giovedì 25 gennaio 2024

Tutto può cambiare (2013) #Recensione

 "Tutto può cambiare" è una commedia romantica anglo-americana del 2013, che a fronte di un budget piuttosto esiguo per gli standard del settore, raggiunse un eccellente risultato al botteghino e raccolse un buon consenso da parte del pubblico.

La trama è incentrata sulla musica, un produttore decaduto con problemi familiari e di alcol, incontra abbastanza casualmente una giovane artista, appena lasciata dal proprio fidanzato e pronta a lasciare lei stessa la città per tornare a quello che era prima.
Iniziano dunque tutta una serie di tentativi per far conoscere il suo talento al mondo, senza perdere di vista se stessa, alternati da altrettanti tentativi di riconciliazione tra i vari protagonisti del film, con se stessi o col mondo.
 
Il risultato è una commedia-romantico-drammatica-musicale, che tenta di esprimere tutti e quattro gli elementi appena citati.
Certamente il passo, i tratti e la durata dell'opera sono quelli di una commedia. E' presente molto romanticismo, nel modo in cui i personaggi si approcciano ai rapporti umani e come cercano di creare o rivivere ricordi, da un punto di vista molto sentimentale ed empatico.
Ha diverse sfumature drammatiche, riguardanti il come non si conosca mai realmente il passato delle persone, e di come la vita in ogni suo settore non sia mai facile, sia che uno sia un adolescente o che debba ricoprire la figura di padre.
Per ultima, ma non in forma minore, è presente la musica, trattata in maniera molto superficiale a momenti, ma allo stesso tempo meglio di molte altre pellicole.

Non tutti promossi nelle rispettive performance recitative però, delude infatti molto Keira Knightley, sicuramente adatta sulla carta al ruolo, ma poi all'atto pratico poco calzante con la personalità acqua e sapone della protagonista, e come detto, poco pertinente anche la recitazione vera e propria.
Lo stesso vale per Mark Ruffalo, coprotagonista, che ci ha abituato bene in pellicole come Shutter Island, ma che qui appare proprio poco calzante con il ruolo, sempre a livello pratico, mentre anche lui sulla carta si prospettava una ottime scelta.
Molto molto bene invece James Corden, spesso criticato per la persona o per partito preso, ma che in questo film rende eccellentemente l'idea del personaggio che interpreta, certamente uno minore, ma che non fa dubitare nemmeno per un attimo che lui non sia quello che dice di essere.

In sostanza un film che probabilmente non aveva enormi preteste, e che risulta un buon intrattenimento senza alti ne bassi, forse più adatto ad un pubblico di sognatori adolescenti che a degli adulti disincantati.

lunedì 22 gennaio 2024

"Sono il re del mondo!!" Titanic (1997)

 Titanic è un film del 1997 diretto da James Cameron. Il risultato in termini di incassi e di critica fu eccezionale, ma oltre a tutti i vari riconoscimenti classici, è stato "premiato" anche dall'AFI con l'inserimento di una delle sue battute tra le 100 frasi più famose dei film di tutti i tempi.

Più precisamente stiamo parlando della frase "Sono il re del mondo!! (in originale : "I'm the king of the world") urlata a braccia aperte sul punto più estremo della prua della nave, da un giovanissimo Leonardo Di Caprio, nel film Jack Dowson, durante il viaggio verso gli Stati Uniti. 

 
Questo riconoscimento da parte dell'American Film Institute, è ancor più sorprendente se si pensa che la frase non era nel copione, e dopo vari tentativi di girare la scena come era stata pensata, lo stesso regista, insoddisfatto dal risultato generale, disse a Di Caprio di urlare quella frase aprendo contemporaneamente le braccia. Da quella improvvisazione, nacque la frase che forse oggi è associata maggiormente ad uno dei film più noti nell'immaginario collettivo, di tutta la cinematografia occidentale.

venerdì 19 gennaio 2024

"Fools rush in" (1997) #SpiegazioneTitolo


Questo post varrà come doppia spiegazione, dato che la versione originale del titolo, piuttosto intrigante e criptica, ma allo stesso tempo semplice e di facile comprensione per i parlanti nativi e non, è stata tradotta/adattata con una incomprensibile e banalizzata versione per il pubblico italiano.

"Fools rush in" (letteralmente : "lo scemo si precipita") è nel mondo anglosassone una espressione idiomatica, che sta a significare l'atteggiamento ritenuto tipico delle persone stolte o magari credulone, ossia quello di essere precipitosi e buttarsi nelle cose non sapendone magari abbastanza a riguardo.
Questo risulta appunto come un titolo sufficentemente ermetico, ma che alla fine farà concordare tutti su quanto combaci bene con il tema e la trama dell'opera.
 
Di contro, nella versione in italiano si consuma un mezzo dramma tutto nostrano, che come quasi sempre coinvolge il dare il massimo possibile di informazioni, anche veri e propri spoiler, su che cosa tratti il film e quali siano gli avvenimenti principali.
Il risultato è un infantile "Mela e Tequila - Una pazza storia d'amore con sorpresa", che "tradotto" per chi non avesse visto il film, si riferisce al fatto che uno dei due protagonisti sia di New York (La grande mela), mentra l'altra sia messicana (Tequila), e come se non bastassero questi riferimenti banali e stereotipati, si passa alla classica spiegazione della trama con la quasi immancabile aggiunta della parola amore.
 
Nello specifico si fa presente al pubblico che si parli di una storia tra due partner, che venga coinvolto naturalmente l'amore, che sia molto impulsiva (pazza), e che bisogni aspettarsi una grande sorpresa che li riguarda.
Il risultato è un titolo estremamente esplicito, rivelatore, eccessivamente lungo, e tutto il resto dei difetti già descritti.
Il tutto decisamente ricollegabile al fatto di voler attrarre tutti gli appassionati di commedie senza rischiare di perdersene uno, dandogli inoltre proprio tutti gli aspetti principali prima di entrare in sala.

martedì 16 gennaio 2024

Che cosa vuol dire "Dissolvenza"?

 Il termine probabilmente è stato preso direttamente dalla chimica, dove "dissolvere" significa quando per esempio un corpo di un qualsivoglia materiale, anche una zolletta di zucchero, scompare, all'interno ad esempio di un liquido, come accadrebbe appunto alla zolletta in un bicchiere d'acqua.

Ancora più utilizzato nella musica, dove serve per passare da una canzone ad un'altra, senza lasciare attimi di vero e proprio silenzio. Spesso chiamata anche sfumatura, particolarmente quando si trova alla fine di una traccia o addirittura come finale di canzone per una performance dal vivo.

Nella cinematografia è altrettanto presente ed usata, facente parte della categoria delle transizioni, ossia le tecniche che permettono di passare ed amalgamare, una scena ad un'altra. In inglese viene chiama "fade-in" o "fade-out", termini che rendono bene l'idea di come si possa usare sia antecedentemente a tutto, cioè per passare dallo schermo nello alla scena iniziale, oppure come chiusura, per andare dalla scena finale (non necessariamente di tutto il film, si può trattare anche solitamente della scena finale di una certa sequenza) allo schermo nero.

La terza possibilità di utilizzo è quella già detta del passare semplicemente da una scena all'altra, in sostanza la stessa identica operazione che attua un Dj musicale con le due piastre tra una canzone e l'altra.

sabato 13 gennaio 2024

Best. Christmas. Ever! (2023) #Recensione

 "Best. Christmas. Ever." è un film recentissimo, uscito proprio quest'anno (2023), che tratta un po' tutti i temi tipici del periodo natalizio, ma con in aggiunta anche tutti quelli più attuali della nostra società, o almeno quella occidentale.

La trama è quella di una famiglia, in apparenza felice, ma con le tipiche problematiche ed insoddisfazioni irrisolte, che spesso si generano e protraggono per anni. 
La loro direzione per passare le feste natalizie era quella dei parenti, ma grazie ad un intervento del figlio, si ritrovano a passarle a casa di amici, con i quali non erano in contatto da anni, e che si riveleranno nonostante lo scetticismo iniziale, delle persone completamente trasparenti.

Il film di per se sarebbe una commedia, e sotto quell'aspetto non tradisce, è il tipico film di Natale, con un sacco di morali sui vari aspetti della vita, famiglia ed interazioni sociali, a tratti scontato e certamente piuttosto stucchevole. Ma, come detto, giustamente catalogato come commedia romantica natalizia. 

A tutti i crismi del genere cinematografico, ed a tutti gli stereotipi natalizi, sono state però aggiunte le più popolari tematiche attuali che la società moderna si trova volente o nolente ad affrontare.
Il film è infatti molto inclusivo, atttento all'aspetto degli animali, alle problematiche dell'ambiente, etc etc.
E sotto questo aspetto non si può dire niente di molto diverso rispetto al paragrafo precedente, trattando un po' tutti questi temi in maniera abbastanza scontata ed a tratti stucchevole, ma comunque appropriata per una commedia natalizia, specialmente se diretta ad un pubblico abbastanza giovane.
 
In sostanza è una pellicola piuttosto scadente, che non aggiunge niente a tutto il già visto e sentito riguardo al natale, e che punta quasi esclusivamente sull'essere attuale, senza prendersi rischi, e regalando quasi nessuna suspense, o qualche realmente interessante e sorprendente colpo di scena.
Tuttavia, probabilmente il suo essere piatto ed ovvio, è proprio quello che lo rende un possibile intrattenimento per una serata in famiglia, magari con dei bimbi piccoli.

mercoledì 10 gennaio 2024

Le pagine della nostra vita - (2004) #Recensione


 "Le pagina della nostra vita" (in originale : The Notebook) è una commedia romantica americana di ormai 20 anni fa, attualmente 15esima di tutti i tempi per incassi nel suo genere.

La trama è quella di un amore, estivo, nato tra la figlia di una famiglia benestante in vacanza al lago, ed un umile falegname di zona. I due vivono tutte le forti emozioni che l'amore genera, e gli alti e bassi di coppia, come i litigi, i dubbi, le aspettative mancate. Fino a che non giunge la fine dell'estate ed è il momento di tornare alla propria effettiva vita, soprattutto per lei, che riparte, proprio dopo una discussione con lui. Da quel momento entrambi subiscono innumerevoli avversità ed imprevisti che tentano di tenerli lontani, ma il loro amore li spinge sempre a ricercarsi l'un l'altro.

Il film aveva notevoli potenzialità, soprattutto per la scelta dei due protagonisti, Ryan Gosling e Rachel McAdams, i quali infatti si comportano piuttosto bene a livello recitativo, non bastando purtroppo però a tenere insieme la baracca.

L'opera infatti sembra proprio un mucchio di clichè e scontatezze ammassate insieme con l'idea che potessero bastare i concetti senza un minimo di amalgama tra loro. Amalgama che infatti manca completamente, anche a livello registico, come con elementi come i tagli, e che fa apparire il film più come una serie di scenette unite tra loro, che una unica opera.

La forzatura di moltissimi elementi delle trama talvolta è quasi sconcertante, come appunto (spoiler totale) la morte nel sonno in simultanea dei due protagonisti, certamente anziani e malati, ma non a tal punto da morire cosi "giovani" ed in contemporanea.
Tuttavia la trama è comunque presa dall'opera originale, ossia il libro dal quale il film è tratto, quindi non tutto il negativo si può imputare alla produzione, anche se, nell'adattamento scelto, si vive momento per momento, senza sapere se la scena successiva regalerà emozioni o farà cadere le braccia.

In conclusione un film che di fatto stimola in diversi momenti, ma lo fa per caso, proprio perchè tali temi tendono a far provare forti emozioni allo spettatore in generale, ma senza essere un'opera in grado di avere una uniformità da renderla gustabile del tutto, ne tantomeno memorabile. 



domenica 7 gennaio 2024

Che cosa è un Divx?



Lasciando perdere la risposta piu tecnica, che comporterebbe la spiegazione di che cosa siano un codec, il formato .avi, e un mpeg4, tutti elementi che hanno contribuito in diversi aspetti alla nascita del Divx, ma volendone analizzare invece la parte più antropologica, si potrebbe definire il Divx come un fenomeno sociale.

Nella pratica il Divx (Digital Video Express) è un software sviluppato in ultima analisi dall'omonima azienda, per la compressione (quindi con riduzione della qualità) di un file video, spesso con Divx, come per Dvd, Blueray etc, si intende colloquialmente il cd-rom sui quali si trova il file.

L'elemento materiale, ossia il cd-rom, perchè questa "tecnologia prendesse piede" era già enormemente diffuso, quindi non è stata una rivoluzione come lo fù appunto il cd stesso o ancor prima la musicassetta, ma è stata una tappa altrettanto rilevante nel passaggio da un mondo "analogico",
che ancora usava e necessitava quasi imprescindibilmente di un supporto fisico per la diffusione di materiale audio-video, ad un mondo quasi completamente digitale, quello che è diventato di fatto lo "streaming" attuale.

Difficile chiamare però il mondo antecedente come realmente analogico o privo di elementi, come la Tv e la radio, che non si basassero su una diffusione senza supporti, tuttavia, il Divx ha realmente dato la possibilità all'utente comune di diffondere e scambiarsi, quantitativi di dati che prima sarebbero stati impensabili.

Per inciso il Divx ha permesso, grazie appunto al supporto fisico del cd-rom, di comprimere in uno, massimo due, cd, tutti i dati di un intero Dvd, riuscendo cosi a far avere a chiunque, un file inferiore solitamente a 700 mb (lo spazio di un cd-rom vergine) con all'interno un intero film di svariati gigabytes che si trovava antecedentemente magari su un Dvd (che può contenere appunto diversi giga).

Il risultato a livello sociale è stato che, specialmente verso la fine degli anni '90 ed inizi '00, decine di migliaia di utenti di internet in giro per tutto il mondo hanno iniziato a scaricare (download da internet) o rippare (estrarre un file da un dvd per metterlo poi su di un divx) o cinerippare (riprendere al cinema per poi depositare su un divx) film.
Lo scopo era del tutto soggettivo, chi per vederli a casa di amici, chi per scambiarli in grandi quantità
fisicamente di persona o spedendoli (tramite posta), chi per collezionarli, e chi immancabilmente per completare l'opera di illegalità, oltre alla pirateria, per lucrarci vendendoli.

Il Divx permise la diffusione di film tra persone comune, allo stesso modo in cui le cassette fecero a suo tempo per la musica. Persone normalissime, nella propria abitazione, senza bisogno di equipaggiamenti costosi o complessi, potevano scaricare e doppiare (grazie al masterizzatore, altro elemento tecnologico da poco a disposizione delle masse) del film, proprio come era accaduto anni prima alle musica grazie alle musicassette. 

giovedì 4 gennaio 2024

Fools rush in (1997) #Recensione



Il titolo tradotto/adattato in italiano sarebbe "Mela e tequila - Una pazza storia d'amore con sorpresa", ma è talmente impresentabile che è stato lasciato quello originale nel titolo di questo post.

La storia è quella di due giovani ma non giovanissimi, che si incontrano per caso, lui (Matthew Perry) è assorbito dal proprio lavoro, e dedica poco tempo a se stesso ed alle relazioni sentimentali, lei (Salma Hayek) è appena fuggita da una relazione che doveva sfociare in un matrimonio.
Si piacciono ma non è chiaro quanto le loro vite e stili di vita possano combaciare, ci sarà quindi da risolvere un po' di problemi classici, come la logistica, ed il convincimento delle rispettive famiglie.

Il risultato è una commedia romantica molto scontata, poco coinvolgente, ed a tratti proprio sconclusionata ed incomprensibile.
Matthew Perry ci mette del suo, nel bene, ma risulta troppo "Chandler", erano in fondo gli anni di maggiore successo della serie Friends, ed è persino possibile che questo sia proprio quello che gli sia stato chiesto di fare, ma probabilmente un po' tutti avremmo voluto veder espresse altre sfumature del suo potenziale recitativo.

Nel pentolone confusionario vengono inserite anche discussioni sulla religione, il razzismo, le differenze culturali, e molti altri grandi temi, senza svilupparli propriamente, senza dare allo spettatore un qualche rilevante o profondo spunto di riflessione, e senza regalare alcuna risata per le situazioni paradossali costruite.

Persino la colonna sonora sembra stonare in vari momenti, si sentono addirittura dei violini malincolini come se una nave stesse per salpare dal porto, in scene in cui il protagonista è semplicemente in taxi in centro per New York.

Naturalmente anche questo film regala l'immancabile finale con la corsa contro il tempo per la riconquista della propria amata, stavolta includendo aerei, muli, macchine ed autobus.

In sostanza un film che cerca di inserire tutta una serie di figure ed elementi di moda o in qualche modo controversi, per cercare di coinvolgere il maggior numero di persone alla visione e nella visione, ma che fallisce nel voler andare troppo sul sicuro con tutti questi clichè, invece di provare ad essere almeno sotto qualche aspetto, originale.

lunedì 1 gennaio 2024

Il diario di Bridget Jones (2001) #Recensione

 "Il diario di Bridget Jones" è un capolavoro nel suo genere, quello della commedia romantica, una di quelle pellicole che segnano l'anno in cui escono e che rimangono immortali.

La trama è quella di una non più giovanissima impiegata in una casa editrice, che sente lo scorrere del tempo e nota come accanto a se non vi sia una persona rilevante con cui condividere il futuro.
Conosce Mark grazie ad una delle tante intromissioni nella sua vita da parte della madre, ma è attratta da Daniel, il suo capo. Il resto del film ruoterà intorno a questo trio, con moltissime situazioni comiche, malinconiche, imbarazzanti, frustranti, eccitanti, romantiche, infantili e impulsive, ma comunque tutte, tremendamente reali. 
 

Il risultato generale dell'opera è come detto eccezionale, la trama è semplice ma non banale, e certamente un qualcosa in cui molti si possono sentire rappresentati.
Tutti gli aspetti principali risultano riusciti, dalla durata perfettamente congrua, agli scenari e alle ambientazioni.
Funziona praticamente tutto in questo film, dalla comicità diretta ma mai troppo volgare o scontata, ai colpi di scena, niente di eclatante ma comunque ben posizionati e portatori di sufficienti sorprese.
Funzionano anche gli attori, Renèe Zellweger, ed il suo eccellente accento inglese, ed i due inglesissimi Colin Firth e Hugh Grant, e funzionano l'amalgama e la chimica tra loro.

In sostanza è un film che nel suo piccolo ha osato, con un budget poco stupefacente come 26 milioni di dollari, ne ha incassati 10 volte tanti, e con una protagonista d'oltreoceano, per una commedia che è la quintessenza del british, (da immaginarsi la posizione inorridita di Pierfrancesco Favino davanti a tale scelta), che invece ha regalato quello che è nel suo piccolo, un capolavoro cinematografico.

Poche pretese aveva questa opera, cosi come poche deve averne lo spettatore, e questo permetterà di terminare la visione con un risultato di soddisfazione, ottimo intrattenimento, e forse anche qualche spunto di riflessione. 


Jimmy Carr, uno dei re del Black humor.