lunedì 5 febbraio 2024

Aladdin (1992) #Recensione


Aladdin è un film di animazione del 1992, prodotto dalla Disney, che riscosse un successo enorme sia in partria, gli Stati Uniti d'America, che all'estero.

La storia è quella di una principessa, e di un ragazzo di paese, che si incontrano per caso in un momento di difficolta, sia fisica, erano infatti maltrattati e poco rispettati dalle persone che li circondavano, sia mentale, si sentivano infatti entrambi poco liberi, di fare ma soprattutto di essere se stessi.
Al loro fianco, nella battaglia contro il malvagio di turno, si schiera un personaggio dalle particolari capacità magiche, quello che poi nella cultura generale verrà di li in poi conosciuto come il famosissimo genio della lampada.
Ad egli si potevano chiedere tre desideri, e sia questo che la volonta della principessa di voler sposare chi desiderava lei, oltre alla ricerca da parte del malvagio di ottenere il potere del re, dopo averne ottenuto già il controllo, creeranno tutta una serie di eventi molto animati e molti ribaltamenti di pensieri e decisioni.

Il film vede al doppiaggio del personaggio di Aladdin, l'attore Robin Williams, il quale ricevette molti complimenti sia dal pubblico che dalla critica per la sua performance.
Ma la cosa ebbe una rilevanza particolare soprattutto perchè fu la prima volta che una star di alto livello Hollywoodiana prestava la sua voce al personaggio di un cartone animato, fino a quel momento erano ruoli sempre appannaggio di figure quilificate specificamente per la cosa.
Il tutto si è ingigantito talmente tanto negli anni, che, per citarne uno, nella recente saga di Cattivissimo me, vi erano come doppiatori :
Steve Carell, Russell Brand e Jason Segel.

Il marchio della Disney, almeno in passato, è stato una garanzia di successo per questo tipo di opere, di fatto questa come detto non è stata da meno, tuttavia per quanto si possa definire un film senza tempo, è difficile anche vederlo come sufficentemente sofisticato ed intrigante per un pubblico eterogeneo.
Sembra più invece quello che era quando è stato pensato, una pellicola per i più piccoli, che può attrarre anche qualche grande.

giovedì 1 febbraio 2024

Codice d'onore (1992) - Spiegazione titolo


Il titolo merita un post di spiegazione perchè non è cosi intuitivo, specialmente nella sua versione originale. 

Tutta la trama ruota intorno ad un fatto avvenuto in un dislocamento di Marines nella baia di Guantanamo, e per tutto il film si cerca di dimostrare che la cosa sia stata effettivamente un "Codice rosso", allora perchè non chiamarlo semplicemente cosi nell'adattamento italiano del titolo?.

Perchè un tema ancor più portante nella pellicola, è l'onore, sul quale si basa anche la frase finale (che non verrà riportata qui per non fare spoiler a chi non lo avesse visto), e che viene ben espresso nella scena in cui i due Marines a processo, elencano il codice sul quale si basa la loro esperienza nell'esercito e di conseguenza la loro stessa vita, ossia : "Reparto, Corpo, Dio, Patria". 
Tutti questi aspetti sono probabilmente stati la ragione per la quale è stata scartata la scelta di un semplice "Codice rosso".
 
In lingua originale invece la questione è ancor meno ovvia, e senza spiegazioni ufficiali sarebbe probabilmente quasi impossibile dedurre il senso del titolo : "A few good men".
Il quale appare lungo, poco accattivante, complesso per i parlanti non nativi, etc etc, a prima vista decretabile come una pessima scelta. 
La traduzione letterale sarebbe : "Alcuni uomini buoni", in cui il "buoni" è adattabile ancor meglio con qualcosa come "validi" o "in gamba", e riguarda una campagna di reclutamento, realizzata dal governo americano, durata parecchi anni e terminata durante gli anni '80, il quale slogan era : "We are looking for a few good men", "Stiamo cercando alcuni uomini validi". 
Anche una volta spiegato rimane una scelta molto poco internazionale, ma sicuramente toglie il dubbio sul perchè sia stato scelto un titolo cosi particolare.
In fondo i Marines sono un qualcosa di puramente americano, questo forse spiega il perchè di una scelta cosi orientata verso il mercato interno.

giovedì 25 gennaio 2024

Tutto può cambiare (2013) #Recensione

 "Tutto può cambiare" è una commedia romantica anglo-americana del 2013, che a fronte di un budget piuttosto esiguo per gli standard del settore, raggiunse un eccellente risultato al botteghino e raccolse un buon consenso da parte del pubblico.

La trama è incentrata sulla musica, un produttore decaduto con problemi familiari e di alcol, incontra abbastanza casualmente una giovane artista, appena lasciata dal proprio fidanzato e pronta a lasciare lei stessa la città per tornare a quello che era prima.
Iniziano dunque tutta una serie di tentativi per far conoscere il suo talento al mondo, senza perdere di vista se stessa, alternati da altrettanti tentativi di riconciliazione tra i vari protagonisti del film, con se stessi o col mondo.
 
Il risultato è una commedia-romantico-drammatica-musicale, che tenta di esprimere tutti e quattro gli elementi appena citati.
Certamente il passo, i tratti e la durata dell'opera sono quelli di una commedia. E' presente molto romanticismo, nel modo in cui i personaggi si approcciano ai rapporti umani e come cercano di creare o rivivere ricordi, da un punto di vista molto sentimentale ed empatico.
Ha diverse sfumature drammatiche, riguardanti il come non si conosca mai realmente il passato delle persone, e di come la vita in ogni suo settore non sia mai facile, sia che uno sia un adolescente o che debba ricoprire la figura di padre.
Per ultima, ma non in forma minore, è presente la musica, trattata in maniera molto superficiale a momenti, ma allo stesso tempo meglio di molte altre pellicole.

Non tutti promossi nelle rispettive performance recitative però, delude infatti molto Keira Knightley, sicuramente adatta sulla carta al ruolo, ma poi all'atto pratico poco calzante con la personalità acqua e sapone della protagonista, e come detto, poco pertinente anche la recitazione vera e propria.
Lo stesso vale per Mark Ruffalo, coprotagonista, che ci ha abituato bene in pellicole come Shutter Island, ma che qui appare proprio poco calzante con il ruolo, sempre a livello pratico, mentre anche lui sulla carta si prospettava una ottime scelta.
Molto molto bene invece James Corden, spesso criticato per la persona o per partito preso, ma che in questo film rende eccellentemente l'idea del personaggio che interpreta, certamente uno minore, ma che non fa dubitare nemmeno per un attimo che lui non sia quello che dice di essere.

In sostanza un film che probabilmente non aveva enormi preteste, e che risulta un buon intrattenimento senza alti ne bassi, forse più adatto ad un pubblico di sognatori adolescenti che a degli adulti disincantati.

lunedì 22 gennaio 2024

"Sono il re del mondo!!" Titanic (1997)

 Titanic è un film del 1997 diretto da James Cameron. Il risultato in termini di incassi e di critica fu eccezionale, ma oltre a tutti i vari riconoscimenti classici, è stato "premiato" anche dall'AFI con l'inserimento di una delle sue battute tra le 100 frasi più famose dei film di tutti i tempi.

Più precisamente stiamo parlando della frase "Sono il re del mondo!! (in originale : "I'm the king of the world") urlata a braccia aperte sul punto più estremo della prua della nave, da un giovanissimo Leonardo Di Caprio, nel film Jack Dowson, durante il viaggio verso gli Stati Uniti. 

 
Questo riconoscimento da parte dell'American Film Institute, è ancor più sorprendente se si pensa che la frase non era nel copione, e dopo vari tentativi di girare la scena come era stata pensata, lo stesso regista, insoddisfatto dal risultato generale, disse a Di Caprio di urlare quella frase aprendo contemporaneamente le braccia. Da quella improvvisazione, nacque la frase che forse oggi è associata maggiormente ad uno dei film più noti nell'immaginario collettivo, di tutta la cinematografia occidentale.

venerdì 19 gennaio 2024

"Fools rush in" (1997) #SpiegazioneTitolo


Questo post varrà come doppia spiegazione, dato che la versione originale del titolo, piuttosto intrigante e criptica, ma allo stesso tempo semplice e di facile comprensione per i parlanti nativi e non, è stata tradotta/adattata con una incomprensibile e banalizzata versione per il pubblico italiano.

"Fools rush in" (letteralmente : "lo scemo si precipita") è nel mondo anglosassone una espressione idiomatica, che sta a significare l'atteggiamento ritenuto tipico delle persone stolte o magari credulone, ossia quello di essere precipitosi e buttarsi nelle cose non sapendone magari abbastanza a riguardo.
Questo risulta appunto come un titolo sufficentemente ermetico, ma che alla fine farà concordare tutti su quanto combaci bene con il tema e la trama dell'opera.
 
Di contro, nella versione in italiano si consuma un mezzo dramma tutto nostrano, che come quasi sempre coinvolge il dare il massimo possibile di informazioni, anche veri e propri spoiler, su che cosa tratti il film e quali siano gli avvenimenti principali.
Il risultato è un infantile "Mela e Tequila - Una pazza storia d'amore con sorpresa", che "tradotto" per chi non avesse visto il film, si riferisce al fatto che uno dei due protagonisti sia di New York (La grande mela), mentra l'altra sia messicana (Tequila), e come se non bastassero questi riferimenti banali e stereotipati, si passa alla classica spiegazione della trama con la quasi immancabile aggiunta della parola amore.
 
Nello specifico si fa presente al pubblico che si parli di una storia tra due partner, che venga coinvolto naturalmente l'amore, che sia molto impulsiva (pazza), e che bisogni aspettarsi una grande sorpresa che li riguarda.
Il risultato è un titolo estremamente esplicito, rivelatore, eccessivamente lungo, e tutto il resto dei difetti già descritti.
Il tutto decisamente ricollegabile al fatto di voler attrarre tutti gli appassionati di commedie senza rischiare di perdersene uno, dandogli inoltre proprio tutti gli aspetti principali prima di entrare in sala.

martedì 16 gennaio 2024

Che cosa vuol dire "Dissolvenza"?

 Il termine probabilmente è stato preso direttamente dalla chimica, dove "dissolvere" significa quando per esempio un corpo di un qualsivoglia materiale, anche una zolletta di zucchero, scompare, all'interno ad esempio di un liquido, come accadrebbe appunto alla zolletta in un bicchiere d'acqua.

Ancora più utilizzato nella musica, dove serve per passare da una canzone ad un'altra, senza lasciare attimi di vero e proprio silenzio. Spesso chiamata anche sfumatura, particolarmente quando si trova alla fine di una traccia o addirittura come finale di canzone per una performance dal vivo.

Nella cinematografia è altrettanto presente ed usata, facente parte della categoria delle transizioni, ossia le tecniche che permettono di passare ed amalgamare, una scena ad un'altra. In inglese viene chiama "fade-in" o "fade-out", termini che rendono bene l'idea di come si possa usare sia antecedentemente a tutto, cioè per passare dallo schermo nello alla scena iniziale, oppure come chiusura, per andare dalla scena finale (non necessariamente di tutto il film, si può trattare anche solitamente della scena finale di una certa sequenza) allo schermo nero.

La terza possibilità di utilizzo è quella già detta del passare semplicemente da una scena all'altra, in sostanza la stessa identica operazione che attua un Dj musicale con le due piastre tra una canzone e l'altra.

sabato 13 gennaio 2024

Best. Christmas. Ever! (2023) #Recensione

 "Best. Christmas. Ever." è un film recentissimo, uscito proprio quest'anno (2023), che tratta un po' tutti i temi tipici del periodo natalizio, ma con in aggiunta anche tutti quelli più attuali della nostra società, o almeno quella occidentale.

La trama è quella di una famiglia, in apparenza felice, ma con le tipiche problematiche ed insoddisfazioni irrisolte, che spesso si generano e protraggono per anni. 
La loro direzione per passare le feste natalizie era quella dei parenti, ma grazie ad un intervento del figlio, si ritrovano a passarle a casa di amici, con i quali non erano in contatto da anni, e che si riveleranno nonostante lo scetticismo iniziale, delle persone completamente trasparenti.

Il film di per se sarebbe una commedia, e sotto quell'aspetto non tradisce, è il tipico film di Natale, con un sacco di morali sui vari aspetti della vita, famiglia ed interazioni sociali, a tratti scontato e certamente piuttosto stucchevole. Ma, come detto, giustamente catalogato come commedia romantica natalizia. 

A tutti i crismi del genere cinematografico, ed a tutti gli stereotipi natalizi, sono state però aggiunte le più popolari tematiche attuali che la società moderna si trova volente o nolente ad affrontare.
Il film è infatti molto inclusivo, atttento all'aspetto degli animali, alle problematiche dell'ambiente, etc etc.
E sotto questo aspetto non si può dire niente di molto diverso rispetto al paragrafo precedente, trattando un po' tutti questi temi in maniera abbastanza scontata ed a tratti stucchevole, ma comunque appropriata per una commedia natalizia, specialmente se diretta ad un pubblico abbastanza giovane.
 
In sostanza è una pellicola piuttosto scadente, che non aggiunge niente a tutto il già visto e sentito riguardo al natale, e che punta quasi esclusivamente sull'essere attuale, senza prendersi rischi, e regalando quasi nessuna suspense, o qualche realmente interessante e sorprendente colpo di scena.
Tuttavia, probabilmente il suo essere piatto ed ovvio, è proprio quello che lo rende un possibile intrattenimento per una serata in famiglia, magari con dei bimbi piccoli.

"Ecce bombo" #FrasiFamose