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sabato 14 giugno 2025

Buon Compleanno Laureandi!!

 Quest'anno ricorre il trentennale dall'uscita di quello che è stato nel suo piccolo un capolavoro della cinematografia italiana, "I Laureati", scritto e diretto da Leonardo Pieraccioni, attore e regista fiorentino, e girato nella sua Firenze.

Il film uscì proprio bene, pieno di spensieratezza e semplicità, e non appesantito da battute troppo forzate o troppo cafone, uno di quei risultati che forse se fosse stato visto da Tarantino, sarebbe stato inserito nella sua lista di "film perfetti".

Come detto però questo post è dedicato alle celebrazioni del suo trentennale, e perché parlarne proprio adesso?, è una bella domanda..

Effettivamente il primo a complimentarsi e festeggiarne il trentennale, è stato proprio Pieraccioni, lo scorso 11 Aprile, con un post nostalgico ed onesto su Instagram, nonostante quello non fosse il giorno esatto della sua uscita nelle sale.

Giorno esatto che invece fu il 22 Dicembre, quando insieme alle classiche pellicole natalizie per famiglie e gli immancabili cinepanettoni, fu inserito in cartellone, dove l'opera dimostro subito il proprio valore, il film infatti incassò 7 volte i propri costi di produzione.

Dunque perché parlarne adesso, perché è notizia di questi giorni che Lunedi 16 Giugno alle ore 21:45 avverrà una proiezione gratuita della pellicola, in piazza Pitti a Firenze, con presente proprio Leonardo Pieraccioni che i
nteragirà con il pubblico e risponderà ad eventuali domande, il tutto a detta proprio del regista in una atmosfera estremamente informarle.

Occasione quindi per chi sia di zona, o vi si trovasse in quei giorni, o addirittura per qualcuno che decidesse di compiere un viaggio nostalgia verso il capoluogo toscano, ed una specie di piccolo viaggio nel tempo, di rivedere ed in parte rivivere le scene e le atmosfere del film. 

martedì 10 giugno 2025

Chi è stato Michele Lupo?

 Dopo una recensione di uno dei suoi film sembrava giusto spendere due righe anche sull'uomo al timone.

Michele Lupo, suo vero nome, nacque a Corleone agli inizi degli anni '30, paese che nello specifico ha dato molto involontariamente alla cinematografia, essendo quello da cui proveniva Antonio Andolini, primo padrino della saga de "Il Padrino" interpretato da Marlon Brando, che prese il nome di Don Corleone, nel film, come accade appunto nelle regole di tale organizzazione, ossia di prendere il nome del luogo.

Come detto appunto una terra che è stata rappresentata dal cinema americano in maniera memorabile, ma che certamente non è stata tra le più facili dalle quali potersi affermare nella vita reale.

Operazione che è riuscita proprio a Michele Lupo, diventato regista noto in tutta la nazione e che potette lavorare a fianco di molti attori famosi dell'epoca durante la propria carriera.

Uno su tutti il già citato su questo blog per il loro sodalizio cinematografico, Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer, che fu diretto da Lupo in ben 5 pellicole.

Iniziò il proprio percorso lavorativo nel mondo del cinema come aiuto regista, mansione svolta per una decina di anni, fino all'esordio come regista vero e proprio agli inizi degli anni '60.

Diresse più di 20 film, nell'arco di un ventennio, e si spense pochi anni dopo aver lasciato la regia, lontano dalla sua Sicilia, a Roma, dove era già ricoverato per gravi problemi di salute.

I film da lui diretti erano stati sulla carta appartenenti a molti generi cinematografici, ma per molti di loro si può trovare un filo conduttore, quello della forza fisica bruta, quasi sempre da parte dei protagonisti, vista come elemento determinante e spesso in chiave positiva, in grado di salvare vite e redimere coscienze.

La sua più grande collaborazione però probabilmente fu quella che non fu, dato che chiamato a lavorare al capezzale di Sergio Leone, ebbe con lui degli screzi insanabili, tanto che fu cacciato dalla produzione. 

sabato 7 giugno 2025

"Lo chiamavano Bulldozer" #Recensione

 Si tratta del primo di molti film dove sia presente la collaborazione tra l'attore Carlo Pedersoli (Bud Spencer) ed il regista Michele Lupo, uscito nel 1978, quando il primo era già alla soglia dei 50 anni.

La trama è quella di un ex giocatore di football americano, che una volta ritiratosi è finito a vivere sulle navi. Uomo schivo ed onesto, vive sostanzialmente alla giornata, tanto che la sua maggiore preoccupazione è riuscire a trovare un pezzo appena rottosi alla propria barca, per poterla far ripartire.
Vari incontri con membri dell'esercito americano di stanza nella medesima zona faranno riaffiorare il passato, e tutto culminerà in una partita impari di football americano, dove vecchi e nuovi conti verranno saldati.

Nulla o quasi di questo film appare particolarmente riuscito, tuttavia si nota in sottofondo, essendo una produzione in parte tedesca, la volontà di non farla apparire come un'opera trash, ma un qualcosa che invece abbia una propria morale ed un messaggio da condividere.

Mancano infatti i notevoli quantitativi di ragazze seminude o desiderose di incontri, classici della commedia all'italiana, mentre non fu affatto lesinato sul quantitativo di botte da mettere in primo piano, nella seconda parte del film in particolare, ve ne è uno sproposito, sempre comunque con il solito stile a cui ci avevano già abituato Bud Spencer e Terence Hill, ossia un qualcosa che almeno all'epoca, andasse bene per tutte le fasce di età.

Non sono presenti nemmeno figure demenziali rilevanti, altro caposaldo della commedia italiana (nonostante la presenza di Gigi Reder, che comunque interpreta un ruolo serio) a differenza di quello che accadrà pochi anni dopo, accanto a Bud Spencer e sempre sotto la regia di Michele Lupo, con la presenza di Jerry Calà, nel film Bomber, che non sarebbe stato possibile non citare date le numerosissime connessioni tra i due lavori. 

In sostanza un film che non irrita e non appare nemmeno tra i più banali in alcuni suoi aspetti, ma che comunque non lascia molto e rimane consigliabile soltanto ai grandi appassionati del genere.

(La versione in lingua tedesca risulta aver ricevuto maggiori apprezzamenti, qualcosa infatti si deve essere certamente perso nell'adattamento in italiano, di sicuro la parola Bulldozer non è presente nella versione originale, dove vengono date spiegazioni meno banali riguardo al soprannome del protagonista). 

mercoledì 4 giugno 2025

Qual è stato il primo film italiano?

 Come è ben noto, il cinema per come lo conosciamo noi è nato in Francia, per mano dei fratelli Lumière, ma quale è stato il primo film realizzato e distribuito in Italia?

Si tratta di un cortometraggio, uscito nel 1905, con vari nomi ma tra di essi il più usato è "La presa di Roma".
La durata era di appena 10 minuti, 6 dei quali per di più sono andati perduti negli anni.

I costi di produzione, e curiosamente anche la lunghezza della pellicola furono notevoli, ma anche il risultato non fu da meno, tanto che assistettero alla proiezione migliaia di persone.

Ed è proprio questo elemento, il fatto che sia stato proiettato pubblicamente, prima all'aperto e poi nelle sale, che lo rende ufficialmente considerabile come primo film della storia italiana, nonostante di fatto si tratti di quello che oggi e non solo, verrebbe chiamato cortometraggio. 

Curioso come la sua data ufficiale sia il 20 Settembre 1905, giorno della prima proiezione pubblica, a Roma, ma in realtà ne era stata fatta una di prova pochi giorni prima a Livorno. 

domenica 1 giugno 2025

Che cosa si intende per genere : "Drammatico"?

Come genere cinematografico è uno dei più difficili da definire, si discosta da altre tipologie di drammatismo più storiche, come la tragedia greca o la sceneggiata napoletana, essendo più sottile, più sofisticato, e meno plateale. 

Volendo cercare di catalogarla, è una tipologia di film dove aspetti come i dialoghi e la profondità dei personaggi sono centrali (a differenza magari di generi come i film d'azione), dove il realismo è spesso presente e/o ricercato, e dove altrettanto spesso non vi sono eroi, ma anzi delle vittime, di se stesse o del mondo circostante.

La trama è un altro elemento molto curato di tale genere, e per quanto siano presenti colpi di scena più o meno determinanti (a differenza magari di un film di genere horror, dove sono uno degli elementi più rilevanti) la ricerca è quella di un coinvolgimento emotivo costante da parte dello spettatore.

Ne sono nati nel tempo, come solitamente accade, diversi sottogeneri, che forse sono più semplici da spiegare perché più specifici e quindi di nicchia.
Uno dei più prolifici ed apprezzati è quello dei "Legal drama" (drammi legali), legati alle vicende giudiziarie di un qualche imputato o gruppo di imputati, che possono comprendere quantitativi vari di scene di dibattimento giudiziario in aula.
Un esempio su tutti, l'eccezionalmente riuscito "Codice d'onore". 

E' un genere che ha spesso una enorme intersezione la sottocategoria dei Thriller-psicologici, anche in questo caso un esempio di opera eccezionalmente riuscita è il relativamente recente "Shutter island", diretto da Martin Scorzese.

In entrambi i casi però, per quanto il realismo come detto sia centrale per il genere e per le due pellicole in questione, manca però l'aspetto più realistico di tutti, quello di essere basati su fatti realmente accaduti, che infatti è diventato a sua volta un sottogenere, quello dei film drammatico-biografici. 

lunedì 26 maggio 2025

"Ma che lingua è quella dei film!"

Il titolo si riferisce soltanto a quello che avviene nella traduzione dalla lingua originale in italiano, dove è possibile imbattersi spessissimo in termini come "canaglia!, ficcanaso!, lestofante!, farabutto!" Oppure in frasi come "chiudi quella fogna di bocca!, andiamo ad acciuffarli!, andiamo a stanarli!, sei duro di comprendonio!" 

In questo blog sono già stati trattati singolarmente ed approfonditamente alcuni di questi termini, ma volendoli commentare nel loro insieme ci sono alcune cose che possono essere dette :

Si tratta certamente di parole ed espressioni a dir poco arcaiche, che nella migliore della ipotesi sono cadute in disuso nel parlato contemporaneo, se mai davvero siano state veramente usate in maniera diffusa e rilevante.

E' dunque normale sentire attori stranieri di grande successo pronunciare frasi in italiano frasi come : "Mi faccio il mazzo" "Si è bevuto quella bugia" "Sbarchiamo il lunario" "Mi chiamo fuori da questa cosa" "Io me ne infischio!", senza che il pubblico ci faccia troppo caso, probabilmente dato dal fatto che si tratta di persone (tali attori) lontane da noi come cultura e status sociale, e che comunque stanno prendendo parte ad una finzione. Ma che cosa penseremmo se invece le sentissimo pronunciate verso di noi nella vita reale?, o ancor di più, quando mai abbiamo usato noi personalmente una di esse?

Poche volte, se non mai, è la risposta che ci daremmo tutti. 

Per poter chiamare tutti questi termini "italiano", viene da domandarsi in quale luogo d'Italia esattamente queste espressioni siano in uso, e anche in questo caso la risposta che ci daremmo sarebbe una sola, da nessuna parte.

Ma allora come mai se ne fa un cosi largo uso nel doppiaggio dei film?  

La ragione principale è tecnica, è a causa del labiale, aspetto davvero rilevante nel mondo del doppiaggio, che deve essere fatto coincidere con i suoni, e nel caso specifico di questo post con delle parole. Il movimento della bocca dunque è essenziale nella cinematografia, talvolta persino più importante anche di far pronunciare parole di uso comune, apparentemente. 

Ecco che accade che l'espressione "Se l'è bevuta" sia usata proprio perché più calzante con il labiale per la traduzione di "He bought it", che significa "ci ha creduto".

Altro aspetto potrebbe essere il fatto che l'Italia abbia un sacco di culture e tradizioni antichissime, secolari, ma quelle dell'Italia unita abbiano meno di due secoli, tra cui quella dell'Italiano come lingua diffusa in tutta la nazione.Questo potrebbe aver portato, in passato come nel presente, alla mancanza di termini nazionali per situazioni in cui nella realtà di tutti i giorni si usano predominantemente termini locali, se non addirittura dialettali, facendo propendere il doppiaggio per l'uso di parole da dizionario più che di vita di tutti i giorni. 

Od ogni modo sono stati coniati alcuni termini in tempi abbastanza recenti per definire questo tipo di linguaggio, da "Filmese" all'ancora più diffuso al giorno d'oggi "Doppiaggese". 

mercoledì 21 maggio 2025

Ed a proposito di compleanni, tanti auguri a..

 Dopo aver visto quale sia la data da festeggiare come compleanno del cinema mondiale, sembrava naturale inserire una nuova categoria di post, nuova per questo blog ma è uno dei classici più classici di tutti gli argomenti cinematografici, quella dei compleanni dei personaggi famosi del settore.

Tanti auguri dunque a : 

Judge Reinhold, nome d'arte di Edward Ernest Reinhold Jr, attore americano nato nel 1957 ed ancora in attività, volto indelebilmente noto per tutti coloro che sono stati giovani negli anni '80 e '90 ed hanno adorato il suo personaggio nella saga dei "Beverly Hills Cop", dove ha preso parte a tutti e 4 i film, e dove ha saputo rappresentare bene un personaggio involontariamente comico, che si è amalgamato benissimo con le scene interpretate dal protagonista Eddie Murphy

Auguri anche a Mr. T., all'anagrafe Laurence Tereaud, anch'egli americano, del 1952, ed anch'egli noto al pubblico italiano soprattutto per la sua presenza nella fortunatissima serie televisiva A-Team negli anni '80, dove tuttavia nella versione italiana non veniva chiamato Mr T, ma P.E. 
Wrestler professionista gli fu assegnato in tale serie il compito di apparire diretto e deciso in ogni sua azione ed affermazione, la pragmaticità del suo personaggio lo rese perfettamente calzante e comico nel modo giusto, soprattutto per il pubblico dei più giovani.

Infine auguri anche a Lisa Eldelstein, classe 1966, famosa in Italia principalmente per il suo controverso personaggio di Lisa Cuddy, nella serie televisiva "Dr. House - Medical Division" che riscosse un successo planetario, uscita in lingua originale semplicemente come "House". 
Il suo personaggio come detto era stato scritto perché suscitasse amore-odio, capo del carismatico protagonista, cercava sempre di fermare le sue iniziative impulsive cercando di apportare razionalità ed empatia, ma apprezzandone comunque le intuizioni. 

Chi è Christopher Walken