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sabato 7 giugno 2025

"Lo chiamavano Bulldozer" #Recensione

 Si tratta del primo di molti film dove sia presente la collaborazione tra l'attore Carlo Pedersoli (Bud Spencer) ed il regista Michele Lupo, uscito nel 1978, quando il primo era già alla soglia dei 50 anni.

La trama è quella di un ex giocatore di football americano, che una volta ritiratosi è finito a vivere sulle navi. Uomo schivo ed onesto, vive sostanzialmente alla giornata, tanto che la sua maggiore preoccupazione è riuscire a trovare un pezzo appena rottosi alla propria barca, per poterla far ripartire.
Vari incontri con membri dell'esercito americano di stanza nella medesima zona faranno riaffiorare il passato, e tutto culminerà in una partita impari di football americano, dove vecchi e nuovi conti verranno saldati.

Nulla o quasi di questo film appare particolarmente riuscito, tuttavia si nota in sottofondo, essendo una produzione in parte tedesca, la volontà di non farla apparire come un'opera trash, ma un qualcosa che invece abbia una propria morale ed un messaggio da condividere.

Mancano infatti i notevoli quantitativi di ragazze seminude o desiderose di incontri, classici della commedia all'italiana, mentre non fu affatto lesinato sul quantitativo di botte da mettere in primo piano, nella seconda parte del film in particolare, ve ne è uno sproposito, sempre comunque con il solito stile a cui ci avevano già abituato Bud Spencer e Terence Hill, ossia un qualcosa che almeno all'epoca, andasse bene per tutte le fasce di età.

Non sono presenti nemmeno figure demenziali rilevanti, altro caposaldo della commedia italiana (nonostante la presenza di Gigi Reder, che comunque interpreta un ruolo serio) a differenza di quello che accadrà pochi anni dopo, accanto a Bud Spencer e sempre sotto la regia di Michele Lupo, con la presenza di Jerry Calà, nel film Bomber, che non sarebbe stato possibile non citare date le numerosissime connessioni tra i due lavori. 

In sostanza un film che non irrita e non appare nemmeno tra i più banali in alcuni suoi aspetti, ma che comunque non lascia molto e rimane consigliabile soltanto ai grandi appassionati del genere.

(La versione in lingua tedesca risulta aver ricevuto maggiori apprezzamenti, qualcosa infatti si deve essere certamente perso nell'adattamento in italiano, di sicuro la parola Bulldozer non è presente nella versione originale, dove vengono date spiegazioni meno banali riguardo al soprannome del protagonista). 

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