giovedì 13 febbraio 2025

"Doppio amore" #SpiegazioneTitolo

 "Doppio amore" è un film francese, che quindi ha avuto il proprio titolo originale tradotto, o sarebbe meglio dire adattato, ed il caso vuole, che ancora una volta con grande sorpresa, nella versione distribuita in Italia, sia apparsa la parola amore.

Parola che non è esplicitamente presente nel titolo originale "L'amant double", dato che di fatto, la storia riguarda una persona che è si l'amante di due uomini, ma ne ama soltanto uno.

"Doppio amore" è dunque ancora una volta, come capita sconcertantemente spesso in Italia, un titolo non tradotto, mal adattato, fuorviante e sbagliato, e contenente la parola "amore" con il solito ed unico scopo di portare l'italiano al cinema, oltre a banalizzarne tutta la trama. 

Sorprende in nagativo la vicinanza al titolo originale, che già includeva temi tanto cari al cinema nostrano, come la sensualità, la sessualità ed il tradimento, ma che apparentemente non risultava ancora abbastanza "amoroso" ed ha richiesto l'inserimento della parola immancabile per tentare di interessare lo spettatore nostrano.

lunedì 10 febbraio 2025

"Back to black" #SpiegazioneTitolo

 "Back to black" è il titolo di un recente biopic riguardante la vita della cantante inglese Amy Winehouse, ma è preso pari pari dal nome di una sua canzone, che a sua volta dette il nome ad uno dei suoi album usciti nel 2007.

Questo spiega a tutti coloro che non conoscono le sue opere. da dove provenga il titolo, ma lascia il dubbio, in moltissimi, riguardo a che cosa significhi di fatto tale frase.

Naturalmente il dubbio in questione esiste solo nella mente dei non nativi di lingua inglese, dato che quest'ultimi sanno bene che non si tratta di una espressione comune della propria lingua, ma una invenzione della cantante stessa.

Fugato il fatto che non abbia una spiegazione certa, "da vocabolario", molti, negli anni in rete, si sono adoperati per darne una spiegazione più sensata possibile.
Alcuni sostengono che si tratti di un ritorno "back", sulle scene, in quanto nuova uscita di un nuovo album, e che black stia a significare una condizione si tristezza e depressione della quale la cantante aveva già sofferto.
Altri ipotizzano si parli di dipendenze, sostenendo che "black" sia in certi frangenti usato come sinonimo di "eroina".

Tuttavia, in una intervista quando ancora in vita, fu Amy stessa a dichiarare che l'espressione si riferisce ad una sorta di ritorno allo stadio/stato precedente delle cose, quando una relazione finisce. Era infatti stata appena lasciata dal suo ragazzo, il quale era tornato insieme alla propria ex, mentre lei, "tornava" in una condizione di incertezza e si rimetteva a fare "bravate" come si confà ad una persona di soli 22 anni.

venerdì 7 febbraio 2025

Il grande Lebowski (1998) #Recensione

 "Il grande Lebowski" è un film di fine anni '90 che riscosse un discreto favore del pubblico, anche se l'entusiasmo non si tradusse proprio in un successo eccezionale al botteghino, tuttavia negli anni ha raggiunto quasi uno status di film cult.

La storia è quella di un nullafacente che si intestardisce dietro al voler avere un compenso da terzi per un tappeto che gli è stato rovinato. La cosa porta ad un sacco di coincidenze e situazioni complicate e rischiose, legate anche ad un fatto di omonimia riguardante lo stesso protagonista.
Rapimenti o presunti tali, agitazione e frenesia, e qualche pistola per condire, completeranno l'opera di una commedia molto particolare, contenente varie frasi che sono passate alla storia.
 
L'opera ruota molto intorno al protagonista, interpretato da Jeff Bridges (attore pluricandidato agli oscar durante la sua carriera), che tuttavia però appare un personaggio scritto in maniera contraddittoria ed eseguito in maniera inspiegabile.
Una delle contraddizioni più grandi sta nel carattere del personaggio, ostentante tranquillità e pacatezza, che si trasforma continuamente, avendo momenti di isteria, irrequitezza ed impulsività.
Per quanto riguarda invece l'attuazione, appare davvero strana la scelta e la recitazione di Jeff Bridges, che se pur incarni bene fisicamente i tratti di una persona corpulenta, sembra essere proprio inadatto come faccia, espressività, tono di voce, etc, per rappresentare il personaggio e le battute che dovrebbero di fatto caratterizzarlo.  

Delude anche il personaggio di Steve Buscemi, attore eccezionale, che tuttavia ha una parte poco rilevante e che nonostante le proprie abilità, non riesce a rendere del tutto motivata la sua presenza.
La stessa Julian Moore, anch'ella attrice eccezionale, se pur recitando altrettanto adeguatamente, non sembra rappresentare un personaggio essenziale e che aggiunga davvero qualcosa alla storia.
 
Completano l'opera, ancora una volta in negativo, le continue ripetizioni di concetti ed espressioni, davvero uno dei peggiori aspetti della pellicola.
 
Positivi od almeno molto migliori, gli ultimi 20 minuti, in cui si congiungono diversi punti della trama, tanto da farla apparire quantomeno più intricata e ben pensata di come sembrasse, e dove si riesce a stimolare lo spettatore in alcune riflessioni personali.
 
Rimane un film che comunque ha difficoltà a scatenare senzazioni di sorpresa, coinvolgimento, o ilarità, e che sorprende ancor di più al momento della scoperta che si tratti addirittura di un'opera dei fratelli Coen.


martedì 4 febbraio 2025

"Pensati sexy" - #SpiegazioneTitolo

 "Pensati sexy" è una commedia italiana uscita recentemente, ma il titolo è un chiaro riferimento ad una frase ben conosciuta in Italia, specialmente nel campo degli influencers e di chi li segue, categorie delle quali tratta il film.

Tutto ebbe inizio durante il festival di Sanremo del 2023, anche se poi è stato scoperto non essere stato il vero inizio, quando l'influencer nostrana Chiara Ferragni, sfoggiò sulla scalinata la scritta "Pensati libera", messaggio destinato all'emancipazione ed alla libertà femminile.
Il concetto è di per se un bel messaggio, giusto da veicolare anche a grandi pubblici se se ne ha la possibilità, ma come era facile prevedere visti l'ego e l'arroganza della indossatrice in questione, non era suo. 
Si tratta infatti di una frase rubata ad un artista di strada bolognese, che già da tempo la usava a contorno delle sue opere.

Fatta la giusta e doverosa digressione sull'"etimologia", ecco che il titolo del film appare come il gesto di voler riprendere il bel concetto iniziale ed adattarlo più specificamente all'opera in questione.
Opera che appunto, volendo analizzare l'aspetto della sessualità umana, personale e di coppia, ha nel suo titolo il messaggio di suggerire al pubblico di sentirsi più libero anche sessualmente. 

sabato 1 febbraio 2025

"Out of England - 2" Ricky Gervais


 "Out of England - 2", letteralmente : "Fuori dall'Inghilterra - 2" è uno speciale di Stand-up comedy del comico inglese Ricky Gervais.
Registrato durante un suo spettacolo a Chicago nel 2010, segue di due anni il precedente capitolo "Out of England".
 
I temi trattati sono più o meno tutti quelli a lui più cari e da lui maggiormente sviscerati negli anni, tra i quali la religione, gli animali, la sessualità e l'obesità.
I suoi spettacoli non peccano certo di ridondanza, e certo non per la ripetizione dei temi scelti, tuttavia questo in particolare non lo si può definire il suo lavoro più ispirato. 
 
Si parte con il mettere in ridicolo le contraddizioni della religione, in particolare nei momenti in cui interferisce con le attività della nostra società, e non sembra proprio uno degli inizi più memorabili.
Si passa poi invece ad una disamina sull'obesità ed il sovrappeso in generale, cosa che lo ha riguardato anche personalmente, e li si che si può davvero ammirare tutto il suo talento nell'essere tagliente e onesto.
"Non voglio che nessun obeso si senta a disagio ad uno dei miei spettacoli, quindi la prossima volta prenotate due posti", è una delle sue battute migliori sull'argomento. 
 
Interessante anche l'analisi su come non si possano paragonare (cosa che era stata fatta in una intervista da lui ascoltata), omosessualità ed obesità.
(Naturalmente l'idea di questo blog è di poter magari invogliare qualcuno ad avvicinarsi alle opere ed ai personaggi trattati, ragion per cui molti elementi rimangono sul vago per non rischiare di fare degli spoiler).
 
Particolare anche il momento della sua lettura del libro riguardante l'arca di Noè, anche se come già detto, non uno dei suoi risultati migliori.
 
Il risultato generale invece è comunque un qualcosa che si guarda volentieri, ma con alcuni momenti che appaiono piuttosto sotto la media di comicità a cui ha abituati.
Quindi non un qualcosa da evitare, ma piu adatto a dei suoi grandi fan, che vogliono magari vedere tutti i suoi lavori, più che a qualcuno che si stia avvicinato al suo personaggio o che voglia vedere il suo spettacolo più riuscito.

martedì 28 gennaio 2025

"Taxi Driver" (1976) #Recensione

 "Taxi Driver" è un film che sta per compiere 50 anni di età, ma che ha mantenuto in certi suoi aspetti la potenza delle proprie immagini, tanto da essere diventato nel tempo un film di culto.

La storia è quella di un lavoratore della classe media, un tassista newyorkese, reduce di guerra, che vede tutto lo scibile della vita umana, comprese le sue bassezze, rimanendone stupito in negativo, e sentendo dentro di se di voler fare qualcosa. Trova la propria via in una missione che sul momento ritiene prioritaria, ma finirà per doversi ridirezionare verso un'altra, avendo fallito la prima "strada".

Sulla carta il successo del film era preventivabile, dato il quantitativo di pesi massimi del settore che vennero coinvolti, tra i quali Robert De Niro, una giovanissima Jodie Foster, ed Harvey Keitel alla recitazione, ed addirittura Martin Scorsese, con tanto di cameo personale, alla regia. 
Tuttavia la strada verso il successo dell'opera non fu del tutto dritta.
L'appena citato cameo fu semplicemente il frutto dell'assenza dell'attore a cui la parte era stata assegnata, facendo scendere il regista il prima linea per necessità.
La scena di De Niro e dalla conversazione con se stesso allo specchio non fu scritta, ma frutto dalla mente dello stesso attore che la improvvisò sul momento.
Il finale, particolarmente forte sia come temi che come immagini, richiese alcuni accorgimenti da parte della produzione perché venisse accettato come passabile nei cinema.
Anche per la stessa Foster, all'epoca adolescente, dovettero essere presi diversi accorgimenti per tenerla lontana dalla crudezza di alcune scene in cui il suo personaggio doveva essere presente.

Alla fine però niente bloccò la produzione o la distribuzione, e paradossalmente la scena più iconica di tutta il film, e forse di tutta la carriera di De Niro, e proprio il dialogo improvvisato davanti allo specchio.

Scena che però non appare cosi memorabile ed impattante come uno potrebbe aspettarsi avendola sentita nominare per decenni, trovandosela di fronte durante la visione.
Stesso vale per la recitazione di De Niro, che pur si era adoperato a guidare dei veri taxi per la città nei mesi precedenti, che non appare proprio memorabile, ne tanto meno all'altezza della sua fama raggiunta negli anni.
Benissimo la Foster, che poi invece negli anni ha mantenuto quelle stesse espressioni e quello stesso carisma che possiamo apprezzare in questa pellicola per la prima volta nella storia.

In sostanza un film che tratta temi sociali e psicologici importantissimi e profondi, come l'alienazione dei patrioti che avevano combattuto per l'America, specificamente in Vietnam, e come la depressione, che porta talvolta a distaccarsi dalla realtà, ed a far perdere valore alla vita umana, il tutto condito anche da piaghe delle varie società create dall'uomo ormai da secoli, come le droghe e la prostituzione.

Tutta questa forma e contenuti, lo rendono un film che appunto può essere probabilmente solo di culto, storico per l'audacia e l'originalità di alcuni aspetti, ma difficilmente apprezzabile da tutti. 

domenica 26 gennaio 2025

"Challengers" (2024) #Recensione

 "Challengers" è un film girato nel 2022, post prodotto nel 2023, ed uscito nelle sale italiane nel 2024.

La trama è quella di due amici fin da piccoli, che nel corso della propria adolescenza e anche successivamente, si dividono tra la fortissima passione per il tennis, che entrambi condividono, e lo spartirsi le attenzioni di una ragazza, che per tutto il resto della loro vita finirà per essere altrettanto rilevante quanto le loro rispettive carriere professionistiche.

Il film ha riscosso un notevolissimo favore del pubblico, in termini di recensioni sui siti dedicati, ed anche al botteghino, incassando circa 10 volte quello che era stato il budget investito dalla produzione.

Ha inoltre qualcosa di molto italiano, essendo stato diretto da Luca Guadagnino, palermitano di origine, al quale vanno fatti i complimenti per le inquadrature, decisamente la parte di maggior valore del film.

Da promuovere anche la recitazione o almeno la presenza dei tre protagonisti, i due tennisti e la ragazza contesa, interpretata da Zendaya.

Detto questo, la pellicola appare realmente un qualcosa di estremamente scadente. Si parte infatti subito con un culo in primo piano, classica ultima spiaggia di chi sa di non avere molto da dire a livello di qualità e trama. 

Si passa a parlare nella storia, di come il tennis sia noioso, di come il mondo del tennis sia noioso, entrambe le opinioni piuttosto diffuse, ed il risultato è un film decisamente.. noioso.

Oltre alla noia, diventa anche particolarmente irritante in due suoi aspetti, che sono appunto i peggiori del film :
Il primo è una colonna sonora quasi inesistente, fatta di silenzi e principalmente di una sola canzone, anzi meno, una specie di loop in stile videogioco 8 bit anni '80, che si manifesta sia per le scene di suspense, che per quelle intriganti, che in molti altri frangenti, risultando ridondante e fastidiosa.
Il secondo è il finale, che anche per un film che appare di non aver nulla da dire, raggiunge l'apice del grottesco, si tratta infatti di due tennisti che in un inverosimile ultimo punto di una partita, si scontrano ed abbracciano in una ridicola invasione di campo, un culmine sorprendente che va oltre anche a tutte le forzature che lo hanno generato. Troppo per un film che vorrebbe apparire sostanzialmente realistico.

In conclusione un'opera che nonostante abbia incontrato il favore dei più, non ha incontrato quello di questo blog, il consiglio è quindi quello di evitarlo in maniera assoluta.

"Ecce bombo" #FrasiFamose