sabato 31 luglio 2021
Il Ciucheba, per trent'anni la discoteca piu premiata e piu amata d'italia.
mercoledì 28 luglio 2021
The Game (1997) - Recensione
Partiamo da uno degli aspetti come detto inconfutabili : l'ottima recitazione... Michael Duglas come protagonista e più che all'altezza del ruolo, coadiuvato de una eccellente performance di Sean Penn, per arrivare alla meno conosciuta Deborah Kara Unger, che ebbe la parte nonostante un po' di scetticismo per il provino video che aveva inviato, ma che sorprese tutti con le sue doti una volta provinata di persona.
All'appello manca Jodie Foster, che infatti non è presente con nessuna parte nel film, la cosa è rilevante e curiosa, perché a lei era stato promesso un ruolo ma una volta visto il non manifestarsi della cosa, ha citato la casa di produzione, per una cifra veramente notevole, oltre i 50 milioni di dollari. La causa si è poi conclusa con un accordo privato tra le parti.
La trama vede un magnate della finanza, Nicholas Van Orton, aver perso negli anni gli affetti, vuoi per eventi tragici per i quali non poteva far niente e dei quali si duole, vuoi per aver fatto scappare dalla propria vita legami ai quali in fondo teneva, vuoi per aver allontanato volontariamente persone alle quali non trovata più uno scopo per continuare a tenerle vicino a se.
Ed è proprio lo scopo quello che inizia a mancare anche a lui stesso, nemmeno i soldi, da sempre una direzione inattaccabile per gli esseri umani e certamente ancor più per lui, non possono più essere, da soli, il suo unico obiettivo di vita.
Inizia un distacco sentimentale dalla realtà, che lo stava portando all'autodistruzione, fino a.. fino all'intervento del fratello, Sean Penn, con una busta, contenente l'invito per poter partecipare ad un fantomatico gioco..
Il film parla di profondi temi personali della vita di tutti i giorni, dubbi interiori, fantasmi dal passato, atteggiamenti sconsiderati nei confronti del prossimo, ma lo fa attraverso un thriller/drama che lascia lo spettatore incollato allo schermo perché ogni volta che qualcosa sembra ovvio, decade, come un puzzle che si compone ed ogni volta poi si scompone.
sabato 24 luglio 2021
"40 anni vergine" - Recensione
40 anni vergine è una delle tante commedie scritte e dirette da Judd Apatow ed in quanto tale può e dovrebbe far ridere come suo scopo principale.
In conclusione, è una commedia, certo, ma forse è nel suo essere senza particolari pretese ed obiettivi, nella sua spensieratezza, che c'è un messaggio importante. Uno spronamento generale al provarci di nuovo.
Una delle frasi chiave è infatti la risposta alla domanda "come è possibile che tu sia ancora vergine a 40 anni..?".. ossia il punto in cui nella risposta viene affermato che (dopo un elenco di ragioni) : "..ed alla fine credo semplicemente di aver smesso di provarci".
mercoledì 21 luglio 2021
Che cosa avreste fatto con un amico come.. #Riconoscinema
Robert Carlyle, forse più conosciuto per il suo ruolo dell'anno successivo in "The Full Monthy", interpretò nel 1996 Francis "Franco" Begbie, colui che nel gruppo di altri 4 amici tossicodipendenti, sembra il pesce fuor d'acqua perché non fa uso di droghe pesanti, ma anzi, cerca di redimerli e riportarli su quella che è per lui la "retta via", (fatta comunque di poca legalità).
Come viene detto nel film, "Begbie non si faceva di droga, si faceva di gente", a cercar di far capire il suo carattere volubile ed irascibile. Non mancano infatti scontri, i più non solo verbali, persino con gli stessi membri del gruppo, il tutto quasi sempre accompagnato da quella che è per lui quasi una protesi al braccio... il coltello.
Un personaggio cinematografico estremamente affascinante, eccezionalmente ben scritto e credibilmente rappresentato, che lo fa apparire decisamente a 3 dimensioni sullo schermo.
Un elemento curioso accresciutosi negli anni, è stata proprio la sua sessualità nel film. Mentre a primo impatto potrebbe sembrare senza dubbio un maschio alfa, sia Welsh, autore del libro, che lo stesso Carlyle, hanno dichiarato in varie occasioni che molti degli atteggiamenti di Begbie fossero secondo loro riconducibili, o almeno sospetti, ad/di una omosessualità repressa.
sabato 17 luglio 2021
Che cosa è un "Biopic"?
Per concludere la saga dedicata ai Biopic, è giunto forse il momento di spiegarne il significato.
Un Biopic è semplicemente una rappresentazione cinematografica riguardante la vita e le vicissitudini di un determinato personaggio realmente esistito o esistente.
E' una parola composta, da Bio (Biografico) e Pic (Picture, ossia film).
Si tratta in pratica della scelta da parte di un regista, di realizzare un'opera nella quale, a differenza di un documentario, si recitino parti rilevanti della vita del personaggio, anziché magari narrarle con voce fuori campo o mostrando immagini reali dei fatti in questione.
Questo tuttavia non nega la possibilità di usare tali due tecniche all'interno di un biopic, dove comunque infatti può capitare di avere alcune scene con voce narrante fuori campo o con mischiate alle ricostruzioni, anche scene reali, riprese da telecamere non di scena.
Uno dei più famosi e riusciti lavori cinematografici catalogabili come biopic, tanto per far un esempio, è il film "Braveheart", basato sulla vita di William Wallace, eroe nazionale Scozzese che intorno al 1300 cercò di combattere l'occupazione Inglese, inseguendo il sogno d'indipendenza della Scozia.
Croce e delizia di questo genere, è il livello di romanzatura dell'opera. Perché mentre per un soggetto immaginario, scritto di sana pianta da un determinato autore, non vi sono ovviamente limiti, nel caso di un biopic invece c'è sempre da trovare un bilanciamento tra il voler magari spettacolarizzare le gesta di qualcuno ed il discostarle eccessivamente dalla realtà cosi da renderle troppo poco veritiere.
Altri due esempi, nostrani e non sotto forma di colossal, sono quelli citati nei due post precedenti : Il divin codino (sulla vita del calciatore Roberto Baggio) e Enrico Piaggio - un sogno Italiano (sulla vita dell'imprenditore Enrico Piaggio, inventore della Vespa).
In questo caso si tratta di due film a budget e pretese decisamente minori, dove il richiamo è dato, come molto spesso accade nella categoria dei biopic, proprio e quasi esclusivamente dal protagonista stesso.
Ossia non si punta, o non si hanno a disposizione, grandi star da mettere in cartellone e simili, ma si fa leva sul richiamo che ha nella cultura di massa il determinato soggetto al centro dell'opera, colui della quale vita si parlerà per tutto il film.
mercoledì 14 luglio 2021
"Il divin codino" - #Biopic
Ad inizio 2021 è uscito "Il divin codino", film biografico sulla vita del calciatore Roberto Baggio.
Bene specificare "calciatore" perché questo genere di film sulla vita di personaggi pubblici, in generale, e specialmente se calciatori, fa spesso storcere il naso, a volte a ragione, per la qualità finale dell'opera, che innegabilmente cade frequentemente nella categoria di film di serie b, non solo a causa di budget ridotti e talvolta nemmeno rende giustizia al personaggio centrale dell'opera.
Non è questo il caso. Certo, il film non ha ricevuto candidature agli oscar ne difficilmente verrà mai catalogato come una delle opere più rilevanti del cinema Italiano, forse nemmeno dello stesso anno d'uscita, ma è comunque una pellicola molto piacevole, che scorre bene, che racconta molto, anche se non tutto e lo fa in maniera semplice, senza voler strafare, proprio come lo stesso Baggio da giocatore."Divin codino", perché era il soprannome principale di Roberto Baggio, calciatore classe 1967 e di classe e fama mondiale, tanto da fargli raggiungere, oltre ad i favori unanimi del pubblico, anche quelli della critica, nello specifico dei giornalisti, che nel 1993 lo votarono come miglior calciatore al mondo, riconoscimento per il quale si assegna il rinomato Pallone D'oro, il più alto ed ambito premio per un singolo calciatore.
Il film parla di lui, di chi era intorno a lui nella vita durante la sua carriera, alcuni conosciuti e sotto i riflettori altri più in disparte ma ugualmente rilevanti. Del rapporto conflittuale e d'amore con il padre, della ragazza storica, diventata poi moglie ed addirittura compagna di fede religiosa. Parla dei suoi sogni, dei suoi traguardi, dei suoi insuccessi, delle sue paure, e fa tutto questo molto bene, senza enfatizzare ne sminuire.
Non da per scontato che tutti già sappiano di chi sia stia parlando, né come calciatore né tanto meno come uomo, e lo fa per un pubblico estremamente vasto. Non è dunque un film da appassionati, di élite, è un film per tutti, perché a tutti risulta comprensibile, perché, ed anche in questo ci ha preso, Baggio era di tutti.
Mancano, certo, aspetti essenziali, determinanti, storici.. riguardo alla sua vita, e non è detto che siano stati tagli per volontà o per minutaggio. Manca la sua cessione alla Juve, lui che non voleva lasciare Firenze, ne tanto meno lo volevano i tifosi che misero a ferro e fuoco la citta. Gli stessi Pontello, famiglia proprietaria della Fiorentina al tempo, furono costretti a barricarsi in casa per giorni a causa della sommossa popolare che derivo dalla loro decisione di cedere il giocatore.
sabato 10 luglio 2021
"Enrico Piaggio - Un sogno Italiano" #Biopic
"Enrico Piaggio : un sogno Italiano" è un film per la televisione, di recente realizzazione (2019), prodotto dalla R.A.I.
Ma questo non deve distogliere l'attenzione dal fatto che, da che mondo è mondo, gli imprenditori, di qualsivoglia nazionalità, sono squali, pensano al profitto, ed alla massimizzazione di esso, ed è proprio questo che li rende imprenditori e non artigiani. Questo non deve togliere niente alla romanticità del film o dei suoi traguardi realmente raggiunti, ma nemmeno lasciar credere che si possa essere rispettati semplicemente accontentando sempre tutti.
E' da elogiarsi lo sforzo della Rai appunto, alla luce dell'opera completa, che porta si con se molte incongruenze, specialmente nella rappresentazione degli accenti, Enrico Piaggio era ligure, non lombardo, ed il giornalista americano perde spesso l'accento anglofono nel parlare l'italiano, ma nell'insieme rimane comunque un film molto gradevole, informativo ed adatto a tutti.
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