Uno dei paradossi di tutta questa parte di storia Cinese, è come ci fosse poca consapevolezza e forse anche poco interesse al di fuori del paese per quello che stava accadendo al suo interno su questo fronte, ma come ce ne fosse ancor meno (di consapevolezza) tra i suoi stessi cittadini, e su questo il documentario fa un buon lavoro nel mostrare la cosa sia da dentro che da fuori i confini nazionali.
L'intera storia della politica del figlio unico in Cina è tutta una unica gigantesca vicenda trentennale di diritti umani basici violati, di istituzioni corrotte e falsificatrici, di imposizioni dall'alto che costringevano a battaglie quotidiane tra poveri, di immani sofferenze di figli e famiglie, divisi, e lasciati al loro destino.
E' un documentario ricco di argomenti, che apre un parecchie parentesi e cerca di chiamare in causa un sacco di contributi esterni, tuttavia sembra più rincorrere se stesso che dare dei veri e propri contorni a quello che cerca di dire. In sostanza, per quanto i contorni di tutta la vicenda non possano essere del tutto delineati perché non chiari a nessuno, rimane un po' un senso di incompletezza nella narrazione, tanto che se ne esce in parte più confusi di prima.
Non è forse dunque un'opera che possa essere presa come chiarificatrice, ma è certamente un buon tentativo nel voler far vedere e cercare di analizzare che cosa possa essere stato giusto e che cosa possa essere stato sbagliato, nella storia Cinese recente, dalle quale elaborazione, le nuove generazioni
possano trarre beneficio, nel non commettere gli stessi errori.