domenica 4 giugno 2023

"Blow" (2001) #SpiegazioneTitolo

 Questo post non sarà una vera e propria spiegazione, perchè vi è evidentemente poco da spiegare, ed anche perchè il significato viene svelato durante il film, ma più una riflessione/analisi, sulla scelta di tale titolo.

"Blow" è un film del 2001, riguardante il mondo della droga, con protagonista assoluto, sia sulla carta che come eccellente performance, Johnny Depp.

La parola è una parola di lingua inglese, con molteplici significati e di larghissimo uso nel parlato comune. Può essere usata sia come verbo, per intendere "soffiare", "esplodere" o anche "colpire", che come sostantivo, per intendere "un colpo" etc.

Ma ha anche un significato più colloquiale, gergale, ed è quello per cui è stato scelto come titolo, e significa appunto "cocaina", l'equivalente di quando in italiano viene chiamata "polvere d'angelo", forse la sua versione più formale e cinematografica, oppure "bamba", probabilmente  quella più diffusa derivante dall'accorciamento del nome di una delle zone di produzione principali, o persino "barella", tanto per citarne una versione molto gergale ed in uso praticamente solo nel parlato comune e non nei mass media.

Su due punti però si può fare una riflessione, il primo è il perchè sia stato mantenuto tale titolo nella versione distruibuita in Italia, è certamente semplice, orecchiabile e facile da pronunciare, ma per un parlante nativo italiano, non significa assolutamente niente, ed a meno che non sia egli a conoscenza di termini gergali anglosassoni legati alla droga, non è nemmeno possibile che riesca a comprenderlo. (A maggior ragione facendo presente che al tempo, nel 2001, internet non era ancora particolarmente diffusa e non è certo un significato che è detto si trovi su tutti i dizionari). 

Il secondo punto è come mai sia stato scelto tale titolo nella versione originale. Certo la cocaina è presente in abbondanza nel film, ne detta gran parte della trama e delle scene, ma perchè proprio quella parola all'interno di tutto il mondo della droga che viene rappresentato, in fondo il protagonista era stato altrettanto un eccezionale trafficante di Marijuana nel corso della propria vita.
E perchè scegliere proprio di legare il film cosi indissolubilmente a quella sostanza specificamente, in fondo è un film biografico, è la vita del vero George Jung la vera protagonista, perchè non chiamarlo "Boston George" (uno dei soprannomi del protagonista), oppure titoli più esplicativi come "L'uomo che unì i due mondi", inteso come il mettere in contatto ed unire il mondo di produzione della droga, con quello di maggior consumo, ossia il mondo occidentale, cosa che di fatto Jung fece. 

 


giovedì 1 giugno 2023

Che cosa significa "Canaglia"?

 "Canaglia" è una di quelle parole che si incontrano frequentissimamente nel doppiaggio in italiano di pellicole straniere, nonostante nel parlato comune sia praticamente inutilizzata.

La sua etimologia la fa provenire dal latino, dove significava un insieme di cani, un branco, tendenzialmente in accezione negativa. Da li il suo uso nella letteratura non contemporanea con quel significato.

Nel tempo divenuta più utilizzata al singolare (sing : "canaglia", plur : "canaglie"), sempre in accezione negativa, per indicare una persona scorretta, ed appunto diventata "gergo" cinematografico, dato che nella vita di tutti i giorni non si senta di fatto mai usarla.

Contiene anche una possibile sfutura scherzosa, tanto che si potrebbe definire una parola simile a "grottesco", rendendola quindi adatta all'uso anche nei cartoni animati, dove spesso il cattivo di turno non è un vero e proprio sadico, ma è più vicino ad un Robin Hood. 

lunedì 22 maggio 2023

Yesterday (2019) #Recensione

La trama del film riguarda un giovane musicista che ha passato i primi 30 anni della propria vita a cercare di essere notato per la propria arte, raccogliendo però soltanto insuccessi. Attorno a lui gli amici di una vita, che invece avevano raggiunto posizioni lavorative dignitose. 
Nessun problema familiare invalidante, nessuna condizione psico-fisica che lo bloccasse o rallentasse in alcun modo, semplicemente una mancanza di talento vero e proprio nello scrivere canzoni, anche se la capacità di suonarle non era male.
Tutto cambia a seguito di un black-out che riguarda l'intera nazione, l'Inghilterra, durante il quale subisce un investimento stradale e si risveglia in un mondo dove.. non sono mai esistiti i Beatles, si, proprio il gruppo musicale, ne ciò che da essi è stato esplicitamente ispirato.
Da quel momento, parte la sua crociata per far scoprire, apprezzare, ed anche sfruttare, la loro musica.
 
Sentirsi riussumere la trama a voce da qualche conoscente, in maniera ancor più sbrigativa delle poche righe qui sopra, condito dal consiglio di guardarlo, fa pensare ad un film sempliciotto, buttato li, probabilmente surreale, perchè.. come si può riuscire a creare nella mente dello spettatore un mondo senza i Beatles senza fare forzature?
Ed invece è proprio il contrario, il film parte proprio bene, i personaggi sono in stile gente di paese, umile e senza troppe pretese, le scene si susseguono ben amalgamate tra loro, si creano interessanti premesse, tutto scorre liscio e sensato, persino la transizione ad un mondo senza Beatles è fatta egregiamente, in maniera essenziale ma efficace, si parteggia per il protagonista e ci si emoziona addirittura, quando le prime canzoni "sconosciute" iniziano ad essere suonate. Partendo proprio da "Yesterday", famoso brano della band, che dà appunto il titolo al film.

Purtroppo però, dopo tutte queste ottime premesse, situazioni ed espedienti, tutto muore.. nel peggiore dei modi, in una atroce agonia della durata di tutta la seconda ora della pellicola.
L'inizio della fine è dato dall' "entrata in scena" di Ed Sheeran, nei panni di se stesso, "entrata in scena" doverosamente tra virgolette perchè non è proprio possibile considerarla una recitazione la sua, è un qualcosa che lascia sconvolti per la scarsezza, ragion per cui è stato tentato di salvare il salvabile facendogli interpretare se stesso.
Ok, passi la scelta del personaggio del momento per acchiappare i giovani, ma la musica?, prima viene attaccata da una insulsa ed insensata gara tra il protagonista e Sheeran su chi sia il miglior scrittore di testi, per poi incredibilmente passare in secondo piano per il resto del film.
La seconda ora tratta i temi del successo, del gossip, del marketing sfrenato, etc.. un po' tutto lo showbusiness dipinto in maniera negativa ed in chiave ironica, ma non la musica, che rispetto alla prima ora diventa un elemento più marginale.
A renderne la visione irritante, si aggiunge l'irrispettosa, forzata, scontata e mai avvincente, storia d'amore tra il protagonista e l'amica (e manager) di una vita.
Inutile addentrarsi oltre sulla cosa, basta riassumerla come un elemento per niente originale (e spesso "cringe"), al contrario del concetto base, ossia quello di un mondo dove un musicista aveva la possibilità di far scoprire al tutti la musica di un artista che ne aveva segnato la storia (musicale), che era invece un'idea originalissima, per la quale si potrebbe anche spendere l'aggettivo geniale, e che se sviluppata degnamente, avrebbe davvero potuto creare un film icona, quanto meno per gli appassionati di musica.
Si salva Himesh Patel, nei panni del protagonista, volto simpatico e recitazione calzante, niente di eccezionale ma appropriata, come più o meno tutto il resto del cast, che si comporta dignitosamente e che sembra essere stato scelto correttamente, ad eccezione del suddetto Sheeran, mossa visibilmente commerciale, ed apporto al film nullo se non deleterio.

In sostanza un film che parte benissimo, sia come premesse che come realizzazione, e che poi si perde, sprecando tutto il proprio potenziale e diventando un'opera che vivrà solo grazie alla sua idea base, e non a come sia stata realizzata. 
Rimane comunque una pellicola non troppo lunga, che scorre bene, e che può andar bene come intrattenimento, per tutti, al netto della sua crescende fastidiosità per come approfondisce certi temi e ne lascia perdere altri.

venerdì 19 maggio 2023

"Up to 11" (Spiegazione)

 L'espressione in inglese "up to 11", o a volte "this goes to 11", proviene dal film "This is Spinal Tap" del 1984, e significa letteramente, almeno nella scena in questione, che l'amplificatore musicale del protagonista poteva essere alzato di volume fino ad 11, ossia 1 in più rispetto a tutti gli altri, che da sempre hanno la possibilità di regolare il volume soltanto da 0 a 10.

All'interno della pellicola, già molto comica e densa di scene citabili e ripetibili come battute, è quella che è risaltata di più e rimasta maggiormente nella storia, proprio per originalità e curiosità riguardo al concetto.
E' diventata infatti un possibile modo di esprime due concetti che capita di dover descrivere nella vita, ossia quando qualcosa viene fraintesto, nel caso in questione il volume massimo non cambia, l'11 è soltanto l'equivalente del precedente 10 ma in una scala con più scalini, oppure quando qualcosa realmente supera di un gradino qualcosaltro.
 
La popolarità e l'interesse attorno a tale espressione furono da subito tali, che sia alcuni produttori di amplificatori che varie band musicali, iniziarono rispettivamente a produrre ed ad usare, strumenti che avessero una numerazione che andava oltre le canoniche 10 tacche. 

lunedì 15 maggio 2023

"This is Spinal Tap" (1984) #Recensione

 This is Spinal Tap è un finto documentario riguardo ad una band chiamata appaunto Spinal Tap, ma in maniera più ampia è una descrizione in chiave ironica di tutta la scena metal di fine anni '70 e primi anni '80.

Il nome stesso della band contiene la presa in giro dell'uso della "umlaut" spesso usata nei nomi dei gruppi di tale genere musicale, andrebbe infatti scritto propriamente con i due puntini sopra le lettere, , "n" e "a", ma a metà tra le due.

La band nel film è britannica, probabilmente per il fatto che la maggior parte del contributo al genere in termini di gruppi veniva proprio dalla Gran Bretagna, anche se il documentario si svolge tutto durante un loro tour negli Stati Uniti d'America.

Altro aspetto propriamente britannico e perfettamente rappresentato, è lo humor, che ne è anche l'aspetto più brillante ed immortale dell'opera. Alcune battute non sarebbero ben viste ad oggi, ma nel suo insieme si può definire un film invecchiato bene, o meglio, non invecchiato, dato che ancora oggi riesce a trasmettere attraverso la sua comicità, lo stesso messaggio per cui è stato realizzato ormai 40 anni fa. 

Alcune note curiose riguardo al film sono : 

Il fatto che sia presente in una piccola parte Fran Dresher, che raggiungerà il proprio picco di popolarità, specialmente in Italia, una decina di anni dopo, interpretando "La Tata", nella omonima e fortunatissima serie televisiva. 

Il loro album fittizio, avente nella versione finale una copertina completamente nera su entrambi i lati, è stato associato a vari album usciti negli anni successivi, che avrebbero "copiato" o "omaggiato" l'idea e la band, in particolare quello dei Metallica, uscito nel 1991.

Veramente appropriata è anche l'ironia che viene fatta all'interno del film riguardo alle unità di misura Britannico-Statunitensi, particolarmente confusionarie, datate, e distaccate da quelle più diffuse ed ormai globali del resto del mondo. 

Ne è in programma un sequel, in uscita nel 2024.

La band ha suonato dal vivo realmente in alcune occasioni nel corso degli anni, tuttavia perdendo l'occasione di poter far esplodere il proprio batterista sul palco durante l'esibizione, o comunque facendolo magari morire in circostanze sulle quali la polizia avrebbe poi potuto dichiarare che sia "meglio non indagare".

Celebre e passata di generazioni, la citazione proveniente dal film "up to 11", ma la cosa merita un post a parte.

In sostanza un film semplice ma molto ben fatto, ben pensato, ben scritto e ben riuscito, che intrattiene e merita per il tipo di umorismo ed il modo in cui viene reso.

 


venerdì 12 maggio 2023

"Tick, Tick... Boom!" (2021) #Recensione

 Si tratta di film biografico musicale, riguardande la vita e le opere del drammaturgo americano Jonathan Larson, prematuramente scomparso a soli 35 anni, proprio la sera prima della "prima" di quello che sarà il suo lavoro di maggior successo, un musical dal nome "Rent".

Il titolo del film si riferisce invece alla sua precedente opera, la seconda della sua carriera, dopo "Superbia", e la pellicola tratta proprio le fasi della scrittura ed i tentativi di vederla prodotta e proposta a Broadway, in parallelo alle sue vicende personali e sociali.

Il film è molto energetico, molto rock, molto moderno, e la performance di Andrew Garfield (nei panni del protagonista), catalizza tutta l'attenzione su di se, e vale da sola il prezzo del biglietto.
Prestazione intesa sia come aspetto recitativo che canoro, nel primo egli infatti risalta in maniera assolutamente netta a confronto del resto del cast, rispetto a molti dei quali si vede il divario soprattutto nelle scene con lui presente, un divario che in alcuni frangenti appare talmente ampio, anche come livello di teatralità ed espressività, che sembra quasi sconnesso dal resto degli attori, tanto da far sospettare che sia stato un contrasto ricercato ed ottenuto dal regista.
Per quanto riguarda invece il secondo aspetto, nemmeno lo stesso Garfield era a consocenza di quanto suonasse bene la propria voce, e se è pur vero e visibile che altri membri dimostrano eccellenti doti canore nel film, anche superiori alle sue, la sua voce è quella che trasmette maggiormente, e che sembra davvero adatta al messaggio ed al personaggio che voleva essere rappresentato. 
Una persona (Larson) che era in grado di provare una vasta gamma di emozioni e che stava cercando la propria via per comunicarle al mondo.
L'unica "nota" un po' dolente, ma comunque marginale, è che il personaggio nel film si dichiara a più riprese 29enne, impegnativo da accettare in diverse scene, il 37enne (al momento delle riprese) Garfield ne dimostrava forse anche qualcun'uno in più.
Come premesso l'attore protagonista ha catalizzato anche tutta l'attenzione di questo post.

Una nota curiosa è quanto la sua agente (nel film), Rose, appaia simile (sembra un po' troppo da crederla una coincidenza), all'agente del personaggio di Joey Tribbiani nella serie televisiva F.R.I.E.N.D.S., Estelle, sia fisicamente che come espressioni, che come atteggiamenti.

In sostanza un film che va in crescendo, con una ottima performance da parte del suo elemento chiave, (
che gli è valsa molteplici candidature a premi di settore) che scorre piuttosto bene, che porta ad appassionarsi ed emozionarsi principalmente verso il finale, e che non ha caratteristiche per sconsigliarlo specificamente a nessuno.

mercoledì 10 maggio 2023

Prime Video - Non solo film, ma anche sport.

 Al momento attuale, e da qualche mese/anno a questa parte, si può dire in maniera abbastanza oggettiva, che tra le piattaforme di streaming video a pagamento, quella di Amazon, ossia "PrimeVideo", sia la più fornita a livello di film, battendo anche la piu nota e piu storica Netflix (che a sua volta è oggettivamente più fornita per quanto riguarda le serie televisive).

Tuttavia, un "servizio" ulteriore che si può trovare gratuitamente su PrimeVideo, o meglio inlcuso nell'abbonamento già pagato, è quello di una sezione "Sport", nella quale si trovano addirittura alcune partite della competizione sportiva più seguita d'Europa, ossia la Champion's League tra le square di calcio maschili.

Questo post, ai limiti dell'essere "off topic", è indirizzato a segnalare la cosa, specificamente in data odiera, perchè stasera si disputa proprio la semifinale della competizione che vede coinvolte proprio due squadre italiane l'una contro l'altra, addirittura due squadre di Milano, Milan contro Inter.

Un evento che per alcuni può essere il momento più alto dell'anno da seguire, sportivamente parlando, e quindi una cosa che pareva giusto segnalare a tutti gli appassionati di cinema e quindi possessori di un account sulla piattaforma di Amazon. 

"Ecce bombo" #FrasiFamose