domenica 26 settembre 2021
Perche si dice "Ciak"? - #CineFacts
mercoledì 22 settembre 2021
Che cosa è il vero "Effetto farfalla"?
Nell'ormai abbastanza lontano 2004, usciva nelle sale " The batterfly effect", film con un sorprendente Ashton Kutcher ed una altrettanto ottima performance da parte di Amy Smart. Il risultato fu un ottimo successo di pubblico, ma non fu altrettanto acclamato dalla critica.
(Tecnicamente il film è ad oggi parte di una sorta di trilogia, essendo la saga continuata con altri due titoli usciti come The batterfly effect 2 e The batterfly effect 3 - Revelations.)
Questa non vuole essere una recensione ne una spiegazione degli avvenimenti del film, che si collegano al concetto di effetto farfalla, ma bensì semplicemente una breve spiegazione su che cosa sia di fatto questo effetto e perché possa aver intrigato la cinematografia e lo spettatore.
L'effetto farfalla non è altro che un'espressione per definire come, una piccola variazione, si amplifichi nello spazio e nel tempo. Come esempio viene usato appunto il battito di ali di una farfalla e come possa esso simbolicamente, scatenare un uragano dall'altra parte del mondo.
Si potrebbe definire l'opposto del concetto matematico della proprietà commutativa, familiare a tutti e con il quale siamo cresciuti, dove cambiando l'ordine degli addendi il risultato non cambia.
In questo caso invece cambia, si amplifica, con fattori variabili e persino esponenziali e lo fa in maniera permanente. Aspetto che viene trattato appunto nel film, dove l'estenuante tentativo del protagonista di correggere tali cambiamenti originati da una piccola variazione iniziale, finiscono sempre per dover essere invece corretti dalla base, l'inizio, dovendo per forza tornare all'origine dai fatti.
L'effetto farfalla fu per la prima volta trattato appunto in meteorologia, dove ci si accorse che semplici arrotondamenti nei dati, causavano significative variazioni nella previsione finale a lungo termine.
La trasposizione nell'arte di tale concetto è avvenuta in molti campi, come nella letteratura, grazie al prolifico autore Ray Bradbury, nel suo "Rumore di tuono", opera che ha poi ispirato appunto il primo dei film The butterfly effect, ma anche in senso più lato, come semplice destino, in una pellicola di pochi anni precedenti, Sliding doors, dove il solo scegliere di non prendere la metropolitana, direziona la protagonista in una serie di eventi simili ma con risultati diametralmente opposti.
domenica 19 settembre 2021
Che cosa è una "maratona cinematografica"? - #CineFacts
Una "maratona cinematografica", non è altro che un gioco di parole, o meglio di concetti, tra la ben conosciuta gara podistica, chiamata appunto maratona, ed il fatto di visionare dei film in maniera continuativa, talvolta proprio ininterrotta.
La gara di atletica non ha bisogno di per se di grandi spiegazioni, un po' tutti sappiamo che è uno degli emblemi delle Olimpiadi estive e che vi è sempre stata sin dalla sua prima edizione. Il nome lo deve semplicemente alla prestazione fisica, una missione vera e propria a dire il vero, di un soldato Ateniese, che per annunciare la vittoria al resto della città, avvenuta proprio nella citta di Maratona, corse per 42 km. La distanza che è oggi e da sempre, quella da coprire nel minor tempo possibile durante la gara per aggiudicarsi la vittoria.
Anche l'aspetto cinematografico non necessita di particolari delucidazioni, si tratta soltanto di proiezioni di film, lungometraggi, per intero, in sale (o salotti se ne fosse una versione amatoriale).
I due termini insieme invece formano un concetto ben preciso, che forse non è proprio conosciuto da tutti.
Si tratta di stabilire (senza nessun obbligo di completarne la visione) una serie di film, rigorosamente a tema, da visionare, nell'arco di giorni o settimane, magari con una cadenza ben precisa, oppure, come ancor più spesso accade, in maniera continuativa, letteralmente uno dopo l'altro.
Le maratone cinematografiche hanno come detto rigorosamente un tema e spesso esso è assai specifico. Può capitare infatti che si tratti soltanto di tutti i film usciti di una determinata saga, una delle più classiche maratone è infatti dedicata a tutti gli atti di star wars.
Potrebbe tuttavia essere anche un tema più vasto, come una serie di documentari sull'ambiente, oppure persino una serie di film riguardanti proprio le maratone podistiche, in una sorta di inception.
In generale gli scopi di un tale sforzo organizzativo sono principalmente due :
Dare importanza all'aspetto istruttivo, ossia scegliere un tema che valga come riscoperta, per esempio una serie di pellicole d'autore italiane degli anni 70. Cercando quindi di far scoprire o riscoprire allo spettatore un genere, o magari una certa cerchia di attori che lo hanno segnato e contraddistinto.
L'altro scopo invece è il puro divertimento/intrattenimento. Si cerca dunque di privilegiare l'aspetto di tempo passato con altri fan magari di una determinata saga, a "guardarne" (si tratta quasi sempre in realtà di un RIguardare) gli episodi assieme, al cinema, magari per una intera domenica o quasi.
mercoledì 15 settembre 2021
Totò contro Maciste (1962) - #Recensione
La pellicola non è altro che una finta e simbolica immersione di Toto e del suo fedele compagno, nello specifico Nino Taranto, nel mondo egizio all'apice della propria gloria.
sabato 11 settembre 2021
Il diario dell'amore (2016) - #Recensione (Spoiler)
Il titolo è eccessivamente romantico per i temi che vengono effettivamente trattati e fa sicuramente cadere lo spettatore in un probabilmente involontario inganno che si tratti di un'opera riguardante le relazioni amorose e poco altro.
La pellicola è una produzione americana del 2016, catalogata ufficialmente come genere : "Drammatico", ma ha più spesso i tratti di una commedia che di un vero e proprio intreccio con episodi e risvolti tristi, i quali, presenti appunto a tratti, sembrano tutti piuttosto forzati e forse nemmeno cosi essenziali per la narrazione e per la morale.
L'esempio lampante accade subito nei primi minuti, quando Henry, il protagonista, architetto la quale carriera ha appena preso una ottima piega grazie alla approvazione di un suo recente progetto, viene sconvolto dalla perdita improvvisa della moglie, a causa di un incidente automobilistico.
La sua successiva conoscenza di una ragazzina del quartiere che cercava di costruirsi una zattera per andare per mari a cercare il padre, gli permette di rigettarsi a capofitto in un qualcosa di coinvolgente, che lo riesce a tenere, ma solo apparentemente, lontano dal proprio dolore e dai proprio conflitti interiori.Il suo intento di volerla aiutare col progetto viene visto inizialmente con sospetto dalla giovane Millie ed ancor più la loro iniziale convivenza non si può dire che abbia la migliore delle partenze.
Il resto è un insieme di scene più o meno fluide, con tutto il range di episodi abbastanza tipici appunto della commedia, da i fraintendimenti alle gag generazionali.
C'è pero la ferma volontà da parte di entrambi di raggiungere dei fini più grandi, ed è questo che li tiene uniti. Henry vede forse in lei, oltre che una persona oggettivamente bisognosa di aiuto, anche in parte la figlia che non è riuscito ad avere dalla moglie, che purtroppo al momento dell'incidente era incinta del loro futuro primogenito.
Per Millie la ricerca del padre, bene primario nella sua vita e sua quasi unica ragione di ambizione di andar per mari, si rivela fittizia. Ella è perfettamente a conoscenza che il padre sia già deceduto anni prima nel suo vagare tra le onde.
Rimane quindi la possibilità che per entrambi non sia altro che una ricerca di se stessi, tutti e due hanno certamente perso ciò che di più caro avevano al mondo e sono rimasti soli, il che li spinge alla deriva nella vita senza più ambizioni socialmente accettabili e senza una minimamente chiara visione del futuro.
martedì 7 settembre 2021
"Li rincontrerai, ma non ancora." - #RiconosCinema
Tornare a casa dalla guerra rappresenta la salvezza, in primis, ed in secondo luogo tutto il resto. Chi riesce ad essere rimandato a casa dal fronte, anche se non tutto intero, considera il tornare da dove è venuto, la fine di un incubo. Il che fa capire bene come ogni casa, sia considerata meravigliosa al proprio ritorno. Tuttavia, alcune lo sono davvero a prescindere.
Era una doverosa premessa questa, per dire che i luoghi incantati, paradisiaci, in foto, con annesso il casolare che il generale delle truppe legionarie romane, Massimo Decimo Meridio, considerava come casa, presente nelle scene del film di Ridley Scott, Il Gladiatore, del 2000, sarebbe apparso ad un congedato dalla guerra, favoloso probabilmente quanto qualsiasi altro luogo chiamato casa al proprio ritorno.
Detto questo, il luogo in questione è la zona della Val D'orcia, nel Senese, in Toscana, forse una zona
che persino più di altre in quelle terre, riceve apprezzamenti e visite per i propri panorami. La troupe delle riprese, senza Russell Crowe in persona, trascorse in quelle terre 2 settimane, per riprendere immagini da inserire poi nel film.
Lo scenario è quello che viene spesso definito come "il tipico paesaggio Toscano", ed effettivamente la situazione è piuttosto tipica, fatta di colline coltivate e casolari dove ancora la vita scorre a ritmi di altri tempi, il tutto forma appunto quello che maggiormente viene associato alla Toscana e finisce per esserne anche la sua principale cartolina, spesso letteralmente.
(La tenuta in questione, di 1300 mt quadri abitabili, inseriti in un appezzamento di 70 ettari, è stata recentemente messa in vendita, 2019, per una cifra imprecisata.)
sabato 4 settembre 2021
Renato Salvatori, dalla Versilia a Cinecittà.
Giuseppe Salvatori, in arte Renato, è stato un attore toscano, versiliese più precisamente, della Versilia vera, quella storica, quella che viene spesso confusa con tutto l'insieme di stabilimenti balneari ed attrazioni turistiche di tutto il resto dei paesi che si trovano sulla costa in quel lembo di terra, definizione moderna lontana quella che era infatti la divisione territoriale e sociale in tempi passati.
Nacque appunto in una situazione familiare molto semplice, tanto che fece poi essere a lui dedicata una mostra chiamata proprio "Povero ma bello" (Anche in relazione al fatto che il suo debutto fu nel film di grande successo "Poveri ma belli"), ed iniziò la propria vita da adulto in contesti che erano molto lontani da quelli del cinema, in quelle che erano le situazioni lavorative più classiche della zona, fu infatti sia marmista, lavorando nelle cave dove lavorare il padre, che bagnino, dato che, appunto la Versilia offre la montagna, quella vera, fredda e dura, a pochi passi dalle rinomate spiagge da film e cartolina.A lui furono dedicate alcune iniziative ed opere postume alla sua morte, come appunto la citata mostra nel suo comune di nascita, Seravezza, per il ventennale della sua scomparsa, o come il busto, in foto, situato sul lungomare, proprio di fronte alla leggendaria discoteca per vip che è La Capannina, nel comune di Forte dei Marmi.
L'incisione è praticamente illeggibile, in foto, ma lo è poco oramai anche dal vivo, l'opera giace appunto al momento in uno stato di discreto abbandono. Oltre alle lettere poco comprensibili, è visibile anche il notevole cambiamento di colorazione, che ha fatto passare la scultura, realizzata in un bianchissimo marmo tipico della sua terra, ad un giallo paglierino che davvero sembra mendicare un intervento di pulizia, che oltre che piuttosto semplice, sembrerebbe più che dovuto, se si vuole mantenere degnamente un fregio della propria terra.
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Per concludere la saga dedicata ai Biopic, è giunto forse il momento di spiegarne il significato. Un Biopic è semplicemente una rappresenta...
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Nella stessa via di Lido di Camaiore, in Versilia, che ha recentemente ospitato il Bicinema (Parco della ex Bussola Domani), un cinema dove...
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Si tratta di un film scritto e diretto da Leonardo Pieraccioni, di recentissima uscita, liberamento ispirato a fatti simili, realmente acca...