domenica 5 marzo 2023

Che cosa fa il "rumorista"?

Alla parte di "sonoro" di un film, concorrono in maniera netta e principale, la colonna sonora ed i dialoghi tra gli attori, tuttavia vi è un ulteriore elemento spesso dato per scontato che invece richiede altrettanto lavoro e passione, delle altre mansioni legate alla realizzazione di un film.

Questa ulteriore parte, è quella dei rumori, che hanno dato luogo ad una vera e propria professione, quella del rumorista. 
Da non confondersi però con i rumori d'ambiente, ossia tutti quei suoni presenti in maniera naturale nel luogo dove viene girata una determinata scena, a cui si aggiungono anche in minima parte possibili ronzii o fruscii dati dalle attrezzature tecnologiche usate per la realizzazione del film.

Il rumorista è dunque una persona incaricata di riprodurre in studio, o comunque in un ambiente diverso da quello delle riprese, un certo tipo di suono che verrebbe in maniera naturale da associare alla scena che stiamo vedendo, per esempio il galoppo di alcuni cavalli, che viene appunto ricreato manualmente talvolta strusciando o sbattendo gli oggetti più semplici ed impensabili su superfici ben diverse, come magari il pavimento. 

La professione è cambiata molto nel corso degli anni, specialmente quest'ultimi, a causa della digitalizzazione, grazie alla quale è più facile poter campionare un suono ed avervi accesso nuovamente nel momento del bisogno. La cosa ha portato ad una "espansione" della professione stessa, tanto che oggi il rumorista ha il solo compito della realizzazione di tali rumori, ma provvede anche alla registrazione di essi, che poi verrano gestiti in fase di mixaggio da altri addetti ai lavori.

Il tutto esiste ed è spiegato dal semplice fatto che in fase di riprese di una scena si dà la priorità alla parte visiva ed a livello di sonoro si cerca di avere il minor numero di interferenze possibili che possano distrarre gli attori. Il risultato è che difficilemente i rumori sono registrati in presa diretta, tanto da aver dato vita appunto alla professione del rumorista.

 

 

venerdì 3 marzo 2023

"RRR" (2022) #Recensione

 "RRR" è un film Bollywoodiano uscito nel 2022, dopo aver subito notevoli ritardi nella realizzazione a causa della pandemia di Covid-19. 
Prodotto grazie ad un budget non indifferente per una pellicola indiana, ha ripagato gli sforzi economici al botteghino, diventando uno dei film dal maggiore incasso di tutta la storia di Bollywood, sia a livello di mercato interno che internazionale.

La trama tratta le vite dei due protagonisti, Raju e Bheem, entrambi vittime di soprusi da parte dell'esercito colonialista Britannico, il secondo cercherà di ritrovare una piccola bambina rapita dal proprio villaggio, il primo vorrà vendicare i torti subiti e le perdite inflitte direttamente dai militari ai suoi compaesani. Entrambi molto motivati a rivalersi sugli oppressori, finiranno per coalizzarsi per scacciarli definitivamente dalla propria terra.
E' ambientato nell'India degli anni '20, e non si tratta di una storia accaduta veramente, anche se i due personaggi principali sono realmente esistiti.

Il film ha tutti i tratti caratteristici delle opere boolywoodiane, sia le parti in stile musical, che le scene di azione estremamente irreali, fino alla durata, le classiche 3 ore.
Tutte aspetti che per quanto ben noti agli appassionati, potrebbero spaventare qualcuno che si approcci per la prima volta al genere.

La recitazione è un elemento piuttosto difficile da analizzare, perchè non è mai ben chiaro se certe espressioni siano ingigantite volutamente come sono esagerate le forze fisiche nelle scene di lotta, tuttavia è abbastanza sensato affermare che non sia il pezzo forte di tali produzioni, nè nel caso specifico sia stata cosi indecente da dover essere criticata apertamente.

Gli scenari sono belli, cosi come i colori, molto variopinti ed in parte anche ricercati. Le inquadrature e le transizioni sono apparse appropriate ed a tratti interessanti, di sicuro non stancanti, come anche il ritmo che è sembrato piuttosto costante.
Le parti di computer grafica hanno permesso di realizzare scene con migliaia di comparse altrimenti estremamemnte complesse e costose da realizzare, e soprattutto di poter far largo utilizzo di animali normalmente piuttosto pericolosi, da poter includere in molte scene di lotta. Tuttavia è sembrata a tratti un po' troppo ovvia e più adatta ad un videogioco che ad una pellicola cinematografica.

In sostanza un film che si può guardare, che scorre piuttosto bene nonostante la sua lunghezza, e che al netto di tutto il pubblico dei più piccoli, e degli impressionabili alla vista del sangue, non è da sconsigliare a nessuno. Fermo restando, e ribadendo, che gli aspetti principali del genere devono essere elementi di piacere, altrimenti diventa una odissea riuscire a sopportarlo e terminarlo.

domenica 26 febbraio 2023

La isla minima (2014) #Recensione

 "La isla minima" (Il titolo rimane invariato nella versione distribuita in Italia), è un thriller spagnolo piuttosto recente, con pratagonisti Raul Arevalo e Javier Gutierrez Alvarez, che ha riscosso un ottimo successo di critica e pubblico alla sua uscita.  

Ambientato in una area rurale della Spagna di inizio anni '80, dove per risolvere alcuni delitti irrisolti, vengono inviati due ispettori dalla capitale, i quali (i due protagonisti interpretati dai due sovracitati), si troveranno di fronte tutta una serie di connessioni con massimi sistemi e poteri porti, dalle associazioni criminali per lo spaccio di droga sul territorio, fino ai torturatori del regime franchista. 
 
La trama del film è sufficentemente intricata e solo a tratti un po' banale, quello che purtroppo non si coglie bene (ma solo perchè probabilmente soltanto gli spagnoli oltre una determinata età sono in grado di farlo), sono i tantissimi riferimenti e sfumature, anche profondi ed interessanti, ai temi del regime dal quale la Spagna stava da poco uscendo, e della condizione economica generale del paese. Questi appunto sono due temi portanti e costanti per tutto il film.
 
La recitazione è ottima, alcuni attori nelle parti minori appaiono un po' scadenti e qualche personaggio sembra un po' mal scritto, ma sono le eccezioni, il resto del cast si comporta egregiamente, soprattutto i due protagonisti. 
 
Ambientazioni, costumi, luci ed inquadrature sembrano tutte appropriate per l'epoca ed accattivanti per lo spettatore, niente stona, nè nelle parti visive, nè nei dialoghi, nè nel passo, che è ottimo e scorrevole, tutti questi tre ultimi aspetti sono inoltre coerenti per tutto il film.

Menzione particolare potrebbe averla la scena dell'accoltellamento (detta cosi non fà troppo spoiler se non si sa a che punto del film capiti), che nella sua semplicità è eccezionalmente reale, sia come scena visiva che come effetti sonori, e persino come tipologia di aggressione, davvero ben fatta, in contrapposizione alle scene eccessive ed irreali Hollywoodiane che verrebbe da dire non hanno nulla o quasi di umano.
 
In sostanza un buon film, che per chi possa coglierne anche tutti i riferimenti sociali, diventa un ottimo film, e che per tutti gli altri può fare da buon intrattenimento.

venerdì 24 febbraio 2023

Trainspotting - Spiegazione titolo.

Il significato del titolo del film "Trainspotting" (rimasto invariato nella versione italiana), è sempre stato un argomento molto dibattuto e molto lontano dal poter essere compreso a pieno da chi non sia di cultura britannica.

 Partiamo da quello che è certo, il significato letterale della parola :
"Trainspotting" è una parola in uso nel mondo anglosassone da diverse decadi, ed è legata come è facile intuire, al mondo dei treni. Si tratta di fare letteralmente l'azione di "Train" "Spotting", ossia "Avvistare treni", che nella pratica significava andare fisicamente ad una stazione ferroviaria ed osservare i diversi modelli di treni che passavano,il tutto come sola attività ricreativa, fino a diventare negli anni una vera e propria passione per molti. 
Una caratteristica specifica di tale hobby era quella di appuntarsi i numeri dei treni avvistati e altre loro caratteristiche distintive. 
 
Altra certezza è che sia presente una scena, nel libro, in cui un sensatetto chiede in stazione a due dei protagonisti se stiano facendo "trainspotting".  
Da ciò però il passaggio a perchè il film sia stato nominato il tale modo non è certo. Quasi tutte le teorie che ambiscono a trovarne la connessione migliore, hanno a che fare con il mondo della droga, specificamente le droghe pesanti che occorre prendere per via venosa, essendo questo il tema principale del film.

Si trovano quindi opinioni sul fatto che il titolo abbia a che fare con i segni lasciati da anni di utilizzo di tali droghe, facendo sembrare i buchi come tracce di treni, rendendo i tossicodipendenti riconoscibili specialmente tra di loro, permettendogli di fare "avvistamento delle tracce" a vicenda, trainspotting quindi.

Altro elemento spesso osservato è come il film si svolga ad Edimburgo, e l'atto di farsi di droga in tale città gravitasse molto intorno alla stazione, centro nevralgico per l'arrivo delle sostanze, tanto che la pratica di farsi di droga inizio ad essere chiamata "trainspotting".

Molte altre sono le interpretazioni che si possono dare e sentire in giro, dal fatto che il transpotting (nel senso dell'hobby) sia una pratica per passare il tempo, simile alla ricerca di come passare il tempo da parte dei drogati tra una dose e l'altra, o come secondo alcuni sia una pratica per sprecare il proprio tempo, come sprecano la loro vita i personaggi del film, oppure che abbia a che fare con l'ossessione per l'avvistamento dei treni, simile all'ossessione che crea la dipendenza da eroina.



martedì 21 febbraio 2023

Consigli per un blog sul cinema (La tastiera)


 Scrivere per un blog non è particolarmente diverso dallo scrivere per un giornale, una rivista, una pagina social, è pur sempre per la maggior parte del tempo il fatto meccanico di scrivere fisicamente su di una tastiera.
Si può dire altrettanto per lo scrivere su un blog di cinema, o di cucina, o di tecnologia, le differenze sono minime.
Tuttavia queste differenze ci sono, vediamo quali sono e se possono aiutare a non compiere errori a qualche futuro blogger.

Come detto la parte principale è la scrittura, su tastiera, ed è quindi importante riuscire ad aver il miglior "mezzo" possibile. 
Innanzitutto si può rinunciare al tastierino numerico, quella parte laterale, solitamente il più a destra possibile della tastiera, per dei post su di un blog cinematografico non è sufficentemente motivato averla, a differenza magari di una professione come ragioniere, contabile, commercialista, dove digitare numeri è buona parte della giornata lavorativa. 
Avere una tastiera che non lo ha, permette anche di risparmiare spazio sulla scrivania o su qualsivoglia superficie dove si sta scrivendo, questo è particolarmente utile per chi ha piccoli ambienti dedicati, oppure scrive spesso in viaggio e deve trasportarla.

Altro elemento da consigliare, è come una tastiera meccanica possa effettivamente aiutare. Per la vita di tutti i giorni non è essenziale, e per chiunque scriva pochi minuti a settimana la differenza è persino difficile da notare. Ma quando il tempo dedicato allo scrivere diventa varie ore a settimana, ecco che la risposta dei tasti meccanici è certamente più piacevole e meno affaticante. 

Allo stesso modo del tastierino numerico, si può scegliere una tastiera che non dia particolare importanza a tutte quelle funzioni che invece per chi fa editing sarebbero essenziali, come tasti del volume e simili, che ingombrerebbero ed ingigantirebbero soltanto le sue dimensioni, senza venir poi quasi mai utilizzati.

A differenza della retroilluminazione, che è invece un elemento consigliatissimo, perchè permette di scrivere anche al buio o in situazioni di scarsa luce, cosa che altrimenti avrebbe richiesto una qualche forma di luce dedicata e puntata sulla tastiera. 

Sono molti altri i consigli che si potrebbero dare a chi decidesse di aprire un blog, e magari verranno fatti ulteriori post in futuro, ma intanto questi sono dei buoni punti da tenere in considerazione per l'acquisto di quella che per un blogger è il principale attrezzo del mestiere.

(Il tutto può essere fatto tranquillamente con la tastiera integrata di un portatile, qui si sta parlando di investire, nel caso il blogging diventasse una vera e propria passione, in qualcosa che ne faciliti ulteriormente l'esperienza).

sabato 18 febbraio 2023

Dove si trova il palazzo del film "Il marchese del Grillo"?

 Sono passati 42 anni dall'uscita del film "Il marchese del Grillo" che vide una triade storica del cinema italiano in azione contemporaneamente, Alberto Sordi alla recitazione, nei panni proprio del protagonista del film, tale marchese del Grillo, diretto da Mario Monicelli, e con Nicola Piovani alla realizzazione della colonna sonora.

Molte scene sono diventate iconiche, ed alcune riguardano proprio il palazzo in questione, una su tutte forse, quella in cui il marchese dal cima delle scale, lancia sul popolo venuto a palazzo per essere aiutato da lui, prima delle pigne e poi delle monete roventi, in pieno stile del personaggio del film.

Il palazzo che è stato usato per queste scene non si trova però a Roma, nonostante il film sia tutto basato su aspetti della romanità, ma bensì a Lucca, in Toscana. 
Il nome della struttura è Palazzo Pfanner e si trova in pieno centro, proprio a ridosso delle mura storiche, diventate famose negli anni anche per il loro grado di conservazione.
 
La costruzione risale al 1600, ma è soltanto due secoli dopo, quando un certo Felix Pfanner, di origini Austro-Tedesche, decise di acquisirlo per farlo diventare il luogo di una birreria, che divenne per anni luogo di incontro di personalità più o meno aristocratiche della zona.
La birreria ha cessato la sua attività circa un secolo fa, ma la proprietà è ancora della famiglia Pfanner, che da una trentina di anni circa si è impegnata in una opera di ristrutturazione.

mercoledì 15 febbraio 2023

Che cosa significa "Cine-panettone"?

 Su questo blog sono già stati scritti posts su "Vacanze di Natale" (1983), considerato il primo cinepanottene della storia, e su "Love actually" che è stato appunto definito tra le righe del post, una sorta di versione britannica dei cinepanettoni nostrani, ma che cosa significa esattamente tale parola?

Innanzitutto cinepanettone è un neologismo e come si può intuire è una parola composta, formata da "cine" abbreviazione di "cinema" e "panettone" ossia uno dei simboli natalizi per eccellenza, dato che si tratta di opere che vengono "sfornate" proprio sotto natale.

E' un concetto puramente italiano, e le tematiche sono quindi quelle delle commedia all'italiana, principalmente perciò, tradimenti, equivoci, ed un po' tutto quello che ruota intorno ad essi, come litigi, sensualità e sessualità, etc. 

Il pubblico a cui si rivolge è decisamente popolare, non mancano le volgarità e le cafonate, ma nel suo modo di fare irriverente e menefreghista, è un prodotto che ha raccolto da subito un notevole successo.
Le trame dei film sono spesso molto semplici, anche se in parte comunque articolate, come anche la scrittura dei personaggi, personaggi stessi che tendono a ripetersi negli anni, specialmente proprio a livello di scelta dei soliti attori. 
 
Alcuni nomi hanno fatto la storia di questo genere più di altri, alla regia ed alla produzione sicuramente i fratelli Vanzina e la famiglia De Laurentiis, mentre per la recitazione, la coppia regina e quasi immancabile ad ogni nuova pellicola, quella formata da Massimo Boldi e Christian De Sica, rappresentanti rispettivamente della "milanesità" e della "romanità", due elementi comici e concettuali praticamente imprescindibili sin dal primo cinepanettone. 
 
In sostanza sono tutta una serie di film, nati più o meno ufficialmente ad inizio anni '80, che hanno avuto la caratteristica di cogliere, per abilità o per fortuna, il sentimento del fare qualcosa di più o di diverso per natale, finendo per far andare al cinema in tale periodo, persone che per tutto il resto dell'anno non lo fanno, un po' come la messa di natale, spesso frequentata da chi di normale non è un assiduo frequentatore dei luoghi di chiesa.

"Ecce bombo" #FrasiFamose