martedì 7 giugno 2022

21 grammi (2003) #Recensione


 21 grammi ("21 grams" in originale) è un pellicola del 2003, che tratta temi piuttosto complessi ed anche spinosi, e lo fa in maniera altrettanto complessa ed articolata. 

Si tratta di un intreccio di storie, collegate in modi sorprendenti e profondi tra loro, con protagoniste delle persone comuni, dal professore di matematica all'ex galeotto che cerca di rifarsi una vita con lavori semplici. Tutti hanno compiuto sbagli in passato, o sarebbe meglio dire "peccati" visto che la religione è una tematica portante del film, e cercano di trovare la gioia e soprattutto la pace tentando di non ripeterli.

E' una storia molto difficile da raccontare senza fare spoiler, ma quello che conta è che è molto lineare, il passo è costante, i colpi di scena si susseguono per tutta la durata del film, aiutati anche dalla narrazione spezzettata ed in parte a ritroso, che mantiene concentrato lo spettatore.

 
Il titolo da solo meriterà un post a parte, come spesso accade (per i titoli fatti bene), ma in sostanta si tratta di una teoria legata al peso dell'anima, secondo la quale al momento della propria morte, in quell'esatto istante, una persona perde esattamente 21 grammi di peso, appunto quello dell'anima che lascia il corpo definitivamente.

I tre protagonisti principali sono Sean Penn, Naomi Watts e Benicio Del Toro, tutti in ruoli che devono rappresentare una vasta gamma di emozioni umane, dalla disperazione al avere qualcosa per cui lottare, dal sentirsi persi all'avere nuovamente uno scopo.

Volendo prendere singolarmente le loro performance, appare buona quella di Sean Penn ed eccellente quella di Benicio Del Toro, mentre sembrano un po eccessive tutte le candidature ai vari premi di settore, tra cui quella agli oscar del 2004, per Naomi Watts, non aiutata dalla scrittura del suo personaggio, che appare un po' meno tridimensionale di quello degli altri. 

In conclusione è un film decisamente interessante, ed altrettanto originale, che scorre bene e fa riflette su certi argomenti sui quali spesso sorvoliamo, e se pur tratti temi impegnativi, in maniera cruda ma mai macabra, è consigliabile un po' a tutti, quantomeno per quanto riguarda la sua visione, mentre
per la sua "rivisione", il suo intreccio rimane fin troppo ben impresso e non è uno di quei film che regala altrettante emozioni nel rivederlo a distanza di qualche anno.

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