mercoledì 28 settembre 2022

Apri gli occhi (1997) #Recensione

 "Apri gli occhi" è il titolo, frutto della semplice traduzione letterale, con cui è stato distribuito in Italia il film spagnolo del 1997 "Abre los ojos", con coprotagonista Penelope Cruz, nei panni di Sofia. 

Il film ebbe un enorme succeso al botteghino in Spagna e generò 4 anni dopo un remake Hollywoodiano, dal titolo "Vanilla sky".

Per entrambe le pellicole la trama è identica, tanto che la stessa Penelope Cruz, riprese lo stesso ruolo, mantenendo anche il nome del personaggio.

La storia è quella di un giovane arrivato ed arrivista, che perde tutto in un incidente stradale provocato volontariamente da una sua amante innamorata di lui. Si ritrova in seguito a dover lottare con la propria immagine, quella fisica non quella nella società, compromessa dal proprio volto sfigurato. Il film salta spesso da sogno a realtà, ed è questo uno degli elementi che tiene lo spettatore più attento, il dubbio di cosa sia reale e che cosa no.

E' impossibile non fare raffronti tra le due pellicole, dove balza subito all'occhio la differenza di budget e la differenza di intenti. L'originale ha meno elementi di spettacolarizzazione, come per esempio inseguimenti, ed è più incentrato sul dare valore solo a trama e dialoghi, probabilmente anche magari costretto dal budget inferiore.

I due film comunque risultano fin troppo simili, tanto da far apparirne una copia più che una rivisitazione, per quanto riguarda Vanilla Sky. 

Il doppiaggio in Italiano dell'originale è tutt'altro che ben fatto, ed anche la qualità video se pur abbia quasi 25 anni, è abbastanza scadente. (anche su siti in streaming come PrimeVideo)

E per quanto rifare un film stia a rappresentare un po' di arroganza e la presunzione di credere di saperlo fare meglio, è difficile non concordare con gli americani (che hanno realizzato un remake peggiore) che la trama in questione avesse un ottimo potenziale, in parte inespresso nella versione originale.

Il risultato è un buon film, che comunque lascia con l'amaro in bocca per certe parti tirate via ed altre che sembrano inserite a forza, che vuole trattare un sacco di argomenti e non ne sviscera completamente e degnamente nessuno. 

Concludendo con un ulteriore raffronto tra i due, è di gran lunga migliore il finale dell'originale, è spiegato, è comprensibile, è congruo, e riesce ad emozionare leggermente di più.

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