La storia ruota tutta intorno a due aspetti, il primo è il fatto che delle giostre itineranti siano appena arrivate in paese, il secondo aspetto è il protagonista, la sua inseparabile bicicletta, ed il suo rapporto con il servizio postale francese, al quale è estremamente ligio, ma che viene a più ripresere paragonato e considerato durante il film come inferiore a quello americano.
La trama non è decisamente il punto forte del film, come non lo sono i molteplici tentativi di "slapstick commedy", che a differenza di altri del settore, come per Charlie Chaplin, o magari Stanlio e Olio, non riesce proprio a regalare risate, salvo forse in un paio di occasioni.
Bene, molto bene, invece la parte registica, diretta da Jaques Tati, risultano infatti particolarmente accattivanti e ben fatte, specialmente per l'epoca, le inquadrature, che danno sempre un senso pieno della scena ed appaiono molto cinematogratiche e ben pensate.
Sicuramente al tempo deve aver fatto tutto un'altro effetto vedere un film del genere, anche perchè la concorrenza e la storia del cinema non erano quelle a cui siamo arrivati oggi, tuttavia mostra i suoi segni del tempo, o quantomeno una distanza da ciò che oggi attrae ed intrattiene in un film, che lo rendono difficile da consigliare, salvo ad appassionati di storia del cinema o semplici riscopritori di vecchie pellicole.