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venerdì 25 aprile 2025

"Un'australiana a Roma" (1987) #SpiegazioneTitolo

 Anche questa non sarà una vera e propria spiegazione, dato che comunque non c'è quasi niente da spiegare, ma più una riflessione sulla assurdità di tale titolo.

Il primo aspetto non del tutto comprensibile è come mai si parli di "Una" australiana a Roma, dato che le protagoniste per la maggior parte del film sono invece DUE australiane.

Il secondo aspetto è il perchè sia stata scelta proprio tale terra, visto che le protagoniste parlano perfettamente italiano, nel film, dato che si tratta di un doppiaggio fatto da italiani, e visto che non fanno praticamente quasi nessun riferimento alla loro cultura. 

La parte riguardante "Roma" invece è più sensata, dato che molte scene sono girate proprio in citta e diversi personaggi secondari hanno cadenze ed umorismo tipici della capitale, ma comunque davvero poco rilevante e non determinante, il film infatti sarebbe potuto essere stato girato in qualsiasi altra città d'Italia senza cambiarne la trama e la morale.

In sostanza un titolo che più che ermetico o fuorviante, sembra invece fin troppo esplicito ed estremamente banale, servivano una nazionalità ed una città, e quelle sono state scelte, ma nulla sarebbe cambiato se si fosse chiamato "Una irlandese a Milano", salvo il fatto che la protagonista Nicola Kidman sia realmente di nazionalità australiana. 

martedì 22 aprile 2025

"Bomber" (1982) #Recensione

 "Bomber" è un film in pieno stile commedia all'italiana, a tema sportivo nello specifico, con protagonista Bud Spencer. 

La trama è quella di un ex pugile, interpretato da Carlo Pedersoli (Bud Spencer), che si è ormai ritirato ad una vita solitaria e lontana dai riflettori, svolgendo lavori umili sulle navi in base alle opportunità che gli capitano.
Una volta scoperto che la barca di cui era fino a quel momento capitano verrà demolita, si rende conto di essere senza lavoro.
E' a quel punto che accade l'incontro che cambierà il futuro di molti personaggi e soprattutto darà il taglio al film.
Sulla sua strada si trova a salvare da delle persone che cercavano di picchiarlo, un certo Jerry (Jerry Calà), improbabile proprietario di una palestra di boxe, che riuscirà col tempo a convincerlo a dargli una mano a tenerla in vita. "Bomber", soprannome del protagonista, accetterà non tanto per soldi o per sfida, quanto per l'aspetto morale di tutta la questione.

Il risultato generale è piuttosto deludente, rispetto ad altre commedie del tempo, e soprattutto rispetto ad altri lavori che avevano la figura di Pedersoli come protagonista o coprotagonista, in particolare, visto il quantitativo di "scazzottate" presenti in questo film, è impossibile non paragonarlo ad altre opere di successo del duo "Bud Spencer e Terence Hill", uscendone "Bomber" piuttosto malconcio dal paragone.

Vi sono però diversi aspetti positivi da nominare.
La colonna sonora, che è composta quasi esclusivamente dalla canzone "Galaxy" del cartone "Galaxy Express 999" riadattata per l'occasione, che oltre a risultare azzeccata, crea sicuramente una atmosfera coinvolgente e negli anni a venire gli ha dato quel tocco in più all'essenziale effetto nostalgia per diventure un cult.

Simpatiche come sempre le mosse non convenzionali all'interno delle risse, come il classico pugno a martello di Bud, od in questo caso, la scena dello schiaffeggiamento vicendevole delle mani a chi resisteva di più.

Bene anche la presenza della "Gegia", sopra le righe a dovere e mai troppo ridondante, e bene la recitazione, per quel poco che ci fosse da recitare da parte di Pedersoli, e dell'inverosimile personaggio interpretato da Calà. Molto bene invece l'auto di questultimo, ennesima Dune Buggy dei film dell'epoca, modificata in maniera molto pittoresca per l'occasione.

Di negativo si vede la figura del protagonista ormai più che cinquantenne, piuttosto appesantita più dall'età appunto che dal peso.
Piuttosto male anche il livello di trash rappresentato da Calà, che sicuramente aggiunge peculiarità a tutta la cosa, ma che ne abbassa enormemente un qualsiasi aspetto di serietà, usando per di più alcune espressione ed epiteti che oggi non risulterebbero più accettabili.

Moltissime inoltre le licenze registiche, che lo rendono per niente verosimile in tanti aspetti, tanto quanto è scadente il realismo di tutte  le scene di boxe.

Da segnalare i camei di Mario Mattioli e Gigi Reder.

In sostanza un film molto mediocre, nonostante Carlo Pedersoli e Michele Lupo (il regista dell'opera) avessero un sodalizio artistico che durava ormai da diversi anni ed erano già al loro quinto film insieme.
Consigliabile soltanto agli appassionati del genere od a qualcuno che voglia imbarcarsi in una operazione nostalgia. 


sabato 19 aprile 2025

Che cosa significa "Film d'azione"?

 I "Film d'azione" sono un vero e proprio genere cinematografico, nato come costola a se stante negli anni 70 circa, e sono spesso associati alla cultura americana ed allo style delle produzioni hollywoodiane.

La denominazione viene dal fatto che in tali pellicole vi è molta "azione", intesa come movimento, data dal fatto che le caratteristiche principali di questo genere sono legate ad aspetti del cinema molto frenetici.

Vediamo però prima su che cosa non si basa : 

Sicuramente non su i dialoghi, essi non sono quasi mai rilevanti rispetto ad altri aspetti e di conseguenza non particolarmente sviluppati.
Stessa sorte per i personaggi, che tendono a non essere sviluppati approfonditamente, ma soltanto quanto basta per non apparire bidimensionali.
La trama è un altro elemento che può non essere particolarmente elaborato od intrigante in questo genere, proprio perché come detto si guarda ad altri aspetti più immediati della spettacolarizzazione.
 
Gli elementi che invece lo caratterizzano sono : 
 
La sopracitata spettacolarizzazione immediata è ciò che viene maggiormente ricercato in questo genere, è quindi abbastanza ovvio che tra gli aspetti principali ci siano gli inseguimenti, di ogni sorta e con ogni possibile mezzo, dalla moto al motoscafo, dal camion alle ambulanze, con tanto di effetti sonori ingigantiti e spesso con conseguenti incidenti catastrofici.
Altro elemento portante, specialmente per il cinema americano, sono le "sparatorie", con ogni tipologia di arma, quindi non solo scontri a fuoco, dalle pistole integrate nelle penne ai mitra, dal bazooka agli archi, e conseguenti immagini di ferimenti ed uccisioni.
Una terza caratteristica molto presente sono i combattimenti, anch'essi di ogni tipo tra ogni sorta di individui, tanto che quello delle arti marziali per esempio è diventato esso stesso un sottogenere dei film d'azione.

In sostanza un po' tutto quello che abbia a che fare con qualcosa di spettacolarizzabile, come ad esempio le esplosioni, molto spesso presenti ed apprezzate, che rendono quindi l'aspetto degli effetti speciali forse il singolo elemento più curato in questo genere. 

Negli ultimi decenni molte saghe di film d'azione hollywoodiane hanno avuto un successo prolungato e planetario tanto da rendere i rispettivi personaggi iconici, talvolta cosi tanto da renderli indistinguibili dall'attore e dalle sue future parti. 
Alcune saghe intramontabili sono per esempio quella di "Rambo" con Sylvester Stallone, o "Terminator" con Arnold Schwarzenegger, oppure "Die hard" con Bruce Willis.
Anche nelle arte marziali molti attori protagonisti sono diventati delle figure iconiche della cultura occidentale, andando oltre i loro specifici personaggi, come per esempio Jacky Chan o Chuck Norris.

mercoledì 16 aprile 2025

"The Fabelmans" (2022) #AnalisiTitolo

 Il film è stato scritto e diretto da uno dei più grandi registi di sempre, Steven Spielberg, ma rispetto a tutte le sue altre opere, questa ha dei connotati personali più profondi.

Si tratta infatti di una storia basata su diversi fatti e persone riguardanti la sua vita personale (anche se non di tratta un vero biopic) tanto che molti si sono domandati perchè non sia stato intitolato semplocemente "The Spielbergs".

Il titolo è invece un cognome coniato per l'occasione, visto che la trama non era esattamente fedele alla realtà, ma comunque scelto in modo tale che mantenesse le singolari caratteristiche di quello del regista.

Il cognome "Spielberg" infatti, di origine tedesca, è una parola composta, dall'unione di "Spiel" gioco, e "Berg" montagna, ovviamente in lingua tedesca.

Il risultato nel titolo è invece l'unione di "Fabel" che in tedesco significa "Fiaba", e "Mans", classico suffisso per indicare i figli di qualche famiglia, come avviene anche in lingua inglese con i cognomi che terminano in "sons".

Un cognome, ed un titolo, che quindi mantengono le caratteristiche pratiche, che richiamano fortemente alla famiglia Spielberg, e che inseriscono la parola "Fable" (fiaba), per far comunque presente che sono stati inseriti vari elementi fantastici, come in una fiaba.

In sostanza, un titolo tra i più classici, la cinematografia mondiale infatti è piena di esempi di cognomi usati come titolo, uno su tutti "The Simpsons", ma comunque con un sufficiente quantitativo di elementi originali e sensati. 

domenica 13 aprile 2025

"The Fabelmans" (2022) #Recensione

Si tratta di un film uscito negli ultimi anni, scritto e diretto da Steven Spielberg, aspetti questi ultimi però, che non sono sono serviti/bastati a trasformarlo in un'opera di valore o semplicemente godibile.

La trama è quella di una famiglia all'apparenza felice, momenti idilliaci di scherzi giornalieri e di pause dalla routine a campeggiare.
Tuttavia si nascondono vari problemi latenti, soprattutto relazionali, che una volta venuti alla luce, sfalderanno alcuni rapporti e faranno crollare alcune certezze.

Di elementi da elogiare riguardo alla pellicola ve ne sono diversi, a partire dalla recitazione, ottima da parte di quasi tutto il cast, e forse ancora qualcosa di più per quanto riguarda i figli della famiglia, le piccole attrici infatti sia nella parte di bambine che in quella di adolescenti hanno mostrato una prestazione davvero eccellente. A tutto ciò si aggiunge un Seth Rogen, piuttosto lontano dai panni che ha indossato nella maggior parte della sua carriera cinematografia, dove ha spesso rappresentato un giovane scapestrato e sconclusionato, qui invece nelle vesti di un più serio, e quasi irriconoscibile, adulto di provincia, sempre senza troppe ambizioni, ma con una maggiore maturità ed empatia.

Bene anche senza esserne degli esperti : le scenografia, i colori, le inquadrature, ottima in generale tutta la fotografia e la regia, salvo un aspetto, comicamente proprio uno dei temi del film stesso, quello dei tagli cinematografici, il film e molte sue scene singole, appaiono infatti eccessivamente lunghe, forzate proprio nella loro insistenza, e probabilmente il tutto avrebbe potuto beneficiare dall'essere di 1 ora più corto nel suo prodotto finale. 

Cosa è dunque andato storto per risultare un'opera da evitare, beh, un po' tutto il lato emotivo, perché per quanto il coinvolgimento in ogni opera artistica sia soggettivo, vi sono anche delle sensazioni ricercate da parte degli addetti ai lavori, come la suspense o la paura in un film horror.
Ecco in questo caso per un po' tutto il film viene da domandarsi quali siano queste sensazioni che dovrebbe suscitare. I colpi di scena infatti non sorprendono, le battute non stimolano risate, le scene più forti non impauriscono, e via dicendo.. alla fine l'emozione più frequente durante la visione non è altro che l'irritazione.

Si salvano anche un paio di scene per i dialoghi, ma sempre troppo poco per un film che in sostanza risulta troppo vuoto ed insipido per essere consigliato, anche ai possibili amanti del genere. 

giovedì 10 aprile 2025

Che cosa è l'Actor Studio?

 "Actor studio" è una parola che si sente nominare spesso nel mondo del cinema ed è dato principalmente dal fatto che molti attori di successo abbiano ricevuto li la loro formazione.

Si tratta specificamente di una scuola di recitazione per aspiranti attori di cimena e di teatro, con sede nella città di New York, esistente già dalla fine degli anni '40.

Una delle sue caratteristiche è quella di essere indipendente rispetto ad Hollywood, e non solo perchè si trova a migliaia di miglia di distanza. 
Logisticamente tuttavia la situazione non è stata molto costante nell'arco della sua storia, tanto che si è spostato in vari punti della città. 

Uno degli attori di maggior successo ad aver partecipato alle lezioni è stato Marlon Brando, ed è Al Pacino che ne ha ricoperto in tempi recenti il ruolo di presidente.

lunedì 7 aprile 2025

Che cosa è un "esposimetro"?

 Il termine "esposimetro" è uno di quelli che difficilmente si incontrano nella vita di tutti i giorni, occorre infatti trovarsi ad avere a che fare con uno dei campi in cui viene utilizzato, ossia la fotografia ed il cinema.

La parola è facilmente comprensibile ad intuizione, essendo una classica composizione di quelle che contengono "metro" dal greco "metron", che si significa misura, come per "termometro" per esempio.
E come per quest'ultima, "metro" sta a significare il misurare un qualcosa, nel caso sovracitato la temperatura, ed in quello del titolo "l'esposizione".
 
Qui finisce però la possibilità per un non esperto od amatore del settore di comprenderne a pieno il significato, perchè non è chiaro l'esposizione di che cosa si voglia misurare.
Si tratta di quella della luce, ossia il livello di luce presente in un determinato ambiente o situazione, esterna od interna, allo scopo di poter poi utilizzare tale dato a proprio favore nella realizzazione di un documento video.

Gli esposimetri sono principalmente di due tipologie, uno interno alla stessa macchina fotografica, ed il secondo, quello che di fatto viene chiamato come tale essendo un congegno a se, esterno.
Sono oggetti da lavoro ed hanno quindi dei costi di varie centinaia di euro, se si parla di quelli professionali, mentre ne esistono anche di più basici, che ne costano soltanto delle decine.

Chi è Christopher Walken