mercoledì 15 giugno 2022

"21 grammi" - Spiegazione titolo

 "21 grammi" (in originale : "21 grams") è il titolo di un film del 2003 con pratagonisti Sean Penn, Naomi Watts e Benicio Del Toro. Il film fu ben riuscito, e parte del suo successo risiede certamente anche nel suo abbastanza intrigante titolo. 

Tutto nasce da un esperimento dei primi del '900 avvenuto in Massachussets, nel quale un fisico americano tentò di dimostrare che al momento della morte, un essere umano perde effettivamente improvvisamente peso. Testò la sua teoria su 6 pazienti, decretando fallati o non di suo interesse i risultati riguardanti 5 di loro, ma non il sesto, il quale perse 3/4 di oncia, ossia 21.3 grammi. 

 
(Secondo un'altro fisico si trattò semplicemente di un aumento del calore corporeo dato dall'aver cessato di funzionare dei polmoni, che fece perdere al corpo una piccola quantità di liquido sotto forma di sudore)

La teoria di per se è considerata tutt'oggi discutibile ed i risultati inattendibili dalla comunità scentifica mondiale, lo stesso MacDougall, autore dell'esperimento, nella sua pubblicazione riguardante i risultati della ricerca, dichiarò che i test andavano ripertuti molte ulteriori volte per poter dichiarare che quel risultato fosse corretto. 

Tuttavia, la cosa si diffuse nella cultura popolare, arrivando fino al nostro secolo come dimostra la realizzazione di una pellicola che ne riporta il concetto. 

Quello che decisamente sorprende più di tutto è come non siano stati effettuati ulteriori test approfonditi nell'arco degli ultimi 100 anni, in fondo si tratta di un tema molto suggestivo ed interesante, e certamente una delle ricerche meno costose e meno complesse da realizzare.

Quel suffisso che fa inciampare tutti, Scenegrafia Vs Sceneggiatura.



Uno dei dilemmi, che talvolta nel parlare costringono ad una pausa anche gli appassionati, è la somiglianza lessicale, non etimologica, delle parole Scenografia e Sceneggiatura, elementi cinematografici che sono di fatto piuttosto distanti tra loro.

 
Vediamo che cosa significano nello specifico per non essere confusi al momento di doverli usare : 
 
Per scenografia si intende ciò che contorna fisicamente gli attori (esclusa la costumistica, che ha solitamente anche riconoscimenti a parte), il luogo reale o fittizio, in cui viene girata la scena, piu tutti gli elementi richiesti dal regista per il set. Spesso un'opera cinematografica richiede la vera e propria costruzione di scenari simil reali anche di dimensioni spropositate, per i quali occorre usare addirittura capannoni industriali. Per questo gli studi cinematografici hanno spesso le sembianze di una zona industriale se visti dall'esterno. Talvolta i set sono cosi costosi, impegnativi, o semplicemente si prevede che verranno utlizzati in più occasioni, che vengono lasciati più o meno intatti all'interno di una di queste strutture. Tutte queste situazioni, hanno fatto si che negli anni si formassero per comodità delle piccole "città", come la nostrana Cinecittà. 
(Tutto quello appena descritto sarebbe più apprpriato come definizione di "Scenotecnica", in quanto la scenografia vera e propria riguarda anche tutta la parte astratta, come l'ideazione di tali scenari e la parte sonora. Tuttavia la figura professionale rimane sostanzialemente quella dello scenografo, quindi i due termini si possono unire a livello pratico).

Per sceneggiatura si intende il mix tra trama e dialoghi, il copione per interderci, che altro non è che un "soggetto" che grazie a degli sceneggiatori viene suddiviso in scene e dialoghi per poter diventare appunto il copione di un film. Lo sceneggiatore è una professione specifica, anche se negli anni si è fatta largo anche la figura del regista-sceneggiatore. 

La sequenza di eventi per poter giungere alla stesura finale di una sceneggiatura cinematografica, è partire da una idea, che poi si trasforma in soggetto (solo poche pagine descrittive ed esplicite riguardanti la storia), che poi diventano sceneggiatura. 
Quandunque l'opera si basasse su altri lavori, come ad esempio un romanzo, si tende per necessità a riscriverla da capo, per incongruenze nelle tipologie di narrazione da un settore all'altro. 
Anche la sceneggiatura ha solitamente premi dedicati nelle cerimonie di premiazione di maggior rilievo, come accade appunto agli Oscar.
 
 In conclusione come detto sono due cose ben distinte, quasi agli antipodi, spesso se non sempre sottovalutate, sia dai media che dal pubblico, in favore di elementi più ovvi e palpabili come attori e registi, ma che contribuiscono in maniera essenziale al risultato di un'opera.

martedì 7 giugno 2022

"Pisorno", la Cinecittà che non fu..

E' proprio così, Pisorno precede come realizzazione persino la ben più nota Cinecittà, se pur di pochi anni.

Facciamo un passo indietro perchè a molti il nome potrebbe suonare nuovo. Nei primi anni trenta, in una zona del comune di Pisa, sulla costa Toscana, chiamata Tirrenia, fu realizzato un insieme di stabilimenti cinematografici, che diventarono a tutti gli effetti la prima città del cinema italiana. 
Il nome deriva dal fatto che il luogo prescelto fosse, e sia tutt'oggi, equidistante dalla città di Pisa e da quella di Livorno, non fu la prima denominazione in ordine cronologico, ma fu assunta dopo poco dalla sua apertura.
Lo scopo primario di tutto il progetto era quello di realizzare prodotti cinematografici propagandistici, a favore dell'allora fiorente Fascismo. 
Molti attori di rilievo nostrani passarono per tali studi, da Gassman a Mastroianni, ed altrettante star straniere, da Philippe Noiret a Fred Asteire. Lo stesso si puo dire per i registi, molti dei più noti dell'epoca diressero in quegli stabilimenti.

 
Tuttavia la struttura non ebbe vita facile, e fu già dopo pochi anni requisita dalle truppe americane per diventare terreno di stoccaggio, data anche l'estrema vicinanza della nota e mastodontica base militare chiamata Camp Darby. Lo stato di abbandono persiste tutt'oggi, nonostante le molteplici parole spese negli anni, i tentativi di rivitalizzazione e quelli di riqualificazione. 

Certamente un peccato per chi è di quelle terre, avrebbe potuto ereditare una Hollywood sotto casa e cosi non è stato, ma anche una perdità per tutto il cinema Italiano, perchè di fatto tutto quel potenziale sia di spazi che di accessibilità, è stato pensato per scopi spietati e riconvertito dopo poco per scopi ancor più dannosi per gli esseri umani.

21 grammi (2003) #Recensione


 21 grammi ("21 grams" in originale) è un pellicola del 2003, che tratta temi piuttosto complessi ed anche spinosi, e lo fa in maniera altrettanto complessa ed articolata. 

Si tratta di un intreccio di storie, collegate in modi sorprendenti e profondi tra loro, con protagoniste delle persone comuni, dal professore di matematica all'ex galeotto che cerca di rifarsi una vita con lavori semplici. Tutti hanno compiuto sbagli in passato, o sarebbe meglio dire "peccati" visto che la religione è una tematica portante del film, e cercano di trovare la gioia e soprattutto la pace tentando di non ripeterli.

E' una storia molto difficile da raccontare senza fare spoiler, ma quello che conta è che è molto lineare, il passo è costante, i colpi di scena si susseguono per tutta la durata del film, aiutati anche dalla narrazione spezzettata ed in parte a ritroso, che mantiene concentrato lo spettatore.

 
Il titolo da solo meriterà un post a parte, come spesso accade (per i titoli fatti bene), ma in sostanta si tratta di una teoria legata al peso dell'anima, secondo la quale al momento della propria morte, in quell'esatto istante, una persona perde esattamente 21 grammi di peso, appunto quello dell'anima che lascia il corpo definitivamente.

I tre protagonisti principali sono Sean Penn, Naomi Watts e Benicio Del Toro, tutti in ruoli che devono rappresentare una vasta gamma di emozioni umane, dalla disperazione al avere qualcosa per cui lottare, dal sentirsi persi all'avere nuovamente uno scopo.

Volendo prendere singolarmente le loro performance, appare buona quella di Sean Penn ed eccellente quella di Benicio Del Toro, mentre sembrano un po eccessive tutte le candidature ai vari premi di settore, tra cui quella agli oscar del 2004, per Naomi Watts, non aiutata dalla scrittura del suo personaggio, che appare un po' meno tridimensionale di quello degli altri. 

In conclusione è un film decisamente interessante, ed altrettanto originale, che scorre bene e fa riflette su certi argomenti sui quali spesso sorvoliamo, e se pur tratti temi impegnativi, in maniera cruda ma mai macabra, è consigliabile un po' a tutti, quantomeno per quanto riguarda la sua visione, mentre
per la sua "rivisione", il suo intreccio rimane fin troppo ben impresso e non è uno di quei film che regala altrettante emozioni nel rivederlo a distanza di qualche anno.

mercoledì 1 giugno 2022

Buon Compleanno Mr. Grape (Spiegazione titolo)


 La recensione è già andata in archivio, questo post è più per veri appassionati di cinema che si pongono anche domande tecniche sulla realizzazione delle pellicole.

In questo caso si parla del perchè dal titolo originale "What's eating Gilbert Grape?" si sia passati ad un più generico "Buon compleanno Mr. Grape" nella traduzione/adattamento in italiano.

Principalmente perchè il titolo originale porta con se diversi giochi di parole, come il fatto che "What's eating you?", significhi "Che cosa ti infastidisce?", "Che cosa ti sta disturbando?", o che il cognome Grape (Uva) sia esso stesso un cibo, quindi connesso al verbo mangiare. Tutti riferimenti certamente non casuali con l'obesità della madre del protagonista, ed il costante, martellante, tema del cibo all'interno del film. Tuttavia, l'adattamento del titolo in Italiano non è troppo criticabile, perchè sarebbe stato difficile trasporre tutto quello appena detto, e perchè se pur più semplicistico, rimane un titolo interessante ed adatto. 

In aggiunta, si potrebbe notare anche come l'adattamento in italiano (volente o per pura casualità) sposti l'attenzione da Johnny Depp, il protagonista, a Leonardo Di Caprio, ossia colui che effettivamente festeggia il compleanno nel film, tributando nel suo piccolo, la giusta gerarchia delle prestazioni recitative, che come abbiamo visto nel post con la recensione, è stata un tripudio di complimenti e nominations per il giovane Di Caprio, sovrastando nettamente il all'epoca già navigato e conosciuto Depp.

sabato 28 maggio 2022

La mala del Brenta - Lucarelli racconta (2010) #Recensione

 "La mala del Brenta", poi successivamente nella realtà rinominata ufficialmente in "Mafia del Brenta", è una puntata del programma documentaristico condotto da Carlo Lucarelli, andata in onda a fine 2010, che tratta appunto la storia, dai primi furti nelle fattorie fino al controllo quasi totale di tutto il nord-est Italia, dell'organizzazione criminale chiamata "La mala del Brenta", con a capo il boss Felice Maniero.

Maniero veniva da una famiglia già dedita ad attività criminali nella zona, sia il padre che il nonno si erano dilettati in furti ed atti violenti, ma lui voleva di più e fu cosi che intorno a se radunò un gruppo di persone con le quali andò ben presto oltre le rapine, (anche se rimarranno sempre il leitmotiv della sua "carriera") entrando e controllando altri settori in espansione, come il gioco d'azzardo. Quest'ultimo era infatti in crescita esponenziale data la fiorente economia della zona denominata nord-est, che da poco era passata dall'essere "il sud del nord" come veniva definita, ad un luogo dove le piccole-medie imprese stavano facendo delle fortune, sia per se stesse che per la popolazione. In questo contesto si fa largo la figura di Felice Maniero, detto "faccia d'angelo", perchè apparso sempre come un bravo ragazzo, sorridente e cordiale. Egli non solo creò una vera e propria organizzazione criminale di alto livello, ma ne diventò il boss, avendo ormai la stessa organizzazione assunto tutti i crismi di una associazione a delinquere di stampo mafioso, come verrà poi dimostrato successivamente al processo. Bene fermarsi qui con la trama per non fare troppi spoiler. 
 

La puntata di per se forse non è la più ispirata tra tutte quelle trasmesse, ma ha due caratteristiche che tengono lo spettatore incollato allo schermo : 
 
La prima è la particolarità dell'argomento, perchè se pur di mafia si sia parlato in molteplici puntate, questa è un tipo di mafia molto particolare. E' la prima a nascere al nord, di propria iniziativa, in maniera naturale, senza che siano cellule di altre organizzazioni già presenti al sud, che spostassero parte dai propri interessi e delle proprie attività. Lo stesso documentario appare a tratti surreale ed anche non immediatamente comprensibile, per la presenza di un forte accento veneto, da parte alcuni ex membri della banda durante le interviste. 

La seconda è la presenza di Carlo Lucarelli, o meglio il suo modo di narrare le vicende. Anche in questo caso, per chi lo apprezza, non stanca e rende la sequenza dei fatti e dei personaggi comprensibile anche a chi senta parlare per la prima volta dell'argomento in questione o di tali fatti.

In sostanza una puntata che raggiunge la sufficienza, all'interno di una serie televisiva che solitamente prende voti anche più alti, quindi guardabile da parte di tutti, visto anche che non ci sono scene sanguinose o terrorizzanti, ma che è specificamente da consigliare, soltanto a qualcuno particolarmente interessato dall'argomento in questione.

giovedì 26 maggio 2022

Magnolia (1999) - Spiegazione "Scena delle rane"

(Tutto questo post sarà un unico enorme spoiler, quindi non è da leggersi prima di aver visto il film)

La scena delle rane, che forse sarebbe più proprio definire "La pioggia di rane", ma che messo direttamente nel titolo del post avrebbe finito per essere appunto un inevitabile spoiler, è quel momento in cui improvvisamente, durante la visione di questo film, credendo di aver visto abbastanza stranezze tra comportamenti eccentrici e concidenze surreali, si viene completamente spiezzati dal regista, che sceglie di interrompere la narrazione di tutte le storie ed i loro intrecci, con un espediente talmente sorprendente e sconcertante, che non viene in alcun modo da contestarne la scelta. 

Tutte le vite dei personaggi delle quali vengono trattati passato e prensente nel film, si fermano, e la "pioggia" ne purifica in un certo senso gli animi e gli intenti. 

Ma tale "pioggia di rane" che sembra nient'altro che una trovata cinematografica, è in realtà un evento che puo accadere in natura e che si verifica molto più spesso di quanto si possa pensare.
Il feonomeno, che non riguarda necessariamente le rane, non è causato altro che da un tornado, formatosi magari sopra ad una zona acquosa come un lago, che risucchia verso l'alto ciò che si trova sulla superficie terrestre. La combinazione della forte potenza del vortice e della leggerezza delle rane, che spesso possono pesare poche decine di grammi, fa si che il quantitativo di quelle sollevate da terra diventi davvero notevole. Capita poi che il tornado, spesso proveniente dal mare/oceano si sposti verso la terra ferma, ed unendosi ad una tempesta di pioggia magari già presente, faccia si che si verifichi una surreale pioggia di rane. Naturalmente come detto la cosa non riguarda soltanto tali anfibi, un tornado potrebbe risucchiare anche altri tipi di animali ed oggetti anche di grandi dimensioni, come è a volte accaduto per mucche ed automobili, e poi rilasciarli a notevole distanza, una volta perduta la propria forza. 

Ecco che la scena che sembra del tutto irreale, diventa invece un evento a cui potrebbe capitare di assistere a tutti, e che mantiene bene la linea del film, su quanto sia difficile tracciare il confine delle coincidenze.


"Ecce bombo" #FrasiFamose