giovedì 14 novembre 2024

"Ladri di biciclette" #SpiegazioneTitolo

 L'hashtag continua ad essere #SpiegazioneTitolo, dato che è nato dal fatto che alcuni di essi necessitassero di una spiegazione totale o più approfondita, talvolta a causa del loro ermetismo, talvolta perché erano una traduzione od un adattamento, e talvolta per altre svariate ragioni.

Tuttavia, come già capitato, alcuni sono perfettamente chiari, ma vengono analizzati su questo blog più sottoforma di critica alla scelta, e questo è uno di quei casi.

Come accaduto per "La cena dei cretini", per coerenza, anche in questo caso "Ladri di biciclette" risulta un titolo in parte insensato, tanto dal riuscire a renderlo anche fastidioso.
Si tratta infatti proprio come per l'altro caso citato, di un film che non parla realmente della storia di un gruppo di ladri di biciclette, come si potrebbe intendere, e nemmeno di una serie di furti, quanto più di un singolo furto ad inizio film ed uno alla fine.

Il film non ha inoltre niente a che fare con la vita e la mentalità dei ladri, nè realmente con l'aspetto ciclistico. Risulta dunque un titolo non fuori luogo, ma non del tutto pertinente, e sul quale si poteva fare decisamente di meglio, visti i viaggi introspettivi e le difficolta di vita quotidiana/sociale del protagonista. Quindi un po' come per "La cena dei cretini", dove non avviene nessuna cena, anche in questo caso si rimane un po' stupiti del fatto che non si parli affatto di "Ladri di biciclette".

lunedì 11 novembre 2024

"Pensati sexy" (2024) #Recensione

 "Pensati sexy" è un film uscito quest'anno con protagonista Diana Del Bufalo e con la presenza di altri volti ben noti del mondo dello spettacolo italiano come Raul Bova e Valentina Nappi.

La storia è quella di una giovane alle prese con alcune piccole crisi, di identità, lavorative, relazionali, ed anche sessuali, aspetto che il film intende toccare ed esplorare in maniera più approfondita e comprensibile possibile.
La trama è trascurabile anche se ha comunque un finale che la riscatta insieme a molti altri aspetti del film, che infatti parte male, malissimo, trascinandosi in stereotipici, battute pesanti, lentezza generalizzata e banalità varie per la quasi totalità della prima parte, finendo però per chiudere molti cerchi e riprendersi su molti aspetti nella seconda. 

La stessa presenza scenica della Del Bufalo passa da piuttosto irritante all'inizio, ad apparire azzeccata e decentemente recitata alla fine.
Male invece gli altri due sopracitati, Raul Bova risulta piuttosto superfluo e poco ispirato nella parte, la Nappi invece appare semplicemente poco capace nella parte di una attrice convenzionale.

Bene invece l'idea, originale la scelta dell'angolazione con cui trattare l'argomento della sessualità, al netto di un risultato non eccelso, e bene anche la semplicità di molti concetti, come la morale finale, che invece nella prima parte del film sembravano sovrastati da un vero/finto voler coinvolgere i giovani d'oggi fingendo di stare dalla loro parte.

Bene anche il titolo, anch'esso nella sua semplicità, a cui è stato dedicato anche un post specifico su questo blog.

In sostanza un film che vive sulla soglia del avere/non avere pretese, che quando si crede un'opera di un certo valore inserendo attori di successo come Raul Bova finisce per fallire nella scelta, ma che quando invece si dedica umilmente alla spiegazione di certe dinamiche della vita di tutti i giorni, viste da angolazioni non scontate, dimostra di aver un qualche valore.


giovedì 7 novembre 2024

"Zamora" #SpiegazioneTitolo

 "Zamora" è un film italianissimo, uscito da pochi mesi, che ha questo titolo cosi semplice ed allo stesso tempo ermetico, da rimanere impresso subito a tutti, ma allo stesso tempo pienamente comprensibile a pochi.

La spiegazione è altrettanto semplice e viene data nei primi momenti del film, quando il protagonista inizia suo malgrado a doversi cimentare con il gioco del calcio, nello specifico nel ruolo di portiere, e gli viene affibbiato tale soprannome.

Zamora è stato infatti un eccezionale portiere di calcio, di nazionalità spagnola, che se pur negli anni '60, epoca in cui è ambientato il film, avesse già abbondantemente smesso di giocare per sopraggiunta età anagrafica, era ancora nell'immaginario collettivo degli appassionati era un campione indimenticato.

Il titolo del film è dunque nient'altro che il cognome di un calciatore di altri tempi, ma colpisce comunque per il modo in cui viene ben motivata la scelta, oltre che come detto per la sua semplicità, orecchiabilità, internazionalità, e anche per la sua indecifrabilità a priori.

Risulta dunque una scelta elogiabile e ben riuscita, a differenza di molti altri titoli ed adattamenti, che sono risultati terribili, come abbiamo già visto diverse volte su questo blog. 

(Naturalmente questo post non ha spiegato niente che non fosse già presente nel film o facilmente reperibile su internet, ma voleva essere un incentivo nei confronti di un potenziale avventore indeciso riguardo al guardare il film o meno, dato che si tratta di una pellicola molto ben riuscita ed il titolo criptico non aveva ragione di lasciare nessuno fuori dal cinema.)

lunedì 4 novembre 2024

"Traffic" (2000) #Recensione

 "Traffic" è un capolavoro nel proprio genere, che ha ricevuto la giusta consacrazione dalla critica, con 4 premi Oscar ottenuti, ma che forse non è conosciuto quanto meriterebbe da parte del pubblico.

La storia è un in intreccio tra agenti anti-droga americani, polizia messicana, cartelli della droga, pentiti etc.. cose già viste e già sentite, ma realizzate egregiamente, con grande cognizione di causa, e con un livello sufficiente di originalità.

Praticamente tutto riguardo al film è da elogiare, dalla recitazione del cast, con un sorprendente Tomas Milian (Per noi italiani "Er monnezza") nella parte di un generale messicano, cosa che ironicamente lo rende, almeno cinematograficamente parlando, come promosso abbondantemente di grado rispetto al poliziotto di quartiere nei panni del quale l'abbiamo sempre visto.
Eccellente la prestazione di Michael Douglas, come sempre.. lui che forse non è uno degli attori più versatili in circolazione, ma che riesce comunque sempre a risultare calzante, ed a metterci del proprio.
Eccezionale, come praticamente sempre anche nel suo caso, Benicio del Toro, il quale giocava in casa, questo è vero, in un film bilingue a metà tra il mondo ispanofono e quello anglofono, si inserisce perfettamente come fisicità e capacità, ed oltre a dare prova nuovamente delle sue doti recitative, presenza scenica, e carisma, finisce proprio per fornire una performance generale straordinaria, cosa che gli è valsa appunto l'Oscar come miglior attore non protagonista.
Unico elemento del cast che non si salva è Catherine Zeta-Jones, con una prestazione da soap opera del dopo pranzo, che sfigura ancora di più vista la qualità generale delle altre star coinvolte.

Bene anche la trama, "intrecciosa" a sufficienza da tenere alta la tensione e l'interesse dello spettatore, ma non eccessiva o forzata tanto da sembrare una americanata.
Particolare, e si può dire col senno di poi vincente, la scelta dei filtri video, molto molto marcati, ad indicare i 3 scenari in cui si svolgono le varie storie.

Promossi anche tutti gli aspetti più classici, come i dialoghi, le scenografie, la durata non eccessiva ed il passo del film.

In sostanza un'opera davvero ben riuscita, che forse non ha avuto la consacrazione che merita da parte del pubblico, e che quasi certamente non diventerà mai un film di culto, ma che rimane eccellente per gli amanti del genere, motivo per cui in questo post non è stato svelato troppo, soprattutto a livello di trama, per non rovinare la possibilità di gustarselo, a chi potenzialmente lo potrebbe apprezzare.

venerdì 1 novembre 2024

ATTENZIO'!, controllate l'ovvio. (Costo biglietti cinema)

 La pandemia di Covid19 ha colpito molti settori, ed uno di quelli ad esserne maggiormente danneggiato è stato proprio quello cinematografico, in particolare nei i suoi luoghi di culto, i cinema, che hanno dovuto rimanere chiusi a causa dei lockdown iniziali e poi delle successive regole di distanziamento sociale. 

Il governo italiano ha cercato nei mesi successivi di adoperarsi per aiutare la popolazione con alcuni bonus nazionali, spesso specifici per aiutare alcuni settori a ritirarsi su, come quelli legati alle ristrutturazioni, per l'edilizia, e quelli legati alla mobilità, per il settore delle biciclette.

Alcuni "bonus" però sono arrivati anche negli anni successivi, come quello per aiutare il mondo del cinema e più specificamente le sale cinematografiche.
Si tratta infatti di uno sconto, in pratica mediamente di un dimezzamento del prezzo del biglietto, da 7 euro a 3.5, per tutti i film italiani ed europei, deciso dal nostro ministero della cultura per incentivare la popolazione ad andare in "sala".

"Sala", tra virgolette perché si tratta di sconti estivi, valevoli soltanto appunto da metà giugno a metà settembre circa, iniziati la scorsa estate, quella del 2023, e riconfermati quest'anno.

Ora, al di là della incomprensibile dicitura "italiani ed europei", che fino ad una eventuale "Brexit" nostrana, non ha senso, visto che l'Italia è un sottoinsieme dell'Europa, il problema vero e proprio è un'altro : 

Durante la scorsa estate è stato proiettato in molte sale il film "Gli spiriti dell'isola" (The banshees of inisherin) capolavoro con Colin Farrell, candidato a 9 premi Oscar.
Il film si svolge nei meravigliosi scenari irlandesi, è stato scritto e diretto dal regista irlandese Martin McDonagh, lo stesso Colin Farrell è notoriamente irlandese, come anche l'ambientazione temporale della storia, che si svolge ai tempi della guerra civile in Irlanda. L'accento dei protagonisti dunque non poteva che essere irlandese, come anche moltissimi riferimenti durante il film a tale cultura ed ai loro usi e costumi.
Dato quindi che l'Irlanda fa parte della comunità europea dal 1973, oltre che essere da anni parte anche dell'eurozona, nessuno poteva sospettare che...  il film non fosse scontato.
Costava infatti 7 euro, la ragione è il fatto che si tratta ufficialmente di una produzione statunitense, realizzata e distribuita da una casa di produzione sussidiaria della Walt Disney.

Questo non è stato certamente l'unico caso in cui il popolo italiano si è recato ai cinema all'aperto credendo di pagare un prezzo ed invece ha dovuto pagare il doppio, cifra quasi trascurabile, ma che magari per una famiglia di 4 persone in qualche modo incide. 
Un bel plauso dunque al ministero della cultura italiano, che ha inserito la spiegazione del fatto che l'Italia si trovasse in Europa nella propria promozione, dimenticando l'asterisco sul fatto che probabilmente tale promozione avrebbe potuto essere non valida, o comunque poco usufruibile, dato che più della metà dei film distribuiti nelle nostre sale, sono solitamente produzioni Hollywoodiane. 

venerdì 25 ottobre 2024

"Tropa de Elite" (2007) #Recensione

 "Tropa de Elite" (Truppe scelte), è un film brasiliano, girato prevalentemente nelle favelas di Rio de Janeiro, diretto ed interpretato da attori brasiliani.

La storia è quella di un battaglione indipendente delle forze armate brasiliane, composto da circa un centinaio di uomini, scelti attraverso un corso estremamente impegnativo, i quali combattono il crimine con tecniche militari a differenza di come lo approccerebbe la polizia convenzionale. 
Polizia, quella brasiliana, che nel film viene dipinta come diffusamente e profondamente corrotta, addirittura da aver creato un insieme di agganci e routine intente a favoritismi cronici, che viene nel film definito come "sistema".
Il protagonista, il capitano di questa squadra speciale chiama "Bope", inizia ad avere difficoltà psicologiche a causa dello stress dato dalla propria posizione e dal proprio stile di vita. Sarà necessario dunque trovare un suo sostituto, e la ricerca non sarà ovviamente facile.

Il film come detto è stato interpretato interamente da attori brasiliani, come anche scritto, diretto e girato in zone emblematiche di tale terra, la cosa è da sottolineare perché la produzione e l'esecuzione sono sembrate davvero eccezionali, pari ad un equivalente progetto portato avanti da una eventuale produzione hollywoodiana.
Le prestazioni recitative singole da parte di quasi tutti gli attori sono sembrate in particolare davvero ottime, e volendo fare appunto un paragone con le produzioni americane, che avranno pure i loro difetti, ma il bacino di attori di qualità a loro disposizione è sempre immenso, appare proprio come un'opera che non ha niente da invidiare sotto quell'aspetto, nonostante mantenga, in positivo, la caratteristica di apparire più "grezza" come accade spesso al cinema sud americano ed europeo se paragonati a quello statunitense.

Bene anche la trama, intricata a sufficienza, mantiene alti interesse e coinvolgimento da parte dello spettatore.
Benissimo la inquadrature, dopo il livello recitativo forse il secondo singolo aspetto più di valore del film.
Bene il passo e la durata, benissimo anche i dialoghi, davvero interessanti e con più colpi di scena persino delle scene di azione.
Benissimo anche la lingua portoghese, qui ovviamente usata con l'accento brasiliano, in particolare quello regionale della zona di Rio, che spesso viene scetticamente considerata come troppo melodica o leggera per poter essere calzante in uno scenario d'azione, di ordini militari, e di discussioni accese, ed invece è sembrata proprio adeguata.

In sostanza un film davvero sorprendente, ben recitato e ben amalgamato, adatto a tutti, al netto dei più piccoli a causa di varie scene di violenza, che dà uno spaccato sulla vita in certi luoghi come le favelas brasiliane, delle quali almeno all'estero non si sente parlare spesso. 

martedì 22 ottobre 2024

"Traffic" (2000) #SpiegazioneTitolo

 Più che una spiegazione, come spesso accaduto su questo blog, sarà più una riflessione.

Innanzitutto a riguardo della "etimologia" del termine, va segnalato che la scelta di tale titolo non sia una "invenzione" del regista, ma bensì sia ripreso pari pari dalla mini serie televisiva britannica su cui è basata questa opera cinematografica.

Dopo di che si può far presente come sia in inglese che in italiano la parola mantenga il proprio significato, quello di "trafficare", ossia di smerciare un prodotto illegale, oppure un prodotto legale ma commerciato in maniera illegale.
Il risultato è che il titolo è rimasto invariato (è stata lasciata la versione originale) anche per la versione  distribuita in Italia, dato che essendo un film principalmente sul traffico di droga, non potrebbe essere più ovvio, esplicito, e calzante di cosi.

Tuttavia, sia in inglese che in italiano, il significato più usato della parola "Traffic/Traffico", è quello di una congestione solitamente di veicoli e solitamente in strada, e questo fa sospettare che il regista avesse un qualche intento di collegarlo anche a tale significato, dato che molte scene, non determinanti per il film ma inserite comunque, riguardano persone incolonnate nel traffico alle frontiere, oppure, addirittura scene in cui uno dei protagonisti lascia l'auto accesa nel traffico per proseguire a piedi.
Forse è un collegamento forzato ed addirittura inesistente, ma vista la volontà dichiarata del registra di intrecciare le varie storie nella storia, tanto da far casualmente incontrare tutti i protagonisti tra loro durante il film, potrebbe darsi che vi fosse nella parola "Traffico" anche la volontà di usarne entrambi i significati, rappresentando un mondo congestionato, o forse con una sola parola l'interno concetto di "Quanto è piccolo il mondo", quando le storie si intrecciano e le persone si incontrano per caso nonostante vi siano miliardi di abitanti e luoghi.

"Ecce bombo" #FrasiFamose