40 anni vergine è una delle tante commedie scritte e dirette da Judd Apatow ed in quanto tale può e dovrebbe far ridere come suo scopo principale.
Il format è abbastanza standard ed abbastanza condito di stereotipi, ma è innegabile che il risultato sia piuttosto originale e divertente.
Il successo di pubblico avuto ne conferma la cosa e lo consacra ad uno dei must da vedere della commedia comica americana degli ultimi 30 anni, come era stato per la saga degli American pie.
Steve Carell, fresco della grande popolarità scaturita dal successo di The Office, un Jonah Hill agli inizi in uno stravagante cameo ed un Seth Rogen nella propria comfort zone, con libertà di improvvisare e di fare uso di droghe leggere, sono stati tutti delle scelte azzeccate, che si saranno da li in poi consacrate con altre produzioni sempre firmate Apatow.
Ben scritta e ben recitata anche la parte di Paul Rudd, immancabile in queste pellicole la presenza di Leslie Mann, moglie di Apatow, completano il cast vari personaggi già visti o sulla rampa di lancio grazie a queste pellicole.
Il film rimane appunto una commedia e poco più, con una trama accettabile e delle situazioni nemmeno troppo forzate che si vengono a creare per far ridere. Un semplice ed eterogeneo gruppo di amici vive un curioso elemento di sorpresa nelle loro altrimenti piuttosto ripetitive ed insoddisfacenti esistenze, che scatenerà con un effetto domino tutta una serie di cambiamenti in meglio nelle loro vite.
Rivederla a distanza di ormai 15 anni dalla sua uscita, non risulta invecchiata benissimo visti i temi sociali diventati predominanti nella vita moderna, il risultato è che viene in parte edulcorata su vari siti di streaming e non ci sarebbe da stupirsi se ne venissero tolte ulteriori parti in futuro.
Uno dei temi ricorrenti nella commedia è appunto quello di quanto multiculturale sia il negozio in cui tutti i protagonisti lavorano, creando divertenti screzi e liti, spesso ironizzanti sulle rispettive culture.
Lo stesso Kevin Heart, non ancora all'apice della carriera, prende parte in un favoloso cameo insieme ad uno dei protagonisti del film, in una scena che si trova in parte rimossa al momento su PrimeVideo.
In conclusione, è una commedia, certo, ma forse è nel suo essere senza particolari pretese ed obiettivi, nella sua spensieratezza, che c'è un messaggio importante. Uno spronamento generale al provarci di nuovo.
Una delle frasi chiave è infatti la risposta alla domanda "come è possibile che tu sia ancora vergine a 40 anni..?".. ossia il punto in cui nella risposta viene affermato che (dopo un elenco di ragioni) : "..ed alla fine credo semplicemente di aver smesso di provarci".
E questo credo che riguardi un po' tutti noi, anche se per ognuno in campi diversi, per alcuni è impensabile essere ancora vergini a 40 anni, per altri potrebbe essere l'essere ancora sovrappeso nonostante si desideri da sempre non esserlo, oppure anche soltanto un qualcosa di non detto, a qualcuno, che si pensa da una vita e non si è mai trovato il coraggio di farlo.
Nessuna di queste situazioni è il risultato del fallimento di 40 anni di tentativi, ma più probabilmente il frutto di aver ad un certo punto semplicemente smesso di provarci.. questo film, nel suo piccolo, dice proprio questo, non è mai troppo tardi per fare la cosa giusta.
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