favore e nulla più.

Il successo di tale espressione fece si che fosse riutilizzata più volte all'interno della saga, durata tre capitoli (o "parti" come più spesso si legge riguardo alla trilogia de Il Padrino).

Rimanendo sul tema del successo, l'AFI ha attribuito al film, il terzo gradino del podio nella categoria I migliori 100 film di tutti i tempi, ed addirittura il secondo gradino del podio, alla frase in questione, nella lista delle 100 più famose citazioni cinematografiche. 

In entrambi i casi verrebbe da dire che, tenendo conto della soggettività, sono riconoscimenti meritati. 


 

 

 

 

   Gli farò un'offerta che non potrà rifiutare.
“I'm going to make him an offer he can't refuse.”    Vito Corleone
(Marlon Brando)    Il padrino    1972    [2]

 

 

lunedì 7 agosto 2023

Chi ha detto "Strade?, dove stiamo andando non c'è bisogno di strade!"

 La frase è stata pronunciata dal dottor Emmett L. Brown, detto "Doc", personaggio interpretato, magistralmente, da Christopher Lloyd.

La traduzione è fedele all'originale, in inglese : "Roads? where we are going we don't need roads!"

Si trova nel secondo capitolo della saga di "Ritorno al futuro", e viene detta dal suddetto, per indicare che ormai la loro auto per i viaggi nel tempo, non ha più bisogno di strade vere e proprie per decollare ed atterrare, dato che adesso è in grado di eseguire quelle manovre similarmente ad un elicottero.

Non avrebbe potuto essere altrimenti, ed è coerente con il resto degli altri elementi surreali o futuristici della storia, dato che il "flusso catalizzatore" è ormai in grado di funzionare anche con bucce di banana e lattine di bibite gasate, comprese le lattine stesse.

Non è stata inserita dall'isituto cinematografico americano tra le 100 frasi più famose, ma ha comunque conquistato fin da subito un posto rilevante ed indelebile nella mente di milioni di giovani che avevano appena assistito alla proiezione del film.

domenica 23 luglio 2023

"Mamma diceva sempre.." #FrasiFamose

"Mamma diceva sempre: la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita.", in originale (Mama always said life was like a box of chocolates. You never know what you're gonna get.).

La frase è stata pronunciata su di una anonima panchina, durante la lunga attesa per un autobus, da Tom Hanks nei panni di Forrest Gump, nell'omonimo film del 1994.   

La battuta ebbe un forte impatto sul pubblico, tanto da diventare la più iconica del film, insieme a "Stupido è chi lo stupido fa", e "Mi chiamo Forrest, Forrest Gump".
Tom Hanks stesso ricevette il premio oscar, come miglior attore protagonista, ad un solo anno di distanza dalla sua precedente vittoria, per Philadelfia, e questo la dice lunga su quanto sia stata apprezzata la sua performance, dato che la scelta di attribuire due oscar consecutivi nella categoria che forse è la più ambita in assoluto, la rende una scelta molto ponderata.

Allo stesso modo, anche la battuta in questione, è stata a suo modo premiata, venendo successivamente inserita dall'AFI (American Film Institute) tra le 100 più rilevanti del mondo del cinema, al quarantestimo posto, ed anche questo la dice molto lunga su quanto iconica sia diventata.





venerdì 14 luglio 2023

Che cosa vuol dire "88 miglia orarie" nella cinematografia?

 88 miglia orarie (in originale : "88 miles per hour) non è un termine tecnico, ma bensì un numero ben preciso, pronunciato più volte, durante il primo episodio della saga "Ritorno al futuro". 

Si tratta della velocità, circa 142 kilometri all'ora, che richiede il congegno che stanno utilizzando i protagonisti, per essere teletrasportati nel futuro, o meglio inizialmente nel passato.

Il congegno in questione sembrava dovesse essere inizialmente un frigorifero, l'idea fu poi scartata in favore di una automobile vera e propria, e ne fu scelta una con linee piuttosto particolari, forse per farla sembrare già futuristica senza troppe ulteriori modifiche. 

L'auto scelta fu una DeLorean, che era in grado di trasportare i suoi passeggeri avanti o indietro nel tempo, previo il raggiungimento delle 88 miglia orarie. Toccate le quali scompariva da un momento temporale, per finire in un'altro, lasciando dietro di se soltanto due lingue infiucate date dal passaggio delle ruote.

martedì 20 giugno 2023

Chi ha detto "Hey tu porco, levale le mani di dosso!"?

 La frase in questione (in originale : "Hey you, get your damn hands off her") proviene dal primo episodio della saga di "Ritorno al futuro", del 1985.

La traduzione in italiano è stata fatta in maniera molto libera, forse più un adattamento, ma per quanto differisca nella forma, ne mantiene il contenuto, ed il messaggio voluto.

Non si tratta di una frase inserita in nessuna classifica delle più famose o memorabili, non è nemmeno la più citata del film stesso, ma è comunque entrata nella memoria collettiva, sia per la concitazione della scena in cui viene pronunciata, sia per il tono e la comicità involontaria del personaggio nel farlo.

Specificamente viene detta da Crispin Glover, nel film George Mcfly (padre di Marty Mcfly, interpretato da Michael J. Fox) in faccia al bullo di turno, che ha appena iniziato a tentare di approfittarsi di una ragazza. 
Va dato credito alla scelta lessicale del doppiaggio in italiano, perchè forse la rende ancora più surreale e memorabile.
 
 Una nota di curiosa, è come purtroppo, lo stesso Crispin Glover, che nel primo episodio mostrò una performance eccezzionale ed estremamente calzante, a causa di divergente con la produzione, non prese parte a tutta la trilogia, facendo probabilmente perdere al mondo, altre perle come quella.

venerdì 19 maggio 2023

"Up to 11" (Spiegazione)

 L'espressione in inglese "up to 11", o a volte "this goes to 11", proviene dal film "This is Spinal Tap" del 1984, e significa letteramente, almeno nella scena in questione, che l'amplificatore musicale del protagonista poteva essere alzato di volume fino ad 11, ossia 1 in più rispetto a tutti gli altri, che da sempre hanno la possibilità di regolare il volume soltanto da 0 a 10.

All'interno della pellicola, già molto comica e densa di scene citabili e ripetibili come battute, è quella che è risaltata di più e rimasta maggiormente nella storia, proprio per originalità e curiosità riguardo al concetto.
E' diventata infatti un possibile modo di esprime due concetti che capita di dover descrivere nella vita, ossia quando qualcosa viene fraintesto, nel caso in questione il volume massimo non cambia, l'11 è soltanto l'equivalente del precedente 10 ma in una scala con più scalini, oppure quando qualcosa realmente supera di un gradino qualcosaltro.
 
La popolarità e l'interesse attorno a tale espressione furono da subito tali, che sia alcuni produttori di amplificatori che varie band musicali, iniziarono rispettivamente a produrre ed ad usare, strumenti che avessero una numerazione che andava oltre le canoniche 10 tacche. 

venerdì 16 dicembre 2022

"Tu non puoi reggere la verità!!" #FrasiFamose

La frase in questione (In originale : "You can't handle the truth!!") si trova in "Codice d'onore" (In originale : A few good man), un film di inizio anni '90, con un cast davvero notevole.

Viene pronunciata dal personaggio interpretato da Jack Nicholson, il colonnello Nathan R. Jessup, ed ha superato abbondantemente i confini del successo del film stesso, venendo inserita tra le cento frasi più rilevanti del cinema americano, e diventando nota anche a chi non abbia mai direttamente visto la scena.

 
L'adattamento in italiano, è sostanzialmente una traduzione letterale, quindi il concetto rimane inviariato, e sta a significare che il popolo, è il primo a non dovere/volere/potere sapere la verità riguardo ad alcune attività, in questo caso quelle governative legate alla forza militare dei Marines americani, perchè non potrebbe reggere il peso di certe informazioni e certe situazioni.

Il discorso del personaggio in questione, prosegue nel film con un monologo su come al mondo ci siano dei muri, fisici e figurati, che abbiano bisogno di essere sorvegliati, e di come questo ruolo non sia adatto a tutti, concludendo in fine che per quanto un Marine possa non piacere come figura e come principi, la gente ne ha bisogno, la sua esistenza è necessaria, per il bene e la salvaguardia del popolo. 


mercoledì 23 novembre 2022

Vacanze di Natale (1983) Frasi famose

Il film è stato un tale assortimento, anche se non particolarmente vario come concetti,  di frasi diventate e rimaste storiche nella cinematografia italiana, e soprattutto trasposte alla vita di tutti i giorni, che sarebbe davvero lungo citarle e spiegarle tutte.

Eccone perciò qui tre esempi rappresentativi sentiti e risentiti da tutti quelli nati prima del 2000 : 

Jerry Calà, nel film "Billo", viene contestato retoricamente sul come mai le donne lo trovino interessante e risponde : "Non sono bello, piaccio". 
Frase da quel giorno utilizzata in innumerevoli frangenti da parte di tutto il genere maschile italiano, specialmente dagli adolescenti dell'epoca.

Guido Nicheli, in arte "Il Dogui", che in pieno relax su di una sdraio in una giornata di sole a Cortina, dispensa la pillola : "Sole, whisky e sei in pole position". Anch'essa citata per anni a seguire, ogni qualvolta ci sia stato da elogiare una situazione rilassante o da vantarsi di trovarsi in una situazione elitaria.

Un'ultima, ben nota ed anch'essa diventata proprietà nazionale anche se chiaramente molto "dialettale", è quella di Riccardo Garrone, nel film l'avvocato Giovanni Covelli, che nel suo piccolo commento/discorso di Natale, esclama : "E anche questo Natale.. se lo semo levati dalle palle".
Cafona, da usarsi in ambienti molto familiari ed amichevoli, è diventata il simbolo dei veri e finti, odiatori del Natale.

In conclusione, quello che sorprende, specialmente per chi non aveva ancora visto la pellicola, è di trovarsi davanti a cosi tante frasi storiche, sentite in mille situazioni nella propria vita, tutte raggruppate in un solo film, che non sarà in alcun modo stato raffinato, ricercato ed educativo, ma nel suo piccolo ha contribuito a far nascere e crescere alcuni personaggi cinematografici storici italiani ed ha rappresentato bene l'Italia ruspante ed arricchita, ma anche rumorosa ed altezzosa di quei tempi. 


domenica 13 novembre 2022

"I'm walking here! I'm walking here!" ("Sto camminando qui! sto camminando qui!") #Spiegazione

 La frase "Hey, I'm walking here!, I'm walking here!" (Tradotta letteralmente e doppiata in italianao : "Sto camminando qui! sto camminando qui!"), è una frase del film "Un uomo da marciapiede" del 1969 (in originale : "Midnight Cowboy") con protagonista Dustin Hoffman, nella parte di Enrico "Rico" Rizzo.

La peculiarità di tale frase, ed anche ciò che la fece diventare famosa, è che non fosse nel copione e sia una di quelle improvvisazioni che piacciono tamente al regista che sul momento viene deciso di inserirla nella pellicola.

 
La storia è semplicemente che il film aveva poche risorse economiche e quindi non vi era modo di chiudere una intera strada di New York City per poi riempirla di comparse per girare la scena, accadde quindi che durante la scena di una camminata sul marciapiede in mezzo alla gente, Dustin Hoffamn stesse parlando/recitando e cercando di prendere il tempo al successivo semaforo per poter passare con il verde e continuare la scena/conversazione fluidamente, tuttavia un tassista decise di non rispettare esattamente quel semaforo e per poco non colpisce lo stesso Hoffaman, il quale se pur inveendogli contro, non proferì parola sul fatto che avesse rovinato una scena di un film, ma pensò lucidamente di rimanere nella parte urlando proprio "Hey, sto camminando qui!, sto camminando qui!".

Il resto è storia, anche se la cosa ha suscitato nel tempo leggere controversie per il fatto che alcune persone presenti sul set abbiano riferito che il taxi fosse guidato da una comparsa. La cosa sembra essere stata confermata, ma lasciando veritiera anche la versione dell'improvvisazione, sembra infatti che la scena piacque al regista cosi come era venuta naturale, ma che volle rigirarla nuovamente, pianificandola con degli attori.


 

domenica 8 maggio 2022

"Sento il bisogno, il bisogno di velocità" Top Gun (1986) #Curiosità


 L'AF.I. (American Film Institute) ha inserito al 94esimo tra le migliori citazioni dei film di tutti i tempi tale frase. 

Si tratta delle parole pronunciate dal tenente Pete Mitchell soprannominato "Maverick" (personaggio interpretato da un giovane Tom Cruise), al suo amico e collega, Nick Bradshaw detto "Goose" (interpretato da Anthony Edwards). 

Appena scesi da un volo, essendo rispettivamente pilota e navitagatore di aerei da caccia della aeronautica americana, i due si danno il cinque mentre Maverick pronuncia quella frase. 

Il film fu un successo dalla dimensioni inaspettate, e tutto quello che apparve in quelle quasi due ore di immagini diventò ambitissimo e ricercatissimo. Si moltiplicarono le richieste per entrare a far parte dell'aeronautica militare da parte di giovani infatuati dalle gesta mostrate nel film, gli occhiali Ray Ban di Tom Cruise andarono a ruba, ma forse più di tutto, persino più del film stesso, vendette la colonna sonora, che andò oltre i confini di un interesse per una pellicola di azione.

Tutto questo per dire che forse i dialoghi non furono l'elemento che più colpì e rimase di tale opera, tanto che la frase, almeno nella versione italiana, non diventò cosi di uso comune tra i giovani dell'epoca come accade invece spesso per frasi cinematografiche d'impatto. 

Diverso forse fu il suo destino nel mondo anglosassone, dove certamente l'espressione ha continuato ad aver risalto mediatico quando pochi anni dopo è uscito il noto videogioco "Need for speed".

Quello che è certo è che Tom Cruise avesse davvero un bisogno di velocità, visto che in molti dei suoi film, la saga di Mission Impossible su tutti, sembra richiedere il vero e proprio brivido del rischio, è infatti lui stesso, come è ormai ben noto, a girare le scene più pericolose nei suoi film invece di usare una controfigura.

sabato 30 ottobre 2021

"Hasta la vista, baby!", le frasi più famose dei film - #CineQuotes

La battuta è stata pronunciata da Arnold Schwarzenegger, nel secondo capitolo della saga dei Terminator, Terminator 2 - il giorno del giudizio, uscito nel 1991.

La frase è un misto spagnolo-inglese, se infatti per la prima parte "Hasta la vista", si parla di un esistente ma non particolarmente usato saluto in lingua spagnola, il "baby" finale viene direttamente dal mondo anglosassone.

Letteralmente la prima parte significa "Fino a quando" (Hasta), "Non ci rivedremo" (La vista), mentre il "Baby" (Bambina), è spesso usato per intendere quello che in Italiano sarebbe il "piccola" o "piccolo" detto magari affettuosamente al proprio partner.

E' stata appunto resa popolare dAl film in questione, tanto che oggi è quasi impossibile usarla nel parlato comune senza fare un chiaro riferimento alla pellicola.


Quello che la rende ancor più particolare è il suo misto serio-faceto, mentre infatti "Hasta la vista" (se pur di fatto espressione formale), veniva usato per lo più per rappresentare un momento in qualche modo drammatico, dove si salutava qualcuno, con la certezza di rivederlo ma senza sapere quando, il "Baby" finale è la quintessenza dell'assurdità.

Se a ciò aggiungiamo il fatto che venga detta tra due personaggi che nel film non hanno nessun aspetto sentimentale che li unisca, in più poco prima di sparare un colpo d'arma da fuoco "mortale" e visibilmente "ferito", con inoltre una pioggia di scintille alle spalle e tra due robot.. decisamente era la frase giusta per il momento particolare in cui è stata pronunciata.

sabato 16 ottobre 2021

"Rosabella!", le frasi piu famose dei film - #RiconosCinema

Tra le 100 piu grandi frasi di film di tutti i tempi da parte dell'A.F.I. (American Film Institute) vi è al 17esimo posto, la "frase", "Rosabella", in lingua originale "Rosebud" (Bocciolo di rosa), pronunciata da Orson Welles, nei panni di Charles Foster Kane, un magnate della stampa, nel film Quarto Potere, del 1941, in lingua originale appunto Citizen Kane. 

Tale frase, espressione, parola, nome, qualsivoglia chiamarla, è a differenza della stragrande maggioranza delle citazioni nella lista, non soltanto usata in una sola scena, ma è costante all'interno del film.


La citazione vera a propria messa in lista, si riferisce alla scena iniziale del film, dove Orson Welles, in punto di morte, si lascia scappare una palla di vetro di mano esclamando proprio, e soltanto, "Rosabella".

Il resto del film è una continua ricerca, fisica, ma anche all'interno della psiche del protagonista, da parte di altri personaggi, sul perché proprio quella parola in un momento del genere.

Difficile elaborare di più a riguardo senza far spoiler, ma è possibile dire che il finale non lascerà certo indifferenti.

I riferimenti nel corso degli anni si sono sprecati, da "I Griffin" a "Se mi lasci ti cancello", tantissimi hanno voluto inserire elementi riconducibili a tale scena come tributo nei loro lavori.

Per gli appassionati, o chiunque si fosse interessato a tale pellicola o fosse solamente incuriosito della cosa, è di recente uscito il film "Mank", che parla proprio della vita, in particolare dei momenti riguardanti la scrittura della sceneggiatura per il film Quarto Potere, del suo autore, Herman J. Mankiewicz.


mercoledì 6 ottobre 2021

"Eh la madonna!" - #RiconosCinema

Chi è l'ambasciatore che ha portato in giro per innumerevoli pellicole del cinema Italiano tale espressione?! 


Renato Pozzetto, classe 1940, Milanese D.o.c., nato in città e cresciuto in provincia a causa dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, tornato nel capoluogo per esibirsi artisticamente, dove riscosse fin da sito un ottimo successo nei locali della città. 

Molta della prima parte della sua carriera è legata al suo duo comico "Cochi e Renato", in coppia con l'amico Aurelio, detto "Cochi", anch'egli milanese.

Il resto della carriera si svolge principalmente come attore cinematografico di commedie, talvolta come protagonista, come ad esempio in "Il ragazzo di campagna", altre in gruppo con altri comici come nell'indimenticabile "Grandi magazzini". 

Ma per quale ragione la milanesità di Pozzetto è rilevante?, perché oltre ad essere stato il suo marchio di fabbrica forse involontario, è stato un marchio che poi lui stesso si è cucino addosso da attore caratterista, con tanto di espressioni iconiche che ne hanno contraddistinto tutta la carriera, come il "Taaac" e come appunto "Eh la madonna!"... qui in foto in una nostra maglietta personale, poco stirata, unita al gioco di parole con "eau" (acqua, in Francese), e l'immagine di Pozzetto all'interno di una bottiglia.

sabato 14 agosto 2021

"I'll be back!", le frasi più famose del cinema - #CineFacts

La frase del titolo è in versione originale, perché la traduzione inserita nel doppiaggio è piuttosto controversa ed ha ricevuto varie critiche nel corso degli anni.

Stiamo parlando della  battuta pronunciata da Arnold Schwarzenegger, nel primo capitolo della saga The Terminator, uscito nel 1984.



La traduzione naturale sarebbe stata "Tornerò", tuttavia è stato scelto di doppiare quella originale nel film con un "Aspetto fuori", che a molti non è affatto piaciuto. La spiegazione è quasi esclusivamente da attribuirsi ad una questione di labiale, l'altro modo non avrebbe conciso con le immagini, mentre la "A" aperta della prima sillaba rende più naturale il movimento della bocca nel doppiaggio.

Tuttavia, volendola analizzare più a fondo, nel suo aspetto concettuale, più che quello pratico, questa variazione fa cambiare completamente la scena, facendo perderle il suo aspetto di minaccia e diventando invece una curiosa espressione a forte carica sarcastica, dato come poi si svolge l'esatto contrario e questo non la rende affatto male come scelta linguistica.

Curioso è anche come si sia arrivati alla scelta di tali parole in lingua originale, dove non sono mancati gli attriti ancor più che nel doppiaggio nostrano.

Sembra infatti che lo stesso James Cameron, regista ed autore dell'opera, si sia ritrovato a discutere animatamente con Schwarzenegger, durante le riprese del film, proprio per divergenze su quella specifica battuta. 

La posizione di Schwarzenegger era che sarebbe stato molto meglio un meno contratto "I will be back", dato che si trattava pur sempre di una macchina, la quale difficilmente avrebbe usato un linguaggio informale, più tipico degli umani. Al quale appunto Camerun rispose di limitarsi a leggere quello che era già sul copione, Schwarzenegger rinnovò dunque la sua obiezione e Cameron pose fine alla discussione con un : "Io non correggo il tuo modo di recitare e tu non correggi il mio copione". 

Il resto è storia, il film fu un enorme successo e la frase, rimasta nella sua forma contratta è ad oggi la battuta più iconica nelle menti della gente di tutta la carriera di Schwarzenegger. 

martedì 3 agosto 2021

"Amo l'odore del napalm al mattino" - #RiconosCinema



La frase in questione, in lingua originale “I love the smell of napalm in the morning.” si trova all'interno del film "Apocalypse now," film sulla guerra del Vietnam, terminata pochi anni prima, diretto da Francis Ford Coppola ed uscito nel 1979.
E' stata pronunciata dal Tenente Colonnello William (Bill) Kilgore, interpretato da Robert Duvall.

Non è detto che per essere a conoscenza di tale frase si debba aver visto il film, infatti per molti è arrivata prima la conoscenza della citazione, diventata una espressione molto usata, che la visione della pellicola, che per quanto famosa, è ad oggi un'opera piuttosto datata. 

E' un chiaro riferimento alle classiche frasi mattutine come "Adoro l'odore del caffè al mattino", ma che in tempi e clima di guerra, prende una accezione più cinica e macabra. 




Nello specifico, il napalm è un prodotto che venne usato in maniera consistente da parte delle truppe americane durante tale guerra, venendo rilasciato dagli aerei su vaste aree di territorio per annientare tutto quello che vi si trovata. Il nome è una parola composta, formata dai due tipi di acidi che servono per realizzarlo, naft-enico e palm-itico.

Il film fu un grande successo sin già dalla sua uscita, con molteplici candidature a premi di cui molti vinti. Ad oggi è considerato uno dei 100 migliori film americani di tutti i tempi, ed appunto un contenitore di varie frasi passate alla storia, tra le quali quella appena trattata, che è anch'essa inserita tra le 100 migliori frasi del cinema americano, secondo l'AFI (American Film Institute).


domenica 2 maggio 2021

Vedo films, scrivo posts..


Lo screenshot proviene da Duolingo, forse la più diffusa app per lo studio delle lingue al mondo, che per dare un'infarinatura della cultura Italiana, oltre che ovviamente lo studio di tutta la sua grammatica, cita.. e qui lo lasciamo dire a chi ha riconosciuto l'espressione. 

Possiamo però concordare con la app che sia una frase di una certa rilevanza.. per il suo contenuto di comicità e per il notevole impatto che ha avuto nella società, certamente al tempo, ma forse ancor più tutt'oggi grazie alla diffusione di internet ed in particolare dei social media, dove viene riportata molto spesso, sempre in chiave ironica e surreale, da molti utenti, talvolta anche come descrizione personale sui propri profili. 

Piccolo indizio, il film uscì nel 1978. 

Se non lo avete avete ancora capito, o non lo avete mai visto, la risposta è :

"Ecce Bombo", diretto ed interpretato da Nanni Moretti. 

Jimmy Carr, uno dei re del Black humor.