sabato 10 luglio 2021

"Enrico Piaggio - Un sogno Italiano" #Biopic

"Enrico Piaggio : un sogno Italiano" è un film per la televisione, di recente realizzazione (2019), prodotto dalla R.A.I. 

La storia è basata sulla vita e le vicissitudini di uno dei piu grandi imprenditori Italiani di tutti i tempi, (Enrico Piaggio) e delle persone intorno a lui, a cui era legato per aspetti lavorativi e non. 
Quasi imprescindibile quando si parla d'Italia e di Rai, una forte connotazione romantico-sentimentale da parte dell'opera, la quale narra al suo interno ben due storie d'amore che in qualche modo si intrecciano anche l'una con l'altra. Ma questa non vuole essere una critica, tale aspetto infatti non risulta affatto stucchevole, ne eccessivamente predominante.
Il film è piuttosto fedele ai fatti, della vita imprenditoriale di Enrico Piaggio ed in particolare della nascita e sviluppo della "Vespa", che la storia consacrerà come lo scooter piu venduto e piu amato al mondo e lo fa con pochi adattamenti cinematografici, quali per esempio la figura di un banchiere che a piu riprese tenta di mettere il bastone tra le ruote all'imprenditore, arrivando ad usare tecniche scorrette e criminose. 
Vengono trattati anche aspetti dell'innovatività di molte delle idee dell'ingegner D'ascanio, fedele compagno di avventura di Piaggio, riguardanti le caratteristiche della Vespa. e delle sue (di Piaggio) azioni imprenditoriali, come il farla pagare inizialmente a rate, mossa piuttosto originale al tempo e che salvò la ditta in un momento di scarsi introiti.

Sono mostrati molti degli aspetti meccanici e i fatti storici, questo è infatti ciò che c'è di assolutamente fedele alla storia, la realtà dei fatti riguardanti lo sviluppo del concetto poi materializzatosi, della "motoretta" vespa. 
Dopo un primo tentativo che non dette risultati particolarmente memorabili, la realizzazione del "Paperino", Enrico Piaggio si riaffida all'ingegnere con cui per anni aveva condiviso e vinto battaglie imprenditoriali nel campo dell'aviazione, realizzando aerei, anche militari, appunto il suddetto Corradino D'ascanio. 
Il quale finisce per non far nient'altro che quello che era stato chiamato a fare, mettere insieme i pezzi d'avanzo nei capannoni, "sopravvissuti" alla guerra, in un mezzo efficiente, economico, funzionale e soprattutto, adatto a tutti. 

La "motoretta", come veniva chiamata inizialmente, sotto le sue migliorie si trasforma in "Vespa", diventando un mezzo asimmetrico, con motore da una parte, ruota di scorta dall'altra per bilanciare, freno a pedale, frizione al manubrio e forcella a sbalzo, proprio come quella degli aerei.
E proprio come il corpo umano, tutta questa asimmetria interna, lavorava perfettamente all'unisono durante il suo utilizzo.
(Ex capannone Piaggio adibito ad oggi a parcheggio)

La figura di Enrico Piaggio, viene dipinta in modo carismatico, altruista, empatico, un uomo che non si eleva mai sopra gli altri, nonostante molto aspetti della sua vita glielo potrebbero anche permettere.
Poco evidenziata, forse giustamente essendo un film sulla vita di Piaggio e non sulla vespa, è il rivaleggiare del suo mezzo, nelle innovazioni e nelle vendite, con la Lambretta, altra storia partita dalla Toscana, per poi proseguire a Lambrate (Milano), da cui prende il nome, e altro marchio storico italiano di "motorette" dell'epoca, il quale anch'esso raggiunse un enorme successo. 

Ma questo non deve distogliere l'attenzione dal fatto che, da che mondo è mondo, gli imprenditori, di qualsivoglia nazionalità, sono squali, pensano al profitto, ed alla massimizzazione di esso, ed è proprio questo che li rende imprenditori e non artigiani. Questo non deve togliere niente alla romanticità del film o dei suoi traguardi realmente raggiunti, ma nemmeno lasciar credere che si possa essere rispettati semplicemente accontentando sempre tutti. 

E' da elogiarsi lo sforzo della Rai appunto, alla luce dell'opera completa, che porta si con se molte incongruenze, specialmente nella rappresentazione degli accenti, Enrico Piaggio era ligure, non lombardo, ed il giornalista americano perde spesso l'accento anglofono nel parlare l'italiano, ma nell'insieme rimane comunque un film molto gradevole, informativo ed adatto a tutti. 



mercoledì 7 luglio 2021

Perché al cinema si mangiano i Pop Corn?


I pop-corn sono uno dei simboli del cinema in assoluto, indelebili nell'immaginario collettivo, ed è difficile che qualcuno non li abbia mai mangiati proprio durante la visione di un film in una sala cinematografica.

I loro due maggiori punti di forza sono : il fatto di essere adatti a tutte le età e di essere di estremamente facile realizzazione.


Nonostante il pop-corn in se e per se, in quanto grano fatto cuocere e "scoppiato", fosse già presumibilmente in buona parte della cucina mondiale, non era ancora diffuso nei cinema. Al contrario, non solo non era usanza, ma era anche un cibo bandito, in quanto "rumoroso" e questo sembrava proprio non andare d'accordo con il silenzio quasi da biblioteca, richiesto nelle sale cinematografiche.

Come detto la sua nascita vera e propria ha radici antichissime, millenarie, ma la diffusione di massa nel mondo occidentale avvenne intorno all'inizio del 1900, inizialmente come cibo di strada e questo non lo rendeva adatto in abbinamento al pubblico altolocato al quale puntavano i primi cinema come clientela.

Tuttavia il pop-corn era comunque presente alle proiezioni, ma fuori dai cinema. I venditori ambulanti infatti non si facevano scappare l'opportunità di grandi flussi di persone tutte radunate in un luogo, a cui poterlo vendere.  


Fu cosi che fiutato il possibile affare da parte dei gestori, fecero il loro ingresso all'interno delle sale cinematografiche e ne divennero ben presto addirittura una parte degli introiti che faceva la differenza per le sale stesse. 

Il problema della rumorosità fu mitigato sufficientemente dal passaggio dal cinema muto a quello con sonoro e quello del calpestarne uno strato caduti a terra durante la proiezione precedente, non fu abbastanza per disturbare eccessivamente lo spettatore, ne per non coprirne i costi di pulizia dati gli ottimi ricavi. 

L'usanza è, con alti e bassi, giunta fino ai giorni nostri e sembrerebbe persistere anche nei piu moderni multisala. 









domenica 4 luglio 2021

Un forte abbraccio da... #RiconosCinema

E' quasi tornata la liberta di potersi abbracciare e noi ve ne regaliamo uno da parte di.. 


Naturalmente è un attore cinematografico, famoso per le sue performance dentro e fuori dal cinema. 

Sul set è stato il protagonista di Con Air, Fuori in 60 secondi, Il genio della truffa, Lord of war, per citarne alcuni.. ed ovviamente per Via da Las Vegas che gli valse l'Oscar nel 1996.

A telecamere spente, ma a paparazzi in fermento, è stato protagonista invece di una vita privata piuttosto movimentata : Cinque matrimoni, di cui uno durato una sola notte, ha dovuto versare al fisco americano circa 100 milioni di dollari di tasse evase, anche in questo caso soltanto per citarne un paio..

E' notoriamente di discendenza Italiana (Il suo vero cognome è Coppola) ed imparentato con il registra Francis Ford Coppola, del quale è nipote, e con altri membri della famiglia, tra i quali Sofia Coppola e Talia Coppola (in arte Talia Shire) entrambe attrici ed entrambe presenti con ruoli consistenti in alcuni episodi della saga de Il Padrino. 

E' recentemente diventato ancor più una star del web grazie ad alcuni meme, forse tra i più noti in assoluto a livello globale, che riguardavano alcune sue espressioni in alcuni dei suoi films. Questo è ciò che ha scatenato probabilmente la diffusione di vari articoli di merchandising, tra i quali quello in foto, che sono tutti un po' al limite tra il tributo/apprezzamento e la presa in giro.

Noi comunque lo apprezziamo particolarmente, ed è per questo che abbiamo deciso di sfoggiare questo capo di abbigliamento. 








mercoledì 30 giugno 2021

Ci manchi Roberto, torna!


 Il Roberto in questione è Roberto Benigni, attore, regista, sceneggiatore, comico e molto altro, ultimamente anche interprete di letture dantesche in piazza ed in tv. 
No, non sono tutti estimatori di Benigni, è infatti difficile aver amato tutte le sue epoche, da quella più spensierata senza limitazioni alle inflessioni regionali nel linguaggio dei primi film, a quella più ricercata e più politicamente corretta degli ultimi.

E non è certo possibile che sia piaciuto a tutti il suo prendersi confidenze sin da subito in interviste ed apparizioni televisive, un esempio su tutti è l'intervista nel "salotto" di David Letterman nel 1989 per la promozione del film Down by low, dove un Benigni come sempre sopra le righe, non trovo una fedele spalla comica in Letterman che infatti si indispose già sulle prime e gli impone di mantenere le distanze, anche fisiche, per il resto del loro tempo in onda e c'è da immaginarsi anche per il restante successivo.

Non è nemmeno possibile negare che, nonostante l'oscar come miglior attore in "La vita e bella", ruolo che si è era scritto, ritagliato, e cucito addosso alla perfezione, il Benigni attore, non sia mai stato un emblema di versatilità, più un caratterista ed un self-typecast, visto che i film in cui recitava erano spesso i suoi, ed era dunque lui stesso a scritturarsi in parti piuttosto simili tra loro.

Personaggi che non erano poi cosi distanti nemmeno da quelli dei palcoscenici teatrali del Benigni comico. Un'ulteriore nota non esaltante di tutta la sua carriera cinematografica, è la presenza della moglie al suo fianco nelle sue pellicole, quasi sempre come coprotagonista, per volontà dello stesso Benigni.

Moglie che per quanto abbia in alcuni casi ricoperto i ruoli egregiamente ed anche con dei tocchi da caratterista, e per quanto fosse fotogenica ed in alcune pellicole anche affascinante, non ha certo mai brillato di luce propria, e come stella a se stante ha ricoperto ben pochi altri ruoli nella propria carriera.

Ma allora che cosa è che manca di Roberto al mondo intero, dopo tutto questo sproloquio di critiche ed appunti al personaggio, all'attore, all'uomo?.. Manca lui, nella sua interezza, perché che lo si odi o lo si ami, Benigni è stato unico, e mancano i suoi film, come regista e sceneggiatore, con tutto quello che di bene e di male portavano con se. Fanno certo storcere il naso certe sue scelte e certe sue performance, ma al contempo tutto rimane nella storia come pietre miliari, in qualsiasi settore decida di cimentarsi.

Johnny Stecchino ed Il Mostro, sono certo tutt'oggi pellicole sacre nella cinematografia comica italiana. Film come La vita è bella, non hanno bisogno di apprezzamenti e riconoscimenti a parole in un blog, è già stato consacrato a livello mondiale come un capolavoro.

Perché allora il Benigni regista è sparito dalle scene.. potrebbe sembrare, sotto gli occhi di tutti, che si sia semplicemente dedicato ad altro, vedasi le sovracitate letture dantesche, oppure come spesso si accusano gli artisti e talvolta accade, abbia semplicemente finito le idee, o meglio, non senta più l'ispirazione da dentro per continuare a realizzare film.

Forse potrebbe essere anche soltanto l'età, che inesorabilmente avanza per tutti, ed a cui nessuno è immune, ma basti pensare ad altri registi nostrani come Monicelli o Fellini, che non hanno smesso fino alla propria morte.

Oppure purtroppo, potrebbero essere state delle scottature.. certo non ha avuto sempre la "pappa pronta" Benigni, venendo davvero da un piccolo paesino in provincia di Prato, e come cita nel suo discorso agli oscar, essendo davvero cresciuto in povertà, sicuramente è uno che sa come rialzarsi.

Ma sembrerebbe quasi che gli ultimi insuccessi da regista, Pinocchio e La tigre e la neve, lo abbiano segnato, e sia nata in lui forse una certa paura a stare dietro la cinepresa, o forse di tenere in mano la penna, ragion per cui, scegliere di leggere opere della penna altrui, inattaccabili, come quelle realizzate dalla mano dantesca, possa creare in lui, un maggior senso di tranquillità.

Naturalmente sono tutte soltanto supposizioni e non cambiano l'incipit/titolo di tutta questa riflessione, vorremmo tutti che Benigni tornasse a donare al mondo film propri. 


domenica 27 giugno 2021

RaiPlay, una buona alternativa gratuita.


Impossibile non partire dall'aspetto più allettante della piattaforma RaiPlay, il fatto che sia completamente gratuita per l'utente. Previa registrazione con le proprie credenziali è infatti possibile accedere a tutti i contenuti caricati senza alcun costo iniziale, o di abbonamento (almeno al momento di questo articolo).
Il sito non è altro che un aggiornamento della vecchia RaiTv, che nel 2016 è appunto diventata una piattaforma streaming dal nome RaiPlay. 
L'offerta è piuttosto ampia, principalmente tendente al cinema Italiano.

Come ormai sappiamo tutti vi sono diverse siti, legali, di streaming, dove vedere film e limitrofi : Netflix e PrimeVideo su tutti, che permettono di accedere ad una sempre più ampia gamma di materiale, purtroppo però.. non in maniera gratuita.
Sia una quota mensile, come è il caso di Netflix, o sia un privilegio incluso nell'essere abbonati all'opzione di spedizioni Prime, come per Prime Video, l'utente si trova a dover comunque provvedere ad un esborso, che se pur minimo, è inevitabile.
Volendo soppesarne l'aspetto costi/benefici, non c'è di che lamentarsi, considerando l'offerta di pellicole che hanno le ultime due piattaforme citate, ciò che chiedono in fin dei conti come compenso, non è assolutamente un furto.

Quindi quali sono in sostanza i vantaggi di RaiPlay e quale potrebbe essere l'audience di un sito del genere? Diciamo che è quasi certamente indicato a chi :

- Non ha intenzione, per ragioni di budget o di principio, di sottoscrivere nessuna spesa, tanto meno un abbonamento

- Non ha metodi di pagamento associati a propri account online per poter pagare, magari una persona di una certa età.

- Cerca principalmente materiale in Italiano

- Cerca principalmente film datati o d'autore. 

- Apprezza i "film per la televisione" realizzati dalla Rai.

- Vorrebbe vedere, o rivedere, qualcosa che è passato da poco in tv e se lo è perso.

In conclusione, pur non avendo nessuna ambizione di diventare leader del settore o
sito di streaming più cliccato della nazione, rimane, anzi, diventa, una buona alternativa per visionare un prodotto cinematografico online. 

Lo si può guardare dal telefono tramite una app, con una smart tv, o anche dal browser, il tutto appunto con una semplice registrazione.

(Anche per questo sito, come spiegato in un post di alcune settimane fa, è possibile utilizzare le comode scorciatoie dei tasti della tastiera per la gestione della visione del video)

L'url del sito è https://www.raiplay.it/


mercoledì 23 giugno 2021

Qual è (forse) il più eclatante esempio di pubblicità indiretta in un film?!

Uno dei detti nel mondo pubblicitario è che non esiste la cattiva pubblicità, bene o male non fa differenza, basta che di un prodotto se ne parli. Questo potrebbe far pensare ad un settore piuttosto selvaggio e senza regole e questo non è cosi lontano dalla realtà, esistono infatti metodi di promozione pubblicitaria piuttosto invasivi, come il guerriglia marketing, che porta spesso ad inevitabili conseguenze e talvolta persino a strascichi legali. 
Questa aggressività nel voler far conoscere certi prodotti, ha reso necessarie alcune regolamentazioni, specialmente nel mondo di cinema e televisione. Alcuni esempi di categorizzazione sono i Messaggi subliminali, oppure la Pubblicità occulta, o come in questo caso, la Pubblicità indiretta.
Quest'ultima, (in inglese product placement) riguarda quei prodotti che vengono inseriti, anche in maniera consistente, all'interno per esempio di un film senza che sia stato pattuito nessun compenso per la produzione.
Esistono innumerevoli esempi nel cinema nostrano, dove prima che fosse regolamentato questo aspetto abbiamo visto quantitativi notevoli di prodotti in primo piano in altrettanti film.


Ma il caso forse più eclatante a livello mondiale, è quello del film "Cast away" del 2000, ed in particolare quello dei due marchi legati indissolubilmente al film : la compagnia di spedizioni americana FexEd e la ditta produttrice di palloni Wilson. In entrambi i casi è stato dichiarato da più parti come non ci sia stato esborso di denaro, tutta "pubblicità gratuita" per dirlo in parole povere.

Ma vediamo nello specifico quali siano state cause, fatti e conseguenze per questi due marchi cosi esposti in un colossal come questo di Tom Hanks. Per quanto riguarda FedEx, sembra che la compagnia si sia mostrata molto disponibile nel far accedere ai propri capannoni alla crew per le riprese, dove dovevano essere girate alcune scene e realizzate altre sequenze di transizione. Il film narra proprio la storia di un dipendente di tale compagnia, che istruisce e redarguisce il personale di altri hub della compagnia stessa a giro per il mondo.


Tutto però durante il film farebbe pensare ad una sponsorizzazione molto consistente, dato che alcune scene sono girate addirittura con la telecamera posiziona sul pacco, ed il nome e marchio sono praticamente sempre perfettamente rivolti a favore di camera anche quando non sarebbe strettamente necessario per la storia far presente la cosa. E' innegabilmente una presenza ingombrante quella del marchio all'interno del film e certamente lo voleva essere, rimane comunque sorprendente come sia accaduto tutto senza firmare contratti, ma solo disinteressatamente. La stessa compagnia alcuni anni dopo realizzò uno spot piuttosto divertente per il Superbowl di football americano, basato sulla storia narrata nel film, legandolo però purtroppo, troppo al finale, il che lo rende impossibile da raccontare senza fare un irrimediabile spoiler al film.

L'altro marchio è quello di palloni Wilson. Un pallone di tale marca arriva a spiaggiarsi sull'isola insieme ad altri pacchi (della sopracitata compagnia di spedizioni), e diventa compagno di sopravvivenza per il protagonista. Nel film Tom Hanks lo prende in mano dopo essersi fatto un brutto taglio sulla mano, che lascia appunto una macchia di sangue a forma di tutta la mano sul pallone, bianco. Al che procede a manipolare quella macchia cercando di farla diventare più simile ad una faccia disegnandogli occhi, bocca e capelli e questo la rende sufficientemente umano per diventare la compagnia minima necessaria per mantenere la propria salute mentale e per poterci instaurare dei fittizi ma necessari, dialoghi veri e propri. L'idea del pallone venne allo sceneggiatore che per scrivere meglio il personaggio trascorse una settimana su di un'isola deserta cercando di sopravvivere, ed in quel tempo un pallone giunse sull'isola trasportato dalle once. Furono usati un totale di 3 palloni durante tutte le riprese del film, di cui uno fu venduto successivamente all'asta realizzando la notevole cifra di 18.000 dollari. Anche in questo caso sembra incredibile che non ci siano state somme pattuite per questa collaborazione, il tutto reso anche più sospetto agli occhi ed orecchie dello spettatore quando Tom Hanks urla il nome del pallone compagno, Wilson, per più di 10 volte nell'arco di pochi secondi vedendolo andare alla deriva. La stessa compagnia Wilson inizio a produrre successivamente un pallone con la stessa macchia simbolica di sangue, il quale è ancora acquistabile tutt'oggi sui principali siti di commercio online per pochi dollari.

domenica 20 giugno 2021

Che cosa è un NUBBIN?! #CineFacts


Questa non tra le più facili da sapere, se non altro perché proviene direttamente dalla versione in lingua originale della serie tv Friends. 

In un episodio, Joey rivela a tutti, alla presenza comunque dello stesso Chandler, che quest'ultimo ha un terzo capezzolo. 

Lo stupore degli altri amici è notevole, come del resto quello dello spettatore, tuttavia cosi non dovrebbe essere, dato che è notevolmente più comune di quello che si possa pensare, lo possiede infatti circa una persona ogni venti. Gli autori, giocarono sul fatto che tutti immaginassero, al tempo ed anche tutt'ora se venissimo a conoscenza di una cosa del genere, che si tratti di un capezzolo interamente sviluppato, mentre cosi non è. Molti li scambiano infatti per dei nei, vivendo una vita senza saperlo.

Oltre al citato personaggio, fittizio, di Chandler Bing, vi sono altre personalità del mondo della cinematografia che hanno dichiarato di averne uno nella vita reale, come l'attore americano Mark Wahlberg e l'attrice britannica Tilda Swinton.

La parola di per se non è inventata, significa anzi molte cose in lingua inglese, dal termine tecnico geologico per definire una collina con prevalenza di rocce, fino all'essere usato per indicare una semplice protuberanza indefinita, Nubbin è principalmente infatti un qualcosa di incompiuto. 

"Ecce bombo" #FrasiFamose