Esistono due tipi di sguardi diretti ai poster/locandine di un film, lo sguardo di chi cerca al suo interno i dati che gli interessano, come quello di uscita del film, luogo di proiezione, nomi degli attori, etc.. e chi ne valorizza ed apprezza anche l'aspetto artistico.
La sua funzione non è infatti soltanto informativa, come per un cartello stradale, ne soltanto di intrattenimento come è per un quadro.
I poster dei film sono stati per anni oggetti da collezione, di culto in alcuni casi, spesso vere e proprie opere d'arte.
Questo perchè l'idea al tempo era che un qualcosa di particolare, dedicato, intrigante, attraesse piu persone a visionare la pellicola e rimanesse maggiormente in mente. L'ermetismo dunque fungeva da suspense.
Niente più è lasciato al caso.. meglio uno spettatore deluso al termine della proiezione, ma che ormai ha pagato per vederla, che uno spettatore che si mangia le mani per non essere andato perché non sapeva che nel film ci fosse anche uno dei suoi attori preferiti.
Profitto dunque, come quasi sempre accade. Non è un servizio reso al pubblico, è la semplice conseguenza del cinico calcolo di rischi/benefici da parte delle case di produzione.
E' cosi che i poster dei film horror non sono più cimeli da appendere nelle camerette da parte degli adolescenti più impavidi, ma soltanto un primo piano del personaggio protagonista in una qualche posa dove si possano ben vedere i suoi tratti tipici.
E cosi ogni altro genere, ha ormai, a livello di poster, i suoi crismi imprescindibili, i suoi colori dedicati e le frasi ad effetto che non cambiano negli anni. Come per i trailer del genere thriller abbiamo ascoltato per una decade la maggior parte di essi cominciare con un "In un mondo dove.." lo stesso è ben palese anche per la parte grafico-pubblicitaria del marketing delle nuove pellicole, dove i colori, le pose, gli scenari, sono quasi sempre gli stessi e sembra che cambino solo i lineamenti dei protagonisti, aggiunti su di un poster che andrebbe bene per qualsiasi altro film dello stesso genere.
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