"Zamora" è un film italianissimo, uscito da pochi mesi, che ha questo titolo cosi semplice ed allo stesso tempo ermetico, da rimanere impresso subito a tutti, ma allo stesso tempo pienamente comprensibile a pochi.
La spiegazione è altrettanto semplice e viene data nei primi momenti del film, quando il protagonista inizia suo malgrado a doversi cimentare con il gioco del calcio, nello specifico nel ruolo di portiere, e gli viene affibbiato tale soprannome.
Zamora è stato infatti un eccezionale portiere di calcio, di nazionalità spagnola, che se pur negli anni '60, epoca in cui è ambientato il film, avesse già abbondantemente smesso di giocare per sopraggiunta età anagrafica, era ancora nell'immaginario collettivo degli appassionati era un campione indimenticato.
Il titolo del film è dunque nient'altro che il cognome di un calciatore di altri tempi, ma colpisce comunque per il modo in cui viene ben motivata la scelta, oltre che come detto per la sua semplicità, orecchiabilità, internazionalità, e anche per la sua indecifrabilità a priori.
Risulta dunque una scelta elogiabile e ben riuscita, a differenza di molti altri titoli ed adattamenti, che sono risultati terribili, come abbiamo già visto diverse volte su questo blog.
(Naturalmente questo post non ha spiegato niente che non fosse già presente nel film o facilmente reperibile su internet, ma voleva essere un incentivo nei confronti di un potenziale avventore indeciso riguardo al guardare il film o meno, dato che si tratta di una pellicola molto ben riuscita ed il titolo criptico non aveva ragione di lasciare nessuno fuori dal cinema.)
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