Innanzitutto che cosa è un Paparazzo, egli non è altro che un fotografo d'assalto, solitamente a caccia di scoop legati a scandali o gossip, ed è per questo che il termine ha ormai una valenza piuttosto dispregiativa. All'estero è usato piu spesso al plurale, Paparazzi.
E' risaputo che non ci sia Star, o comunque personaggio pubblico di una qualche rilevanza, che non riceva costanti "attenzioni" da parte dei Paparazzi e sembrerebbe questo il solo legame tra il mondo del cinema a tale parola. In realtà c'è molto di più, perché è la parola stessa incredibilmente, a provenire dal mondo del cinema, o almeno nella sua accezione moderna.
Nasce tutto dal film di Federico Fellini, "La dolce vita" del 1960, dove il protagonista, Marcello Mastroianni, per tutto il film chiama "Paparazzo" il fotografo di sua conoscenza, interpretato da Walter Santesso, per segnalargli delle possibili situazioni per lui interessanti da immortalare, o semplicemente per richiamare la sua attenzione.
E "Paparazzo" non è era altro che il cognome del personaggio in questione.
Questo è come sia stata creata l'associazione tra la parola ed un fotografo senza scrupoli, ma che cosa significa realmente Paparazzo?, era un aggettivo in uso in qualche area o dialetto?, era un cognome già esistente?, è magari una parola composita?.
La risposta è che potrebbe essere ognuna di queste possibilità.
La versione ufficiale attesterebbe la sua provenienza a un libro che stava leggendo lo stesso sceneggiatore del film, Ennio Flaiano, dove vi era appunto un personaggio che portava questo cognome, ma non è l'unica spiegazione, dato che lo stesso Fellini in persona si è spesso divertito anche durante le interviste a fornire diverse versioni sulla provenienza della parola.
Persino Giulietta Masina, moglie storica di Federico Fellini, ci mise del suo per confondere ancor di più la situazione, dichiarando che fosse stata una sua creazione, unendo le parole "Pappataci" (Zanzare), e "Ragazzi". Forse per il modo di trovarsi ovunque di questi fotografi e simile al loro atteggiamento invadente e parzialmente parassitario.
Vi è pure una versione che la assocerebbe alle vongole, proprio cosi, che in dialetto Abruzzese si chiamano Paparazze, e che Flaiano sembrerebbe aver usato per descrivere l'aprirsi e chiudersi degli obiettivi delle macchine di questi fotografi.
Essere paparazzo comunque non ha soltanto significato negli anni il rubare uno scatto qua e la, è diventata una vera professione, e non un qualcosa di stagionale o temporaneo, alcuni vi hanno dedicato decenni della propria vita.
Come il caso di Rino Barillari, considerato il re dei Paparazzi, che ha ricoperto la professione per piu di mezzo secolo.
Naturalmente il Paparazzo è un lavoro sporco, poco amato dagli addetti ai lavori, e con poca riconoscenza da parte del pubblico, il quale ricompensa con il proprio interesse magari lo scatto, ma non l'autore.
Il suo è uno dei pochi nomi noti quasi quanto una celebrità, mentre i più passano la propria esistenza nell'anonimato, rivendendo gli scatti a riviste o media di vario genere.
In comune hanno però tutti una cosa, il voler/dover in molte occasioni calpestare la libertà e la privacy di qualcuno, per poter ottenere qualcosa che altrimenti non avrebbe potuto essere scoperto, e questo costa molto spesso a tutti loro, varie conseguenze, legali e fisiche.
Lo stesso Rino Barillari è riuscito a collezionare in tutta la sue carriera, il poco invidiabile traguardo di oltre 150 viaggi al pronto soccorso, e piu di 10 costole rotte.
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