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venerdì 20 giugno 2025

Pieraccioni come non te lo aspetti..


 Premettendo che magari per un grande ammiratore di Pieraccioni, qualcuno che abbia visto tutti i suoi film, che lo segue sui social, e che magari ha avuto modo di incontrarlo per una qualche ragione lavorativa o non, quello che sta per essere detto a suo riguardo potrebbe non essere in alcun modo sorprendente, ma diciamo per l'essere umano medio che magari ha incontrato le sue opere e le sue esternazioni frammentariamente, è probabile che invece siano parole diverse da quello che avrebbe sospettato.

Il regista ha infatti proprio questa settimana presenziato alla proiezione gratuita nella suggestiva cornice di piazza Pitti a Firenze, del proprio film "I Laureati", per il trentennale dalla sua uscita.

Quello che ha stupito, in positivo, è stato proprio durante l'oretta scarsa di racconti, di aneddoti sul film ed interazione con il pubblico.

Pieraccioni infatti, che oltre ad essere regista è anche attore ed autore, come accaduto appunto anche per il film in questione, ha dimostrato di avere molteplici altri talenti.

Innanzitutto quello di imitatore, all'interno dei suoi racconti di momenti divertenti o particolari riguardanti il film ha infatti esibito un paio di imitazioni eccellenti, soprattutto quella dell'attore Rocco Papaleo, con il quale ha collaborato spesso, e che è stata impeccabile, strabiliante per chi era li di persona. 

Ha poi esibito anche notevoli doti di gestione delle risorse umane, come detto una sua caratteristica probabilmente per chi lo conosca piuttosto bene e sappia che ha gestito Massimo Ceccherini per ormai trent'anni, ma in particolare per come ha saputo rispondere alle domande del pubblico alcune anche scomode ed insinuanti, senza mai uscire dal binario della comicità e della semplicità.

Ha inoltre dispensato consigli di vita utilissimi, sorprendentemente perché i temi e le domande erano spesso soltanto pratiche, ed ha dimostrato quella profondità ed empatia, che a volte nei suoi film cosi materiali e cinepanettoniani, non traspare del tutto.

Un uomo fatto da solo per davvero, dato che anche in questo frangente ha ricordato, senza vanto alcuno, di possedere scolasticamente soltanto la licenza di terza media, ed una persona e personalità più sofisticata di quello che appare sotto la maschera di membro del mondo dello spettacolo.

Ha in sostanza stupito per circa un'ora, con consigli di vita vissuta e consigli ai giovani per il loro futuro, senza mai sembrare pretenzioso od arrogante, e senza mai scemare nel narcisismo puro e nell'affarismo.

Complimenti dunque, per la poliedricità e per la semplicità, nonostante sia pur sempre un milionario sceso per un'oretta dalla collina, ma che ha dimostrato di non aver mai perso il contatto con la realtà, con i valori umani, e con la sua terra, che chiama spesso felicemente ed orgogliosamente "provinciale", ed in sostanza un insieme di piccoli talenti che ne motivano un po' di più il grandissimo successo ottenuto in patria. 

martedì 17 giugno 2025

Che cosa si intende per "Bobina" nel mondo del cinema?

 La parola "Bobina" non è esclusiva del mondo della cinematografia, in italiano significa infatti semplicemente un qualsivoglia oggetto che abbia la caratteristica di essere sufficientemente rigido da avvolgervi un qualcosa attorno.

Ecco dunque che è una descrizione perfettamente calzante di quello che accade nella realizzazione di un film, dove una pellicola, in passato di cellulosa, viene avvolta attorno ad un oggetto cilindrico, nella quasi totalità dei casi di plastica o metallo, fino a formare un nuovo oggetto che colloquialmente dagli addetti ai lavori viene chiamato anche "Pizza".

Il soprannome è molto pertinente perché le dimensioni raggiunte solitamente sono più o meno le stesse del diametro di una pizza classica da ristorante, mentre il peso è ben diverso, si parla di una decina di chilogrammi.

Altro nome ufficiale per tale oggetto è "Rullo", e solitamente ne erano in funzione due contemporaneamente nella sala di proiezione delle sale cinematografiche.

I film erano dunque composti da diverse bobine (portando il peso totale delle opere a svariati chili) tanto che lo stesso termine veniva talvolta usato come unità di misura, facendo nascere ipotesi su quante bobine servissero prima che lo spettatore iniziasse ad abbassare il proprio livello di attenzione.

Un mito vero, come già trattato in questo blog, è che fossero estremamente infiammabili a causa della cellulosa, mentre uno falso, inculcato da Paolo Villaggio e la sua saga di Fantozzi, è che la durata de "La corazzata Potemkin" (nome corretto dell'opera), avesse una durata spropositata, quindi un numero enorme di bobine, quando in realtà la pellicola ufficiale dura poco più di un'ora. 

sabato 14 giugno 2025

Buon Compleanno Laureandi!!

 Quest'anno ricorre il trentennale dall'uscita di quello che è stato nel suo piccolo un capolavoro della cinematografia italiana, "I Laureati", scritto e diretto da Leonardo Pieraccioni, attore e regista fiorentino, e girato nella sua Firenze.

Il film uscì proprio bene, pieno di spensieratezza e semplicità, e non appesantito da battute troppo forzate o troppo cafone, uno di quei risultati che forse se fosse stato visto da Tarantino, sarebbe stato inserito nella sua lista di "film perfetti".

Come detto però questo post è dedicato alle celebrazioni del suo trentennale, e perché parlarne proprio adesso?, è una bella domanda..

Effettivamente il primo a complimentarsi e festeggiarne il trentennale, è stato proprio Pieraccioni, lo scorso 11 Aprile, con un post nostalgico ed onesto su Instagram, nonostante quello non fosse il giorno esatto della sua uscita nelle sale.

Giorno esatto che invece fu il 22 Dicembre, quando insieme alle classiche pellicole natalizie per famiglie e gli immancabili cinepanettoni, fu inserito in cartellone, dove l'opera dimostro subito il proprio valore, il film infatti incassò 7 volte i propri costi di produzione.

Dunque perché parlarne adesso, perché è notizia di questi giorni che Lunedi 16 Giugno alle ore 21:45 avverrà una proiezione gratuita della pellicola, in piazza Pitti a Firenze, con presente proprio Leonardo Pieraccioni che i
nteragirà con il pubblico e risponderà ad eventuali domande, il tutto a detta proprio del regista in una atmosfera estremamente informarle.

Occasione quindi per chi sia di zona, o vi si trovasse in quei giorni, o addirittura per qualcuno che decidesse di compiere un viaggio nostalgia verso il capoluogo toscano, ed una specie di piccolo viaggio nel tempo, di rivedere ed in parte rivivere le scene e le atmosfere del film. 

martedì 10 giugno 2025

Chi è stato Michele Lupo?

 Dopo una recensione di uno dei suoi film sembrava giusto spendere due righe anche sull'uomo al timone.

Michele Lupo, suo vero nome, nacque a Corleone agli inizi degli anni '30, paese che nello specifico ha dato molto involontariamente alla cinematografia, essendo quello da cui proveniva Antonio Andolini, primo padrino della saga de "Il Padrino" interpretato da Marlon Brando, che prese il nome di Don Corleone, nel film, come accade appunto nelle regole di tale organizzazione, ossia di prendere il nome del luogo.

Come detto appunto una terra che è stata rappresentata dal cinema americano in maniera memorabile, ma che certamente non è stata tra le più facili dalle quali potersi affermare nella vita reale.

Operazione che è riuscita proprio a Michele Lupo, diventato regista noto in tutta la nazione e che potette lavorare a fianco di molti attori famosi dell'epoca durante la propria carriera.

Uno su tutti il già citato su questo blog per il loro sodalizio cinematografico, Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer, che fu diretto da Lupo in ben 5 pellicole.

Iniziò il proprio percorso lavorativo nel mondo del cinema come aiuto regista, mansione svolta per una decina di anni, fino all'esordio come regista vero e proprio agli inizi degli anni '60.

Diresse più di 20 film, nell'arco di un ventennio, e si spense pochi anni dopo aver lasciato la regia, lontano dalla sua Sicilia, a Roma, dove era già ricoverato per gravi problemi di salute.

I film da lui diretti erano stati sulla carta appartenenti a molti generi cinematografici, ma per molti di loro si può trovare un filo conduttore, quello della forza fisica bruta, quasi sempre da parte dei protagonisti, vista come elemento determinante e spesso in chiave positiva, in grado di salvare vite e redimere coscienze.

La sua più grande collaborazione però probabilmente fu quella che non fu, dato che chiamato a lavorare al capezzale di Sergio Leone, ebbe con lui degli screzi insanabili, tanto che fu cacciato dalla produzione. 

sabato 7 giugno 2025

"Lo chiamavano Bulldozer" #Recensione

 Si tratta del primo di molti film dove sia presente la collaborazione tra l'attore Carlo Pedersoli (Bud Spencer) ed il regista Michele Lupo, uscito nel 1978, quando il primo era già alla soglia dei 50 anni.

La trama è quella di un ex giocatore di football americano, che una volta ritiratosi è finito a vivere sulle navi. Uomo schivo ed onesto, vive sostanzialmente alla giornata, tanto che la sua maggiore preoccupazione è riuscire a trovare un pezzo appena rottosi alla propria barca, per poterla far ripartire.
Vari incontri con membri dell'esercito americano di stanza nella medesima zona faranno riaffiorare il passato, e tutto culminerà in una partita impari di football americano, dove vecchi e nuovi conti verranno saldati.

Nulla o quasi di questo film appare particolarmente riuscito, tuttavia si nota in sottofondo, essendo una produzione in parte tedesca, la volontà di non farla apparire come un'opera trash, ma un qualcosa che invece abbia una propria morale ed un messaggio da condividere.

Mancano infatti i notevoli quantitativi di ragazze seminude o desiderose di incontri, classici della commedia all'italiana, mentre non fu affatto lesinato sul quantitativo di botte da mettere in primo piano, nella seconda parte del film in particolare, ve ne è uno sproposito, sempre comunque con il solito stile a cui ci avevano già abituato Bud Spencer e Terence Hill, ossia un qualcosa che almeno all'epoca, andasse bene per tutte le fasce di età.

Non sono presenti nemmeno figure demenziali rilevanti, altro caposaldo della commedia italiana (nonostante la presenza di Gigi Reder, che comunque interpreta un ruolo serio) a differenza di quello che accadrà pochi anni dopo, accanto a Bud Spencer e sempre sotto la regia di Michele Lupo, con la presenza di Jerry Calà, nel film Bomber, che non sarebbe stato possibile non citare date le numerosissime connessioni tra i due lavori. 

In sostanza un film che non irrita e non appare nemmeno tra i più banali in alcuni suoi aspetti, ma che comunque non lascia molto e rimane consigliabile soltanto ai grandi appassionati del genere.

(La versione in lingua tedesca risulta aver ricevuto maggiori apprezzamenti, qualcosa infatti si deve essere certamente perso nell'adattamento in italiano, di sicuro la parola Bulldozer non è presente nella versione originale, dove vengono date spiegazioni meno banali riguardo al soprannome del protagonista). 

mercoledì 4 giugno 2025

Qual è stato il primo film italiano?

 Come è ben noto, il cinema per come lo conosciamo noi è nato in Francia, per mano dei fratelli Lumière, ma quale è stato il primo film realizzato e distribuito in Italia?

Si tratta di un cortometraggio, uscito nel 1905, con vari nomi ma tra di essi il più usato è "La presa di Roma".
La durata era di appena 10 minuti, 6 dei quali per di più sono andati perduti negli anni.

I costi di produzione, e curiosamente anche la lunghezza della pellicola furono notevoli, ma anche il risultato non fu da meno, tanto che assistettero alla proiezione migliaia di persone.

Ed è proprio questo elemento, il fatto che sia stato proiettato pubblicamente, prima all'aperto e poi nelle sale, che lo rende ufficialmente considerabile come primo film della storia italiana, nonostante di fatto si tratti di quello che oggi e non solo, verrebbe chiamato cortometraggio. 

Curioso come la sua data ufficiale sia il 20 Settembre 1905, giorno della prima proiezione pubblica, a Roma, ma in realtà ne era stata fatta una di prova pochi giorni prima a Livorno. 

domenica 1 giugno 2025

Che cosa si intende per genere : "Drammatico"?

Come genere cinematografico è uno dei più difficili da definire, si discosta da altre tipologie di drammatismo più storiche, come la tragedia greca o la sceneggiata napoletana, essendo più sottile, più sofisticato, e meno plateale. 

Volendo cercare di catalogarla, è una tipologia di film dove aspetti come i dialoghi e la profondità dei personaggi sono centrali (a differenza magari di generi come i film d'azione), dove il realismo è spesso presente e/o ricercato, e dove altrettanto spesso non vi sono eroi, ma anzi delle vittime, di se stesse o del mondo circostante.

La trama è un altro elemento molto curato di tale genere, e per quanto siano presenti colpi di scena più o meno determinanti (a differenza magari di un film di genere horror, dove sono uno degli elementi più rilevanti) la ricerca è quella di un coinvolgimento emotivo costante da parte dello spettatore.

Ne sono nati nel tempo, come solitamente accade, diversi sottogeneri, che forse sono più semplici da spiegare perché più specifici e quindi di nicchia.
Uno dei più prolifici ed apprezzati è quello dei "Legal drama" (drammi legali), legati alle vicende giudiziarie di un qualche imputato o gruppo di imputati, che possono comprendere quantitativi vari di scene di dibattimento giudiziario in aula.
Un esempio su tutti, l'eccezionalmente riuscito "Codice d'onore". 

E' un genere che ha spesso una enorme intersezione la sottocategoria dei Thriller-psicologici, anche in questo caso un esempio di opera eccezionalmente riuscita è il relativamente recente "Shutter island", diretto da Martin Scorzese.

In entrambi i casi però, per quanto il realismo come detto sia centrale per il genere e per le due pellicole in questione, manca però l'aspetto più realistico di tutti, quello di essere basati su fatti realmente accaduti, che infatti è diventato a sua volta un sottogenere, quello dei film drammatico-biografici. 

Chi è Christopher Walken