Il titolo dell'ultimo film di Sorrentino sebbene sembri avere connotazioni esclusivamente religiose, è riferito ad un momento sportivo, calcistico più esattamente, ben preciso, accaduto ormai quasi 40 anni fa.
venerdì 30 settembre 2022
"E' stata la mano di Dio" (Spiegazione titolo)
mercoledì 28 settembre 2022
Apri gli occhi (1997) #Recensione
"Apri gli occhi" è il titolo, frutto della semplice traduzione letterale, con cui è stato distribuito in Italia il film spagnolo del 1997 "Abre los ojos", con coprotagonista Penelope Cruz, nei panni di Sofia.
Il film ebbe un enorme succeso al botteghino in Spagna e generò 4 anni dopo un remake Hollywoodiano, dal titolo "Vanilla sky".
Per entrambe le pellicole la trama è identica, tanto che la stessa Penelope Cruz, riprese lo stesso ruolo, mantenendo anche il nome del personaggio.
La storia è quella di un giovane arrivato ed arrivista, che perde tutto in un incidente stradale provocato volontariamente da una sua amante innamorata di lui. Si ritrova in seguito a dover lottare con la propria immagine, quella fisica non quella nella società, compromessa dal proprio volto sfigurato. Il film salta spesso da sogno a realtà, ed è questo uno degli elementi che tiene lo spettatore più attento, il dubbio di cosa sia reale e che cosa no.
E' impossibile non fare raffronti tra le due pellicole, dove balza subito all'occhio la differenza di budget e la differenza di intenti. L'originale ha meno elementi di spettacolarizzazione, come per esempio inseguimenti, ed è più incentrato sul dare valore solo a trama e dialoghi, probabilmente anche magari costretto dal budget inferiore.
I due film comunque risultano fin troppo simili, tanto da far apparirne una copia più che una rivisitazione, per quanto riguarda Vanilla Sky.Il doppiaggio in Italiano dell'originale è tutt'altro che ben fatto, ed anche la qualità video se pur abbia quasi 25 anni, è abbastanza scadente. (anche su siti in streaming come PrimeVideo)
E per quanto rifare un film stia a rappresentare un po' di arroganza e la presunzione di credere di saperlo fare meglio, è difficile non concordare con gli americani (che hanno realizzato un remake peggiore) che la trama in questione avesse un ottimo potenziale, in parte inespresso nella versione originale.
Il risultato è un buon film, che comunque lascia con l'amaro in bocca per certe parti tirate via ed altre che sembrano inserite a forza, che vuole trattare un sacco di argomenti e non ne sviscera completamente e degnamente nessuno.
Concludendo con un ulteriore raffronto tra i due, è di gran lunga migliore il finale dell'originale, è spiegato, è comprensibile, è congruo, e riesce ad emozionare leggermente di più.
domenica 25 settembre 2022
Amy (Amy Winehouse) - 2015 #Recensione
"Amy" è un docufilm, sulla vita della cantante britannica Amy Winehouse. Unisce spezzoni di riprese amatoriali fatte dagli stessi protagonisti, ad immagini della tv pubblica, misti a filmati di altri documentari riguardanti la cantante.
La trama è semplicemente ed ovviamente quella della sua vita, ma è decisamente avvincente. Afflitta da alcune turbe psichiche fin da giovane età, esse sfociano in comportamenti estremi, riguardanti le droghe, l'alcol, le relazioni, ed un po' tutti i campi e gli aspetti della vita che ella si trova a dover affrontare. Di sottofondo però rimane una passione sconfinata per la musica, particolarmente per quella Jazz, ed un talento eccezionale, oltre quello che il mondo le ha visto mostrare come artista che a tratti è passata più come Pop, che altro.
martedì 20 settembre 2022
Freaks out - (Spiegazione titolo)
"Freaks out" è un film italiano del 2021 che non ha riscosso particolare successo, volendo riassumerne il risultato essendo magnanimi.
Il titolo è apparso da subito un po' stonante, sia con la produzione italiana appunto, che con la semplicità di comprensione che i titoli spesso cercano di avere, ma è in verità perfettamente calzante con l'opera ed anche un decente gioco di parole.
L'espressione viene dall'inglese, più specificamente trattasti di un "phrasal verb" che esprime il concetto di impazzire, nel gergo giovanile potrebbe essere l'equivalente di "smattare", che raffigura ancora meglio il concetto. Ma tale espressione essendo formata dalle parole "Freaks" (mostri) e "out" (fuori), può anche significare, se presa più letteralmente, "i mostri che se ne vanno all'esterno", che è poi esattamente quello che succede nel film, questi "mostri" non fanno altro che lasciare la loro comfort zone, ossia il circo dove lavorano, per esplorare il mondo esterno alla ricerca di... beh, questo è un po' troppo rilevatorio.:).Quindi un titolo dal doppio significato, che in entrambi i casi racchiude aspetti rilevanti dell'opera. Per inciso i mostri non sono veri e propri mostri, ma nemmeno la parola "Freaks" in inglese è quasi mai usata per indicare mostri veri e propri, più spesso è soltanto un modo per appellare qualcuno che appaia "strano" socialmente per qualche ragione.
mercoledì 14 settembre 2022
Kadaver (2020) #Recensione
Kadaver è un film norvegese del 2020, e vista tutta la eccellente produzione cinematografica recente proveniente dal nord Europa, potrebbe far pensare ad un'altra pellicola ben fatta e da consigliare, non è cosi.
Kadaver è un ammasso di generi, stili, concetti, obiettivi, atmosfere, assembrati tra loro in una vera accozzaglia mal riuscita, che lo rende quasi impossibile da apprezzare, se non per lo sforzo realizzativo, che comunque doveva essere maggiore per avere una resa ottimale.
Il titolo stesso, invariato nella versione originale, è fuorviante, non trattandosi specificamente ne di un film troppo splatter, ne di uno incentrato troppo su figure come cadaveri ambulanti stile zombie.
La costumistica e soprattutto le scenografie sono invece ben fatte, pertinenti ed a tratti intriganti, anche le parti in C.G.I.
In sostanza è un film per tutti e per nessuno, un film che ha del buono e che aveva un potenziale enorme, perchè molte delle idee al suo interno potevano davvero far nascere un'opera eccezionale.
La stessa cena/spettacolo di teatro al castello, dove solo una maschera decreta chi sia attore e chi commensale, è sulla carta un'idea fantastica, con mille porte apribili, figurativamente e letteralmente, ma si perde, si perde completamente e stupidamente persino dietro all'infrangimento delle proprie stesse regole, come quella del "tutto quello che vedrete è finzione", ben pensata e mal rispettata.
lunedì 12 settembre 2022
Paura e delirio a Las Vegas (1998) #Recensione
Uscito solo due anni dopo l'eccezionale Tranispotting, il film ne paga il valore inferiore un po' sotto tutti i punti di vista, ed è impossibile non paragonarli. A non giovargli è anche il fatto che il doppiatore dei rispettivi protagonisti sia lo stesso, una voce troppo nota per non associarlo mentalmente al ruolo di due anni prima.
Come detto è impossibile non paragonarlo al quasi coetaneo Trainpotting, che risulta migliore come originalità, come scelte registiche, come profondità dei concetti e forza delle scene, ed in molti altri aspetti, tanto che il botteghino e la critica decreteranno proprio tutto il divario tra i due film appena descritto.
Tuttavia il cast è tra i più notevoli di sempre, nonostante i veri protagonisti sia "soltanto" Johnny Depp e Benicio Del Toro, hanno parti minori attori già al tempo di grosso calibro, come Cameron Diaz, Cristina Ricci, e Tobey Maguire.
In sostanza è un film molto psichedelico, certamente troppo per alcuni, che per chi riesca ad apprezzarlo regala effettivamente i tratti della commedia e del grottesco che vorrebbe esprimere, ma che difficilmente, indipendentemente da i temi trattati ed alcune scene da adulti, riesce ad essere per tutti.
venerdì 9 settembre 2022
I segreti della notte - 2020 #Recensione
"I segreti della notte", titolo originale : "The night clerk", è un film americano del 2020 con Helen Hunt a rappresentare gli attori di primo livello, nella parte della madre di un ragazzo autistico, più specificamente affetto dalla Sindrome di Asperger, che per quanto risulti funzionale nella società, non riesce a soddisfare i propri bisogni, in particolare vengono presi in considerazione nel film quelli affettivi, sotto forma di sentimenti per l'altro sesso.
La trama è molto semplice, ma non poi cosi banale, egli piazza infatti delle telecamere nelle stanze d'albergo dove lavora e riguarda i filmati senza troppa malizia o perversione, ma per avere avere il tempo di decidere la risposta migliore da dare nelle interazioni con i clienti, e per imparare ad essere più pronto alla cosa in generale. Ovviamente lo fa tramite la ricerca di un meccanismo costante da poter applicare a tutte le risposte, come accade nei soggetti autistici.
Il film non ha ricevuto pareri troppo positivi da spettatori e critica, tuttavia ha molti aspetti salvabili e nel suo insieme non è faticoso od irritante da guardare.
Ha un passo lineare, scorre bene senza alti e bassi e senza far salire e scemare l'attenzione, ha vari momenti di buona recitazione, soprattutto dal personaggio di Andrea Rivera, interpretato da Ana De Armas, che ogni tanto si perde ma appunto fornisce a tratti una performance piuttosto credibile.
La trama come detto è essenziale, ed è stato uno dei punti più attaccati, ma lo rende per tutti e senza pretese e quindi non è stato un azzardo fallito malamente, al massimo un non azzardo.
Vi sono alcuni aspetti minori del personaggio principale e della sua condizione che non combaciano particolarmente con tratti classici di tale condizione, come il camminare sulle linee delle mattonelle, piuttosto inusuale per chi ha solitamente un discreto numero di compulsioni. Tuttavia, è proprio il lato del suo autismo, o meglio come venga rappresentato nel film, che da la quasi totalità del valore all'opera.
Una volta iniziata infatti, sembrava una pellicola insipida destinata ad andare a peggiorare, è invece proprio l'accuratezza con cui è stato raffigurato lo spettro autistico, ed il modo in cui viene mostrato come in tali soggetti la verità sia sacra, tanto da avere un valore più alto di tutto, persino dell'amore, cosa impensabile ed insospettabile da parte di una persona "sana", che lo ha reso un film accettabile.
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