Il termine "esposimetro" è uno di quelli che difficilmente si incontrano nella vita di tutti i giorni, occorre infatti trovarsi ad avere a che fare con uno dei campi in cui viene utilizzato, ossia la fotografia ed il cinema.
La parola è facilmente comprensibile ad intuizione, essendo una classica composizione di quelle che contengono "metro" dal greco "metron", che si significa misura, come per "termometro" per esempio.
E come per quest'ultima, "metro" sta a significare il misurare un qualcosa, nel caso sovracitato la temperatura, ed in quello del titolo "l'esposizione".
Qui finisce però la possibilità per un non esperto od amatore del settore di comprenderne a pieno il significato, perchè non è chiaro l'esposizione di che cosa si voglia misurare.
Si tratta di quella della luce, ossia il livello di luce presente in un determinato ambiente o situazione, esterna od interna, allo scopo di poter poi utilizzare tale dato a proprio favore nella realizzazione di un documento video.
Gli esposimetri sono principalmente di due tipologie, uno interno alla stessa macchina fotografica, ed il secondo, quello che di fatto viene chiamato come tale essendo un congegno a se, esterno.
Sono oggetti da lavoro ed hanno quindi dei costi di varie centinaia di euro, se si parla di quelli professionali, mentre ne esistono anche di più basici, che ne costano soltanto delle decine.
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