martedì 5 marzo 2024

Chi è Sophia Loren?

 Sophia Loren è il nome d'arte di Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone, una longeva attrice italiana, con all'attivo decine di film molto noti e decine di riconoscimenti di settore di alto valore.

Procedendo con ordine, le origini vere e proprie direbbero Roma, ma soltanto anagraficamente, perchè dopo esservi nata, si trasferi sin da piccola vicino Napoli, tanto che la sua immagine è sempre stata associata alla napoletanità, anche per suo stesso volere, avendo ella dichiarato addirittura (più o meno scherzosamente) ad una televisione americana ormai diversi anni fa, di "non essere italiana, ma napoletana".

Anche la sua carriera cinematografica è particolarmente longeva, avendo preso parte al suo primo film nel 1950, ed avendo recitato in opere per la TV fino allo scorso anno, si tratta di più di 70 anni nel mondo dello spettacolo, quasi tutti in primo piano e ad alto livello, che la hanno resa una icona, anche sexy, per diverse generazioni.
Il mondo del cinema in particolare le ha riservato molte soddisfazioni, come la partecipazione a pellicole storiche come "Matrimonio all'italiana", al fianco di Mastroianni, o "La Ciociara" nella quale efu la protagonista, e che le valse addirittura il premio Oscar di quell'anno come miglior attrice.
Oscar che col tempo non rimase l'unico, dato che nel 1991 gliene viene consegnato anche uno alla carriera.
 
Oltre ai successi personali tributatogli sotto forma di premi per le proprie performance, ha raggiunto le più alte vette cinematografica riuscendo a lavorare al fianco di quasi tutti i più grandi registi dell'epoca, come : John Wayne, Marlon Brando, Clark Gable, Paul Newman, Frank Sinatra e Gregory Peck.
Altrettanto di rilievo sono i nomi dei registi che l'anno diretta, in questo caso soprattutto connazionali, come Monicelli, Scola, De Sica e Risi.

venerdì 1 marzo 2024

Che cosa è il "Buerlesque"?

Il Burlesque, in inglese, da noi chiamato anche Burlesco, è un genere cinematografico proveniente dal teatro, anche se li era approdato dalla letteratura, dove veniva chiamato proprio in italiano : Burlesco.

Nasce infatti in Inghilterra, alcuni secoli fa, per ridicolizzare i vari stili di teatro presenti all'epoca, per poi passare soltanto successivamente al cinema, grazie al successo che aveva riscosso nelle sua forma originale, soprattutto negli Stati Uniti d'America.

Gli elementi principali sono certamente l'ironia, il canto, ed il ballo, ma sono diventati aspetti sempre più preponderanti anche quello della sensualità e della seduzione, diventando sempre più presenti situazioni in cui gli attori erano piuttosto svestiti o esiguivano degli spogliarelli.

Negli anni '90 vi è stata una riscoperta di tale genere a livello globale, o almeno nel mondo occidentale, tanto che si è diffuso particolarmente anche nel campo della musica, diventando uno dei temi per i video musicali di vari artisti, principalmente femminili, in voga all'epoca.

lunedì 26 febbraio 2024

La sterminata lista dei grotteschi adattamenti in italiano dei titoli originali dei film #1

Non è la prima volta che su questo blog viene trattato l'argomento di alcuni terribili adattamenti di titoli di film stranieri in italiano (naturalmente molti sono adattati o tradotti egregiamente ed in alcuni casi anche rendendoli più interessanti degli originali), tuttavia sembra una lista talmente lunga ed in continua crescita da meritare una propria saga in capitoli a riguardo. Senza un particolare ordine, ecco due film che hanno subito questa tremenda sorte prima di essere distribuiti nel nostro paese :

NUMB (2007)

"Numb", letteralmente : "intorpidito" titolo che si riferisce per intero alla condizione del protagonista come centro di tutta l'opera, è stato tradotto/adattato in un grottesco e surreale : "Terapia d'amore - il depresso innamorato", in pieno stile commedia italiana, l'intera situazione psico-fisica drammatica del protagonista, è stata buttata in caciara, a tarallucci e vino e alla fine viva l'amore. 
Si, il titolo finale è proprio quello, la condizione del protagonsita viene generalizzata in una genericissima depressione, e via, la parte psicologica è fatta, ora serve descrivere la trama in buono stile italiano, rivelando troppo nel titolo, ed ecco che spunta naturalmente l'amore. 
L'unica cosa che preoccupa più del titolo in se e per se, è pensare a quali altre opzioni possano essere venute fuori come proposte, se quello è stato poi il prescelto in quanto migliore e più adatto. 
 
I LOVE YOU PHILLIP MORRIS (2009)  

Qui invece il titolo è stato basato sulla quantità invece che sulla qualità, per non rischiare, il risultato è anche in questo caso, sconcertante. L'indecisione in fase di scelta finale deve essere stata tra il tradurlo/adattarlo con un "Colpo di fulmine", data la storia d'amore tra i due protagonisti, oppure con un "Il mago della truffa" date le abilità di raggirare ed evadere di uno dei due, ed il risultato finale è stato... beh, "two is meglio che one", quindi, il titolo ufficiale nella versione distribuita in Italia è : "Colpo di fulmine - Il mago della truffa", e la cosa lo fa apparire proprio come se fossero due "sottotitoli" e manchi il titolo vero e proprio. 
Naturalmente si è creato il caos che tutti possono immaginare anche solo leggendo queste poche righe, nessuno si è mai riferito al film chiamandolo con il titolo per intero, ed il risultato è una costante situazione in cui uno lo chiama con la prima parte del titolo ed un altro con la seconda e solo ad un certo punto i partecipanti alla conversazione si rendono conto che stanno parlando dello stesso film. 




domenica 25 febbraio 2024

Che cosa si intende per "Film d'avventura"?

 I film d'avventura sono un vero e proprio genere cinematografico, esistente ormai da parecchio tempo e con delle proprie caratteristiche specifiche da rispettare o da innovare se si vuole che la propria opera sia considerata tale.

Una di esse è quella di avere molte scene di azione, spesso anche parecchi combattimenti fisici, al contrario di film che incentrano la propria particolarità nei dialoghi, come magari un thriller psicologico, in questo genere si punta molto a movimentare le scene.

Altra caratteristica è quella di avere spesso un protagonista coraggioso, valoroso, solitamente anche fisicamente prestante, che deve salvare qualcuno, come ad esempio una giovane ragazza, o qualcosa, come magari un regno.
Il tono di questi film è quasi sempre drammatico, difficile si tratti di commedie divertenti.

In questo genere sono molto importanti e solitamente curati, i costumi e le ambientazioni, che spesso sono anche tra le cose che più vengono ricordate ed apprezzate di queste pellicole, come nel caso della trilogia de Il signore degli anelli.
Da notare anche come quasi sempre la storia di svolga nel passato.

Un esempio su tutti di film di grande successo del genere avventura, oltre alla trilogia già citata, è la saga di Indiana Jones, ed a sottolineare l'importanza e la diffusione di tale genere, ad essa lavorarono come elementi principali della realizzazione e recitazione, niente di meno che Steven Spielberg, George Lucas ed Harrison Ford.
 

venerdì 23 febbraio 2024

"Vedo la gente morta" #FrasiFamose (Spoiler)

 "Vedo la gente morta" (in originale "I see dead people") è la frase che è stata presa come significativa di quel capolavoro di thriller drammatico che è Il Sesto Senso. 

Uscito nel 1999, con protagonista un Bruce Willis in panni molto diversi da quelli classici del poliziotto pronto a tutto, riscosse un successo colossale, guadagnano circa 300 milioni di dollari in patria, gli Stati Uniti d'America, ed altrettanti all'estero.

La frase in questione si riferisce a quando il bambino coprotagonista del film, Cole, si decide finalmente a rivelare il suo segreto personale al proprio terapista, uno psicologo (Bruce Willis), e voltandosi verso di lui esclama proprio quelle parole.

Nello specifico significa che egli è in grado di vedere persone che sono morte, e che vagano ancora sulla terra in cerca di concludere un qualcosa di lasciato appunto inconcluso. 

La scena immediatamente successiva è un primo piano sul volto di Bruce Willis, e questo aveva fatto temere che la cosa potesse rivelare troppo riguardo alla trama, tuttavia alle proiezioni di prova, nessuno fece tale collegamento, e cosi fu lasciata come tale.

Sia la frase, che il film, sono state inserite dall'A.F.I. nella lista delle, rispettivamente, migliori cento frasi di tutti i tempi, e migliori 100 film.

martedì 20 febbraio 2024

La "Walk of fame" di Montecatini Terme



 La "Walk of fame", argomento che questo blog ha già trattato, è più o meno nota a tutti gli appassionati di cinema e certamente oltre, ma altrettanto probabilmente non ne è nota l'esistenza di una sua versione, sicuramente minore, nella cittadina toscana di Montecatini Terme.

La città, che è stata meta di un notevole flusso di turismo termale, si è sviluppata con una connotazione molto aristocratica, qualcosa di simile a Forte dei Marmi, e la cosa si può riscontrare un po' in tutto, dalle boutique all'architettura, e da pochi anni è stata impreziosita anche da queste "stelle" dedicate alle star che vi hanno soggiornato.

Non si tratta appunto di stelle come per Los Angeles, ma di borchie metalliche leggermente rialzata dal terreno, sulle quali è inciso il nome dell'artista, (nelle foto 3 personaggi legati al mondo della cinematografia nostrana e mondiale) ed una data, che non è altro quella dell'anno della loro prima visita in città.
Naturalmente le borchie non sono state apposte in tale anno, dato che l'istallazione è iniziata soltanto nel 2011, ma continua ad andare avanti, ed ad oggi su questa centralissima via della città, sono già piu di 200 quelle apposte.

sabato 17 febbraio 2024

Da dove proviene la frase "Huston, abbiamo un problema"?

La frase "Huston, abbiamo un problema" (Huston, we have a problem) è una frase pronunciata da Tom Hanks nel film Apollo 13 del 1995, pellicola che narra le vicende della ominima missione spaziale. Tale frase è stata inserita al cinquantesimo posto, tra le 100 più importanti battute cinematografiche di tutti i tempi, da parte dell'AFI (American Film Instituti).

Nello specifico si riferisce ad un problema improvvisto avuto a bordo della/alla navicella, che l'equipaggio dovette riferire al centro di controllo, e quelle, furono le parole usate per cominciare la comunicazione.

Tuttavia, essendo la pellicola basata su fatti reali, non è una invenzione degli autori, ma un leggero adattamento della frase realmente pronunciata dagli astronauti della missione mentre erano in comunicazione con il centro di controllo della Nasa, l'agenzia spaziale americana, che si trovava e si trova tutt'ora, appunto a Huston. 
La frase esatta fu "Huston, we've had a problem here", che mantiene comunque il significato inteso nel film.
 
Significato che però negli anni, soprattutto nell'uso comune, ha assunto una valenza più sarcastica. Si usa infatti, ed è una espressione piuttosto diffusa anche a livello internazionale, almeno nel mondo occidentale, per indicare qualcosa di inaspettato, qualcosa che sia andato storto rispetto a come era previsto, ma con tono ed accezione più ironici che allarmati.