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sabato 15 marzo 2025

"Tu mi turbi" (1983) #Recensione

 "Tu mi turbi" è un film che si avvia ad avere presto mezzo secolo di vita, è diviso in episodi, quattro per la precisione, ed ha Roberto Benigni come protagonista in ognuno di essi.

Le trame sono molteplici, diverse per ognuno degli episodi, ma hanno alcuni temi in comune, come appunto il protagonista, nei panni di personaggi diversi tra loro, ed il tema della religione per esempio, presente sia in forma esplicita che in altri casi implicita. 

Nonostante non dimostri particolarmente i propri anni la pellicola, e non risulti "invecchiata male" per nessuna ragione specifica, non appare come un qualcosa che a distanza di tutto questo tempo possa rimanere o meritare l'onoreficenza di film di culto.

Molto bene la colonna sonora, firmata nella quasi totalità da Paolo Conte, con un piccolo contributo di Benigni in versione cantante. Essa appare calzante ed interessante, senza mai invadere troppo le scene, ma segnandole e tirandone su il livello generale.

Bene anche la recitazione dei vari attori presi specificamente per il film, a differenza di quella dei soliti volti noti che contornano le opere di Benigni e lo faranno anche per gli anni successivi. Male appunto il Monni e la Braschi, come accadrà spesso anche in futuro.

Benissimo la scena della banca, ossia il terzo episodio, che risulta proprio intrigante ed avvincente, nel suo piccolo, con finalmente dei giochi di parole interessanti e divertenti, rispetto al resto del film.

Malissimo invece il quarto episodio, atroce da guardare, che non aggiunge niente, anzi appesantisce tutta l'opera ancor di più.

Curioso vedere Benigni con una banana in mano in diverse scene, forse un presagio di quello che sarebbe stato una decina di anni dopo Johnny Stecchino.

In sostanza un film per tutti, senza violenze e con poco nudo, che però sembra più adatto a degli appassionati di nicchia o a qualcuno che voglia completare la visione di tutto quello in cui sia stato presente Roberto Benigni.

martedì 11 marzo 2025

"The Gods must be crazy" (1980) #Recensione

 E' un film di produzione Sudafricana, girato in altri stati dell'Africa, ed uscito nel 1980, che ha poi dato seguito ad altre opere creandone una serie di film.

Si tratta delle avventure della semplice vita di tutti i giorni, di un biologo ricercatore, di un autoctono di una delle tribù locali, e di una insegnante in una scuola di un villaggio vicino. Il primo si innamorerà della terza e faticherà per vincere la propria "impacciataggine", ed un rivale in amore, mentre il secondo, insieme a tutta la sua tribù combatterà contro una bottiglia di Coca-Cola vuota caduta dal cielo, segno e simbolo ritenuti divini.
Tutti e tre però dovranno anche affrontare animali pericolosi ed un gruppo di terroristi, dimostrando di essere svegli, scaltri, ed abili con le armi, alcune delle quali non affatto convenzionali. 
 
Raccontata così la trama può farlo sembrare un film demenziale, e se pur abbia diversi momenti di "slapstick comedy", quella di Stanlio ed Olio per intenderci, ha altrettante scene piuttosto profonde e che fanno riflettere lo spettatore.
 
La bottiglia in questione infatti, viene considerata da tale tribù come un oggetto mandato dagli dei, da li il nome del film, dato che non sono a conoscenza dell'esistenza degli aerei. Tale bottiglia però dati i suoi molteplici utilizzi essendo per loro il vetro un materiale del tutto nuovo, porta presto invidie, litigi ed atti violenti. Questo fa propendere la tribù per il liberarsi dell'oggetto, cosa che costa molta fatica, continuando a riapparire vicino a loro, grazie a varie coincidenze.  

In sostanza sembra un film ben pensato e ben realizzato, adatto a tutti e con molti spunti per delle riflessioni, sia sul valore delle cose che della vita, in quella società che viene chiamata mondo occidentale, sia per le difficoltà e gli accrescimenti dati dagli incontri di diverse culture e razze tra loro.

domenica 9 marzo 2025

"Ecce bombo" #FrasiFamose


"Ecce Bombo" è un film di Nanni Moretti, del 1978, fu il suo secondo lavoro cinematografico ufficiale, ed oltre ad essere un capolavoro con un tipo di comicità molto particolare, contiene al suo interno alcune frasi eccezionali entrate nel parlato comune in Italia, senza tuttavia che necessariamente la gente sappia da dove provengono, anzi, molto spesso vengono usate senza sapere che arrivino proprio da li.

Due in particolare verranno prese in considerazione in questo post, e sono forse le due che più, ancora al giorno d'oggi dopo più di 40 anni, si sentono usare.

La prima avviene al telefono, quando proprio il protagonista, Nanni Moretti, durante una sorta di monologo sulla propria situazione, chiede all'interlocutrice che gli segnalava la presenza di una festa : "Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte, o se non vengo affatto?". 
In un tentativo, molto riuscito anche nel resto del film, di rappresentare dilemmi interiori e spensieratezze ostentate.
Da quel giorno moltissimi giovani, e non solo, adottarono tale espressione in modo ironico in risposta ad un invito.

La seconda è forse la più viva in assoluto ancora al giorno d'oggi, anche se la versione diffusasi e risuonata negli anni è abbastanza diversa nella forma, ma quasi identica nei contenuti.
La frase originale è pronunciata da una ragazza in risposta alla domanda su quale lavoro faccia, fattagli proprio da Michele (Nanni Moretti) : "Mah, te l'ho detto : giro, vedo gente, mi muovo, faccio delle cose". Classica risposta un po' evasiva e un po' atteggiata da giovane, che non vuole dire di non avere una occupazione.
La versione poi usata nel parlato comune, è diventate la notissima "Faccio cose, vedo gente".



 

 


 

mercoledì 5 marzo 2025

"Ratatuille" (2007) #Recensione

 Si tratta di un film d'animazione realizzato dalla ben nota Pixar, la quale si è fatta un nome nel settore per opere di alto livello e di eccellente successo commerciale. 

La storia è quella di un piccolo ratto con un olfatto straordinario ed una indomabile passione per il cibo, nella sua più alta forma però, ossia un piacere per il corpo e per la mente, e non soltanto un semplice "carburante", come invece viene definito in vari momento nel film, facendo stizzire il protagonista.
Inizierà quindi una ricerca nel mondo culinario, senza metà precisa, ma che ben presto troverà una propria strada ed un proprio scopo finale.

La trama appare sorprendentemente azzardata, su di tutto la scelta di mettere un ratto, dal colore e dalla sembianze corrette, a maneggiare il cibo, invadendo cucine con i propri compagni di branco, e cucinando addirittura per gli umani. 
Una scelta stupefacente perché nell'immaginario collettivo, un po' per tutti dai grandi ai bambini, i ratti rappresentano un qualcosa da evitare, possibili portatori di malattie e difficilmente considerati animali domestici in tempi moderni.

Tuttavia non era la prima volta che nei cartoni si trovava il modo di far parteggiare il pubblico per dei topi, Tom & Jerry su tutti, ed anche in questo caso la scelta ha pagato, sia in termini di critica che di botteghino.

Il film appare ben riuscito nel suo insieme, sufficientemente originale ed avvincente, convince abbastanza anche come colori, scenari e disegno dei personaggi, senza però mai eccellere particolarmente.

Di negativo forse una eccessiva ricerca del capovolgimento di trama nell'ultima mezzora, dove accadono una serie un po' stucchevole di litigi e riavvicinamenti. 

In sostanza un film per tutti, che non delude e che nonostante sia uscito nel 2007, sembra avere dei notevoli tratti anni '90, forse era in incubazione da qualche anno. 

lunedì 3 marzo 2025

"Ratatuille" (2007) #SpiegazioneTitolo

 Il titolo non è riferito al nome di un luogo o di un personaggio, ma bensì di una pietanza.

Perfettamente a tema con la trama, dato che l'argomento principale del film è il cibo.

Si tratta di un piatto tipico francese, solitamente in passato cucinato in estate, dalle famiglie meno abbienti.

Tuttavia come accaduto per diversi "piatti poveri" anche in Italia, ad un certo punto capita che si diffondano a livello nazionale, che talvolta perdano lo status di piatti semplici e di bassa fascia, e che in rari casi addirittura ribaltino la loro condizione, diventando piatti raffinati e ricercati.

Altrettanto raramente, come accade invece nel film, viene servito come piatto a se stante, più spesso capita che abbia il ruolo di contorno.

Senza addentrarci nelle varie pronunce, sia per quella francese che per quella nostrana, ne esiste una varietà anche in Italia, diffusa in Liguria e Piemonte, con il nome di "Ratatuja"

Inoltre, un piatto molto simile a cui viene spesso associato o confuso, è la "Caponata" siciliana, anch'esso a base di verdure, del quale però non si conoscono bene le origini, nemmeno quelle etimologiche della parola, a differenza di "Ratatuille", che è stato accertato venire dalla parola "Rimestare", in francese. 

Il titolo dunque è legato a tutto questo a livello storico, ma è, forse più di tutto, un gioco di parole con la parola "Rat", che in inglese significa "Ratto" (Il film è una produzione americana della Disney), che è di fatto anche il piccolo animale protagonista del film. 

venerdì 28 febbraio 2025

"Beverly hills cop : Axel F." (2024) #Recensione

 Si tratta del quarto capitolo della saga "Beverly Hills Cop", iniziata più di 40 anni fa, e che tanto successo ha riscosso nei primi 3 episodi. 

La trama è quella di un Axel Fowley (Eddie Murphy) nuovamente a caccia di criminali, nonostante l'età, con il suo stile sopra le righe, che tanto mette in difficolta come costi ed immagine i vari distretti di polizia con cui si trova ad avere a che fare.
Nello specifico in questo capitolo, Fowley si dirige ancora una volta a Beverly Hills, da Detroit, per risolvere il caso della scomparsa del suo vecchio collega, Billy Rosewood.
Insieme alla figlia Jane ed il suo fidanzato, scoprirà un notevole livello di corruzione nel distretto di polizia locale. 
 
Il film riprende tutti, assolutamente tutti, gli elementi presenti nei capitoli precedenti, facendolo in maniera quasi sempre forzata e stucchevole, tanto per andare sul sicuro e non rischiare con scene nuove che avrebbero potuto non piacere.
Di nuovo invece sono inseriti i personaggi della figlia e del suo fidanzato, che non appaiono fuori luogo, ma allo stesso tempo non sembrano aggiungere molto all'opera.
Lo stesso Eddie Murphy appare piuttosto affaticato in diverse scene, cosa comunque ammorbidita da varie battute autoironiche che fanno presente la cosa allo spettatore, e dalla sua effettiva età anagrafica.
 
Bene la presenza di tutti i vecchi personaggi, non per completare l'operazione nostalgia, ma proprio perché è quello che andava fatto come cosa giusta, al di là del volere e delle aspettative del pubblico.
Tutti infatti da promuovere i "vecchi attori", dai due colleghi interpretati da Judge Reinhold e John Ashton, al suo ex capitano Paul Reiser, fino alla accettabile prestazione del personaggio di Serge.
 
Da promuovere su tutto, la scena della vendita della casa, dove l'agente immobiliare irriverente ed onesta è apparsa davvero ben scritta e ben interpretata, nel suo piccolo.
 
Male le star inserite inspiegabilmente, Joseph Gordon-Levitt si comporta più che degnamente nella parte del fidanzato della figlia di Fowley, ma agli amanti della saga viene sicuramente da domandarsi a che cosa sia servita la sua presenza, dato che si è sempre trattato di una serie di film con attori poco o mediamente conosciuti, e con Eddie Murphy unica vera star al centro di tutto.
 
Malissimo, davvero impresentabile Kevin Becon, attore straordinario, che in questo specifico ruolo appare scontato, non ispirato, e risulta del tutto fuori luogo la sua presenza per l'aspetto espresso poco sopra.
 
In sostanza un film che non rovina la saga, ma che non apporta molto ad essa, e che sembra fatto più per fare cassa in pieno stile hollywoodiano attuale, più che per aggiungere qualcosa di memorabile ad una delle più grandi serie per tutti, del cinema di azione americano. 
 
(Il terzo film era stato al tempo, 1994, criticatissimo, per l'assenza di uno dei suoi colleghi principali, e per altri aspetti legati alla pochezza di alcune scelte. Tuttavia appare comunque come un capitolo molto più fedele alla saga, che non questo insieme di scelte poco rischiose fatte per non scontentare nessuno, senza di fatto eccitare mai).

martedì 25 febbraio 2025

"Veritasium - What actually happend to Amelia Earhart?" (2024) #Recensione

 Non si tratta di un vero e proprio documentario sull'argomento, ma di un semplice video creato dal canale Youtube "Veritasium", verso la fine del 2024.

Tuttavia, la qualità del prodotto finale è stata tale, che non solo è meritevole di essere visionato e consigliato, ma anche di ricevere menzione come prodotto cinematografico, su questo blog.

Si tratta appunto di una sorta di breve documentario, di circa 35 minuti di durata, che ripercorre le ultime ore di vita della aviatrice americana Amelia Earhart. 

Ella era nota ormai da anni, tanto da essere diventata una celebrità negli Stati Uniti d'America, per compiere viaggi aerei, al tempo considerati estremi.

Nel viaggio in questione, che poi si rivelerà il suo ultimo, si era imbarcata nell'impresa di compiere il giro del mondo in aereo, tramite la rotta che al tempo risultò essere la più lunga mai tentata, ed ovviamente facendo diversi scali, spesso in aeroporti piccoli e posti in zone remote.

Qualcosa, o meglio, diverse cose, andarono però "storte" in questa sua missione, e tutti questi aspetti sono trattati in questo breve video.

Senza soffermarsi su dettagli troppo tecnici ed anche per non fare nessuno spoiler nè grande nè piccolo, questo lavoro da parte del canale Veritasium risulta decisamente ben fatto.

Appassionate, tiene alto l'interesse dello spettatore per tutta la durata della visione, anche grazie alle ottime doti di oratore dello Youtuber Derek, come voce narrante delle vicende, concentrando la propria attenzione proprio sulle ultime ore di vita della Earhart, senza essere o voler essere un documentario sulla vita della aviatrice, dandogli un taglio molto pratico, essendo un canale di scienza, con tanto di dimostrazioni materiali con esperimenti fisici, riguardo a come potrebbero essere andate le cose.

In costanza un breve riassunto ben fatto degli ultimi momenti fallimentari di una missione storica, coinvolgente ed esplicativo, adatto sia agli appassionati di aviazione sia a chi non ne sappia niente di essa, ne della vita e delle imprese della Earhart.

Chi era "Maurino"?