giovedì 20 gennaio 2022

Miracolo a Sant'Anna - (2008) #Recensione

Il miracolo che non c'è stato, nè nella realtà, nè al botteghino.. sarebbe appunto potuto essere soltanto tale, un miracolo, se questo film avesse ricevuto plausi da pubblico e critica. 

Si tratta della rivisitazione molto romanzata, dei fatti storici avvenuti nell'agosto del 1944, in un piccolo paesino dell'alta Versilia, Santa'Anna di Stazzema, dove le truppe naziste premeditarono ed eseguirono un eccidio di proporzioni enormi, quasi 600 persone furono trucidate per intimidire le popolazioni locali e troncare i loro rapporti con le frange partigiane.

                                 

La trama è la storia, nella storia, di 4 militari americani di colore che si perdono durante una missione sulle montagne locali e che riescono a sopravvivere e rimettersi in contatto con le proprie truppe per farsi venire a salvare, grazie anche alla collaborazione ed interazione spesso anche intima, con la gente del luogo. A ciò si sommeranno singoli incontri rivelatori per molti dei protagonisti, alcuni sotto forma di amori, altri sotto forma di "adozioni" di persone trovate lungo il proprio cammino. Il tutto condito, specialmente all'inizio ed alla fine di espedienti fin troppo banali per collegare i fatti alla narrazione.. classici della cinematografia, ma gratuiti e scontati in questo caso. 

Difficile trovargli un aspetto che abbia funzionato, partendo dal "revisionismo" storico di Spike Lee, che sceglie di prendersi notevoli libertà nella riscrittura della storia, di per se la cosa non avrebbe grandi controindicazioni, pur sempre di cinema stiamo parlando, se non fosse che alla base, questa opera dovrebbe essere un docu-film. Questa è una delle accuse piu forti mosse al regista, tanto da portare la gente del luogo a scendere in piazza per protestare, particolarmente contro l'idea, non supportata dalla letteratura storica, che ci fosse stata della collusione tra partigiani e nazisti, tanto da far apparire l'eccidio stesso una rappresaglia, anziché una strage premeditata. 


Non colpisce nemmeno la recitazione, nonostante fossero stati presi molti attori di buon livello e già conosciuti sullo schermo, sia per quanto riguarda quelli venuti da oltreoceano, che quelli nostrani. La stessa presenza di Pierfrancesco Favino, che poi nel resto della sua carriera si troverà spesso a lavorare per dei docu-film della Rai per la televisione, (anche con ottime performance personali) lo fa sembrare, il film, ancor di più appunto un'opera con poco budget fatta per il cinema infrasettimanale italiano in televisione, che un quasi colossal da 50 milioni di dollari, quale è stato.

Anche la parte di mixaggio audio video, e qui Spike Lee viene chiamato in causa inevitabilmente in prima persona, non appare per niente accattivante, proprio non all'altezza dello stesso regista che ci ha abituato a molto meglio. Quasi nessuna scena crea una vera e propria tensione durante la visione, i personaggi risultano poco tridimensionali ed è difficile appassionarsi a qualcuno di loro ed alle sue vicissitudini singolarmente.

In sostanza sembra che a Spike Lee interessasse piu l'aspetto di integrazione ed interazione raziale all'interno delle truppe americane, come simbolo ed analisi delle problematiche che viveva l'america in generale sotto quell'aspetto in quegli anni, invece di trattare, rivivere, narrare, le vicende storiche di un periodo, la seconda guerra mondiale, e di un momento, quello dell'eccidio di Sant'Anna, che per l'Europa e l'Italia, avevano tutt'altre emozioni e sfumature. Per quanto si possa concedergli che l'aspetto raziale fosse chiave anche nell'ascesa e nelle pratiche naziste, non si puo prescindere dal fatto che il film ruota intorno a dei giorni specifici ed un evento molto particolare, che non sono stati raccontati accuratamente, recitati degnamente, e forse nemmeno rispettati sufficientemente. 


Nessun commento:

Posta un commento

"Ecce bombo" #FrasiFamose