mercoledì 25 ottobre 2023

Athina Cenci, toscanacci non si nasce.

 Athina Cenci, è considerata la quintessenza della toscanità, cresciuta nella piana fiorentina per precisione, ma nata in Grecia, nell'isola di Cos, cosa che ha certamente influenzato anche la scelta di un nome cosi particolare per l'Italia. 

La sua carriera artistica inizia con il gruppo teatrale i Giancattivi, assieme ad Alessandro Benvenuti e Francesco Nuti, anch'essi della zona, che con la loro verve ed il loro umorismo di paese si fecero strada prima negli spettacoli e poi proprio nel mondo del cinema, a partire dalla pellicola d'esordio "Ad Ovest di Paperino.." del 1982 (Paperino è un luogo reale nei pressi della città di Prato). 

I tre furono uniti sia dal successo che da precoci e gravi problemi di salute, che ne impedirono il continuo della carriera, infatti per lei come per Nuti, i primi anni duemila posero fine alle apparizioni sulla scena, a causa di una emorragia celebrale. Soltanto negli anni recenti è riuscita a farvi ritorno, prendendo parte a spettacoli teatrali e cortometraggi.

In sostanza una attrice che ha sempre fatto della semplicità e della concretezza, oltre che della toscanità ovviamente, i punti fermi della propria presenza scenica, non nascondendo le proprie origini, anzi spesso trovandosi in parti dove doveva enfatizzarle.

domenica 22 ottobre 2023

Ace Ventura - L'acchiappanimali (1994)

 Ace Ventura, letteramente nome e cognome del protagonista, interpretato da Jim Carrey, è un film del 1994, che puntava molto sulla sua recitazione da caratterista e su una trama piuttosto semplice ma originale.
Entrambi i punti sono risultati molto soddisfacenti, ma non per tutti, tanto che di fatto il film era, ed è rimasto, più un qualcosa di veramente apprezzato dai fan dell'attore, che una pellicola elevata a culto negli anni. 
Il successo al botteghino fu comunque notevole, e specialmente tra i più giovani il personaggio di Carrey piacque molto, ma come è stato più volte definito, è risultato un film apprezzato più dalla gente che dai critici.
 
La trama è quella di un "cacciatore di animali", non nel senso di cacciatore vero e proprio, ma in quello di "cacciatore di taglie", in questo caso però invece di ricercare persone scomparse per ottenere le relative ricompense, il suo lavoro è quello di ricercare animali scomparsi, sempre con lo scopo di incassarne il premio.
Si parte dalla ricerca di un cagnolino nella scena con i titoli iniziali, per passare ad un volatile, fino al caso più eclatante, la scomparsa della mascot di una squadra di football americano professionistico, un delfino specificamente, per ritrovare il quale il protagonista si imbatterà in notevole ostruzionismo, da parte di chi lo considera soltanto un cialtrone ed un invasato, in qualche amore, ed anche in qualche delitto.

Il risultato è piu che eccellente, una commedia per tutti, iconica, originale, e ben fatta. 
Buona la scelta del cast, tutti credibili ed all'altezza del ruolo, buona anche la scelta delle musiche e dei costumi.
Nello specifico appaiono anche alcune facce familiari ma con destini diametralmente opposti, Sean Young, già notissima a causa del suo ruolo in Blade Runner al fianco di Harrison Ford, ma che poi non raggiungerà punti altrettanto alti di notorietà nella propria carriera, e quella di Courtney Cox, che proprio da quell'anno diventerà il conosciutissimo volto di Monica nella eccezionale serie televisiva F.R.I.E.N.D.S.

Di negativo, il finale, inteso come gli ultimi 10/15, confusionario, forzato, non riesce a chiudere bene il cerchio di tutti i fatti e concetti aperti, anche se di fatto lo fà, male, non lasciando nemmeno spazio ad altre interpretazioni.
In sostanza comunque un film che vale anche per il solo intrattenimento, pochi sono gli spunti reali di riflessione e nemmeno vi era volonta che fosse diversamente, mentre molti sono i riferimenti, specialmente al mondo della cinematografia, che però in italiano non sono stati doppiati come tali, uno su tutti quando l'auto che stenta a partire ma poi si mette in moto, il protagonista le urla "It's alive, it's alive", chiara citazione di "Frankenstein".

giovedì 19 ottobre 2023

Gli screenshot cinematografici sono protetti da diritto d'autore?

 Un brevissimo post, con una semplicissima spiegazione pratica, per tutti quelli che seguono il blog, e magari per qualche blogger o creatore di contenuti a tema cinematografico che potrebbe trarne giovamento.

Non credo ad oggi serva più spiegare cosa sia un Copyright e perchè sia bene non "infrangerlo", ma magari si può dettagliare un po' la spiegazione della parola "Screeshot", che alcuni potrebbero legare soltanto a qualche salvataggio di schermate di chat o browser tramite lo smartphone.
La parola Screenshot viene dall'unione delle parole inglesi "Screen" (Schermo) e "Shot" (letteralmente "colpo"), ma che nel mondo della fotografia e limitrofi significa anche l'istante, la cattura dell'immagine in quel momento.

Come scritto in passato, una ottima fonte per poter usufruire di immagini che non siano protette da diritti d'autore è Pixabay.com, o almeno è quella a cui attinge principalmene e gratuitamente questo blog, tuttavia verrebbe da pensare che magari un semplice "Screenshot" di un film, fatto personalmente, e nemmeno di una scena particolamente saliente, possa essere accettato per l'utilizzo all'interno di un post/blog come questo.

La risposta è invece no, non è possibile, anche gli Screenshot, come ancor più altri elementi più consistenti di un film, magari un piccolo spezzone o un trailer fatto personalmente, sono da considerarsi materiale protetto dal diritto d'autore.
Il risultato è quello descritto sopra, è bene, anzi, è necessario se si vuole portare avanti un progetto serio, postare materiale che non sia legato a qualche diritto d'autore, specialmente se la propria attività di blogging genera o vorrebbe generare, un qualche introito. 

martedì 17 ottobre 2023

La teoria svedese dell'amore (2015) #Recensione

 
"La teoria svedese dell'amore" è un documentario, svedese, riguardante principalmente la condizione socio-sanitaria della svezia attuale.

L'attenzione in particolare viene incentrata sul tema della morte in condizione di solitudine assoluta, cosa che sembra accadere piuttosto frequentemente in tale paese.
La spiegazione, o almeno il dito, viene puntato contro il grado di benessere raggiunto e l'emancipazione, che porterebbero ad un indipendentismo irreversibile, sia per i singoli individui (non per tutti porta a condizioni volenti o nolenti di isolamento estremo), che per la stessa società svedese.
Viene fatta, da parte del regista e di molti degli intervistati, una autocritica fortissima alle scelte intraprese dai cittadini ed alla direzione in cui stia andando tutta la vita sociale nel paese.
Di contro si elencano e si mostrano un sacco di paesi di secondo e terzo mondo, dove i valori e le interazioni umane sono rimaste intatte e genuine, dove si vive insieme agli altri e non solo per se stessi, e dove soprattutto, secondo il documentario elemento più rilevante di tutti, non si muore soli.

L'immagine dipinta però sembra stonare un po', troppo forte ed estremizzata, appare più come il mostrare costantemente una sorta di "erba del vicino", più "verde" perchè loro hanno o fanno quello che la Svezia non sta facendo, quando gli aspetti da considerare riguardo alla vita, e riguardo alla morte, sarebbero talmente tanti, che prenderne uno negativo per un luogo ed uno positivo per un'altro, sembra proprio quello descritto dal comico Tim Minchin, riguardo a come si affrontano spesso i problemi ed i dibattiti al giorno d'oggi, ossia creando false od erronee dicotomie, per poi cercare di argomentarle usando due serie di ipotesi completamente diverse, come "due tennisti che cercano di vincere una partita eseguendo colpi bellissimi, dai rispettivi fondocampo di due campi separati".

Il risultato è quello di una ora circa di opera, che sembra accusare un malessere di una società piuttosto fiorente e perfettamente vivibile, come se fosse molto più che UN elemento da tenere in considerazione ed una problematica da cercare di migliorare, mettendo tale società a confronto con altre dove quel problema non è presente o almeno non visibile, facendo passare in sottofondo il messaggio, volontariamente o non, che si possa vivere molto meglio altrove.

Sembra dunque un documentario un po' estremizzato ed a tratti forzato, basato su fatti e dati reali, ben misurati ma mal soppesati dall'autore, di nuovo, volontariamente o non, che portano al suddetto pensiero, il come si possa vedere in una morte se pur penosa, ma in tarda età e dopo aver vissuto una vita intera ed in piena liberta, un qualcosa di peggiore di altre situazione in cui non si vive affatto in condizioni di libertà, e si può morire in qualsiasi momento anche in giovane età a causa di altissimi livelli di malnutrizione, criminalità, o addirittura bigottisto persino religioso, quando la Svezia non ha più per fortuna nessuno di questi problemi da decenni. 
 
In sostanza per quanto il problema esista, risulta ancora difficile accettare che lo si possa trattare come una catastrofe umanitaria tanto da farci un documentario in parte sensazionalista a riguardo, che vorrebbe in pratica elevarlo ad una delle problematiche primarie da combattere per il genere umano, o il futuro di esse, quando davvero ancora in innumerevoli parti del mondo si muore, anche in solitudine, per altre ragioni, con dei tassi talmente maggiori da essere quelli si allarmanti.
Sembra onestamente un documentario su "problemi da primo mondo", e forse semplicemente perche è proprio cosi.

domenica 15 ottobre 2023

Lucca Comics and Games

 Innanzitutto bene chiarire perchè il post sia cinematograficamente a tema, nonostante il nome dell'evento faccia presagire campi dell'arte, ma non esattamente quella della recitazione.
 
Lo è invece perchè uno dei temi principali, se non il più apprezzato anche da coloro che non sono appassionati di fumetti e giochi, è quello del Cosplaying, che in molti casi in tale manifestazione, lo vede sfociare nel campo cinematografico, con l'esibizione di costumi, anche molto ma molto ricercati, riguardanti personaggi dei cartoni e dei film. 

E' un evento che si tiene ogni anno, nel mese di Ottobre, con il vero e proprio momento più importante e frequentato, nel weekend della serata che ormai viene celebrata in gran parte del mondo come la sera di Halloween, cosa che non potrebbe essere più calzante visto che uno degli elementi principali di tale festa è il travestimento. 
 
La storia dell'iniziativa è ormai cinquantennale, anche se la sua versione corrente risale ad una trentina di anni fa. 
Si svolge, salvo piccole eccezioni di bancarelle ed eventi specifici, all'interno (e sopra) le mura di Lucca, in Toscana.
L'affluenza è andata negli anni crescendo, sia quella di espositori, sia le presenze degli appassionati del settore, sia quella di curiosi attirati dalla particolarità e dal volume dell'iniziativa raggiunti negli anni.
Per dare un riferimento, tale evento è ad oggi il secondo più frequentato e rilevante al mondo del suo genere, si parla di circa 400.000 persone che nell'ultimo weekend di Ottobre si dirigono verso la città a partecipare o soltanto ad assistere all'evento. 

E' certamente una iniziativa per tutti, anche se ha un fascino maggiore probabilmente per i più piccoli e gli adolescenti.
Vale la pena parteciparvi una volta anche se non si è appassionati di nessuno dei temi principali, per vedere la quantità di interesse che tale evento susciti, essere stupefatti dalla qualità e la dedizione con cui certi costumi sono realizzati, e se non altro, per vedere/visitare la splendida città di Lucca, sempre preservata storicamente e sempre più ben tenuta. 

 Una nota ancor più specifica è da fare proprio sul tema costumi, perchè il Cosplaying, che negli anni sta acquisendo sempre maggiore popolarità, coinvolge alcuni dei partecipanti praticamente per l'intero anno. Per alcuni è infatti diventato un lavoro, disegnare e realizzare costumi, altri invece per semplice passione passano mesi o anni a costruire i propri.  
 
In sostanza un evento ed una atmosfera che meritano di essere visti almeno una volta nella vita, anche se non si è mai stati interessati ed intrigati da tali argomenti.

giovedì 12 ottobre 2023

Che cosa significa "Moviola"?

 La parola "Moviola" ha assunto negli ultimi decenni un significato, almeno nell'immaginario collettivo, piuttosto distante da quello iniziale, e materiale.

Il termine è ad oggi, da molti anni ormai, soprattutto grazie al calcio e le sue discussioni serali a seguito delle partite, usato per intendere il vedere/rivedere/rallentare/"vivisezionare" un singolo episodio avvenuto durante il gioco. 
 
Tuttavia la frase "Passare alla moviola un episodio", non è lontana dal suo vero e proprio utilizzo per come era stata creata (la moviola).
La moviola è nata infatti come macchinario cinematografico, addirittura pensato inizialmente per la vera e propria proiezione di un film, per poi finire "declassato" a semplice mezzo meccanico per visionarli a velocità ridotta, il tutto per essere di aiuto pratico nella fase di montaggio.

L'oggetto è stato realizzato e si è diffuso, ormai più di un secolo fa, il che fa presagire, come di fatto è, che sia stato superato, in particolare grazie alla digitalizzazione, che ha portato quello che ad oggi è conosciuto come "Slow Motion" (digitale).

sabato 7 ottobre 2023

La leggenda del Titanic (1999) #Recensione

 Si tratta di un film d'animazione del 1999, che ripercorre a grandi linee gli avvenimenti legati alla breve storia del Titanic, ma naturalmente in chiave cartoonesca per essere adatto e piacevole ai più piccoli, ed aggiungendovi elementi più o meno fantastici e surreali alla storia, come spesso accade in tale genere cinematografico.

La trama vera e propria è quella di umani, ed animali, che dalla banchina (momento dal quale parte la storia), intraprendono un viaggio sull'oceano, sia reale che fantastico, riuscendo ad unire i due mondi (animale ed umano) in modo da poter combattere i crimini di cui vengono a conoscienza sulla stessa nave.
Accade cosi che i topi diventino come in molte altre storie, amici dell'uomo, mentre il ruolo dei nemici tocca, anch'esso già visto e rivisto, agli squali.
 
Per comprendere che il film non sia di alto livello, e che probabilmente non avesse nemmeno il budget per esserlo, non serve essere del settore o appassionati del genere, i labiali infatti non coincidono particolamente, le immagini sono piuttosto scattose, ed alcune espressioni e disegni non convincono del tutto.
Si salvano alcune battute sorprendentemente interessanti, ma comunque cattedrali nel deserto, l'originalità con cui viene in parte trattato l'argomento, e certamente la scelta dei doppiatori italiani, decisamente di primissimo livello.
 
In sostanza un film piuttosto breve, 78 minuti, che permette di essere visto da tutti, che ha nella sua seconda metà la parte migliore ed in crescendo, e che non ha elementi contraddittori, controversi o anche soltanto fastidiosi. 
Un vero e proprio film per l'intrattenimento dei piu piccoli, che però non può ricevere la sufficenza principalmente per il modo in cui è stato realizzato a livello pratico.

"Tropa de Elite" (2007) #Recensione