Gastone Moschin, veneto, ma lombardo di adozione, è stato un attore italiano, attivo fin dagli anni '50.
Dopo il diploma stava per diventare un impiegato di banca ma decise di seguire la sua più grande passione, la recitazione, e si diresse a Roma dove frequentò l'Accademia di arte drammatica.
Appena conseguito questo secondo diploma iniziò a prendere parte a degli spettacoli, prima a Roma e poi a Milano, tramite il Piccolo teatro, e sotto la direzione di Giorgio Strehler.
Fonda anche una propria compagnia teatrale e parallelamente all'esperienza sul palcoscenico, inizia anche quella sul grande schermo, in alcuni casi anche soltanto come doppiatore, ma sempre in produzioni di registi di livello dell'epoca, come Risi e Monicelli.
Volendo scegliere due ruoli dei tanti che ha interpretato, che possano darne la dimensione della carriera, delle capacità, e della versatilità, verrebbe da citare il suo personaggio Rambaldo Melandri, uno dei 4 protagonisti, nella trilogia di "Amici miei", e la sua interpretazione di un boss della mafia italo-americana, egli è stato infatti "Don Fanucci", il capo della Mano nera, ne "Il padrino II".
Muore quasi alla soglia dei 90 anni, lontano dal suo nord Italia dove non viveva più da tempo, avendo aperto una scuola di recitazione insieme al resto della famiglia, a Terni.
In 50 anni di carriera, soprattutto in quella teatrale che non abbandonò mai del tutto, è stato sempre ben considerato e ben recensito dalla spesso incontentabile critica di settore.
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