Stiamo parlando del film "A Bronx tale" del 1993, semplicemente "Bronx" nella versione doppiata in Italiano, ed ancor più nello specifico della frase finale pronunciata nel film dalla voce fuori campo, che non vuole certo sminuire l'opera, ma in parte fa esclamare allo spettatore come invece non sia stata la visione di una storiella leggera ("Soltanto una storia del Bronx"). In particolare per tutti coloro che non sono cresciuti in quartieri complicati e con tutte le difficolta della strada, e come non sia stato un adattamento poco curato solo per poterla mettere sullo schermo e trarne profitto.
Questa non vuole essere una recensione al film, ne una analisi generale, ma solo una riflessione sul come mai un film che è innegabilmente eccellente, possa essere cosi ai margini dei must da vedere, persino all'interno del proprio genere, quello dei film sulla mafia Italo-americana.
Forse è il cast il colpevole?.. oltre a De Niro volto ampiamente noto ed all'apice della carriera da attore, non vi erano nomi altisonanti, lo stesso Chazz Palminteri ebbe dal film il proprio trampolino di lancio, ma non era al tempo un nome e un volto particolarmente conosciuto.
del film.
Il budget e gli incassi forse sono la parte che meno rispecchiano i connotati di un gran film, non che servano necessariamente fondi principeschi, anzi, ben vengano le pellicole che riescono a dire senza strafare o sprecare, ma 10 milioni di dollari non sono certo, nemmeno per il 93, quello che una produzione Hollywoodiana era capace e disposata a spendere per un film che reputava di grande valore.
Il budget è bastato comunque certamente a renderlo un film molto valido e senza falle di sorta dove per le quali si potesse dire che doveva essere investito di più, ma come detto anche il botteghino non ha reso propriamente giustizia al valore dell'opera.
Forse quello che non lo ha consegnato alla storia tra le grandi pellicole di sempre, almeno tanto quanto altri mafia movie, come Il Padrino, Goodfellas, Casino, è stato il suo essere una via di mezzo.
Non un colossal ripieno di star e con decine e decine di milioni di dollari per la produzione, nè un piccolo film indipendente girato senza grandi nomi, ma con la grandezza della propria sceneggiatura a risaltare oltre ogni altro aspetto.
Potrebbe davvero essere stato il connubio di inesperienza, tra Robert De Niro alla regia e Chazz Palminteri nel ruolo di protagonista a non aver attratto a priori un notevole quantitativo di pubblico, e questo è un vero peccato perché oltre ad aver lavorato fianco a fianco su praticamente ogni aspetto della realizzazione, l'alchimia tra loro e il resto del cast durante la visione appare ottima, nonostante di fatto i due nello specifico condividano pochissime scene insieme.
Una curiosità da notare riguarda il prima, durante e dopo, della vita dell'attore che ricopre la parte di Calogero da "grande", ormai diventato per tutti nel film "C". Il quale era stato trovato in maniera del tutto casuale e scritturato immediatamente, anche per le proprie capacità di imitare i personaggi dello stesso De Niro in film precedenti. Purtroppo però tutta la morale più volte espressa nel film, su come non si debba buttare la propria vita e su come la cosa peggiore sia il talento sprecato, non si rivelarono sufficienti a distogliere l'attore, realmente 17enne all'epoca, dalle strade sbagliate e dalle tentazioni di Hollywood. Iniziò infatti a fare uso di droghe proprio sul set del film e fini ad avere grossi problemi con la legge ed a scontare ben 8 anni in prigione pochi anni dopo, tanti quanti il personaggio di Sonny aveva dichiarato di aver fatto nel film.
De Niro in persona provo ad evitare tutto questo presentandosi a casa dell'attore adolescente per parlare con lui e con i genitori riguardo all'attenzione che si deve far nel gestire la difficile fama improvvisa che stava travolgendo le loro vite grazie a quella parte del figlio nel film.
Tale aneddoto era solo per sottolineare come anche un film che forse ai più è sconosciuto e che ha di fatto fallito al botteghino, sia stato in grado con la semplice esposizione al suo limitato livello di successo, di contribuire a portare sulla strada errata un ragazzo, proprio come molte situazioni in cui si era trovato proprio il suo personaggio nel film, avrebbero potuto fare.
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