giovedì 27 luglio 2023

Che cosa significa "Director's cut"?

 Perchè si legge ovunque questa dicitura?, addirittura presente in quasi tutti i Dvd di ogni film.

La traduzione letterale è "Il taglio del regista", ed è dunque facilmente intuibile il fatto che si tratti di un intervento basato sul suo volere. questo fa sorgere la domanda scontata : ma non è sempre cosi?, ossia ci si immagina che il regista, essendone il "direttore", di un film, sia colui che ha voce in capitolo o quanto meno il veto su ogni aspetto del film.. ma di fatto non è proprio cosi.

Le case di produzione sono quasi sempre quelle che effettivamente investono nel progetto il denaro che serve per la sua, talvolta colossale realizzazione, augurandosi e spesso esigendo, di aver un ritorno economico dalla propria scelta. Risulta quindi che molte volte le decisioni cinematografiche siano dettate anche da cosa possa attirare più pubblico, o farne risentire il meno possibile, il film, riguardo ad alcuni temi scomodi. 
Questo porta a pellicole che vengono in alcuni casi leggermente o pesantemente trasformate rispetto al volere ed all'idea del regista stesso, sia per applicarvi il classico lietofine, sia per non renderlo vietato ad alcune fasce di età, etc etc.
 
Accade quindi che venga rilasciata, talvolta a distanza di anni, una versione differente del film, con un montaggio diverso, con addirittura scena aggiunte che erano state tolte, decisa esclusivamente della volonta del regista, e che viene appunto definita come "La versione tagliata dal regista", Directo's cut.

domenica 23 luglio 2023

"Mamma diceva sempre.." #FrasiFamose

"Mamma diceva sempre: la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita.", in originale (Mama always said life was like a box of chocolates. You never know what you're gonna get.).

La frase è stata pronunciata su di una anonima panchina, durante la lunga attesa per un autobus, da Tom Hanks nei panni di Forrest Gump, nell'omonimo film del 1994.   

La battuta ebbe un forte impatto sul pubblico, tanto da diventare la più iconica del film, insieme a "Stupido è chi lo stupido fa", e "Mi chiamo Forrest, Forrest Gump".
Tom Hanks stesso ricevette il premio oscar, come miglior attore protagonista, ad un solo anno di distanza dalla sua precedente vittoria, per Philadelfia, e questo la dice lunga su quanto sia stata apprezzata la sua performance, dato che la scelta di attribuire due oscar consecutivi nella categoria che forse è la più ambita in assoluto, la rende una scelta molto ponderata.

Allo stesso modo, anche la battuta in questione, è stata a suo modo premiata, venendo successivamente inserita dall'AFI (American Film Institute) tra le 100 più rilevanti del mondo del cinema, al quarantestimo posto, ed anche questo la dice molto lunga su quanto iconica sia diventata.





giovedì 20 luglio 2023

Che cosa significa "Giraffa" nel mondo cinematografico

 La giraffa è consciuta da tutti, sin da piccoli, come l'animale più alto di tutti grazie anche al suo collo lunghissimo.

Viene quindi da se che la "Giraffa" in cinematografia abbia a che fare con queste caratteristiche tipiche dell'animale in questione, le quali hanno fatto si che un'asta per registrare il suono senza invadere la scena ed arrivare molto in alto, spesso sopra gli attori, venisse appunto chiamata in quel modo.

L'oggetto, o almeno il concetto, non è realmente solo ristretto al mondo del cinema, è infatti altrettanto presente in quello della musica, dove le batterie acustiche, hanno più o meno tutte una o più "aste a giraffa" per poter sostenere principalmente dei piatti.

Nel caso di quella cinematografica invece, all'estremità più in alto, si trova un microfono, che permette di registrare l'audio della scena in loco. Nel manovrare la giraffa occorre fare molta attenzione a non finire nel campo della cinepresa. Solitamente tale asta è gestita dal "Microfonista", sotto le direttive del fonico di scena, anche se in lavori con budget molto ridotto può capitare che sia lo stesso fonico ad usarla. 

In inglese questo tipo di aste si chiamano "boom", specificamente quella cinematografica viene chiamata "Boom pole"

lunedì 17 luglio 2023

Chi è Liù Bosisio?

 La domanda sembrerà assurda per chi la conosce bene, ma altrettanto legittima per tutta una fetta di persone, anche appassionate di cinema, che non la conoscono o soltanto non associano il nome ad un volto.

Liù (vero nome : Luigia) Bosisio nasce a Milano, ormai quasi 90 anni fà, attiva in molti settori artistici come il cabaret ed il teatro sin dagli anni '60, è forse più conosciuta per i risultati ottenuti in altri due campi : 
 
Il primo è quello della recitazione sul grande schermo, dove ha all'attivo come ruolo principale quello di "Pina", moglie del ragionier Ugo Fantozzi, interpretato da Paolo Viallaggio, poi sostituita per il resto della saga da Milena Vukotic. 
La Bosisio aveva una fisicità poco appariscente, calzante con il personaggio scritto da Villaggio, se non che, sorprende la scelta della Vukotic come sostituta, dato che di fatto quest'ultima, proveniva da un passato come modella. 
Curioso è anche come la Bosisio abbia voluto dare un taglio più personale e meno parodistico al personaggio, rispetto a come lo aveva pensato lo stesso Villaggio, e di come non abbia voluto continuare a recitare in quel ruolo, distaccandosene negli anni sempre più, per non essere associata come immagine specificamente all'essere "Pina Fantozzi"

L'altro campo è quello del doppiaggio, dove è ha "prestato" la voce a molteplici personaggi negli anni, specialmente cartoni animati, uno su tutti, è "stata" Marge Simpson (ed entrambe le sue sorelle) per oltre venti stagioni, interpretandola con una voce particolarmente rauca, proprio come avviene in lingua originale.

venerdì 14 luglio 2023

Che cosa vuol dire "88 miglia orarie" nella cinematografia?

 88 miglia orarie (in originale : "88 miles per hour) non è un termine tecnico, ma bensì un numero ben preciso, pronunciato più volte, durante il primo episodio della saga "Ritorno al futuro". 

Si tratta della velocità, circa 142 kilometri all'ora, che richiede il congegno che stanno utilizzando i protagonisti, per essere teletrasportati nel futuro, o meglio inizialmente nel passato.

Il congegno in questione sembrava dovesse essere inizialmente un frigorifero, l'idea fu poi scartata in favore di una automobile vera e propria, e ne fu scelta una con linee piuttosto particolari, forse per farla sembrare già futuristica senza troppe ulteriori modifiche. 

L'auto scelta fu una DeLorean, che era in grado di trasportare i suoi passeggeri avanti o indietro nel tempo, previo il raggiungimento delle 88 miglia orarie. Toccate le quali scompariva da un momento temporale, per finire in un'altro, lasciando dietro di se soltanto due lingue infiucate date dal passaggio delle ruote.

martedì 11 luglio 2023

Che cosa significa "Set"?

 "Set" è una parola inglese che significa principalmente "preparare", nel senso di mettere o impostare qualcosa.

In Italia è usata ormai da molti anni nella sua accezione legata al mondo del cinema, ossia quella di "film set", che è letteralmente il posto dove viene girata una scena, che esso sia un luogo vero e proprio o che sia parte della scenografia realizzata per le riprese.

Tale parola dunque non cambia dall'inglese, nè nella sua forma nè nel suo contenuto, e non ha un termine equivalente in italiano altrettanto utilizzato. 

Colui che si occupa di persona del Set è lo scenografo, salvo che non si tratti di un film di animazione o di una scena realizzata con la computer grafica.

domenica 9 luglio 2023

Che cosa è un "Flashback"?

 Un "Flashback", nella cinematografia, è quando la narrazione lineare della storia si interrompe, e viene inserito un elemento che potrabbe durare da pochi istanti fino a minuti interi, che riguarda qualcosa di accaduto antecedentemente.

Spesso viene usata la tecnica del bianco e nero per tali scene, per accentuare il fatto che sia magari un ricordo da parte del protagonista, o anche soltanto per non creare confusione nello spettatore con la narrazione principale, ed essere di più immediata comprensione.

Una pellicola che fa larghissimo uso di tale tecnica, ed anche egregiamente, è "Memento" di Christofer Nolan. 
Film del 2000, che fa però proprio del creare confusione ed incertezze nello spettatore, uno dei suoi elementi principali.

Esiste anche una tecnica simile, ma che potrebbe anche essere definitia "opposta", ossia quella del "Flashforward", che non è altro che la stessa tipologia dell'interruzione della narrazione cronologica, per inserire un elemento, una scena, che accade in un momento futuro rispetto ai fatti avvenuti fino a quel momento.

Entrambe le parole provengono dall'inglese e sono in utilizzo nel parlato comune, nella stessa forma in cui si trovano nel gergo cinematografico italiano.

 

 



martedì 4 luglio 2023

Chi è stata la "Signorina Silvani"?

 Il nome suonerà propabilmente piuttosto sconosciuto ai più giovani, dato che stiamo parlando di una attrice che ha avuto il proprio apice della carriera tra il 1975 ed il 1995, durante il ventennio in cui ha interpretato "la signorina Silvani" (curioso come il nome non venga mai pronunciato in nessuno dei film della serie), nella fortunatissima saga di "Fantozzi", accanto al protagonista Paolo Villaggio, nei panni del ragionier Ugo Fantozzi.

Altro elemento molto curioso riguardante questo personaggio interpretato dalla Mazzamauro, è come lei si fosse presentata ai provini candidandosi per la parte della moglie di Fantozzi, ruolo diametralmente opposto, ossia della casalinga costantemente redarguita dal marito e di aspetto trasandato, sciatto e decisamente poco attraente secondo l'opinione popolare. 
Finendo invece per ottenere la parte della collega del ragionere, non che sua grande cotta fin dal primo film, ossia una donna molto appariscente, molto desiderata, e molto riverita, che invece è lei quella che riprende e sfrutta, la persona di Ugo Fantozzi.
Da notare anche come la Mazzamauro, romana de Roma, abbia volente o nolente, accentuato la romanità del suo personaggio col passare dei capitoli della saga, finendo per essere spesso volutamente molto sgarbata e per fare largo uso plateale del romanesco.

Ma lei non è stata artisticamente soltanto questo ovviamente, provenendo dal teatro, palscoscenico che ha calcato per molto tempo, oltre ad essere stata anche doppiatrice. 

Un solo matrimonio ed una sola figlia, non ha certo fatto parlare di se sul lato gossip durante la sua carriera cinematografica.

Noto forse non ha tutti è anche come non sia stato un rapporto idilliaco sul set con Villaggio, secondo la Mazzamauro, lei sostiene infatti che nessuno riuscisse ad averlo con lui, che infatti era uso approfittarsi della propria posizione e della propria sagacia per trattar male il resto delle persone sul set. 
Lui la ha addirittura chiamata "cesso" pubblicamente, e lei lo ha chiamato "stronzo", sempre pubblicamente, in frangenti diversi, ma nel suo ultimo spettacolo teatrale "Come è ancora umano lei", Anna Mazzamauro sembra volersi riconciliare con tutta la faccenda, o almeno col proprio personaggio, dandole addirittura per la prima volta un nome, il proprio, interpretando dunque la signorina Anna Silvani.

domenica 2 luglio 2023

Limitless (2011) #Recensione

 Limitless (titolo lasciato invariato nella distribuzione italiana rispetto a quella originale, che in lingua Inglese significa "Senza-limiti", "Limit-less") è una pellicola di produzione Statunitense, con un budget non da colossal, ma pur sempre di tutto rispetto, ed un più che discreto cast, potendo annoverare tra le proprie fila, Bradley Cooper come protagonista, e la partecipazione di Robert De Niro.

La trama è quella di uno scrittore non più ventenne, che in crisi artistica ed in parte di identità, si trova di fronte alla possibilità di assumere una specifica droga apparentemente nuova e non presente ancora in grandi quantità sul mercato, che gli permetterà di sfruttare a pieno il cervello umano, compresi aspetti come la memoria, le intuizioni, nonche di perdere molte delle più classiche inibizioni nella/della vita di tutti i giorni, permettendogli cosi di uscire da una condizione molto più simile ad un tossico, in cui si trovava prima di farne uso, e di potersi dirigere verso orizzonti indefiniti.

Purtroppo però nonostante il buon budget ed il cast, e nonostante si basi su di un libro già affermato, quindi consapevole che il prodotto a livello di trama e contenuti piaccia, il film non appare per niente ben amalgamato, risultando più come insieme di scene e scenette poco uniformi e talvolta mal collegate, con una trama di sottofondo che muore in molteplici momenti e cerca di ravvivarsi dalle ceneri con uscite e direzioni ancora più forzate e deludenti.

Buone le performance dei due attori sovracitati, e niente di negativo da dire sul ritmo del film, nè sulla durata, che appare appropriata, nè su inquadrature o dialoghi.
E' che l'opera proprio, nella sua interezza, appare poco ispirata, sembrando più un prodotto da immettere sul mercato senza che abbia un qualche valore come lavoro artistico, ma soltanto con la consapevolezza che venderà.

In sostanza è un film che permette di passare un'ora e tre quarti senza sbuffare od infastidirsi, quindi adatto ad un intrattenimento leggero in una serata da riempire, ma non certo una pellicola che coinvolge, che fa parteggiare, e certo non un'opera che ti lascia qualcosa, nè tanto meno che rimarrà nella memoria di un medio appassionato di cinema.

Jimmy Carr, uno dei re del Black humor.