La trama del film riguarda un giovane musicista che ha passato i primi 30 anni della propria vita a cercare di essere notato per la propria arte, raccogliendo però soltanto insuccessi. Attorno a lui gli amici di una vita, che invece avevano raggiunto posizioni lavorative dignitose.
Nessun problema familiare invalidante, nessuna condizione psico-fisica che lo bloccasse o rallentasse in alcun modo, semplicemente una mancanza di talento vero e proprio nello scrivere canzoni, anche se la capacità di suonarle non era male.
Tutto cambia a seguito di un black-out che riguarda l'intera nazione, l'Inghilterra, durante il quale subisce un investimento stradale e si risveglia in un mondo dove.. non sono mai esistiti i Beatles, si, proprio il gruppo musicale, ne ciò che da essi è stato esplicitamente ispirato.
Da quel momento, parte la sua crociata per far scoprire, apprezzare, ed anche sfruttare, la loro musica.
Sentirsi riussumere la trama a voce da qualche conoscente, in maniera ancor più sbrigativa delle poche righe qui sopra, condito dal consiglio di guardarlo, fa pensare ad un film sempliciotto, buttato li, probabilmente surreale, perchè.. come si può riuscire a creare nella mente dello spettatore un mondo senza i Beatles senza fare forzature?
Ed invece è proprio il contrario, il film parte proprio bene, i personaggi sono in stile gente di paese, umile e senza troppe pretese, le scene si susseguono ben amalgamate tra loro, si creano interessanti premesse, tutto scorre liscio e sensato, persino la transizione ad un mondo senza Beatles è fatta egregiamente, in maniera essenziale ma efficace, si parteggia per il protagonista e ci si emoziona addirittura, quando le prime canzoni "sconosciute" iniziano ad essere suonate. Partendo proprio da "Yesterday", famoso brano della band, che dà appunto il titolo al film.
Purtroppo però, dopo tutte queste ottime premesse, situazioni ed espedienti, tutto muore.. nel peggiore dei modi, in una atroce agonia della durata di tutta la seconda ora della pellicola.
L'inizio della fine è dato dall' "entrata in scena" di Ed Sheeran, nei panni di se stesso, "entrata in scena" doverosamente tra virgolette perchè non è proprio possibile considerarla una recitazione la sua, è un qualcosa che lascia sconvolti per la scarsezza, ragion per cui è stato tentato di salvare il salvabile facendogli interpretare se stesso.
Ok, passi la scelta del personaggio del momento per acchiappare i giovani, ma la musica?, prima viene attaccata da una insulsa ed insensata gara tra il protagonista e Sheeran su chi sia il miglior scrittore di testi, per poi incredibilmente passare in secondo piano per il resto del film.
La seconda ora tratta i temi del successo, del gossip, del marketing sfrenato, etc.. un po' tutto lo showbusiness dipinto in maniera negativa ed in chiave ironica, ma non la musica, che rispetto alla prima ora diventa un elemento più marginale.
A renderne la visione irritante, si aggiunge l'irrispettosa, forzata, scontata e mai avvincente, storia d'amore tra il protagonista e l'amica (e manager) di una vita.
Inutile addentrarsi oltre sulla cosa, basta riassumerla come un elemento per niente originale (e spesso "cringe"), al contrario del concetto base, ossia quello di un mondo dove un musicista aveva la possibilità di far scoprire al tutti la musica di un artista che ne aveva segnato la storia (musicale), che era invece un'idea originalissima, per la quale si potrebbe anche spendere l'aggettivo geniale, e che se sviluppata degnamente, avrebbe davvero potuto creare un film icona, quanto meno per gli appassionati di musica.
Si salva Himesh Patel, nei panni del protagonista, volto simpatico e recitazione calzante, niente di eccezionale ma appropriata, come più o meno tutto il resto del cast, che si comporta dignitosamente e che sembra essere stato scelto correttamente, ad eccezione del suddetto Sheeran, mossa visibilmente commerciale, ed apporto al film nullo se non deleterio.
In sostanza un film che parte benissimo, sia come premesse che come
realizzazione, e che poi si perde, sprecando tutto il proprio potenziale
e diventando un'opera che vivrà solo grazie alla sua idea base, e non a
come sia stata realizzata.
Rimane comunque una pellicola non troppo lunga, che scorre bene, e che può andar bene come intrattenimento, per tutti, al netto della sua crescende fastidiosità per come approfondisce certi temi e ne lascia perdere altri.
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