mercoledì 10 aprile 2024

Chi è stato Tonino Accolla?

 Tonino Accolla, al secolo Antonino, è stato molte cose, tra le quali attore, ma quella per cui è maggiormente conosciuto è la sua prolifica e longeva attività di doppiatore.
Il suo contributo al mondo del cinema in quel ruolo è stato infatti notevole, avendo "prestato", come si usa dire in gergo, la propria voce ad attori famosissimi, in carne ed ossa e non solo.
 
Nato in Sicilia, ma morto a Roma, ormai una decina di anni fa, dove risiedeva da tempo per ovvie ragioni logistiche riguardanti la sua professione.

E' stato negli anni la voce di Omer Simpson, sin dalla prima stagione fino alla 23esima, momento in cui è stato sostituito da Massimo Lopez a causa del proprio decesso, ma non solo, ha doppiato anche tantissimi attori internazionali di alto livello, sia d'oltreoceano, come Tom Hanks e Jim Carrey, sia d'oltremanica come Christian Bale e Kenneth Branagh.

La sua interpretazione più riuscita è comunque senza ombra di dubbio quella di Eddy Murphy, che fu anche il suo primo lavoro nel settore, e di cui ne è stato il doppiatore ufficiale fino alla sua scomparsa.
Nel caso specifico, egli aggiunse personalmente la particolare e riuscitissima risata, quella che per tutti i giovani italiani di quell'epoca, è più di tutto il tratto inconfondibile dell'attore.
Ecco, quella stessa risata in originale non esiste, Murphy si limita infatti solitamente a dei lunghi sorrisi silenti, solo in rari casi accenna piccole risate, ma niente a che fare con quelle presenti nel doppiaggio.

domenica 7 aprile 2024

"Alcoholocaust" - Jim Jefferies #SpiegazioneTitolo

 "Alcoholocaust" è uno spettacolo del comico australiano Jim Jefferies, il titolo è abbastanza facile da decifrare, ma essendo stato lasciato il lingua originale, è bene spiegarlo nel dettaglio per un pubblico italiano.

Si tratta di un gioco di parole, tramite l'uso/unione di due parole che ne formano una composta. 
La prima è : "Alcohol" che in inglese non significa altro che "alcol", e la seconda è "Holocaust", anche questa di facile traduzione dato che significa proprio "Olocausto".
La combinazione è stata scelta per una certa passione da parte del comico per le bevande alcoliche, soprattutto la birra, e per, come dirà proprio durante lo spettacolo, per una sua volontà,di voler cercare di smettere di bere.
Unendo le due parole la sua idea era semplicemente quella di far morire l'alcol, nonostante alcuni abbiano tentato di vederci altro nel titolo.
 
Ed in ogni caso, come espresso da lui stesso sempre durante lo spettacolo, alla fine l'ha scelto come titolo semplicemente perchè la trovava una parola divertente. 

giovedì 4 aprile 2024

"Alcoholocaust" - Jim Jefferies

 "Alcoholocaust" è uno spettacolo per la televisione del comico australiano Jim Jefferies. 
La registrazione è per la precisione del 2010, ed avvenne in un teatro di Londra.
 Il suo nome era già ben conosciuto nell'ambiente, avendo egli già all'attivo diversi spettacoli ed alcuni "Stand-up specials".
 
Nello specifico il risultato è praticamente il medesimo già descritto nel post riguardante un'altro suo spettacolo, più recente, dal titolo "Freedumb", in entrambi infatti sembra presentarsi un enorme divario tra il valore delle sue riflessioni su concetti globali, come il ruolo delle religioni o le dinamiche di coppia, e quello delle sue storie di vita vissuta, che per quanto infiocchettate e dichiarate reali, non appaiono poi cosi particolari e sembranno non combaciare particolarmente bene con l'altra metà della sua performance.

In questo spettacolo parte analizzando le interazioni tra uomo-donna, e tra etero e gay, che per quanto sia argomenti già sentiti e risentiti, vengono da parte sua trattati in modo pungente ed originale, ad un ottimo passo denso di battute, per poi alternarli nuovamente con sue esperienze di spettacoli avvenuti in zone di guerra nel mondo, che lasciano in parte la sensazione di racconti da campeggio, raccontati come accade da parte dei giovani nei momenti di villeggiatura perchè difficilmente qualcuno potrebbe mai confutarli.
Il tutto si ripete in maniera ciclica nella seconda parte, dove una colorita e diretta critica alle religioni, in particolare quella cristiana, lascia poi spazio a tutta una storia che copre addirittura quasi 1/3 dello spettacolo, riguardo ad una sua esperienza personale con delle trasgressioni di vario tipo.

In sostanza rimane uno spettacolo da vedere, perchè la parte qui sopra elogiata è davvero di valore, dimostrando, anzi consolidandone il ruolo di uno dei migliori al mondo nell'analisi della nostra società, pur con la consapevolezza che questa alternanza ad aneddoti molto specifici e molto dettagliati, possa piacere altrettanto o che tutta la distanza tra gli argomenti possa invece risultare poco apprezzata.



lunedì 1 aprile 2024

"Ragazze interrotte" - Oscar ad Angelina Jolie.

 Nel titolo risiede una domanda implicità, ossia se sia stato un premio adeguato o invece una sopravvalutazione della sua performance.. la risposta non è cosi semplice.

Il problema non sta tanto nella qualità della recitazione della Jolie, quanto il fatto che vi sia un divario colossale tra il fatto che ella abbia ricevuto la massima onoreficenza nel mondo del cinema moderno per un singolo attore, ed il film abbia invece finito per non essere acclamato nè dal pubblico nè dalla critica stessa, che è stata cosi enstusiasta invece per la prestazione della Jolie.

Volendo dare una risposta schietta alla domanda mai realmente posta, essa sarebbe "si", nel senso che se lo sia meritato, dato che sicuramente il suo personaggio è stato di forte impatto ed innegabilmente ben eseguito.
Tuttavia verrebbe quasi da pensare, che sia stato un riconoscimento a tutto il cast, che al netto di Wynona Rider, la protagonista, è apparso immensamente ispirato.
Tutti hanno recitato in maniera eccezionale, anche chi aveva parti minori come Woophi Goldberg, ed in particolare le altre 3 ragazze, insieme alla Jolie e alla Rider, che formavano le cosiddette "interrotte", si sono comportate in maniera straordinaria.
 
Purtroppo come detto non tutti hanno apprezzato il film nella sua interezza ed era quindi impossibile che ricevesse premi che consacrassero il lavoro del cast, cosa che fa appunto avere un filo di forse insensata speranza, che il premio fosse indirizzato anche agli altri membri del cast in generale, senza volerne specificamente scegliere uno migliore e ricompensarlo con premi legati ai migliori ruoli da non protagonisti.  

E per quanto tutto questo ragionamento possa essere poco più che una riflessione riguardo all'opera, non è un fatto cosi lontano dal mondo del cinema, quello di premiare qualcuno o qualcosa, al quale hanno contruibuito molti altri fattori e molte altre persone, come emblema di un lavoro ben riuscito.

martedì 26 marzo 2024

La lunga gestazione del nuovo film girato a Lucca.

Un nuovo film d'autore si appresta ad essere girato nella città di Lucca, in Toscana, con nomi di livello sia dietro che davanti la cinepresa, ma in questo post in particolare l'attenzione sarà sulla lunga e tribolata incubazione della pellicola.
 
La gestazione è stata appunto di notevole durata, tanto che il pensiero e desiderio nel regista Peter Greenaway di realizzare tale opera, erano presenti sin dal 2013, quando partecipò di persona al Lucca Film Festival e fu ammaliato proprio dalla città.
Le prime voci sulle riprese risalgono al 2019, quando come attore protagonista fu dato con la quasi totale certezza, Morgan Freeman, cosa che fu poi ritrattata soltanto nel 2023, quando fu annunciato ufficialmente Dustin Hoffman al suo posto.

Piu volte dunque negli ultimi 6 mesi si è sentito parlare di arrivi dell'attore e dalla coprotagonista, Helen Hunt (entrambi in passato premi Oscar), poi posticipati. 
Infatti nonostante la città, sia come opinione pubblica che come istituzioni avesse abbracciato favorevolmente l'idea di un film girato letteralmente "tra le proprie mura", le riprese continuavano a non partire.
Ad aggiungere incertezza vi erano stati anche alcuni episodi, come il fatto che alcune scene fossero di fatto state girate prima della fine del 2023, con alcune comparse, e poi il tutto si fosse bloccato.
Alle non del tutto esplicitamente dichiarate difficoltà si sommava anche un continuo aumento di budget per l'opera, dato dal fatto che molti addetti ai lavori già si trovavano in città da mesi, ed alcuni elementi per la logistica erano già stati affittati.

Ad un certo punto però, ancor più stranamente, cadde un totale silenzio sulla produzione, per settimane non vi furono ne annunci di celebrità in arrivo, ne piccoli passi in avanti sul girato o sulle scenografie, e via dicendo, tanto che molti iniziaro a sospettare e scrivere di come l'opera potessere essere stata abbandonata o venire insabbiata del tutto, incertezza confermata anche da alcune voci ufficiali, che non volendo sbilanciarsi nè in una direzione ne nell'altra, esprimevano come le difficoltà al momento fossero tali da lasciare il tutto sfortunatamente senza certezze.

E poi alla fine arrivò il sole, con la primavera, pare infatti che adesso si possa partire, Marzo 2024 è dato come inizio certo delle riprese, cosa che dovrebbe sbloccare finalmente tutti gli aspetti di questa grande produzione che erano rimasti arenati, tra i quali anche le circa 500 comparse, selezionate tra migliaia di candidature, tramite provini nei mesi precedenti.

Nota finale, come un film da un passato cosi bramoso di certezze, non abbia ovviamente ancora un titolo definitivo al suo primo ciak, si è parlato infatti per mesi del fatto che sarebbe stato chiamato "Lucca mortis", per poi diventare uno dei maggiori candidati insieme a "Towers story" (o una sia variante), quest'ultimo che ad oggi sembra avere maggiori possibilità di essere il prescelto.






sabato 23 marzo 2024

"La Ciociara" #SpiegazioneTitolo

 Non il più complesso dei titoli da spiegare, ma merita comunque due parole al riguardo.

"La Ciociara", film del 1960, fu un adattamento cinematografico di un libro di non molti anni prima di Alberto Moravia. 
Anche l'opera di quest'ultimo si chiamava in quel modo.
 
La parola "Ciociara" deriva dalla zona "Ciociaria", parola piana, ed è semplicemente il modo con cui ne vengono chiamati gli abitanti.
Tale zona ha subito alcuni cambiamenti in piccola parte geografici ed in maggior parte politici, tanto che inizialmente si trattava di una area non troppo definita, tra Roma e Napoli, che coinvolgeva parte di quelli che oggi sono territori della Campania e del Lazio. 
Negli anni, specialmente con l'arrivo del fascismo, al nome iniziò ad essere associata in particolare la zona del frosinate, tanto che oggi la parola ciociaria viene intesa la provincia di Frosinone.
 
Tuttavia, per quanto la Loren sia stata per decenni la "ciociara" più nota a livello cinematografico, con la sua interpretazione nel ruolo di protagonista del suddetto film che le valse addirittura un Oscar, negli anni più recenti, specificamente gli anni '90, il volto più noto della ciociaria, sul piccolo schermo stavolta, divenne quello dell'attrice americana Fran Drescher, in questi ultimi tempi molto presente sui media in quanto leader della protesta degli attori d'oltre oceano.
Interpretò il ruolo di una certa Francesca Cacace, di origini ciociare, nella fortunatissima seria "La tata", sfortunatamente però, fu tutta una costruzione del doppiaggio in italiano, dato che ella e la sua pittoresca famiglia, non erano affatto ciociare nella versione in lingua originale, ma bensi polacco-ebree, ed il nome del personaggio della protagonista fosse Fran Fine.

mercoledì 20 marzo 2024

Che cosa è un Drive-in?

 Da Italiani, se si hanno meno di 40 anni, è più facile aver avuto a che fare con un Drive-throu, ad esempio quello di una catena di fast-food, tra i quali forse il McDrive di McDonald's ne è il più famoso, dove l'operazione consiste nel raggiungere la cassa e successivamente il punto di ritiro del cibo, tutto grazie alla propria auto, e riuscendo a rimanerne sempre all'interno.
 
Se invece, si è sempre italiani, ma si hanno più di 40 anni, la parola Drive-in richiama maggiormente ad un programma televisivo, che riscosse un enorme successo a livello nazionale negli anni '80, a cura di Antonio Ricci, che passò successivamente alla realizzazione di Striscia la Notizia. 
Il nome derivava dal fatto che la scenografia riprendesse fortemente un Drive-in americano.

Ecco, se si è dunque invece, degli Stati Uniti d'America, la parola Drive-in significa delle determinata aree pubbliche dove avvenivano eventi, specialmente proiezioni cinematografiche, ed alla quale si poteva accedere tramite la propria auto, potento inoltre rimanervi all'interno, per tutta la durata della proiezione.
Questo tipo di iniziative ebbero un grande successo negli anni '50 in america, soprattutto grazie alla forte crescita della diffusione dell'automobile sul territorio.

Da noi in Italia tuttavia, tale tipologia di intrattenimento e mondanità non prese mai veramente piede, non certo ai livelli degli Stati Uniti, un po' forse per la cultura/tradizione italiana di vedere il cibo più come momento familiare, in maniera un po' più religiosa, e come attività da prendere con calma e dove proprio il cibo è la star principale, ma anche perchè la grande disponibilità di vasti spazi aperti per realizzare certe proiezioni, non erano proprio la cosa più facile da trovare nelle nostre città.

Chi è Sabrina Salerno?