lunedì 12 settembre 2022

Paura e delirio a Las Vegas (1998) #Recensione

Uscito solo due anni dopo l'eccezionale Tranispotting, il film ne paga il valore inferiore un po' sotto tutti i punti di vista, ed è impossibile non paragonarli. A non giovargli è anche il fatto che il doppiatore dei rispettivi protagonisti sia lo stesso, una voce troppo nota per non associarlo mentalmente al ruolo di due anni prima.

 
La trama è quella di due sballati, in direzione Las Vegas con una macchina carica di ogni sorta di droga, ed altrettanto desiderosi loro stessi di provarne qualsiasi si presenti sul loro cammino. Sul loro cammino però in teoria ci sono una corsa di motociclette nel deserto, un servizio giornalistico da realizzare, un regolamento di conti, e molti altri elementi apparentemente stimolanti, che invece non aggiungono niente al fatto che nel film il concetto ripetuto fino alla nausea è che la droga faccia sudare e dia allucinazioni.

                                    

Come detto è impossibile non paragonarlo al quasi coetaneo Trainpotting, che risulta migliore come originalità, come scelte registiche, come profondità dei concetti e forza delle scene, ed in molti altri aspetti, tanto che il botteghino e la critica decreteranno proprio tutto il divario tra i due film appena descritto.

Tuttavia il cast è tra i più notevoli di sempre, nonostante i veri protagonisti sia "soltanto" Johnny Depp e Benicio Del Toro, hanno parti minori attori già al tempo di grosso calibro, come Cameron Diaz, Cristina Ricci, e Tobey Maguire.

In sostanza è un film molto psichedelico, certamente troppo per alcuni, che per chi riesca ad apprezzarlo regala effettivamente i tratti della commedia e del grottesco che vorrebbe esprimere, ma che difficilmente, indipendentemente da i temi trattati ed alcune scene da adulti, riesce ad essere per tutti.

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