sabato 17 luglio 2021

Che cosa è un "Biopic"?



Per concludere la saga dedicata ai Biopic, è giunto forse il momento di spiegarne il significato. 

Un Biopic è semplicemente una rappresentazione cinematografica riguardante la vita e le vicissitudini di un determinato personaggio realmente esistito o esistente.

E' una parola composta, da Bio (Biografico) e Pic (Picture, ossia film).

Si tratta in pratica della scelta da parte di un regista, di realizzare un'opera nella quale, a differenza di un documentario, si recitino parti rilevanti della vita del personaggio, anziché magari narrarle con voce fuori campo o mostrando immagini reali dei fatti in questione.

Questo tuttavia non nega la possibilità di usare tali due tecniche all'interno di un biopic, dove comunque infatti può capitare di avere alcune scene con voce narrante fuori campo o con mischiate alle ricostruzioni, anche scene reali, riprese da telecamere non di scena.

Uno dei più famosi e riusciti lavori cinematografici catalogabili come biopic, tanto per far un esempio, è il film "Braveheart", basato sulla vita di William Wallace, eroe nazionale Scozzese che intorno al 1300 cercò di combattere l'occupazione Inglese, inseguendo il sogno d'indipendenza della Scozia.


Croce e delizia di questo genere, è il livello di romanzatura dell'opera. Perché mentre per un soggetto  immaginario, scritto di sana pianta da un determinato autore, non vi sono ovviamente limiti, nel caso di un biopic invece c'è sempre da trovare un bilanciamento tra il voler magari spettacolarizzare le gesta di qualcuno ed il discostarle eccessivamente dalla realtà cosi da renderle troppo poco veritiere.

Altri due esempi, nostrani e non sotto forma di colossal, sono quelli citati nei due post precedenti : Il divin codino (sulla vita del calciatore Roberto Baggio) e Enrico Piaggio - un sogno Italiano (sulla vita dell'imprenditore Enrico Piaggio, inventore della Vespa). 

In questo caso si tratta di due film a budget e pretese decisamente minori, dove il richiamo è dato, come molto spesso accade nella categoria dei biopic, proprio e quasi esclusivamente dal protagonista stesso.

Ossia non si punta, o non si hanno a disposizione, grandi star da mettere in cartellone e simili, ma si fa leva sul richiamo che ha nella cultura di massa il determinato soggetto al centro dell'opera, colui della quale vita si parlerà per tutto il film.


mercoledì 14 luglio 2021

"Il divin codino" - #Biopic



Ad inizio 2021 è uscito "Il divin codino", film biografico sulla vita del calciatore Roberto Baggio.

Bene specificare "calciatore" perché questo genere di film sulla vita di personaggi pubblici, in generale, e specialmente se calciatori, fa spesso storcere il naso, a volte a ragione, per la qualità finale dell'opera, che innegabilmente cade frequentemente nella categoria di film di serie b, non solo a causa di budget ridotti e talvolta nemmeno rende giustizia al personaggio centrale dell'opera. 

Non è questo il caso. Certo, il film non ha ricevuto candidature agli oscar ne difficilmente verrà mai catalogato come una delle opere più rilevanti del cinema Italiano, forse nemmeno dello stesso anno d'uscita, ma è comunque una pellicola molto piacevole, che scorre bene, che racconta molto, anche se non tutto e lo fa in maniera semplice, senza voler strafare, proprio come lo stesso Baggio da giocatore. 

"Divin codino", perché era il soprannome principale di Roberto Baggio, calciatore classe 1967 e di classe e fama mondiale, tanto da fargli raggiungere, oltre ad i favori unanimi del pubblico, anche quelli della critica, nello specifico dei giornalisti, che nel 1993 lo votarono come miglior calciatore al mondo, riconoscimento per il quale si assegna il rinomato Pallone D'oro, il più alto ed ambito premio per un singolo calciatore.

Il film parla di lui, di chi era intorno a lui nella vita durante la sua carriera, alcuni conosciuti e sotto i riflettori altri più in disparte ma ugualmente rilevanti. Del rapporto conflittuale e d'amore con il padre, della ragazza storica, diventata poi moglie ed addirittura compagna di fede religiosa. Parla dei suoi sogni, dei suoi traguardi, dei suoi insuccessi, delle sue paure, e fa tutto questo molto bene, senza enfatizzare ne sminuire. 

Non da per scontato che tutti già sappiano di chi sia stia parlando, né come calciatore né tanto meno come uomo, e lo fa per un pubblico estremamente vasto. Non è dunque un film da appassionati, di élite, è un film per tutti, perché a tutti risulta comprensibile, perché, ed anche in questo ci ha preso, Baggio era di tutti.  

Mancano, certo, aspetti essenziali, determinanti, storici.. riguardo alla sua vita, e non è detto che siano stati tagli per volontà o per minutaggio. Manca la sua cessione alla Juve, lui che non voleva lasciare Firenze, ne tanto meno lo volevano i tifosi che misero a ferro e fuoco la citta. Gli stessi Pontello, famiglia proprietaria della Fiorentina al tempo, furono costretti a barricarsi in casa per giorni a causa della sommossa popolare che derivo dalla loro decisione di cedere il giocatore.


Mancano i successivi anni alla Juve, unica squadra con cui ha aggiunto dei trofei non individuali alla sua bacheca. Manca il suo periodo al Milan, la sua prima rinascita al Bologna, manca il difficile periodo all'Inter ed il conflittuale rapporto con Marcello Lippi. 
Per dirne alcune, perché è più facile parlare di cosa non vi sia, rischiando meno facilmente di fare degli spoiler.

Ma in sostanza il centro di tutto il film, rimane Roberto Baggio, giocatore di un livello rarissimo che come si sente dire spesso, se non avesse avuto gli infortuni che ha avuto, se non avesse giocato la quasi totalità della sua carriera "con una gamba sola", a causa di un infortunio al ginocchio a 17 anni, per il quale in alcuni casi all'epoca si era costretti a smettere di giocare del tutto e che gli lasciò più di 100 punti di sutura, avrebbe magari consacrato maggiormente il suo codino nell'olimpo della manciata di calciatori considerati globalmente i più grandi di sempre a livello mondiale, quali Maradona, Pelé, Best, Cruijff..
Di contro non vi è alcun dubbio che sia stato il calciatore più amato d'Italia e su questo hanno inciso tutti i suddetti fattori, la sua qualità come giocatore e la sua umiltà come uomo, ma ancor di più è stato  uno dei pochi ad andare oltre il calcio, Baggio è stato un sentimento nazionale che ha coinvolto tutta l'Italia, indipendentemente da quale maglia indossasse.

sabato 10 luglio 2021

"Enrico Piaggio - Un sogno Italiano" #Biopic

"Enrico Piaggio : un sogno Italiano" è un film per la televisione, di recente realizzazione (2019), prodotto dalla R.A.I. 

La storia è basata sulla vita e le vicissitudini di uno dei piu grandi imprenditori Italiani di tutti i tempi, (Enrico Piaggio) e delle persone intorno a lui, a cui era legato per aspetti lavorativi e non. 
Quasi imprescindibile quando si parla d'Italia e di Rai, una forte connotazione romantico-sentimentale da parte dell'opera, la quale narra al suo interno ben due storie d'amore che in qualche modo si intrecciano anche l'una con l'altra. Ma questa non vuole essere una critica, tale aspetto infatti non risulta affatto stucchevole, ne eccessivamente predominante.
Il film è piuttosto fedele ai fatti, della vita imprenditoriale di Enrico Piaggio ed in particolare della nascita e sviluppo della "Vespa", che la storia consacrerà come lo scooter piu venduto e piu amato al mondo e lo fa con pochi adattamenti cinematografici, quali per esempio la figura di un banchiere che a piu riprese tenta di mettere il bastone tra le ruote all'imprenditore, arrivando ad usare tecniche scorrette e criminose. 
Vengono trattati anche aspetti dell'innovatività di molte delle idee dell'ingegner D'ascanio, fedele compagno di avventura di Piaggio, riguardanti le caratteristiche della Vespa. e delle sue (di Piaggio) azioni imprenditoriali, come il farla pagare inizialmente a rate, mossa piuttosto originale al tempo e che salvò la ditta in un momento di scarsi introiti.

Sono mostrati molti degli aspetti meccanici e i fatti storici, questo è infatti ciò che c'è di assolutamente fedele alla storia, la realtà dei fatti riguardanti lo sviluppo del concetto poi materializzatosi, della "motoretta" vespa. 
Dopo un primo tentativo che non dette risultati particolarmente memorabili, la realizzazione del "Paperino", Enrico Piaggio si riaffida all'ingegnere con cui per anni aveva condiviso e vinto battaglie imprenditoriali nel campo dell'aviazione, realizzando aerei, anche militari, appunto il suddetto Corradino D'ascanio. 
Il quale finisce per non far nient'altro che quello che era stato chiamato a fare, mettere insieme i pezzi d'avanzo nei capannoni, "sopravvissuti" alla guerra, in un mezzo efficiente, economico, funzionale e soprattutto, adatto a tutti. 

La "motoretta", come veniva chiamata inizialmente, sotto le sue migliorie si trasforma in "Vespa", diventando un mezzo asimmetrico, con motore da una parte, ruota di scorta dall'altra per bilanciare, freno a pedale, frizione al manubrio e forcella a sbalzo, proprio come quella degli aerei.
E proprio come il corpo umano, tutta questa asimmetria interna, lavorava perfettamente all'unisono durante il suo utilizzo.
(Ex capannone Piaggio adibito ad oggi a parcheggio)

La figura di Enrico Piaggio, viene dipinta in modo carismatico, altruista, empatico, un uomo che non si eleva mai sopra gli altri, nonostante molto aspetti della sua vita glielo potrebbero anche permettere.
Poco evidenziata, forse giustamente essendo un film sulla vita di Piaggio e non sulla vespa, è il rivaleggiare del suo mezzo, nelle innovazioni e nelle vendite, con la Lambretta, altra storia partita dalla Toscana, per poi proseguire a Lambrate (Milano), da cui prende il nome, e altro marchio storico italiano di "motorette" dell'epoca, il quale anch'esso raggiunse un enorme successo. 

Ma questo non deve distogliere l'attenzione dal fatto che, da che mondo è mondo, gli imprenditori, di qualsivoglia nazionalità, sono squali, pensano al profitto, ed alla massimizzazione di esso, ed è proprio questo che li rende imprenditori e non artigiani. Questo non deve togliere niente alla romanticità del film o dei suoi traguardi realmente raggiunti, ma nemmeno lasciar credere che si possa essere rispettati semplicemente accontentando sempre tutti. 

E' da elogiarsi lo sforzo della Rai appunto, alla luce dell'opera completa, che porta si con se molte incongruenze, specialmente nella rappresentazione degli accenti, Enrico Piaggio era ligure, non lombardo, ed il giornalista americano perde spesso l'accento anglofono nel parlare l'italiano, ma nell'insieme rimane comunque un film molto gradevole, informativo ed adatto a tutti. 



mercoledì 7 luglio 2021

Perché al cinema si mangiano i Pop Corn?


I pop-corn sono uno dei simboli del cinema in assoluto, indelebili nell'immaginario collettivo, ed è difficile che qualcuno non li abbia mai mangiati proprio durante la visione di un film in una sala cinematografica.

I loro due maggiori punti di forza sono : il fatto di essere adatti a tutte le età e di essere di estremamente facile realizzazione.


Nonostante il pop-corn in se e per se, in quanto grano fatto cuocere e "scoppiato", fosse già presumibilmente in buona parte della cucina mondiale, non era ancora diffuso nei cinema. Al contrario, non solo non era usanza, ma era anche un cibo bandito, in quanto "rumoroso" e questo sembrava proprio non andare d'accordo con il silenzio quasi da biblioteca, richiesto nelle sale cinematografiche.

Come detto la sua nascita vera e propria ha radici antichissime, millenarie, ma la diffusione di massa nel mondo occidentale avvenne intorno all'inizio del 1900, inizialmente come cibo di strada e questo non lo rendeva adatto in abbinamento al pubblico altolocato al quale puntavano i primi cinema come clientela.

Tuttavia il pop-corn era comunque presente alle proiezioni, ma fuori dai cinema. I venditori ambulanti infatti non si facevano scappare l'opportunità di grandi flussi di persone tutte radunate in un luogo, a cui poterlo vendere.  


Fu cosi che fiutato il possibile affare da parte dei gestori, fecero il loro ingresso all'interno delle sale cinematografiche e ne divennero ben presto addirittura una parte degli introiti che faceva la differenza per le sale stesse. 

Il problema della rumorosità fu mitigato sufficientemente dal passaggio dal cinema muto a quello con sonoro e quello del calpestarne uno strato caduti a terra durante la proiezione precedente, non fu abbastanza per disturbare eccessivamente lo spettatore, ne per non coprirne i costi di pulizia dati gli ottimi ricavi. 

L'usanza è, con alti e bassi, giunta fino ai giorni nostri e sembrerebbe persistere anche nei piu moderni multisala. 









domenica 4 luglio 2021

Un forte abbraccio da... #RiconosCinema

E' quasi tornata la liberta di potersi abbracciare e noi ve ne regaliamo uno da parte di.. 


Naturalmente è un attore cinematografico, famoso per le sue performance dentro e fuori dal cinema. 

Sul set è stato il protagonista di Con Air, Fuori in 60 secondi, Il genio della truffa, Lord of war, per citarne alcuni.. ed ovviamente per Via da Las Vegas che gli valse l'Oscar nel 1996.

A telecamere spente, ma a paparazzi in fermento, è stato protagonista invece di una vita privata piuttosto movimentata : Cinque matrimoni, di cui uno durato una sola notte, ha dovuto versare al fisco americano circa 100 milioni di dollari di tasse evase, anche in questo caso soltanto per citarne un paio..

E' notoriamente di discendenza Italiana (Il suo vero cognome è Coppola) ed imparentato con il registra Francis Ford Coppola, del quale è nipote, e con altri membri della famiglia, tra i quali Sofia Coppola e Talia Coppola (in arte Talia Shire) entrambe attrici ed entrambe presenti con ruoli consistenti in alcuni episodi della saga de Il Padrino. 

E' recentemente diventato ancor più una star del web grazie ad alcuni meme, forse tra i più noti in assoluto a livello globale, che riguardavano alcune sue espressioni in alcuni dei suoi films. Questo è ciò che ha scatenato probabilmente la diffusione di vari articoli di merchandising, tra i quali quello in foto, che sono tutti un po' al limite tra il tributo/apprezzamento e la presa in giro.

Noi comunque lo apprezziamo particolarmente, ed è per questo che abbiamo deciso di sfoggiare questo capo di abbigliamento. 








mercoledì 30 giugno 2021

Ci manchi Roberto, torna!


 Il Roberto in questione è Roberto Benigni, attore, regista, sceneggiatore, comico e molto altro, ultimamente anche interprete di letture dantesche in piazza ed in tv. 
No, non sono tutti estimatori di Benigni, è infatti difficile aver amato tutte le sue epoche, da quella più spensierata senza limitazioni alle inflessioni regionali nel linguaggio dei primi film, a quella più ricercata e più politicamente corretta degli ultimi.

E non è certo possibile che sia piaciuto a tutti il suo prendersi confidenze sin da subito in interviste ed apparizioni televisive, un esempio su tutti è l'intervista nel "salotto" di David Letterman nel 1989 per la promozione del film Down by low, dove un Benigni come sempre sopra le righe, non trovo una fedele spalla comica in Letterman che infatti si indispose già sulle prime e gli impone di mantenere le distanze, anche fisiche, per il resto del loro tempo in onda e c'è da immaginarsi anche per il restante successivo.

Non è nemmeno possibile negare che, nonostante l'oscar come miglior attore in "La vita e bella", ruolo che si è era scritto, ritagliato, e cucito addosso alla perfezione, il Benigni attore, non sia mai stato un emblema di versatilità, più un caratterista ed un self-typecast, visto che i film in cui recitava erano spesso i suoi, ed era dunque lui stesso a scritturarsi in parti piuttosto simili tra loro.

Personaggi che non erano poi cosi distanti nemmeno da quelli dei palcoscenici teatrali del Benigni comico. Un'ulteriore nota non esaltante di tutta la sua carriera cinematografica, è la presenza della moglie al suo fianco nelle sue pellicole, quasi sempre come coprotagonista, per volontà dello stesso Benigni.

Moglie che per quanto abbia in alcuni casi ricoperto i ruoli egregiamente ed anche con dei tocchi da caratterista, e per quanto fosse fotogenica ed in alcune pellicole anche affascinante, non ha certo mai brillato di luce propria, e come stella a se stante ha ricoperto ben pochi altri ruoli nella propria carriera.

Ma allora che cosa è che manca di Roberto al mondo intero, dopo tutto questo sproloquio di critiche ed appunti al personaggio, all'attore, all'uomo?.. Manca lui, nella sua interezza, perché che lo si odi o lo si ami, Benigni è stato unico, e mancano i suoi film, come regista e sceneggiatore, con tutto quello che di bene e di male portavano con se. Fanno certo storcere il naso certe sue scelte e certe sue performance, ma al contempo tutto rimane nella storia come pietre miliari, in qualsiasi settore decida di cimentarsi.

Johnny Stecchino ed Il Mostro, sono certo tutt'oggi pellicole sacre nella cinematografia comica italiana. Film come La vita è bella, non hanno bisogno di apprezzamenti e riconoscimenti a parole in un blog, è già stato consacrato a livello mondiale come un capolavoro.

Perché allora il Benigni regista è sparito dalle scene.. potrebbe sembrare, sotto gli occhi di tutti, che si sia semplicemente dedicato ad altro, vedasi le sovracitate letture dantesche, oppure come spesso si accusano gli artisti e talvolta accade, abbia semplicemente finito le idee, o meglio, non senta più l'ispirazione da dentro per continuare a realizzare film.

Forse potrebbe essere anche soltanto l'età, che inesorabilmente avanza per tutti, ed a cui nessuno è immune, ma basti pensare ad altri registi nostrani come Monicelli o Fellini, che non hanno smesso fino alla propria morte.

Oppure purtroppo, potrebbero essere state delle scottature.. certo non ha avuto sempre la "pappa pronta" Benigni, venendo davvero da un piccolo paesino in provincia di Prato, e come cita nel suo discorso agli oscar, essendo davvero cresciuto in povertà, sicuramente è uno che sa come rialzarsi.

Ma sembrerebbe quasi che gli ultimi insuccessi da regista, Pinocchio e La tigre e la neve, lo abbiano segnato, e sia nata in lui forse una certa paura a stare dietro la cinepresa, o forse di tenere in mano la penna, ragion per cui, scegliere di leggere opere della penna altrui, inattaccabili, come quelle realizzate dalla mano dantesca, possa creare in lui, un maggior senso di tranquillità.

Naturalmente sono tutte soltanto supposizioni e non cambiano l'incipit/titolo di tutta questa riflessione, vorremmo tutti che Benigni tornasse a donare al mondo film propri. 


domenica 27 giugno 2021

RaiPlay, una buona alternativa gratuita.


Impossibile non partire dall'aspetto più allettante della piattaforma RaiPlay, il fatto che sia completamente gratuita per l'utente. Previa registrazione con le proprie credenziali è infatti possibile accedere a tutti i contenuti caricati senza alcun costo iniziale, o di abbonamento (almeno al momento di questo articolo).
Il sito non è altro che un aggiornamento della vecchia RaiTv, che nel 2016 è appunto diventata una piattaforma streaming dal nome RaiPlay. 
L'offerta è piuttosto ampia, principalmente tendente al cinema Italiano.

Come ormai sappiamo tutti vi sono diverse siti, legali, di streaming, dove vedere film e limitrofi : Netflix e PrimeVideo su tutti, che permettono di accedere ad una sempre più ampia gamma di materiale, purtroppo però.. non in maniera gratuita.
Sia una quota mensile, come è il caso di Netflix, o sia un privilegio incluso nell'essere abbonati all'opzione di spedizioni Prime, come per Prime Video, l'utente si trova a dover comunque provvedere ad un esborso, che se pur minimo, è inevitabile.
Volendo soppesarne l'aspetto costi/benefici, non c'è di che lamentarsi, considerando l'offerta di pellicole che hanno le ultime due piattaforme citate, ciò che chiedono in fin dei conti come compenso, non è assolutamente un furto.

Quindi quali sono in sostanza i vantaggi di RaiPlay e quale potrebbe essere l'audience di un sito del genere? Diciamo che è quasi certamente indicato a chi :

- Non ha intenzione, per ragioni di budget o di principio, di sottoscrivere nessuna spesa, tanto meno un abbonamento

- Non ha metodi di pagamento associati a propri account online per poter pagare, magari una persona di una certa età.

- Cerca principalmente materiale in Italiano

- Cerca principalmente film datati o d'autore. 

- Apprezza i "film per la televisione" realizzati dalla Rai.

- Vorrebbe vedere, o rivedere, qualcosa che è passato da poco in tv e se lo è perso.

In conclusione, pur non avendo nessuna ambizione di diventare leader del settore o
sito di streaming più cliccato della nazione, rimane, anzi, diventa, una buona alternativa per visionare un prodotto cinematografico online. 

Lo si può guardare dal telefono tramite una app, con una smart tv, o anche dal browser, il tutto appunto con una semplice registrazione.

(Anche per questo sito, come spiegato in un post di alcune settimane fa, è possibile utilizzare le comode scorciatoie dei tasti della tastiera per la gestione della visione del video)

L'url del sito è https://www.raiplay.it/


"Ecce bombo" #FrasiFamose