venerdì 14 ottobre 2022

Blu Notte - La banda della Magliana #Recensione


 Il 14 novembre 2004 andava in onda sulla Rai, la puntata dedicata alla storia della banda della Magliana, condotta come sempre dal preparatissimo e piacevolissimo, Carlo Lucarelli.

La presentazione di chi sia il suddetto conduttore è già stata fatta in altri post, e magari nemmeno ce ne sarebbe stato bisogno, altrettanto vale per il programma, ed anche se pur entrambi pecchino saltuariamente di inesattezze e non possano come format e stile piacere a tutti, rimangono validi gli aggettivi dell'incipit, almeno soggettivamente.

La serata in questione si è svolta con tutti i crismi classici, ossia ricostruzioni storiche, suspence non eccessiva e sempre pertinente, piccole parentesi che non deviano troppo dalla storia, e un buon passo, come al solito, a permettere di far scorrere i 90 minuti senza annoiare.

La storia della banda della Magliana è a grandi linee nota a tutti, un gruppo di criminali di poco conto, di borgata, si unisce per formare quella che diventerà la "banda" appunto (non è mai stato giuridicamente provato il reato di "associazione a delinquere di stampo mafioso"), più potente e temuta di Roma per circa un decennio.

I fatti sono tanto sanguinosi, tra omici esterni ed interni, tanto spregiudicati, come le collaborazioni con mafie varie ed esponendi politici, da sorprendere proprio per il fatto che la capitale fino a quel momento non aveva mai avuto niente di autoctono in grado di raggiungere un tale potere.

Ma il crimine come si sà non paga, almeno a lungo termine, e la puntata farà piena luce, su quello su cui sia stata fatta effettivamente luce a livello di pentimenti e processi, su quelle che sono state le connessioni della banda e le sue vicende interne.

Tuttavia molti aspetti di tutta la storia rimangono irrisolti, a partire dal principale, i moventi di come si sia realmente creata e se sia stata gestita da qualcuno più in alto tale banda.

La puntanta di per se paga un po' quello che è successo anche in molte altre, la presenza di un quantitativo notevole di nomi tutti insieme, che risultano abbastanza difficili da gestire mentalemente e da assimilare. Ad aggiungere complicatezza, il fatto che i fatti non vengano narrati in maniera del tutto cronologica, sono presenti infatti molti flashback a pochi mesi o anni prima, ma che tendono comunque a confondere abbastanza.

In sostantza una buona puntata, valida infarinatura per chi sia totalmente all'oscuro della storia, non la più memorabile ed ispirata qualitativamente, ma comunque un buon riassunto senza scene troppo macabre o violente da renderlo inguardabile per alcuni.


lunedì 10 ottobre 2022

Che cosa significa la parola Bollywood?


Abbiamo tutti sentito parlare di Hollywood nella nostra vita, sappiamo più o meno dove sia situata geograficamente, che cosa avvenga intorno a quella collina, e ne conosciamo cosi bene alcuni lavori cinematografici provenienti da li, tanto da sentirli come elementi segnanti della nostra vita, il tutto a maggior ragione se uno segue un blog come questo.

Ma che cosa sono questi altri nomi che spesso sentiamo associati al cinema che assomigliano a degli storpiamenti della parola Hollywood. 

Partiamo innanzitutto dal dire che l'aggettivo Hollywoodiano si riferisce in senso generale a tutta l'industria del cinema degli Stati Uniti d'America. 
 

Non è cosi invece per la parola Bollywood, che nasce dall'unione della parola Bombay e la parola Hollywood, ed ha invece un significato un po' meno geografico ed un po' più relativo al prodotto creato. Non rappresenta infatti ogni singola produzione del cinema indiano, ma soltanto la parte più popolare, principalmente in lingua Hindi.

Il tema forse più ricorrente all'interno dei film Bollywoodiani è quello della musica, unita spesso alla danza, tanto che moltissimi film hanno dei tratti quasi da musical. Di contro, il tema della sessualità non viene mai trattato in maniera esplicita. L'industria, in meri termini di fatturato, non è da considerarsi di secondo piano, vanta infatti una produttivitià sia in termini di film che di giro d'affari, maggiore persino di quella americana.

giovedì 6 ottobre 2022

Gli anni più belli (2020) #Recensione

 "Gli anni più belli" (nella versione internazionale : "Best years") è un film di Gabriele Muccino, uscito nel 2020.

La trama è semplice e molto stereotipata dell'italiano medio, una serie di amici, cresciuti insieme, si trovano a vivere tutte le vicende della vita, ritrovandosi sempre in qualche modo intrecciati tra loro. Sullo sfondo della narrazione però, vengono ripercorsi parallelamente molti dei fatti reali storici avvenuti negli ultimi decenni, quali la caduta del muro di Berlino per esempio, in una sorta di linea guida, un orologio sociale, che ha scandito non solo le vite dei protagonisti, ma quelle di tutti.

Da buona commedia italiana, il tema principale è ovviamente l'amore, visto principalmente sotto il punto di vista dell'incertezza e dell'irrequietezza, che con la maturazione mentale dei protagonisti, si trasforma insieme ad altri aspetti della vita, in certezze e pacificazioni. Su questo aspetto Muccino fa un buon lavoro, certamente il film tende ad essere un dipinto del personalismo, che forse appartiene all'uomo italico più che ad altri popoli, ma anche del perdono ed è un buon attestato, senza essere troppo scontato, di come il bene possa trionfare, in alcuni scenari, anche se appaiono del tutto marci. 
Su tutto la frase di Maria Teresa di Calcutta, eccezionale e calzante nel film "Le cicatrici sono il segno che è stata dura, il sorriso è il segno che ce l'abbiamo fatta".
 
 
Il cast è più o meno il meglio degli attori contemporanei nostrani, nella fascia d'età richiesta dalla storia, o almeno certamente una ottima selezione dei più noti. Si va da Claudio Santamaria, a Micaela Ramazzotti, da Kim Rossi Stuart a Pierfrancesco Favino, i quali si sono comportati degnamente a livello di performance recitativa.
Menzione speciale per Emma Marrone, di professione cantante, che ha recitato ormai in alcuni film, e che ha sorpreso per carisma e disinvoltura sul set.
 
Una curiosità positiva è come, svolgendosi la storia in vari decenni e quindi necessitando di mostrare gli attori in gioventù, gli attori scelti per rappresentare quelli sovracitati da giovani, siano straordinariamente simili fisicamente (a loro stessi "da grandi"), assolutamente credibili, complimenti meritati a chi abbia fatto i cast scovandoli. Lo stesso purtroppo non si può dire per la loro recitazione, dove tra il romanesco molto marcato ed il loro mangiarsi molte delle parole, il risultato di alcune scene tende a non essere al pari del resto delle altre.

In conclusione è un film per tutti, bambini esclusi per il linguaggio ed alcune scene, dal quale alcuni riusciranno ad estrapolarne il buono, da quella che comunque è una commedia chiassosa all'italiana, con molti dei soliti concetti e molti dei
soliti attori.

lunedì 3 ottobre 2022

Finalmente cose da poter sfoggiare fuori dal web! :)

 Probabilmente non il merchandise più stirato che ci sia in circolazione, ma sicuramente di ottima qualità.

Per chi fosse interessato a supportare il blog in tale modo, è possibile scivere alla mail sulla destra e richiederne una, scegliendo ovviamente colore e taglia. 



sabato 1 ottobre 2022

E' stata la mano di Dio (2021) #Recensione (Spoiler)

 "E' stata la mano di Dio" è un film di Paolo Sorrentino del 2021, tratta eventi autobiografici, ed il titolo fa riferimento ad un gol segnato da Diego Armando Maradona con la mano, quindi in maniera irregolare.

Detta cosi potrebbe non sembrare niente di particolarmente accattivante, se non fosse che la vita di Sorrentino è stata segnata da alcuni eventi molto intensi, tra i quali, uno su tutti, funesto, la perdita di entrambi i genitori quando era ancora un adolescente.
Lo stesso citato gol di Maradona, andò molto oltre gli aspetti calcistici e sportivi in generale, ebbe infatti degli enormi connotati sociali e politici. 

Tuttavia, e qui cade il primo asino del film, la romanzatura, che nella visione del film si nota ma risulta soltanto in rari casi stucchevole, è invece di fatto difficile da difendere completamente. Gli eventi stessi dalla vita di Sorrentino sarebbero probabilmente appunto dovuti bastare, nelle mani di un buon regista, per farne una ottima sceneggiatura, ed invece poi si scopre che nè l'avvenente zia Patrizia, nè la Baronessa, sono personaggi realmente esistivi, un po' troppo onestamente. 

 
La prima ora serve a creare la suspence ed inizia a intrecciare la trama, ma risulta poco intrigante, la seconda ora invece spiega, svela, ed a tratti emoziona anche.
La recitazione del giovane "Fabietto" è davvero ottima, non a caso è stato subissato di complimenti, ed assieme a lui si potrebbe aggiungere la parte della "signora Gentile", che oltre ad essere un personaggio piuttosto particolare è anche come detto ben interpretato. Di contro, molti degli altri attori, soprattutto in parti minori, hanno fornito una performance davvero da b-movie. 
E per quanto riguarda Toni Servillo, beh, ennesimo film in cui interpreta Toni Servillo.

Al film si potrebbero contestare anche aspetti come, l'assenza di realismo in alcuni aspetti pratici, ad esempio un pronto soccorso aperto di un ospedale, completamente vuoto, ma non sembra essere stato l'intento primario di Sorrentino, quello di girare ogni scena come assolutamente realistica. 

In conclusione un film a cui si arriva con grandi aspettative, ma che prende alla fine la sola sufficienza, e che per quanto possa essere adatto un po' a tutti, bambini esclusi, è impossibile da definire un capolavoro, ma piuttosto forse una brutta copia di Nuovo Cinema Paradiso, sul quale appunto converrebbe virare, nel caso non lo si fosse già veduto, perchè quello si, è un capolavoro, ed una ode ben fatta all'amore per il cinema.

venerdì 30 settembre 2022

"E' stata la mano di Dio" (Spiegazione titolo)

 Il titolo dell'ultimo film di Sorrentino sebbene sembri avere connotazioni esclusivamente religiose, è riferito ad un momento sportivo, calcistico più esattamente, ben preciso, accaduto ormai quasi 40 anni fa.

Nel 1982 si combattè per pochi mesi una guerra tra la Gran Bretagna e l'Argentina per il dominio di alcune isole, denominate Falkland, o Malvinas secondo la dicitura spagnola.
Questo creò tensioni politiche e sociali tra i due paesi, e tra i due popoli ovviamente, che naturalmente si riversano in parte anche negli eventi sportivi. Fu cosi che la partita di calcio, del mondiale del 1986 tra Argentina ed Inghilterra, fosse particolamente sentita, ed avesse in parte connotati extracalcistici.
 
 
Durante i minuti di gioco Diego Armando Maradona segnò un gol molto discusso, perchè visibilmente realizzato con la mano, la palla infatti stava spiovendo in area di rigore dall'alto, e lui, di statura minuta, riusci a toccarla prima del portiere dell'inghilterra. Gli stessi compagni erano dubbiosi se esultare per un gol cosi palesemente irregolare, ma come dichiarò successivamente lo stesso Maradona, fu lui ad incitarli a farlo subito, perchè la scena sembrasse più regolare possibile agli occhi dell'arbitro, che infatti, convalidò la rete.

E fu proprio un'altra dichiarazione di Maradona a fine partita a coniare l'espressione del titolo del film, egli infatti disse che il gol era stato realizzato anche grazie alla mano di Dio.


mercoledì 28 settembre 2022

Apri gli occhi (1997) #Recensione

 "Apri gli occhi" è il titolo, frutto della semplice traduzione letterale, con cui è stato distribuito in Italia il film spagnolo del 1997 "Abre los ojos", con coprotagonista Penelope Cruz, nei panni di Sofia. 

Il film ebbe un enorme succeso al botteghino in Spagna e generò 4 anni dopo un remake Hollywoodiano, dal titolo "Vanilla sky".

Per entrambe le pellicole la trama è identica, tanto che la stessa Penelope Cruz, riprese lo stesso ruolo, mantenendo anche il nome del personaggio.

La storia è quella di un giovane arrivato ed arrivista, che perde tutto in un incidente stradale provocato volontariamente da una sua amante innamorata di lui. Si ritrova in seguito a dover lottare con la propria immagine, quella fisica non quella nella società, compromessa dal proprio volto sfigurato. Il film salta spesso da sogno a realtà, ed è questo uno degli elementi che tiene lo spettatore più attento, il dubbio di cosa sia reale e che cosa no.

E' impossibile non fare raffronti tra le due pellicole, dove balza subito all'occhio la differenza di budget e la differenza di intenti. L'originale ha meno elementi di spettacolarizzazione, come per esempio inseguimenti, ed è più incentrato sul dare valore solo a trama e dialoghi, probabilmente anche magari costretto dal budget inferiore.

I due film comunque risultano fin troppo simili, tanto da far apparirne una copia più che una rivisitazione, per quanto riguarda Vanilla Sky. 

Il doppiaggio in Italiano dell'originale è tutt'altro che ben fatto, ed anche la qualità video se pur abbia quasi 25 anni, è abbastanza scadente. (anche su siti in streaming come PrimeVideo)

E per quanto rifare un film stia a rappresentare un po' di arroganza e la presunzione di credere di saperlo fare meglio, è difficile non concordare con gli americani (che hanno realizzato un remake peggiore) che la trama in questione avesse un ottimo potenziale, in parte inespresso nella versione originale.

Il risultato è un buon film, che comunque lascia con l'amaro in bocca per certe parti tirate via ed altre che sembrano inserite a forza, che vuole trattare un sacco di argomenti e non ne sviscera completamente e degnamente nessuno. 

Concludendo con un ulteriore raffronto tra i due, è di gran lunga migliore il finale dell'originale, è spiegato, è comprensibile, è congruo, e riesce ad emozionare leggermente di più.

"Ecce bombo" #FrasiFamose