sabato 15 maggio 2021

Che cosa fare in caso di morso di serpente?. Tutto il contrario di quello che si vede al cinema.

Secondo capitolo a tema "Survival". 
Il cinema ha quasi da sempre dipinto i serpenti come animali decisamente più pericolosi di quello che sono, di fatti ne esistono innumerevoli specie non letali anche se mordessero, altre che non ne hanno proprio la facoltà e non sono molte quelle che hanno la possibilità di stringere od addirittura ingerire un umano. 
Tuttavia un animale innocuo sarebbe risultato piuttosto noioso sullo schermo e cosi sono stati spesso raffigurati come molto aggressivi, rumorosamente sibilanti e spavaldi. 
Per intenderci, la vipera, serpente che può in effetti essere molto pericoloso grazie al veleno che è in grado di inoculare, tende a scappare al semplice rumore (e vibrazioni) di passi di un camminatore.
Tutto questo quadretto di pericolosità ha dunque scaturito una serie di scene consequenziali, che sono ben lontane dalla realtà, o almeno da quello che dovrebbe essere fatto in caso di morso di serpente velenoso. 
Vediamo quali sono le reazioni più comuni in cui tutti ci siamo imbattiti in varie pellicole, che non dovremmo replicare : 

- Non tentare di succhiare via il veleno dalla ferita e sputarlo altrove, non è stato ufficialmente dimostrato che tale pratica abbia una reale utilità. 

- Non incidere la ferita per far fuoriuscire autonomamente il veleno.

- Non bloccare la circolazione a monte nei pressi della parte morsa con un laccio o una cinghia, questo bloccherebbe si la circolazione venosa, ma non fermerebbe il flusso linfatico che è dove viene veicolato il veleno.

- Altra deformazione cinematografica della realtà è l'iniezione di siero antiveleno in loco appena accaduto il fatto. Questo è molto improbabile, dato che sono soluzioni che richiedono temperature ottimali, spesso basse e non andrebbero molto d'accordo con l'habitat di uno zaino. Inoltre è lo stesso siero spesso a causare più morti per shock anafilattico che non un semplice morso di vipera nostrana. 

E visto che ci siamo, perché non fare un servizio pubblico ed elencare invece le cose consigliate da fare in una situazione del genere : 

- Cercare di non muoversi, chiamare i soccorsi ma SE possibile non dirigersi personalmente verso di loro.

- Lavare la ferita, anche se non si ha accesso a disinfettanti, della semplice acqua sarebbe comunque utile, dato che diluirebbe il veleno. 

- Bloccare, o almeno cercare di ridurne la mobilità della parte interessata dal morso, il movimento muscolare non farebbe altro che favorire la diffusione del veleno.

- Non è controindicato applicare un bendaggio di media intensità intorno alla ferita per proteggerlo da ulteriori eventuali agenti esterni. 

mercoledì 12 maggio 2021

Che cosa significa nella cinematografia : 0.S.T.?




O.S.T. è un acronimo molto usato nel mondo del cinema, formato delle parole inglesi Original Sound Track (Ad oggi diventato Original Soundtrack) e sta ad indicare nell'uso popolare e non, la colonna sonora di un film. 
La definizione ufficiale di che cosa sia una colonna sonora sarebbe tuttavia più ampia, dovrebbe comprendere infatti anche l'insieme delle "voci" e dei "rumori".
Si assiste quindi, non solo nel parlato colloquiale, ma anche ad eventi come la notte degli oscar, alla valutazione della sola parte musicale, nella categoria "Miglior colonna sonora originale".
E' impossibile negare che la musica in un film giochi un ruolo estremamente importante, ed è per questo che tra i parametri che possono permettere di vincere un oscar vi sia la categoria per chi ha composto le musiche originali della pellicola. 
Non è raro, il caso in cui una colonna sonora, risalti rispetto ad un film comunque ottimo, è questo il caso del film ONCE, pellicola indipendente Irlandese del 2006, che vinse la statuetta soltanto nella categoria "Miglior canzone originale".
Può comunque capitare anche l'inverso, destino toccato al film Forrest Gump, acclamato da pubblico e critica, decisamente anche per le musiche, composte da Alan Silvestri, che ha fatto incetta di statuette, ma non quella per la miglior colonna sonora.


Ma quando ha realmente iniziato ad essere parte imprescindibile di un film una colonna sonora? In un certo senso si potrebbe dire praticamente da sempre, perché gli stessi film muti ne avevano una, semplicemente veniva eseguita dal vivo, da musicisti in sala, durante la proiezione del film.
Alla domanda però si dovrebbe più correttamente rispondere : Dagli anni '30, perché nacque allora il connubio che oggi riguarda praticamente ogni film in uscita, tra una traccia musicale preregistrata, unita alla parte video del film. 
Naturalmente viene candidata e premiata una colonna sonora soltanto se si tratta di un'opera originale, scritta appositamente per la pellicola, altrimenti si parla di "Colonna sonora non originale", che non è altro che l'utilizzo da parte del regista di brani già esistenti ed in commercio, come sottofondo per il proprio film. 
In questo caso sarebbe difficile attribuirne un reale valore, se non quello di aver scelto, nello scibile musicale, dei brani assolutamente calzanti per l'opera.


L'Italia ha avuto molti rappresentanti nel settore della realizzazione di colonne sonore cinematografiche, non solo per film italiani che sono diventati successi planetari, ma anche per produzioni hollywoodiane molto importanti. Oltre all'appena citato, Alan Silvestri, di padre piemontese, vi sono stati gli Italianissimi : Nino Rota, che ha firmato molte produzioni nostrane di grande successo come La dolce vita, ma soprattutto, il recentemente scomparso Ennio Morricone, che ha segnato addirittura interi generi cinematografici, come quello degli Western all'italiana, detto anche Spaghetti Western. 

Un caso degno di nota è stato quello della canzone My heart will go on, scritta per "Titanic", film che sbanco completamente la notte degli oscar, vincendone ben 11, tra i quali miglior colonna sonora e miglior canzone (proprio quella appena citata), ed ebbe anch'essa un successo smisurato al di fuori del cinema, rimanendo prima nelle classifiche musicali di moltissimi stati per settimane. 

sabato 8 maggio 2021

Il cinema che disorienta

Se il tema fosse molto specifico, come l'orientamento, riusciremmo comunque a trovare vari errori grossolani nella cinematografia?.  
La risposta è si, un po' per la vastità del numero e tipologie di pellicole in circolazione, un po' perché talvolta serve la spettacolarizzazione o la semplificazione e finiscono per essere trattati argomenti in modo assolutamente superficiale, o del tutto errato. 
Recentemente ho avuto il piacere di visionare un videocorso di cartografia ed orientamento. Il relatore Enrico Maddalena, autore del libro "Orienteering", nell'arco delle svariate ore di filmato, usava alcuni esempi cinematografici per spiegare quanto poco di vero ci fosse in alcune scene di film, riguardo a questi aspetti. 

La prima pellicola che portava ad esempio era Gravity, del 2013, con Sandra Bullock e George Clooney. Dopo una collisione da parte di alcuni meteoriti con la navicella spaziale dei due protagonisti, si sentono gli stessi cercare di darsi dei riferimenti usando l'est e l'ovest.

Questo era completamente insensato e di conseguenza inutile, dato che i punti cardinali e quelli intercardinali hanno senso esclusivamente in un ambiente terrestre, nello spazio non hanno alcun valore. Nord e Sud infatti sono legati all'asse di rotazione terrestre e non avrebbero senso altrove, allo stesso modo l'Est e l'Ovest che sono i punti in cui il sole sorge e tramonta, sempre e solo in riferimento al nostro pianeta.

Il secondo film citato era L'urlo dell'odio, il protagonista ed i due compagni insieme ai quali è precipitato in una zona remota, cerca di orientarsi per trovare il modo di raggiungere la civiltà, e lo fa utilizzando un fermacarte, una di quelle comuni grappette metalliche per tenere insieme i fogli, che aveva per l'appunto in tasca, strofinandolo sulla propria manica ed adagiandolo su di una foglia che stava galleggiando sull'acqua. Automaticamente la foglia, in mezzo allo stupore mimico e sonoro dei suoi due compagni di avventura, esterrefatti da quello che stava accadendo, inizia a ruotare su se stessa, finendo per indicare quello che a quel punto sembra essere ovvio, cioè il nord.  
Questa è una totale supercazzola visiva, (in un blog sul cinema "Supercazzola" è una licenza artistica più che concessa) dato che viene completamente scambiata la proprietà dell'energia elettrostatica con quella del magnetismo. Lo strofinare qualcosa su di una superfice non fa altro che elettrizzarlo, a maggior ragione, come spiega Maddalena, strofinare un tale oggetto metallico non farebbe altro che fargli scaricare immediatamente l'energia acquisita attraverso la mano, essendo un materiale conduttore. 
Conclude dunque nel video, come non potrebbe mai funzionare una bussola di questo tipo, non avendo essa un ago magnetizzato, magnetizzazione che andrebbe imprescindibilmente fatta al fermaglio da ufficio, strusciandolo in una maniera ben precisa ad un magnete, perché la "bussola" in questione nella scena del film possa effettivamente funzionare. 

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Nel caso foste interessati all'argomento, entrambe queste scene sono descritte e spiegate meglio, anche in maniera visiva, nel suo videocorso, che raccomando a chiunque di visionare perché interessante ed utile, a prescindere da passioni ed interessi personali. Non si sa mai quando possa capitare di avere bisogno di certe nozioni, ma sempre meglio sapere troppo che troppo poco. 


mercoledì 5 maggio 2021

La casetta della posta

Per chi volesse interagire in maniera un po più diretta che con un commento, con questo blog, potete scrivere a PaoloSantini@email.com

Sono bene accetti suggerimenti, proposte di collaborazioni, invio di segnalazioni o curiorità riguardanti il mondo del cinema o magari problematiche del blog.

L'indirizzo vale anche come conto Paypal, nel caso qualcuno avesse trovato di aiuto o di intrattenimento i contenuti di questo blog e volesse supportarlo con una piccola donazione. :)


domenica 2 maggio 2021

Vedo films, scrivo posts..


Lo screenshot proviene da Duolingo, forse la più diffusa app per lo studio delle lingue al mondo, che per dare un'infarinatura della cultura Italiana, oltre che ovviamente lo studio di tutta la sua grammatica, cita.. e qui lo lasciamo dire a chi ha riconosciuto l'espressione. 

Possiamo però concordare con la app che sia una frase di una certa rilevanza.. per il suo contenuto di comicità e per il notevole impatto che ha avuto nella società, certamente al tempo, ma forse ancor più tutt'oggi grazie alla diffusione di internet ed in particolare dei social media, dove viene riportata molto spesso, sempre in chiave ironica e surreale, da molti utenti, talvolta anche come descrizione personale sui propri profili. 

Piccolo indizio, il film uscì nel 1978. 

Se non lo avete avete ancora capito, o non lo avete mai visto, la risposta è :

"Ecce Bombo", diretto ed interpretato da Nanni Moretti. 

mercoledì 28 aprile 2021

Edward Norton era all'altezza, letterale, delle sue parti? #CineFacts

L'altezza, reale, quella fisica, delle varie star di Hollywood è già stata sviscerata in mille modi, ma allora che cosa ci potrebbe essere da aggiungere all'argomento?, da quale angolazione si potrebbe ancora parlarne in maniera interessante?

Beh, un aspetto potrebbe essere la differenza tra come un attore venga percepito nell'immaginario collettivo, e quale sia invece la sua reale statura. 
E' ormai ben noto a tutti, appassionati di cinema e non, quali siano le star particolarmente minute, come i 147 cm di Danny De Vito, oppure quelle palesemente alte, come i 188 cm del protagonista della saga di Terminator, Arnold Schwarzenegger.
Tanto che gli stessi produttori si accorsero del contrasto tra i due, e li scritturarono nel 1988, per girare un film insieme, Twins, che faceva molto leva proprio su questo aspetto. 
Ma ci sono alcuni attori, che per quanto ci si aspetti un'altezza in una determinata direzione, sorprendono comunque, come ad esempio Ben Affleck, per il quale pochi scommetterebbero su di una statura inferiore al metro ed ottantacinque, ma al contempo pochi indovinerebbero i suoi ben 1.92 cm di altezza.
Nell'altra direzione potrebbe essere preso ad esempio Mel Gibson, al quale pochi assegnerebbero stature da vichingo, ma allo stesso tempo quasi nessuno si aspetterebbe i suoi effettivi 1.77 centimetri. 
E se per Brad Pitt e George Cloney, la cifra tonda di 180 cm era facilmente indovinabile, forse non tutti mirerebbero cosi in alto per Idris Elba 189, Hugh Laurie 189, Vincent Cassel 187


Volendo prendere però due casi piuttosto curiosi, uno per sesso, si potrebbero analizzare gli attori Edward Norton e Jodie Foster. Probabilmente i più di noi li immaginerebbero piuttosto vicini come statura, la Foster snella e longilinea, mentre Norton più gracile e mingherlino.
Niente, assolutamente niente di più lontano dalla realtà. 
La Foster, per la quale molti di noi azzarderebbero il metro e settanta come base di partenza, ed accetterebbero anche numeri ben superiori, è in realtà alta soltanto 1.60, altezza pur sempre di tutto rispetto per una donna, ma non quello che molti avrebbero immaginato conoscendola attraverso i suoi film.
L'opposto accade per Norton, che è alto addirittura 185cm. 
Questo fa ripercorrere a tutti noi nella propria mente la sua carriera in un attimo. La sua statura diventa infatti improvvisamente in contrasto con alcune delle iconiche interpretazioni, come per esempio quella di debole impiegato in Fight Club, al cospetto del fisico la lottatore di Brad Pitt, quando nella realtà c'erano ben 5 cm di differenza a favore di Edward Norton.
Oppure le sue parti in Schegge di paura e The score, dove recitava il personaggio di un ragazzo affetto da disabilità fisiche e/o psichiche, quindi piuttosto ricurvo ed esile.
Difficile immaginare come apparisse sul set in tali parti alla luce dei suoi 185cm.
Per arrivare inevitabilmente a ripensare a quanto invece debba essere stato voluminoso e possente, quando fu costretto a mettere su una quindicina di chili di muscoli per recitare come attore protagonista in American History X.

In conclusione, se per Danny De Vito e Arnold Schwarzenegger lo schermo non ha deformato la loro immagine, tanto che gli stessi due attori hanno costruito gran parte delle loro rispettive carriere sulla peculiarità dei loro fisici. 
Per Norton e la Foster è sicuramente passata una immagine molto diversa della loro parte fisica attraverso i loro film.

domenica 25 aprile 2021

Un caffè corto grazie, anzi lungo!. (Cortometraggio - Lungometraggio)

Siamo abituati a sentire queste due misurazioni associate quotidianamente ad un gesto semplice come bere un caffè e ne conosciamo bene di fatto anche le differenze, in termini di quantitativo. Per quanto riguarda il mondo del cinema invece, nonostante si sia altrettanto esposti ai termini cortometraggio e lungometraggio, non ne riusciamo a quantificare bene la differenza, almeno non in modo esatto.

Vediamo dunque quali sono gli standard più usati ed i paletti imposti perché un'opera appartenga ad una od all'altra categoria : un cortometraggio si aggira solitamente al di sotto dei 15 minuti, raramente sfora i 30 (in alcuni casi si parlerebbe di mediometraggio), ed in molti concorsi la lunghezza di un quarto d'ora o di mezzora sono i limiti per parteciparvi. 

Tuttavia secondo la normativa Italiana, può durare fino a 75 minuti e continuare ad essere considerato tale. Questo indica anche come il cinema sia cambiato, si sia "allungato", visto che molti film muti raggiungevano a stento i 75 minuti. Il nome è appunto indicatore di quanto sia (corto o lungo) il "Metraggio". Metraggio che significa proprio la lunghezza materiale, in metri appunto, della pellicola. I cortometraggi hanno assunto anche la denominazione, forse più usata nella vita di tutti i giorni, di "Corti".

Come detto, in Italia la soglia è fissata a 75 minuti, oltre la quale si parla ufficialmente di lungometraggio, ma non è cosi a livello globale. Vi è infatti una notevole discrepanza di idee su dove posizionare il confine.

Per la maggior parte delle istituzioni cinematografiche mondiali infatti, si parla di lungometraggio già superati i 40 minuti, ovvero nella pratica, gli 1.5 chilometri di pellicola di tipo 35 millimetri.

Ed invece, volendo parlare non della linea che divide queste due categorie, ma bensì' delle linee più esterne che ne delimitano l'insieme, quali sono i confini? Non sembrerebbero essercene. La lunghezza minima di un cortometraggio non è un elemento che sembrerebbe essere preso troppo in considerazione nelle regolamentazioni dei concorsi, si potrebbe dunque semplicemente dire che la lunghezza minima è quella per esprimere nel minor tempo possibile il concetto e la trama che si vogliono rappresentare.

Il corto più corto al mondo, risulta infatti "lungo" appena 1 secondo. E' stato realizzato dal regista olandese di "Control", (pellicola dedicata alla vita e carriera musicale della band Joy Division), come pubblicità per le poste olandesi.

E sul fronte della lunghezza massima?.. anche questa, non sembrerebbe essere di grande interesse generale da tracciarne una linea di confine, anche perchè sarebbe difficile definire poi che cosa vi sia oltre. E' per questo che esistono film dalla durata inimmaginabile per lo spettatore abituato alle classiche pellicole di 2 ore.

Le stesse 3 ore de Il miglio verde, diventano irrisorie a confronto di certe opere che raggiungo anche le 5,6 persino 7 ore, per poi arrivare nella top 10 dei piu lunghi mai realizzati, dove si trovano film come Ambiancè, per il quale fu presentato un trailer di ben 72 minuti, fino al detentore del corrente record mondiale di lunghezza per una pellicola cinematografica ufficiale : "Logistics" della durata di oltre 800 ore. 


"Ecce bombo" #FrasiFamose