"La mala del Brenta", poi successivamente nella realtà rinominata ufficialmente in "Mafia del Brenta", è una puntata del programma documentaristico condotto da Carlo Lucarelli, andata in onda a fine 2010, che tratta appunto la storia, dai primi furti nelle fattorie fino al controllo quasi totale di tutto il nord-est Italia, dell'organizzazione criminale chiamata "La mala del Brenta", con a capo il boss Felice Maniero.
sabato 28 maggio 2022
La mala del Brenta - Lucarelli racconta (2010) #Recensione
giovedì 26 maggio 2022
Magnolia (1999) - Spiegazione "Scena delle rane"
(Tutto questo post sarà un unico enorme spoiler, quindi non è da leggersi prima di aver visto il film)
La scena delle rane, che forse sarebbe più proprio definire "La pioggia di rane", ma che messo direttamente nel titolo del post avrebbe finito per essere appunto un inevitabile spoiler, è quel momento in cui improvvisamente, durante la visione di questo film, credendo di aver visto abbastanza stranezze tra comportamenti eccentrici e concidenze surreali, si viene completamente spiezzati dal regista, che sceglie di interrompere la narrazione di tutte le storie ed i loro intrecci, con un espediente talmente sorprendente e sconcertante, che non viene in alcun modo da contestarne la scelta.
Tutte le vite dei personaggi delle quali vengono trattati passato e prensente nel film, si fermano, e la "pioggia" ne purifica in un certo senso gli animi e gli intenti.
domenica 22 maggio 2022
Carlo Lucarelli ed i misteri italiani
giovedì 19 maggio 2022
Vanilla sky (2001) #Recensione
Vanilla sky è un film di fine scorso millennio, che pesca a piene mani nello stile anni '90, una delle migliori decadi cinematografiche di sempre, facendolo però purtroppo in maniera arruffona.
Il risultato infatti è piuttosto confusionario, una accozzaglia di generi, dalla fantascienza al sentimentale, dal drammatico al thriller, che però non si amalgamano degnamente, e per quanto la fluidità del film sia presente e costante in alcuni aspetti, lo spettatore viene lasciato un po' con l'amaro in bocca, e con il pensiero che forse si poteva focalizzarsi su di un solo genere ed approfondirlo propriamente.
lunedì 16 maggio 2022
Quale film ha avuto il cast più "stellare"? #CineFacts
Sembra una domanda a cui si possa rispondere in maniera abbastanza oggettiva, ma non è cosi.
Innanzitutto dipende in base a quale parametro la si voglia analizzare, per esempio, se fosse quello dei compensi totali elargiti a tutto il cast, ci troveremmo di fronte al fatto che lo stesso attore, all'apice della carriera percepisca spesso cifre impensabili, per egli stesso, in film precedenti. Sarebbe dunque un parametro fuorviante.
Come lo sarebbe analizzarlo in base ai premi ricevuti dai suoi protagonisti, magari anche in tutta la propria carriera.
Potrebbe essere usato semplicemente il parametro della fama, ma anch'esso, come il compenso, varia molto nel tempo e quindi un attore alle sue prime apparizioni, potrebbe diventare una star di primordine e far cambiare il peso speficio del cast a posteriori.
Tuttavia, se pur non vi sia modo di dare una risposta alla domanda in maniera oggettiva, proviamo comunque a citare i cast di due film, che potrebbero essere considerati candidabili per questa speciale classifica se mai fosse istituita ufficialmente.
(Per tutti gli attori citati di seguito, in questi film, si parla di parti rilevanti, non di cameo o di pochi minuti di schermo)
Il primo è stranamente forse non conosciuto quanto ci si aspetterebbe visto il cast e vista la qualità della pellicola.
Si tratta del film Sleepers, del 1996, adattamento cinematografico del romanzo autobiografico di Lorenzo Calcaterra, di genere drammatico, nel quale recitatorono contemporaneamente addirittura :
Naturalmente questi erano soltanto due esempi come ce ne sarebbero molti altri, certamente anche un film diviso in storie che si intrecciano come Pulp Fiction sarebbe un altrettanto valido candidato.
martedì 10 maggio 2022
"Morto Stalin, se ne fa un altro" (2017) #Recensione
"Morto Stalin, se ne fa un altro" (titolo originale : The death of Stalin), è un film satirico, diretto da Armando Iannucci, che, per quanto il nome possa tratte in inganno, è un registra Scozzese.
Il film è l'adattamento cinematografico del romanzo francese "La mort de Staline", e tratta tutti gli eventi concatenati che si susseguono dopo la morte del dittatore Iosif Stalin, in un turbinio di arrivismo politico, accuse reciproche da parte dei membri del partito comunista rimasti a comandare il paese, e qualche atto di impulsività e follia da parte di alcuni personaggi.
La morte avviene, come realmente accaduto e riportato nei libri di storia, per emorragia celebrale, il resto dei fatti e delle azioni, fanno più parte di una commedia comica.
Il film ha sicuramente un umorismo sagace, dissacrante nei confronti di tutti gli aspetti più conosciuti ed idolatrati della morale e mentalità del periodo stalinista.
Il cast è di tutto rispetto, da Steve Buscemi a Jeffrey Tambor, tra i quali spicca la performance di Simon Russell Beale, nei panni del terribile ministro degli affari interni e capo della polizia segreta Lavrentij Berija, candidato e vincitore infatti in Gran Bretagna del premio come miglior attore non protagonista al festival dei film indipendenti.
L'ultima mezzora ha forse un leggero cambio di tono, si vedono un po' più di sangue e di spari, qualche cadavere, le conversazioni si fanno più serie, in sostanza la linea ironica sembra scendere in percentuale per fare spazio ad una maggiore morale intrinseca sugli avvenimenti.
In sostanza un film piuttosto interessante come concetto, con alcune scene assolutamente brillanti, non troppo lungo nè troppo macabro, quindi consigliabile un po' a tutti.
E come un episodio dei Simpson,
da piccoli sembra solo comico e paradossale, ma crescendo si comprende quanto fosse satirico e realmente possibile.
domenica 8 maggio 2022
"Sento il bisogno, il bisogno di velocità" Top Gun (1986) #Curiosità
L'AF.I. (American Film Institute) ha inserito al 94esimo tra le migliori citazioni dei film di tutti i tempi tale frase.
Si tratta delle parole pronunciate dal tenente Pete Mitchell soprannominato "Maverick" (personaggio interpretato da un giovane Tom Cruise), al suo amico e collega, Nick Bradshaw detto "Goose" (interpretato da Anthony Edwards).
Appena scesi da un volo, essendo rispettivamente pilota e navitagatore di aerei da caccia della aeronautica americana, i due si danno il cinque mentre Maverick pronuncia quella frase.
Il film fu un successo dalla dimensioni inaspettate, e tutto quello che apparve in quelle quasi due ore di immagini diventò ambitissimo e ricercatissimo. Si moltiplicarono le richieste per entrare a far parte dell'aeronautica militare da parte di giovani infatuati dalle gesta mostrate nel film, gli occhiali Ray Ban di Tom Cruise andarono a ruba, ma forse più di tutto, persino più del film stesso, vendette la colonna sonora, che andò oltre i confini di un interesse per una pellicola di azione.
Tutto questo per dire che forse i dialoghi non furono l'elemento che più colpì e rimase di tale opera, tanto che la frase, almeno nella versione italiana, non diventò cosi di uso comune tra i giovani dell'epoca come accade invece spesso per frasi cinematografiche d'impatto.
Diverso forse fu il suo destino nel mondo anglosassone, dove certamente l'espressione ha continuato ad aver risalto mediatico quando pochi anni dopo è uscito il noto videogioco "Need for speed".
Quello che è certo è che Tom Cruise avesse davvero un bisogno di velocità, visto che in molti dei suoi film, la saga di Mission Impossible su tutti, sembra richiedere il vero e proprio brivido del rischio, è infatti lui stesso, come è ormai ben noto, a girare le scene più pericolose nei suoi film invece di usare una controfigura.
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