Non un traguardo così inaspettato, quindi inutile fingere troppo stupore, specialmente da parte della "redazione".
Il blog infatti è nato per raccogliere pensieri e parole a livello personale, e riversarli in rete perchè potessero essere di una qualche utilità per altri come quelli altrui sono stati di aiuto in primo luogo, quindi non c'era ragione di sospettare che la cosa non si protraesse fin qua, ed auguratamente oltre :).
Tuttavia mantenere un blog, in maniera costante, richiede come molte cose un impegno che va oltre quello che uno inizialmente potrebbe immaginare, dagli imprevisti, alla burocrazia, alle difficolta con l'aspetto informatico, alle spese, fino alle difficoltà con tutto quello che è il mondo sommerso che usando pagine social, anche per delle attività hobbistiche o lavorative, uno non vede.
Nello specifico si tratta di tutto quell'aspetto di visibilità che in un semplice account su un qualsivoglia social network non ha bisogno di essere curato. Naturalmente non si sta parlando dell'aspetto di promozione, quello vale per ogni pagina internet ovunque essa si trovi, ma di tutte quelle parole che per i più, specialmente coloro che usano solo i social, vengono sentite ripetere qua e la ma senza mai dover realmente dover averci a che fare.
Parole come "indicizzazione", ossia il segnalare ai motori di ricerca che il tuo sito esista, oppure come "posizionamento", che è il riuscire a far apparire il link del proprio sito/blog il più in alto possibile nelle ricerche fatte tramite tali motori.
Volenti o nolenti il risultato è quello di finire per avere a che fare con parole come S.E.O. Search Engine Optimization, e programmi che permettano di poterne migliorare i suddetti aspetti.
Tutti elementi da considerare se si voglia intraprendere questa strada senza l'appoggio di altre persone, o addirittura di figure professionali esperte e "studiate" nel settore, ma di voler invece portare avanti un blog "casalingo" a tutti gli effetti.
Ad ogni modo, questa rimane comunque una semplice celebrazione per il traguardo dei 300 posts orgogliosamente raggiunto, grazie più di ogni altra cosa
alla dedizione ed alla costanza negli anni.
venerdì 1 dicembre 2023
300, Ma non il film.
domenica 26 novembre 2023
Cattivissimo me 2 (2013) #Recensione
Si tratta del secondo capitolo della saga dei "Cattivissimo me", anche in questo caso di strepitoso successo, sia di incassi che di pareri positivi, e verrebbe da dire nuovamente meritatamente.
giovedì 23 novembre 2023
"Mr. Crocodile Dundee" (1986) #SpiegazioneTitolo
Uscito in versione originale (in lingia inglese), come "Crocodile" Dundee, con la prima parola appunto virgolettata, è invece stato trasmesso in italia con il titolo Mr. Crocodile Dundee, semplicemente per non creare il dubbio nello spettatore che il nome Dundee, fosse quello di un coccodrilo (crocodile).
Il rischio era dato non solo da come era posto il titolo in se e per se, ma anche dal fatto che per un italiano Dundee non suonasse necessariamente come un inconfondibile cognome anglosassone, ma potesse significare anche altro. Da li, l'aggiunga del Mr., per far capire sin da subito che si trattasse di un umano.
Se non altro c'è da esser felici del fatto che non sia stata spoilerata mezza trama ed inserita la parola amore come quasi sempre accade negli adattamenti in italiano, non sarebbe stato infatti inaspettato se il titolo del film fosse stato qualcosa del tipo : "Dundee - L'amore all'improvviso come un coccodrillo".
lunedì 20 novembre 2023
Numb (2007) #Recensione
La trama è quella di uno scrittore, affiancato da un collega e grande amico, che affronta una specie di crisi mentale verso i 40 anni.
Amici, dottori e familiari non riusciranno a vedere e comprendere la gravità della situazione, salvo una persona incontrata per caso, che si dedicherà a lui genuinamente ed ingenuamente.
Il film è ufficialmente catalogato come commedia-romantica-drammatica, ma fallisce miseramente in tutti e tre gli aspetti.
Non regala momenti di particolare ironia per la parte di commedia, anzi, molte delle battute o scene considerate divertenti intervengono malamente in situazioni o dialoghi in cui il tono era diverso, senza smorzarlo o creare alcun paradosso di valore.
Per la parte di romanticismo, si limita a non coinvolgere, mai, in nessuna delle varie relazioni, di amicizia, amore, lavorative e familiari, le quali non stimolano particolari sensazioni, nemmeno il rapporto principale, quello tra il protagonista e la avvenente ragazza conosciuta lavorativamente, appare anzi come una coppia che stona un po' in tutti gli aspetti possibili.
I personaggi non sono per niente tridimensionali, si introduce a malapena tutte le loro mansioni nella vita, senza svolgere il tema, ci si trova dunque ad essere a conoscenza che il protagonista sia uno scrittore, senza sapere nemmeno il titolo di un suo libro, che la persona di cui si innamora sia una imprenditrice, o forse soltanto una che lavora nelle risorse umane, e nulla più, lo stesso vale un po' per tutto il nucleo familiare di Hudson (Matthew Perry), che tanti problemi gli ha creato crescendo e nella vita, ma del quale sappiamo giusto i nomi, e qualche flashback.
Il film è relativamente breve, 1h 33m, ma forse è uno di quei rari casi in cui si potrebbe dire che sarebbe stato meglio fosse durato di più, ed avesse sviluppato maggiormente i personaggi. Anche se, augurarsi che questo film potesse durare di più, è un innegabile desiderio masochista.
Male, anche la parte drammatica, tutto il film ruota intorno a questo poco conosciuto disturbo che affligge il protagonista, una condizione che ti porta a sentirti fisicamente distaccato dalla realtà, ma nonostante tutti i tentativi di voler far sembrare la cosa grave ed invalidante, proprio non si riesce a sentirsi coinvolti nella sua battaglia, ne a capire quanto apparentemente irrisolvivibile essa sia.
Per quanto riguarda le prestazioni singole, Kevin Pollak, eccezionale attore, non riesce nemmeno lui a dare un taglio interessante al proprio personaggio, risultando solo un misto di clichè e dando una sensazione di "Seinfield" di cui il film non aveva bisogno.
E rimanendo a tema clichè per un attimo, anche questa pellicola regala allo spettatore l'immancabile inseguimento in auto americano a fine film, la lotta contro il tempo del protagonista redento ed oramai consapevole che non abbondona il mondo della cinematografia da decenni.
La ragazza di cui si innamora Hudson poi risulta quasi sempre "cringe" nelle varie scene in cui è presente, ed alcuni dei familiari del protagonista, madre e fratello, sembrano davvero cosi irrilevanti che potevano essere un'e-mail.
Matthew Perry si impegna enormemente per far risultare il suo personaggio sofferente ed interessante, ma nonostante la buona recitazione in se e per se, affonda insieme a tutto il resto del cast in questo film che appare realmente intorpidito.
Si salvano alcune, pochissime, scene, battute, momenti, ma che non valevano nemmeno la pena di essere menzionate tanto il livello dell'opera è quello appena descritto, un film da evitare dunque, e se qualcuno non riuscisse a resistere al desiderio di vedere una pellicola con un membro della serie friends riguardo alle malattie mentali, fà propendere il consiglio verso "Lovesick", con Matt LeBlanc, anch'egli nel film affetto da un disturbo mentale, che appare come una pellicola con meno pretese e che restituisce allo spettatore un certo spunto di riflessione introspettiva.
venerdì 17 novembre 2023
Perche alcuni film vengono definiti dei "Cult"?
"Cult" è una parola inglese che significa, come è facile intuire, "Culto", ed è molto usata da diversi decenni nel mondo della cinematografia, per indicare una tipologia specifica di film.
Tali film non dipendono dal modo in cui sono stati realizzati, o dal genere, o dal budget, etc.. qualsiasi film può essere Cult, o meglio, può diventarlo. Si perchè nessuna opera nasce già Cult, ma lo diventa nel tempo, quando e se, il pubblico gli tributa lo status di film di culto, ossia da idolatrare negli anni, senza tempo, senza farlo mai invecchiare o perdere di rilevanza, mantenendo una base costante di appassionati che lo continuino ad elogiare, tramandare, ed ovviamente visionare.
mercoledì 15 novembre 2023
Che differenza c'è tra un Cineplex, un Multiplex e un Multisala?
Cineplex significa letteralmente un complesso di sale cinematografiche, è spesso anche soltanto un ampliamento di un esistente cinema presente da anni, ed ha come caratteristica principale quella di essere dedicato esclusivamente alla attività di visione dei film.
domenica 12 novembre 2023
Se mi lasci ti cancello (2004) #Recensione
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Il titolo tradotto/adattato in italiano sarebbe "Mela e tequila - Una pazza storia d'amore con sorpresa", ma è talmente impres...
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Per concludere la saga dedicata ai Biopic, è giunto forse il momento di spiegarne il significato. Un Biopic è semplicemente una rappresenta...
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Nella stessa via di Lido di Camaiore, in Versilia, che ha recentemente ospitato il Bicinema (Parco della ex Bussola Domani), un cinema dove...