martedì 26 marzo 2024

La lunga gestazione del nuovo film girato a Lucca.

Un nuovo film d'autore si appresta ad essere girato nella città di Lucca, in Toscana, con nomi di livello sia dietro che davanti la cinepresa, ma in questo post in particolare l'attenzione sarà sulla lunga e tribolata incubazione della pellicola.
 
La gestazione è stata appunto di notevole durata, tanto che il pensiero e desiderio nel regista Peter Greenaway di realizzare tale opera, erano presenti sin dal 2013, quando partecipò di persona al Lucca Film Festival e fu ammaliato proprio dalla città.
Le prime voci sulle riprese risalgono al 2019, quando come attore protagonista fu dato con la quasi totale certezza, Morgan Freeman, cosa che fu poi ritrattata soltanto nel 2023, quando fu annunciato ufficialmente Dustin Hoffman al suo posto.

Piu volte dunque negli ultimi 6 mesi si è sentito parlare di arrivi dell'attore e dalla coprotagonista, Helen Hunt (entrambi in passato premi Oscar), poi posticipati. 
Infatti nonostante la città, sia come opinione pubblica che come istituzioni avesse abbracciato favorevolmente l'idea di un film girato letteralmente "tra le proprie mura", le riprese continuavano a non partire.
Ad aggiungere incertezza vi erano stati anche alcuni episodi, come il fatto che alcune scene fossero di fatto state girate prima della fine del 2023, con alcune comparse, e poi il tutto si fosse bloccato.
Alle non del tutto esplicitamente dichiarate difficoltà si sommava anche un continuo aumento di budget per l'opera, dato dal fatto che molti addetti ai lavori già si trovavano in città da mesi, ed alcuni elementi per la logistica erano già stati affittati.

Ad un certo punto però, ancor più stranamente, cadde un totale silenzio sulla produzione, per settimane non vi furono ne annunci di celebrità in arrivo, ne piccoli passi in avanti sul girato o sulle scenografie, e via dicendo, tanto che molti iniziaro a sospettare e scrivere di come l'opera potessere essere stata abbandonata o venire insabbiata del tutto, incertezza confermata anche da alcune voci ufficiali, che non volendo sbilanciarsi nè in una direzione ne nell'altra, esprimevano come le difficoltà al momento fossero tali da lasciare il tutto sfortunatamente senza certezze.

E poi alla fine arrivò il sole, con la primavera, pare infatti che adesso si possa partire, Marzo 2024 è dato come inizio certo delle riprese, cosa che dovrebbe sbloccare finalmente tutti gli aspetti di questa grande produzione che erano rimasti arenati, tra i quali anche le circa 500 comparse, selezionate tra migliaia di candidature, tramite provini nei mesi precedenti.

Nota finale, come un film da un passato cosi bramoso di certezze, non abbia ovviamente ancora un titolo definitivo al suo primo ciak, si è parlato infatti per mesi del fatto che sarebbe stato chiamato "Lucca mortis", per poi diventare uno dei maggiori candidati insieme a "Towers story" (o una sia variante), quest'ultimo che ad oggi sembra avere maggiori possibilità di essere il prescelto.






sabato 23 marzo 2024

"La Ciociara" #SpiegazioneTitolo

 Non il più complesso dei titoli da spiegare, ma merita comunque due parole al riguardo.

"La Ciociara", film del 1960, fu un adattamento cinematografico di un libro di non molti anni prima di Alberto Moravia. 
Anche l'opera di quest'ultimo si chiamava in quel modo.
 
La parola "Ciociara" deriva dalla zona "Ciociaria", parola piana, ed è semplicemente il modo con cui ne vengono chiamati gli abitanti.
Tale zona ha subito alcuni cambiamenti in piccola parte geografici ed in maggior parte politici, tanto che inizialmente si trattava di una area non troppo definita, tra Roma e Napoli, che coinvolgeva parte di quelli che oggi sono territori della Campania e del Lazio. 
Negli anni, specialmente con l'arrivo del fascismo, al nome iniziò ad essere associata in particolare la zona del frosinate, tanto che oggi la parola ciociaria viene intesa la provincia di Frosinone.
 
Tuttavia, per quanto la Loren sia stata per decenni la "ciociara" più nota a livello cinematografico, con la sua interpretazione nel ruolo di protagonista del suddetto film che le valse addirittura un Oscar, negli anni più recenti, specificamente gli anni '90, il volto più noto della ciociaria, sul piccolo schermo stavolta, divenne quello dell'attrice americana Fran Drescher, in questi ultimi tempi molto presente sui media in quanto leader della protesta degli attori d'oltre oceano.
Interpretò il ruolo di una certa Francesca Cacace, di origini ciociare, nella fortunatissima seria "La tata", sfortunatamente però, fu tutta una costruzione del doppiaggio in italiano, dato che ella e la sua pittoresca famiglia, non erano affatto ciociare nella versione in lingua originale, ma bensi polacco-ebree, ed il nome del personaggio della protagonista fosse Fran Fine.

mercoledì 20 marzo 2024

Che cosa è un Drive-in?

 Da Italiani, se si hanno meno di 40 anni, è più facile aver avuto a che fare con un Drive-throu, ad esempio quello di una catena di fast-food, tra i quali forse il McDrive di McDonald's ne è il più famoso, dove l'operazione consiste nel raggiungere la cassa e successivamente il punto di ritiro del cibo, tutto grazie alla propria auto, e riuscendo a rimanerne sempre all'interno.
 
Se invece, si è sempre italiani, ma si hanno più di 40 anni, la parola Drive-in richiama maggiormente ad un programma televisivo, che riscosse un enorme successo a livello nazionale negli anni '80, a cura di Antonio Ricci, che passò successivamente alla realizzazione di Striscia la Notizia. 
Il nome derivava dal fatto che la scenografia riprendesse fortemente un Drive-in americano.

Ecco, se si è dunque invece, degli Stati Uniti d'America, la parola Drive-in significa delle determinata aree pubbliche dove avvenivano eventi, specialmente proiezioni cinematografiche, ed alla quale si poteva accedere tramite la propria auto, potento inoltre rimanervi all'interno, per tutta la durata della proiezione.
Questo tipo di iniziative ebbero un grande successo negli anni '50 in america, soprattutto grazie alla forte crescita della diffusione dell'automobile sul territorio.

Da noi in Italia tuttavia, tale tipologia di intrattenimento e mondanità non prese mai veramente piede, non certo ai livelli degli Stati Uniti, un po' forse per la cultura/tradizione italiana di vedere il cibo più come momento familiare, in maniera un po' più religiosa, e come attività da prendere con calma e dove proprio il cibo è la star principale, ma anche perchè la grande disponibilità di vasti spazi aperti per realizzare certe proiezioni, non erano proprio la cosa più facile da trovare nelle nostre città.

domenica 17 marzo 2024

La Ciociara (1960) #Recensione

 E' una pellicola del 1960, adattamento di un romanzo di Alberto Moravia, alla quale parteciparono Vittorio De Sica come regista e Sophia Loren come protagonista, tre elementi questi che sulla carta lo rendevano un potenziale capolavoro.
Il film ricevette in effetti diversi premi, ma la consacrazione più rilevante fu proprio alla prestazione della Loren, che venne sigillata con il premio Oscar di quell'anno, come miglior attrice protagonista.
 
La storia è effettivamente incentrata sul ruolo della protagonista, presente praticamente in ogni scena, con quasi sempre accanto la figlia, tanto che in inglese il titolo del film venne trasformato in : Two Women (Due Donne). 
Le due vivono le difficolta della guerra, ormai agli sgoccioli, e dalla propria terra, si vedono infatti constrette ad affrontare la fame, il trovarsi senza una dimora fissa, il doversi riparare spesso, il non potersi fidare di chi incontravano, elmenti ai quali si aggiungeva il fatto di essere donne, quindi spesso cercate e desiderate dagli uomini per un puro aspetto materialistico.

Il film ha ormai da tempo compiuto 60 anni, e li dimostra tutti, sia per gli aspetti tecnici, come il fatto che sia in bianco e nero o il fatto che abbia un passo piuttosto lento, sia per gli aspetti sociali, riguardo ai quali seppur alcune problematiche non siano cambiate di molto, altre sono abbastanza difficili da comprendere a pieno per chi non abbia vissuto le difficoltà e gli orrori della guerra.

In sostanza è un film che se non altro per la quantità di temi che tratta e la schiettezza con cui lo fa, vale la pena di essere visto, un film come detto volutamente incentrato sulla Loren (all'anagrafe : Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone), che per quanto avesse all'attivo già decine di film nonostante la giovane età (25 anni), la portò al riconoscimento singolo più alto per un attore nel mondo occidentale.

Una pellicola comunque difficile da giudicare al giorno d'oggi, ma consigliabile a chi voglia addentrarsi nella conoscenza o riscoperta di alcuni classici che hanno segnato il cinema italiano anche a livello internazionale.

venerdì 15 marzo 2024

Che cosa è lo "Split screen"?

Lo "Split screen" è una tecnica cinematografica, meno utilizzata al giorno d'oggi rispetto a quando esordi sul grande schermo, ma che è invece sempre più presente nella nostra vita di tutti i giorni, dato che è praticamente quello che viene fatto quando compiamo delle azioni di "multitasking" con i nostri congegni tecniologici. Ma vediamo esattamente che cose significa :

E' composta da due parole inglesi, la seconda, "Screen", è stata ormai sdoganata in innumerevoli frangenti, settori e congegni, ha molteplici significati, specialmente nella funzione di verbo, ossia per esempio quello di "proiettare", oppure "riparare", ma naturalmente ad oggi è principalmente usata per indicare uno schermo, nella maggior parte quello di un computer o di un cellulare.

La prima parola invece forse è meno conosciuta per un non parlante nativo della lingua inglese, ed è stata sentita dire più che altro, almeno a livello italiano, per il tipico piatto culinario, la "banana split". La quale si chiama in quel modo proprio perchè "Split" significa dividere, nel senso di spaccare, ma anche di suddividere in parti, solitamente due.

Il risultato è che tale tecnica nel cinema non stia a significare nient'altro che la suddivisione delle schermo, solitamente in due parti, talvolta in più parti, per rappresentare diverse azioni che vengono compiute il più delle volte contemporaneamente, come ad esempio una telefonata, tipico esempio di Split screen cinematografico, dove si vedono i due attori, (al tempo dei telefoni con la cornetta), telefonarsi e parlare in contemporanea, mostrandosi entrambi nelle loro rispettive stanze.
Non era/è tuttavia essenziale che le azioni si svolgano in contemporanea, potrebbe trattarsi di una divisione delle schermo per mostrare varie azioni compiute, anche dalla stessa persona, per raggiungere la situazione in cui si trova adesso.
 
Attualmente la tecnica di suddivisione delle schermo è particolarmente usata su telefoni e computer per aumentare la produttività specialmente in ambito lavorativo, permettendo alle persone di visualizzare contemporaneamente più pagine internet aperte, o più apps.

lunedì 11 marzo 2024

Alcune caratteristiche del genere "Horror"

 Il genere cinematografico "Horror", in italiano cinema dell'orrore, ha diverse caratteristiche essenziali, come quella di dover suscitare un forte senso di apprensione nello spettatore, di generare momenti di grande suspense, di avere molteplici e sorprendenti colpi di scena, e naturalmente di avere atmosfere e personaggi spesso macabri o sconvolgenti.

A queste si sono aggiunti negli anni anche alcuni stereotipi, data la presenza di essi in varie pellicole, come ad esempio quello di dover contenere sempre una scena in cui qualcuno si stia facendo una doccia, specialmente giovani ed avvenenti ragazze, e di far apparire qualcuno con un coltello improvvisamente mentre ella è distratta. 
Scene/stereotipi che sono poi diventati capisaldi un po' di tutte le parodie fatte al genere negli anni.
 
Facendo un passo indietro, agli inizi del cinema in generale, si può segnalare come non si tratti affatto di un genere apparso in seguito od addirittura moderno, ma che se ne trovino tracce fin dai tempi del cinema muto.
Ancor più sorprendente è come, se pur apparendo nell'immaginario collettivo come un genere abbastanza di nicchia, abbia invece attratto numerosi registi di notevolissima fama internazionale, quali Fellini, Kubrick e Hitchcock per citarne alcuni.

Curioso anche come nonostante i personaggi protagonisti dei film siano spesso esseri mostruosi o indomabili assassini, sono diventati invece parte della cultura generale occidentale, tanto da essere talmente noti da diventare in molti casi addirittura dei costumi di carnevale diffussissimi.
Tra di essi : Dracula, Frankestain e Freddy Krueger, tanto per nominarne qualcuno.

sabato 9 marzo 2024

Perchè si chiama "Regista"?

 La figura del regista non è nata insieme al cinema, ma si è affermata come rilevante e caratterizzante, negli anni successivi.

Il ruolo di tale figura era ed è quello di dirigere tutti gli addetti ai lavori del progetto cinematografico che è in fase di realizzazione.
Tuttavia, trattandosi di una persona che dirige similarmente ad un direttore d'orchestra, la lingua inglese la chiama direttamente "Director", cosa che invece non accade in italiano.
 
Nel bel paese si è aptato per la parola "regista", non provenendo dalla parola "registra", che sarebbe comunque stata pertinente, ma dal concetto di "regia", ossia quello di dirigere/controllare un qualcosa.  

Il ruolo del regista non è ovviamente confinato al mondo del cinema, essendovene anche di teatrali e televisivi.

Da quale campo venissero i primi registi della storia non è ben chiaro, ossia se si trattate di personalità con vena artistica, inseritesi o chiamate a dare il loro contributo alla causa, o se fossero invece figure meccaniche e pragmatiche che servivano a dare ordine al lavoro di tutti, quello che è certo è che sono diventati elementi sempre più rilevanti e caratterizzanti, tanto da diventare per i loro contributi, spesso più importanti degli attori stessi.