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mercoledì 15 febbraio 2023

Che cosa significa "Cine-panettone"?

 Su questo blog sono già stati scritti posts su "Vacanze di Natale" (1983), considerato il primo cinepanottene della storia, e su "Love actually" che è stato appunto definito tra le righe del post, una sorta di versione britannica dei cinepanettoni nostrani, ma che cosa significa esattamente tale parola?

Innanzitutto cinepanettone è un neologismo e come si può intuire è una parola composta, formata da "cine" abbreviazione di "cinema" e "panettone" ossia uno dei simboli natalizi per eccellenza, dato che si tratta di opere che vengono "sfornate" proprio sotto natale.

E' un concetto puramente italiano, e le tematiche sono quindi quelle delle commedia all'italiana, principalmente perciò, tradimenti, equivoci, ed un po' tutto quello che ruota intorno ad essi, come litigi, sensualità e sessualità, etc. 

Il pubblico a cui si rivolge è decisamente popolare, non mancano le volgarità e le cafonate, ma nel suo modo di fare irriverente e menefreghista, è un prodotto che ha raccolto da subito un notevole successo.
Le trame dei film sono spesso molto semplici, anche se in parte comunque articolate, come anche la scrittura dei personaggi, personaggi stessi che tendono a ripetersi negli anni, specialmente proprio a livello di scelta dei soliti attori. 
 
Alcuni nomi hanno fatto la storia di questo genere più di altri, alla regia ed alla produzione sicuramente i fratelli Vanzina e la famiglia De Laurentiis, mentre per la recitazione, la coppia regina e quasi immancabile ad ogni nuova pellicola, quella formata da Massimo Boldi e Christian De Sica, rappresentanti rispettivamente della "milanesità" e della "romanità", due elementi comici e concettuali praticamente imprescindibili sin dal primo cinepanettone. 
 
In sostanza sono tutta una serie di film, nati più o meno ufficialmente ad inizio anni '80, che hanno avuto la caratteristica di cogliere, per abilità o per fortuna, il sentimento del fare qualcosa di più o di diverso per natale, finendo per far andare al cinema in tale periodo, persone che per tutto il resto dell'anno non lo fanno, un po' come la messa di natale, spesso frequentata da chi di normale non è un assiduo frequentatore dei luoghi di chiesa.

venerdì 10 febbraio 2023

"The Revenant" (2015) #SpiegazioneTitolo

 "The Revenant" è un thriller biografico con protagonista Leonardo Di Caprio, il titolo è stato lasciato in originale anche nella versione in Italiano, con accanto la traduzione, ossia "Redivivo".

Nel caso qualcuno non avesse familiarità con il termine, il suo significato è semplicemente "ritornato in vita", e si riferisce a come il personaggio principale venga dato per morto, ma riesca invece a sopravvivere in ambienti e condizioni estreme.

Questo è già il più grande spoiler che si possa fare riguardo al film, dove il protagonista appunto sopravvive a tutta una serie di vicissitudini normalmente fatali, ma è apparentemente una scelta voluta, sia in inglese, che nella versione distruibuita in italiano, dove mantenere il titolo originale, avrebbe invece voluto dire lasciar intendere a pochi, quale fosse l'aspetto principale del film.

Tuttavia non si può proprio accusare il titolo di aver svelato troppo, per un paio di aspetti : il primo è il fatto che il film stesso sia un remake di una pellicola di circa 50 anni prima, ispirata ad una storia vera, rendendo le vicende del protagonista dunque ben note a priori anche senza trailer.

Il secondo, è il fatto che il personaggio principale sia anche l'attore di maggiore rilievo del film, Leonardo Di Caprio, e che quindi difficilmente uno dei tanti frangenti in cui avrebbe potuto morire, come essere assaltati con frecce, combattere con un orso, essere sepolti vivi, saltare a cavallo in un precipizio, etc.. avrebbe potuto portarlo via precocemente.


martedì 7 febbraio 2023

Come funziona la tecnica dello "stop-motion"?

 In italiano è chiamata "passo uno", ed è una tecnica video, che ha più a che fare con la fotografia, si tratta infatti semplicemente di fotografare un oggetto in una posizione, spostarlo manualmente fisicamente in una posizione diversa, e fotografarlo di nuovo. Dopo un certo quantitativo di foto, fatte continuando a muovere l'oggetto, si può poi mandarle in sequenza, ad un ritmo costante, ed ottenere cosi il risultato di un video "a scatti", dove però l'azione desiderata da parte dell'oggetto viene compiuta per intero. 

Ovviamente nel mondo del cinema si usano particolari cineprese, ma è appunto una tecnica fattibile anche con una semplice fotocamera, o persino con un cellulare, cosa che la rende utilizzabile anche da persone comuni, magari per un video per Youtube, come di fatti spesso accade. 
Tuttavia, nonostante la sua facilità nel poter essere attuata, è una tenica che richiede molto tempo sotto l'aspetto pratico. Realizzare una scena spostando un oggetto ogni volta manualmente e fotografarlo ogni volta, richiede molto più tempo rispetto ad avere magari una persona che compie una azione e viene filmata mentre la compie.

Altre tre nozioni riguardanti questa tecnica sono : che sia molto antica, esisteva già nell'800, che sia molto usata nel campo dei cartoni animati, e che ne esistono di vari tipi, i quali prendono sostanzialmente il nome dagli oggetti che vengono utilizzati nelle sequenze, per esempio la "puppet animation", "animazione dei pupazzi", riguarda appunto i pupazzi mossi manualmente.

giovedì 2 febbraio 2023

Perche si chiama "Shutter island"?

 La parola "shutter" in inglese significa "serranda" ed "otturatore" (inteso come parte delle macchine fotografiche). 

Il concetto ha più o meno sempre a che fare con la chiusura di qualcosa, il che si può collegare con facilità alla condizione mentale del protagonista, tanto da far pernsare che sia un nome non casuale, ma che già dal titolo spieghi come per tutto il film andremo a vedere la negazione della realtà, da parte di una persona che si è chiusa in se stessa e nelle proprie invenzioni.

Tuttavia, in rete si può trovare anche una spiegazione prova a dare un senso al titolo del film creando anagrammi con le sue lettere, ed i risultati sono molto interessanti : 

1 - Truth and lies (verità e bugie)     

2 - Truth denials (negazioni della verità)  

3 - Daniels truths (le verità di Daniels) 

Naturalmente rimangono soltanto speculazioni, ma alla luce (per chi abbia visto il film è un fatto noto), di quanto sia rilevante l'aspetto anagrammatico in tutta la storia, verrebbe da pensare che si possa avere a che fare nuovamente con una sorta di "regola del 4" :).

mercoledì 1 febbraio 2023

Shutter island (2010) #Recensione

 Shutter island è un thriller psicologico del 2010, con protagonista Leonardo Di Caprio, ormai consacrato da anni di performance eccellenti, e con dietro la cinepresa, Martin Scorzese, anch'egli con numerevoli opere di valore all'attivo.

Non è un elemento casuale questo come inizio del post, perchè i due sono un sodalizio stabile e vincente nel panorama di Hollywood, hanno infatti ad oggi lavorato insieme in molte pellicole, ed i risultati sono sempre stati ottimi.

La trama è quella di un agente governativo ex militare, che si dirige su di un'isola per investigare riguardo ad una sparizione all'interno di una struttura psichiartrica. Per circa un paio di ore si rimane attaccati allo schermo seguendo le vicende e vicissitudini che il protagonista si trova ad affrontare, i sospetti sulle persone che lo circondano, ed i sospetti su lui stesso. 
La storia è basata su un libro di una decina di anni precedente.
 
Come detto il film è costante ed avvincente, stimola ragionamenti e sospetti, ma allo stesso tempo sembra talmente ovvio nelle situazioni, da riuscire a fregare lo spettatore. 
Sceneggiatura e scenografie sono eccellenti, scenari ed effetti speciali altrettanto credibili.
 
La performance di Di Caprio è degna del suo nome, ma non sfigurano nemmeno i due coprotagonisti, che anzi invece si comportano molto bene sul set, Mark Ruffalo e Ben Kingsley, nelle rispettive parti.
 
Il film è stato un successo economico, con quasi 300 milioni di dollari incassati in tutto il mondo, a fronte di un costo comunque molto alto per la realizzazione, circa 80 milioni. 

Tutti questi aspetti lo rendono un'opera eccellente, e verrebbe da spendere anche la parola eccezionale. A causa di alcuni temi trattati, del linguaggio in alcuni momenti, e di alcune scene forti, non è possibile dire che sia per tutti, ma è altrettanto certo il poter dire che si possa consigliare a chiunque, perchè è davvero un film che non ha motivo di invecchiare male. 
Un aspetto curioso è come sia una di quelle pellicole che ti portano a rivederla di nuovo dopo poco tempo, per riuscire a rimettere insieme tutti i pezzi della storia dopo averla terminata la prima volta.

mercoledì 25 gennaio 2023

Metal Lords (2022) #Recensione

 "Metal lords" (è stato mantenuto il titolo originale anche nella distribuzione italiana) è un film recentissimo, prodotto direttamente da Netflix e distribuito ovviamente sulla propria piattaforma. Si trova quindi in streaming sin dalla sua uscita.

Il titolo significa letteralmente "I signori del metallo" e si riferisce al "Metal" come genere musicale. Non è particolarmente calzante, in quanto la storia si basa si sul loro voler diventare una band famosa che suona quello stile, ma la connessione con i signori del metallo non è particolarmente evidente. A meno che non si riferisca al sorprendente cameo di molti dei più noti musicisti e leader, ancora in vita, delle band metal e limitrofi.

La storia si basa appunto su di una ambizione, quella di sfondare nella musica, per poter uscire dalle problematiche adolescenziali, quali bullismo e l'apparire invisibili agli altri, ma soprattutto per mostrare al mondo il proprio valore. Le ambientazioni e le tematiche sono quelle da scuole superiori, come problemi in famiglia, conflitti interiori legati all'immaturità, prime esperienze sessuali e con le sostanze alteranti come alcol e droghe. 

In tutto questo misto di situazioni scontate ma comunque con un ampio raggio di potenzialità, avvengono un sacco di fatti, scene, e dialoghi, appunto.. scontati.
E per quanto non si possa chiedere troppo ad un film con attori non di primo livello, e con un target di spettatori poco esigenti, rimane il fatto che si tratti di una semplice commedia americana che non riesce a raggiungere la sufficienza. 
Senza come detto voler far leva sul basso coefficente, il film proprio non risulta entusiasmante nemmeno nei suoi colpi di scena.
 
Di positivo ha la relativamente breve durata, il fatto che scorra bene ed ad un buon ritmo, e che non abbia scene che gli pregiudichino un qualche tipo di pubblico. 
Ma resta comunque un qualcosa di difficilmente consigliabile, salvo a qualcuno particolarmente interessato al genere musiale, e rispetto al quale si possa scegliere molto di meglio come intrattenimento serale per dei ragazzi o per tutta la famiglia. 

venerdì 20 gennaio 2023

Perchè si chiamano "Sottotitoli"?

 La parola italiana "sottotitolo", non ha nella sua "accezione" cinematografica un grado particolarmente alto di comprensibilità. Serve infatti aver avuto a che fare con un sottotitolo in se e per se, per capire di che cosa si tratti, altrimenti intuitivamente non si riuscirebbe.

Il perchè è dato dal fatto che non si tratta affatto di un qualcosa che "sta sotto ad un titolo" come invece si potrebbe presupporre, ma bensì di tutta una serie di scritte multiple che passano sullo schermo durante la proiezione di un film, per diverse possibili ragioni.

La denominazione "sottotitolo" proviene dalla letteratura, chiaramente di molto precedente alla cinematografia, dove si aggiungeva un secondo titolo ad un'opera, spesso più lungo, che potesse, pur sempre brevemente, spiegarne meglio il contenuto. 
 
La pratica è tutt'oggi in uso, anche su semplici giornali quotidiani, sotto al titolo spesso vi è il sottotitolo.
Nel mondo cinematografico invece tali scritte apparivano ed appagiono anch'esse tutt'oggi più volte sullo schermo, per moltissimi motivi differenti.
Erano presenti nel cinema muto, tra scena e scena solitamente, per far comprendere meglio il filo logico o temporale di una storia.
Possono essere aggiunti per rendere un film accessibile anche alle persone affette da sordità.
Le ragione come detto possono essere moltissime, ma la più classica, la più usata ad oggi, è una sorta di traduzione dell'opera, trasformando un film recitato in una lingua, in un'altra, ma stavolta scritta sullo schermo, volta volta sotto ad ogni scena, che accompagna tutta la pellicola sotto forma di testo, scritto generalmente in basso sullo schermo. Non un sottotitolo ma si potrebbe chiamare un "testosotto".

Un commento obbligatorio lo merita la situazione o meglio la posizione dell'Italia nei confronti di essi. E' noto infatti come moltissimi paesi ne facciano largo uso, mantenendo e distruibuendo i film nella loro lingua originale, ossia con il sonoro scelto dal regista, mentre la scelta italiana è stata invece più o meno fin da subito, quella di doppiare i film, in Italiano appunto, il che ha reso i sottotitoli molto poco diffusi. 


Chi è Christopher Walken