Il Roberto in questione è Roberto Benigni, attore, regista, sceneggiatore, comico e molto altro, ultimamente anche interprete di letture dantesche in piazza ed in tv.
E non è certo possibile che sia piaciuto a tutti il suo prendersi confidenze sin da subito in interviste ed apparizioni televisive, un esempio su tutti è l'intervista nel "salotto" di David Letterman nel 1989 per la promozione del film Down by low, dove un Benigni come sempre sopra le righe, non trovo una fedele spalla comica in Letterman che infatti si indispose già sulle prime e gli impone di mantenere le distanze, anche fisiche, per il resto del loro tempo in onda e c'è da immaginarsi anche per il restante successivo.
Non è nemmeno possibile negare che, nonostante l'oscar come miglior attore in "La vita e bella", ruolo che si è era scritto, ritagliato, e cucito addosso alla perfezione, il Benigni attore, non sia mai stato un emblema di versatilità, più un caratterista ed un self-typecast, visto che i film in cui recitava erano spesso i suoi, ed era dunque lui stesso a scritturarsi in parti piuttosto simili tra loro.
Personaggi che non erano poi cosi distanti nemmeno da quelli dei palcoscenici teatrali del Benigni comico. Un'ulteriore nota non esaltante di tutta la sua carriera cinematografica, è la presenza della moglie al suo fianco nelle sue pellicole, quasi sempre come coprotagonista, per volontà dello stesso Benigni.
Moglie che per quanto abbia in alcuni casi ricoperto i ruoli egregiamente ed anche con dei tocchi da caratterista, e per quanto fosse fotogenica ed in alcune pellicole anche affascinante, non ha certo mai brillato di luce propria, e come stella a se stante ha ricoperto ben pochi altri ruoli nella propria carriera.
Ma allora che cosa è che manca di Roberto al mondo intero, dopo tutto questo sproloquio di critiche ed appunti al personaggio, all'attore, all'uomo?.. Manca lui, nella sua interezza, perché che lo si odi o lo si ami, Benigni è stato unico, e mancano i suoi film, come regista e sceneggiatore, con tutto quello che di bene e di male portavano con se. Fanno certo storcere il naso certe sue scelte e certe sue performance, ma al contempo tutto rimane nella storia come pietre miliari, in qualsiasi settore decida di cimentarsi.
Johnny Stecchino ed Il Mostro, sono certo tutt'oggi pellicole sacre nella cinematografia comica italiana. Film come La vita è bella, non hanno bisogno di apprezzamenti e riconoscimenti a parole in un blog, è già stato consacrato a livello mondiale come un capolavoro.
Perché allora il Benigni regista è sparito dalle scene.. potrebbe sembrare, sotto gli occhi di tutti, che si sia semplicemente dedicato ad altro, vedasi le sovracitate letture dantesche, oppure come spesso si accusano gli artisti e talvolta accade, abbia semplicemente finito le idee, o meglio, non senta più l'ispirazione da dentro per continuare a realizzare film.
Forse potrebbe essere anche soltanto l'età, che inesorabilmente avanza per tutti, ed a cui nessuno è immune, ma basti pensare ad altri registi nostrani come Monicelli o Fellini, che non hanno smesso fino alla propria morte.
Oppure purtroppo, potrebbero essere state delle scottature.. certo non ha avuto sempre la "pappa pronta" Benigni, venendo davvero da un piccolo paesino in provincia di Prato, e come cita nel suo discorso agli oscar, essendo davvero cresciuto in povertà, sicuramente è uno che sa come rialzarsi.
Ma sembrerebbe quasi che gli ultimi insuccessi da regista, Pinocchio e La tigre e la neve, lo abbiano segnato, e sia nata in lui forse una certa paura a stare dietro la cinepresa, o forse di tenere in mano la penna, ragion per cui, scegliere di leggere opere della penna altrui, inattaccabili, come quelle realizzate dalla mano dantesca, possa creare in lui, un maggior senso di tranquillità.
Naturalmente sono tutte soltanto supposizioni e non cambiano l'incipit/titolo di tutta questa riflessione, vorremmo tutti che Benigni tornasse a donare al mondo film propri.