martedì 7 maggio 2024

"Ragazze interrotte" (1999) #Recensione

 "Ragazze interrotte" è un film uscito proprio alla fine dello scorso millennio, ma che tratta argomenti che nel tempo sono diventati sempre più di rilievo a livello sociale, come la violenza psicologica, la sanità mentale, gli istinti suicidi, gli abusi verbali, e simili.

La trama è quella di una giovane di buona famiglia, apparentemente sconclusionata e un po' disagiata, che un giorno tenta il suicidio e fa suonare il definitivo campanello dall'allarme per la famiglia.
Nonostante il suo negarlo, viene nolentemente mandata in una struttura di recupero per persone con problemi mentali, prima che le sue convinzioni e condizione, diventino croniche. 
Nella struttura trova diverse persone con problemi e difficoltà simili, molte di esse ragazze più o meno coetanee, ed uno staff con il quale inizialmente si scontra, come altre del gruppo, pensando che non siano dalla loro parte.
 
Il film ebbe un notevole successo sotto l'aspetto della notorietà al tempo, ma i complimenti si fermarono li, (escluso l'Oscar ad Angelina Jolie al quale è stato dedicato un post a parte su questo blog) perchè sia il pubblico, che soprattutto la critica, non lo consacrarono a capolavoro, ne a film culto di una generazione.  
E di fatto è cosi, il film non è purtroppo un capolavoro, nonostante il grande potenziale e l'ottimo cast, manca effettivamente un po' di potenza in alcuni momenti, avendo soltanto dei picchi di valore e diverse scene semplicemente non dello stesso livello.

Tuttavia, le critiche che gli vengono solitamente mosse sembrano decisamente eccessive, visto che molto, davvero molto si può dire di positivo riguardo a questa opera :
Bene la durata non eccessiva, bene ambientazioni, inquadrature e colori, tutto amalgamato e piuttosto originale. 
Benissimo i personaggi, ben scritti ed eccellentemente recitati, sia quelli principali che quelli marginali.
Bene il soggetto e gran parte della sceneggiatura.

Di negativo come detto un insieme che poteva dare di più, ed un passo che a momenti non è sufficientemente trasportante.
Oltre a ciò, il vero elemento dolente dell'opera, è la recitazione di Wynona Rider, che è sembrata davvero una statua di cera, con pochissima varietà di espressioni, e che vista la perfarmance strepitosa di tutto il resto del cast, è risaltata ancor di più in negativo.

In sostanza un film che a distanza di anni ancora fa riflettere su problematiche sempre attuali, e che forse è stata eccessivamente criticata visti i moltissimi elementi che la rendono meritevole di essere vista.

sabato 4 maggio 2024

Chi è Elio Germano?

 Elio Germano è un attore romano piuttosto giovane, di poco più di 40 anni, che ha già all'attivo un discreto curriculum in molti settori dell'arte, in particolare in quello della recitazione cinematografica dove ha attenuto i maggiori successi, anche di critica.

Si avvicina alla recitazione come tanti ai tempi del liceo, e come tanti si approccia inizialmente al teatro. Prende inoltre parte ad alcuni spot pubblicitari, ed infine approda al mondo del cinema, dove il suo nome diventa conosciuto soprattutto per una controversa scena di nudo integrale.

Le sue doti recitative si sono dimostrate eccellenti negli anni, sia quando gioca in casa, come nel film "Favolacce", impregnato di quella cultura romana che conosce benissimo e sa altrettanto bene rappresentare se vuole, sia quando è completamente fuori dalla zona di comfort, come quando interpreta un visionario ingegnere emiliano ne "L'incredibile storia dell'Isola Delle Rose", dove nuovamente regala una performance recitativa all'altezza, ma ancora più encomiabile, è la sua capacità di mutare il proprio accento fino a renderlo credibile per il personaggio che stava interpretando. 

Non è soltanto attore di teatro come detto, è anche molte altre cose, tra le quali musicista, egli ha infatti un gruppo rap, attivo da quasi 30anni, con all'attivo 4 album ufficiali.

giovedì 2 maggio 2024

"Out of England" - Ricky Gervais

 "Out of England", letteralmente "Fuori dall'Inghilterra", è uno speciale di stand-up comedy registrato in un teatro a Londra durante una delle date del tour del comico inglese Ricky Gervais nel 2008.

Al tempo dello spettacolo egli aveva 47 anni, ma per quanto questa possa sembrare una età in cui avesse già raggiunto la maggiore efficacia del suo stile, cosi non era. 
Essendo arrivato al mondo della comicità non da giovanissimo, il suo stile aveva ancora da raggiungere il picco della propria raffinatezza e del proprio valore.
 
Nello specifico, tratta i suoi soliti temi che tanto successo gli porteranno negli anni, come la religione, il nazismo, il sesso, il proprio successo, l'obesità, ma lo fa con battute e tempistiche, che negli anni successivi diventeranno innegabilmente più coinvolgenti e più divertenti. 
 
Lo spettacolo dura circa 1h 10min, ed è molto lineare, senza picchi ne momenti lenti o morti, passando da analisi che fanno riflettere a battute di black humor.
Tuttavia un po' tutto lo spettacolo appare poco memorabile, come anche in parte minore il "sequel", "Out of England 2", e persino il suo "bis", ossia il rientro sul palco dopo aver salutato il pubblico, risulta poco coinvolgente, con nel particolare il racconto di un aneddoto che crea molta aspettativa e regala poca ilarità.

Questo ultimo aneddotto, ma anche molto del suo materiale in questo spettacolo, richiede una conoscenza abbastanza approfondita del mondo anglosassone, con i suoi volti noti e le sue tradizioni, e questo, ma non si può fargliene una colpa salvo soltanto constatarlo, ne limita la comprensione dello spttacolo per gran parte del resto del mondo globalizzato.
 
In sostanza, difficile sconsigliarlo come spettacolo, dato che si sta comunque parlando di uno dei migliori comici al mondo di tutti i tempi, ma verrebbe piuttosto da suggerire di guardare altri lavori del suo repertorio se possibile, magari più recenti, dato che come detto, essendo giunto non presto alla comicità, adesso che ha passato i 60 anni è forse nel suo momento di maggiore sofisticatezza e di impatto, per quanto riguarda il suo materiale.  

mercoledì 24 aprile 2024

Che cosa significa "Vlogger"?

Tutto nacque una trentina di anni fa, quando la parola inglese "Log", usata nella sua accezione di Diario/Registro e non certamente in quella di Tronco di albero, venne unita alla parola "Web", formando per contrazione, più che per unione vera e propria, la parola "Blog".

Un Blog era ed è semplicemente una specie di diario online delle attività od esperienze che si decidono di condividere, sotto forma di sito web, ma più semplice da realizzare, navigare, e comprendere.

In molti aprirono la propria pagina internet, o meglio il loro blog personale, ma la velocità e frenesia, ed anche l'avvento di nuove tecnologie accessibili quasi a tutti, ha allargato l'utilizzo delle videocamere digitali (oggi basta un cellulare) tanto da far nascere i "Vlog".

"Vlog" è quindi nuovamente una contrazione tra due paroli inglesi, nel caso specifico "Video" e "Log", ed è cosi che il "Vlogger" non è altro che colui che crea contenuti video e li condivide all'interno della piattaforma che più predilige.

lunedì 22 aprile 2024

"C'è ancora domani" (2023)

 "C'è ancora domani" è un film recentissimo, scritto, diretto ed interpretato (come protagonista) da Paola Cortellesi, che ha riscontrato un considerevole successo di pubblico e critica.

La storia è quella di una casalinga e madre, costretta a fare lavoretti come sarta ed infermiera per arrotondare gli introiti della famiglia. Famiglia dove il figlio più piccolo, maschio, studia, mentra la figlia adolescente è costretta a lavorare perchè per problemi economici ed usanze del tempo, gli uomini venivano prediletti in molte delle situazioni sociali.
Il marito viene dipinto come padre padrone, che esige e comanda, che lavora tutto il giorno e che in casa pretende di avere tutto sotto controllo e di essere colui che decide per tutti.
Posizione e rispetto, che spesso egli si conquista con le maniere forti, la moglie infatti vive nel costante terrore di sbagliare, cosa che la porterebbe a subire delle violenze fisiche, cosa che di fatto succede da anni, da quando il loro amore adolescenziale di fiori e romanticismo, si è trasformato in quella che oggi verrebbe definita "una relazione tossica", dalla quale ella non riesce ad uscire.
 
Molti sono gli anettodi emblematici della trama che varrebbe la pena raccontare, ma un po' ne rovinerebbero in parte la visione ad un possibile interessato, ed un po' renderebbero il post sgradevolmente lungo, o almeno fuori stile per questo blog.
 
E' un film che va a crescere, e cresce fino ad un finale che vale davvero la pena di essere visto per capire a pieno gli intenti della regista.
Il giudizio generale è dunque che si tratta di un film dagli aspetti cinematografici piuttosto particolari, come la scelta del bianco e nero, o quella di piccoli elementi stile musical, o ancora quella dell'introduzione di reazioni surreali quasi cartoonesche, che però anche messi tutti insieme, non sono poi cosi accattivanti e rilevanti per farne un'opera di tale successo.
Vi è poi l'aspetto recitativo, che non è stato affatto all'altezza da parte di tutto il cast, sia presi singolarmente che come amalgama collettiva.
 
Ma allora che cosa è che ha interessato di questa opera da renderla un tale successo.. probabilmente gli elementi principali sono due, uno la voglia di parlare e di sentir parlare di un certo argomento, quello della figura della donna nel passato e di come la società abbia voglia e debba cambiare per unificare tutti quelli che sono i parametri della vita senza più distinzioni di genere.
Aspetto che senza nulla togliere all'opera stessa, è stato anche un grende incentivo al successo dell'altrettanto recente campione di incassi della storia del cinema "Barbie".
Il secondo aspetto è che nel suo insieme è un film molto riuscito, che non lascia troppo l'amaro in bocca per le vicende narrate da non dare una spinta morale al cambiamento.
Un lavoro scritto, diretto ed interpretato da una donna alle prime armi come in tali ruoli, che è uscito piuttosto particolare e riuscito nel suo insieme e che ha avuto nel suo andare in crescendo, un picco memorabile nel finale, che è stato ben pensato e ben eseguito, e che è il vero elemento singolo che più coinvolge dell'opera, e che fa capire quale aspetto più di tutti il film volesse trasmettere.

giovedì 18 aprile 2024

Chi è Ricky Gervais?

 Ricky Gervais è nato in Inghilterra ormai più di 60 anni fa, ed è per questo che data la sua lunga permanenza nel mondo dello spettacolo, non tutti lo conoscono per la stessa ragione.

Per alcuni è uno stand-up comedian, uno dei migliori al mondo, di sempre probabilmente, che negli ultimi 20 anni ha ralizzato ben 9 speciali di suoi spettacoli che ha portato in giro per il mondo, raccogliendo un successo enorme, e se possibile sempre maggiore.

Altri lo conoscono come autore, attore e regista, per lavori che ha fatto per la telivione ed il cinema, in particolare la fortunatissima serie televisiva da lui creata "The Office", andata in onda nel Regno Unito per sole due stagioni, salvo poi aver dato vita ad una versione statunitense che ne durò ben 9.

Altri ancora lo potrebbero conoscere come il presentatore dei Golden Globe Award, cerimonia che ha presentato addirittura per 5 volte, con battute molto taglienti, azzeccate, e controverse, che gli sono valse cosi tanta meritata viralità sui social networks.

Ma non è e non è stato solo questo, ha infatti avuto delle parentesi nei campi della musica, del doppiaggio e si è adoperato molto negli anni dedicando tempo e denaro a cause di beneficenza riguardanti categorie di persone in difficolta, e spesso il mondo degli animali, che ha dichiarato di amare moltissimo.

Tuttavia una precisazione è doveroso farla, la sua presenza nel mondo dello spettacolo è stata definita come longeva in questo post, perchè dura ormai da piu di due decadi, ma non la si può definire come lunghissima, dato che come ammesso da lui stesso in una intervista, il suo vero e proprio ingresso nel mondo della comicità ed il successo vero e proprio, è arrivato dopo i 40 anni, visto che "prima bisognava che vivesse una vita per avere cose da dire".


lunedì 15 aprile 2024

Che cosa è lo "stabilizzatore"?

 Lo stabilizzatore d'immagine si usa sia nel mondo della fotografia che in quello delle riprese.

Una foto, può soffrire di vari mali legati alle vibrazioni potendo risultare mossa o micro mossa. La cattiva riuscita può essere data sia dall'ambiente esterno, magari essere su di un oggetto in movimento come un'auto, o anche solo dalla pressione del dito stesso per scattare la foto.
 
La condizione ottimale, per ovviare al meglio a queste due problematiche, è quella di poter scattare con la fotocamera in un ambiente fermo e sopra ad un cavalletto, ed utilizzando un qualsiasi congegno remoto per inviare digitalmente il comando di scattare la foto.

Tuttavia nelle riprese video serve fare molto di più, ed è per questo che vi sono oggetti come il "Gimbal" (al quale si fissa il congegno che servirà per le riprese) che permettono anche a livello amatoriale di essere tenuti in mano e grazie al movimento su tutti e tre gli assi, di riescire ad attenuare le vibrazioni del camminare o del correre di chi li controlla. 
Oppure a livello professionale, nel mondo della cinematografia vengono usati molto dei carrelli, "Dolly" in inglese, su cui scorrono sopra sia le costose videocamere che l'operatore stesso.

Anche i moderni smartphone sono muniti di stabilizzatori, che stanno negli anni diventando sempre più efficenti, con risultati sorprendenti. Possiedono ormai molti di essi sia una stabilizzazione "meccanica" data dalla possibilità delle lenti di fluttuare parzialmente muovendosi ficamente di quel poco che basta all'interno dell'ottica, da risultare utili alla causa, sia una stabilizzazione digitale, che in automatico riprende usando un angolo maggiore e ne taglia alcune parti laterali per lasciare come risultato finale una immagine centrale che risulta più stabile e guardabile.

"Ecce bombo" #FrasiFamose