martedì 16 gennaio 2024

Che cosa vuol dire "Dissolvenza"?

 Il termine probabilmente è stato preso direttamente dalla chimica, dove "dissolvere" significa quando per esempio un corpo di un qualsivoglia materiale, anche una zolletta di zucchero, scompare, all'interno ad esempio di un liquido, come accadrebbe appunto alla zolletta in un bicchiere d'acqua.

Ancora più utilizzato nella musica, dove serve per passare da una canzone ad un'altra, senza lasciare attimi di vero e proprio silenzio. Spesso chiamata anche sfumatura, particolarmente quando si trova alla fine di una traccia o addirittura come finale di canzone per una performance dal vivo.

Nella cinematografia è altrettanto presente ed usata, facente parte della categoria delle transizioni, ossia le tecniche che permettono di passare ed amalgamare, una scena ad un'altra. In inglese viene chiama "fade-in" o "fade-out", termini che rendono bene l'idea di come si possa usare sia antecedentemente a tutto, cioè per passare dallo schermo nello alla scena iniziale, oppure come chiusura, per andare dalla scena finale (non necessariamente di tutto il film, si può trattare anche solitamente della scena finale di una certa sequenza) allo schermo nero.

La terza possibilità di utilizzo è quella già detta del passare semplicemente da una scena all'altra, in sostanza la stessa identica operazione che attua un Dj musicale con le due piastre tra una canzone e l'altra.

sabato 13 gennaio 2024

Best. Christmas. Ever! (2023) #Recensione

 "Best. Christmas. Ever." è un film recentissimo, uscito proprio quest'anno (2023), che tratta un po' tutti i temi tipici del periodo natalizio, ma con in aggiunta anche tutti quelli più attuali della nostra società, o almeno quella occidentale.

La trama è quella di una famiglia, in apparenza felice, ma con le tipiche problematiche ed insoddisfazioni irrisolte, che spesso si generano e protraggono per anni. 
La loro direzione per passare le feste natalizie era quella dei parenti, ma grazie ad un intervento del figlio, si ritrovano a passarle a casa di amici, con i quali non erano in contatto da anni, e che si riveleranno nonostante lo scetticismo iniziale, delle persone completamente trasparenti.

Il film di per se sarebbe una commedia, e sotto quell'aspetto non tradisce, è il tipico film di Natale, con un sacco di morali sui vari aspetti della vita, famiglia ed interazioni sociali, a tratti scontato e certamente piuttosto stucchevole. Ma, come detto, giustamente catalogato come commedia romantica natalizia. 

A tutti i crismi del genere cinematografico, ed a tutti gli stereotipi natalizi, sono state però aggiunte le più popolari tematiche attuali che la società moderna si trova volente o nolente ad affrontare.
Il film è infatti molto inclusivo, atttento all'aspetto degli animali, alle problematiche dell'ambiente, etc etc.
E sotto questo aspetto non si può dire niente di molto diverso rispetto al paragrafo precedente, trattando un po' tutti questi temi in maniera abbastanza scontata ed a tratti stucchevole, ma comunque appropriata per una commedia natalizia, specialmente se diretta ad un pubblico abbastanza giovane.
 
In sostanza è una pellicola piuttosto scadente, che non aggiunge niente a tutto il già visto e sentito riguardo al natale, e che punta quasi esclusivamente sull'essere attuale, senza prendersi rischi, e regalando quasi nessuna suspense, o qualche realmente interessante e sorprendente colpo di scena.
Tuttavia, probabilmente il suo essere piatto ed ovvio, è proprio quello che lo rende un possibile intrattenimento per una serata in famiglia, magari con dei bimbi piccoli.

mercoledì 10 gennaio 2024

Le pagine della nostra vita - (2004) #Recensione


 "Le pagina della nostra vita" (in originale : The Notebook) è una commedia romantica americana di ormai 20 anni fa, attualmente 15esima di tutti i tempi per incassi nel suo genere.

La trama è quella di un amore, estivo, nato tra la figlia di una famiglia benestante in vacanza al lago, ed un umile falegname di zona. I due vivono tutte le forti emozioni che l'amore genera, e gli alti e bassi di coppia, come i litigi, i dubbi, le aspettative mancate. Fino a che non giunge la fine dell'estate ed è il momento di tornare alla propria effettiva vita, soprattutto per lei, che riparte, proprio dopo una discussione con lui. Da quel momento entrambi subiscono innumerevoli avversità ed imprevisti che tentano di tenerli lontani, ma il loro amore li spinge sempre a ricercarsi l'un l'altro.

Il film aveva notevoli potenzialità, soprattutto per la scelta dei due protagonisti, Ryan Gosling e Rachel McAdams, i quali infatti si comportano piuttosto bene a livello recitativo, non bastando purtroppo però a tenere insieme la baracca.

L'opera infatti sembra proprio un mucchio di clichè e scontatezze ammassate insieme con l'idea che potessero bastare i concetti senza un minimo di amalgama tra loro. Amalgama che infatti manca completamente, anche a livello registico, come con elementi come i tagli, e che fa apparire il film più come una serie di scenette unite tra loro, che una unica opera.

La forzatura di moltissimi elementi delle trama talvolta è quasi sconcertante, come appunto (spoiler totale) la morte nel sonno in simultanea dei due protagonisti, certamente anziani e malati, ma non a tal punto da morire cosi "giovani" ed in contemporanea.
Tuttavia la trama è comunque presa dall'opera originale, ossia il libro dal quale il film è tratto, quindi non tutto il negativo si può imputare alla produzione, anche se, nell'adattamento scelto, si vive momento per momento, senza sapere se la scena successiva regalerà emozioni o farà cadere le braccia.

In conclusione un film che di fatto stimola in diversi momenti, ma lo fa per caso, proprio perchè tali temi tendono a far provare forti emozioni allo spettatore in generale, ma senza essere un'opera in grado di avere una uniformità da renderla gustabile del tutto, ne tantomeno memorabile. 



domenica 7 gennaio 2024

Che cosa è un Divx?



Lasciando perdere la risposta piu tecnica, che comporterebbe la spiegazione di che cosa siano un codec, il formato .avi, e un mpeg4, tutti elementi che hanno contribuito in diversi aspetti alla nascita del Divx, ma volendone analizzare invece la parte più antropologica, si potrebbe definire il Divx come un fenomeno sociale.

Nella pratica il Divx (Digital Video Express) è un software sviluppato in ultima analisi dall'omonima azienda, per la compressione (quindi con riduzione della qualità) di un file video, spesso con Divx, come per Dvd, Blueray etc, si intende colloquialmente il cd-rom sui quali si trova il file.

L'elemento materiale, ossia il cd-rom, perchè questa "tecnologia prendesse piede" era già enormemente diffuso, quindi non è stata una rivoluzione come lo fù appunto il cd stesso o ancor prima la musicassetta, ma è stata una tappa altrettanto rilevante nel passaggio da un mondo "analogico",
che ancora usava e necessitava quasi imprescindibilmente di un supporto fisico per la diffusione di materiale audio-video, ad un mondo quasi completamente digitale, quello che è diventato di fatto lo "streaming" attuale.

Difficile chiamare però il mondo antecedente come realmente analogico o privo di elementi, come la Tv e la radio, che non si basassero su una diffusione senza supporti, tuttavia, il Divx ha realmente dato la possibilità all'utente comune di diffondere e scambiarsi, quantitativi di dati che prima sarebbero stati impensabili.

Per inciso il Divx ha permesso, grazie appunto al supporto fisico del cd-rom, di comprimere in uno, massimo due, cd, tutti i dati di un intero Dvd, riuscendo cosi a far avere a chiunque, un file inferiore solitamente a 700 mb (lo spazio di un cd-rom vergine) con all'interno un intero film di svariati gigabytes che si trovava antecedentemente magari su un Dvd (che può contenere appunto diversi giga).

Il risultato a livello sociale è stato che, specialmente verso la fine degli anni '90 ed inizi '00, decine di migliaia di utenti di internet in giro per tutto il mondo hanno iniziato a scaricare (download da internet) o rippare (estrarre un file da un dvd per metterlo poi su di un divx) o cinerippare (riprendere al cinema per poi depositare su un divx) film.
Lo scopo era del tutto soggettivo, chi per vederli a casa di amici, chi per scambiarli in grandi quantità
fisicamente di persona o spedendoli (tramite posta), chi per collezionarli, e chi immancabilmente per completare l'opera di illegalità, oltre alla pirateria, per lucrarci vendendoli.

Il Divx permise la diffusione di film tra persone comune, allo stesso modo in cui le cassette fecero a suo tempo per la musica. Persone normalissime, nella propria abitazione, senza bisogno di equipaggiamenti costosi o complessi, potevano scaricare e doppiare (grazie al masterizzatore, altro elemento tecnologico da poco a disposizione delle masse) del film, proprio come era accaduto anni prima alle musica grazie alle musicassette. 

giovedì 4 gennaio 2024

Fools rush in (1997) #Recensione



Il titolo tradotto/adattato in italiano sarebbe "Mela e tequila - Una pazza storia d'amore con sorpresa", ma è talmente impresentabile che è stato lasciato quello originale nel titolo di questo post.

La storia è quella di due giovani ma non giovanissimi, che si incontrano per caso, lui (Matthew Perry) è assorbito dal proprio lavoro, e dedica poco tempo a se stesso ed alle relazioni sentimentali, lei (Salma Hayek) è appena fuggita da una relazione che doveva sfociare in un matrimonio.
Si piacciono ma non è chiaro quanto le loro vite e stili di vita possano combaciare, ci sarà quindi da risolvere un po' di problemi classici, come la logistica, ed il convincimento delle rispettive famiglie.

Il risultato è una commedia romantica molto scontata, poco coinvolgente, ed a tratti proprio sconclusionata ed incomprensibile.
Matthew Perry ci mette del suo, nel bene, ma risulta troppo "Chandler", erano in fondo gli anni di maggiore successo della serie Friends, ed è persino possibile che questo sia proprio quello che gli sia stato chiesto di fare, ma probabilmente un po' tutti avremmo voluto veder espresse altre sfumature del suo potenziale recitativo.

Nel pentolone confusionario vengono inserite anche discussioni sulla religione, il razzismo, le differenze culturali, e molti altri grandi temi, senza svilupparli propriamente, senza dare allo spettatore un qualche rilevante o profondo spunto di riflessione, e senza regalare alcuna risata per le situazioni paradossali costruite.

Persino la colonna sonora sembra stonare in vari momenti, si sentono addirittura dei violini malincolini come se una nave stesse per salpare dal porto, in scene in cui il protagonista è semplicemente in taxi in centro per New York.

Naturalmente anche questo film regala l'immancabile finale con la corsa contro il tempo per la riconquista della propria amata, stavolta includendo aerei, muli, macchine ed autobus.

In sostanza un film che cerca di inserire tutta una serie di figure ed elementi di moda o in qualche modo controversi, per cercare di coinvolgere il maggior numero di persone alla visione e nella visione, ma che fallisce nel voler andare troppo sul sicuro con tutti questi clichè, invece di provare ad essere almeno sotto qualche aspetto, originale.

lunedì 1 gennaio 2024

Il diario di Bridget Jones (2001) #Recensione

 "Il diario di Bridget Jones" è un capolavoro nel suo genere, quello della commedia romantica, una di quelle pellicole che segnano l'anno in cui escono e che rimangono immortali.

La trama è quella di una non più giovanissima impiegata in una casa editrice, che sente lo scorrere del tempo e nota come accanto a se non vi sia una persona rilevante con cui condividere il futuro.
Conosce Mark grazie ad una delle tante intromissioni nella sua vita da parte della madre, ma è attratta da Daniel, il suo capo. Il resto del film ruoterà intorno a questo trio, con moltissime situazioni comiche, malinconiche, imbarazzanti, frustranti, eccitanti, romantiche, infantili e impulsive, ma comunque tutte, tremendamente reali. 
 

Il risultato generale dell'opera è come detto eccezionale, la trama è semplice ma non banale, e certamente un qualcosa in cui molti si possono sentire rappresentati.
Tutti gli aspetti principali risultano riusciti, dalla durata perfettamente congrua, agli scenari e alle ambientazioni.
Funziona praticamente tutto in questo film, dalla comicità diretta ma mai troppo volgare o scontata, ai colpi di scena, niente di eclatante ma comunque ben posizionati e portatori di sufficienti sorprese.
Funzionano anche gli attori, Renèe Zellweger, ed il suo eccellente accento inglese, ed i due inglesissimi Colin Firth e Hugh Grant, e funzionano l'amalgama e la chimica tra loro.

In sostanza è un film che nel suo piccolo ha osato, con un budget poco stupefacente come 26 milioni di dollari, ne ha incassati 10 volte tanti, e con una protagonista d'oltreoceano, per una commedia che è la quintessenza del british, (da immaginarsi la posizione inorridita di Pierfrancesco Favino davanti a tale scelta), che invece ha regalato quello che è nel suo piccolo, un capolavoro cinematografico.

Poche pretese aveva questa opera, cosi come poche deve averne lo spettatore, e questo permetterà di terminare la visione con un risultato di soddisfazione, ottimo intrattenimento, e forse anche qualche spunto di riflessione. 


mercoledì 27 dicembre 2023

Mr. Crocodile Dundee (1986) #Recensione



Mr. Crocodile Dundee è un film del 1986 che riscosse un successo planetario, o almeno nel mondo occidentale, sia di pubblico che di critica, con annesse svariate candidature ai premi di settore, tra le quali anche una agli Oscar, come miglior sceneggiatura.

La storia riguarda una giornalista americana che viene a conoscenza di un singolare episodio avvenuto anni prima in una zona remota dell'Australia, nel quale un autoctono era stato aggredito da un coccodrillo, riuscendo a sopravvivere ed a raggiungere la civiltà nonostante apparentemente delle gravi menomazioni.
La cosa si rivelerà in parte ingigantita, ma farà comunque nascere un rapporto lavorativo e di amicizia tra i due, tanto da chiedergli di tornare con lei in america, come promozione vivente alla storia che verrà di li a poco raccontata sui giornali.

Il film come detto ebbe un enorme successo, un po' per la semplicità e particolarità della storia, un po' per la simpatia che suscitava il protagonista (Paul Hogan).
Purtroppo però è un'opera che sente il peso degli anni, probabilmente più di altre, tanto da farla stridere con tutti i sentimenti di inclusività e rispetto per le minoranze ai quali da qualche anno la società occidentale fà maggiore attenzione.
Ma mentre alcuni aspetti del protagonista, come il suo lato aggressivo ed a volte violento, o come la sua interazione verbale con il sesso femminile e le persone di colore, possono ancora passare come scene volutamente cinematografiche e paradossalmente in alcuni casi anche inclusive, altre scene, come quella al bancone del bar dove viene coinvolta una persona transessuale, sono effettivamente oltre ogni limite di accettazione per la società attuale.
Anche il passo paga il suo pegno, risultando particolarmente lento, cosa che non sembrava guardandolo da bambini/adolescenti quanto uscì.

Molte sono le curiosità che riguardano il film, una è la grande presenza di birra, in molteplici scene, bevanda di largo consumo in Australia, ed in particolare la presenza del marchio "Foster", australiano appunto, che compare ben in vista più volte, scelta naturalmente non casuale.

Altra curiosità è come i due protagonsiti, Paul e Linda (i loro veri nomi), finirono per divenire una coppia anche fuori dal set, sposandosi pochi anni dopo. Un legame che, nonostante i quasi 20 anni di differenza tra loro, durò anch'esso per una ventina di anni.
La terza cosa da far notare è come un po' tutta l'ironia e la memorabilità del film, si basi su espressioni tipiche delle rispettive culture, quella americana e quella australiana (soprattutto la seconda), rendendo il doppiaggio, o meglio l'adattamento, particolarmente difficile. Il risultato sotto questo aspetto è infatti disastroso, con la quasi totale perdita di tutti i riferimenti nazionali, ed invece l'inserimento di parole dal suono italiano, come "svinfera", usata in moltissime scene, ma che nell'uso comune non hanno assolutamente alcun valore.

Un'ultima cosa da segnalare è come vi siano, essendo ambiento in gran parte a New York, una grande quantità di personaggi italiani o di discendenza italiana, come il cameriere, o il fattorino, o il tassista, etc.. e solo pochi di loro sono stati mantenuti come tali nell'adattamento in italiano.

In conclusione un film che ha divertito un'intera generazione, per la quale appariva semplice e leggero, un ottimo intrattenimento per tutta la famiglia, ma che nel corso degli anni ha finito per apparire più come oltraggioso e poco appetibile alle nuove generazioni.