martedì 28 gennaio 2025

"Taxi Driver" (1976) #Recensione

 "Taxi Driver" è un film che sta per compiere 50 anni di età, ma che ha mantenuto in certi suoi aspetti la potenza delle proprie immagini, tanto da essere diventato nel tempo un film di culto.

La storia è quella di un lavoratore della classe media, un tassista newyorkese, reduce di guerra, che vede tutto lo scibile della vita umana, comprese le sue bassezze, rimanendone stupito in negativo, e sentendo dentro di se di voler fare qualcosa. Trova la propria via in una missione che sul momento ritiene prioritaria, ma finirà per doversi ridirezionare verso un'altra, avendo fallito la prima "strada".

Sulla carta il successo del film era preventivabile, dato il quantitativo di pesi massimi del settore che vennero coinvolti, tra i quali Robert De Niro, una giovanissima Jodie Foster, ed Harvey Keitel alla recitazione, ed addirittura Martin Scorsese, con tanto di cameo personale, alla regia. 
Tuttavia la strada verso il successo dell'opera non fu del tutto dritta.
L'appena citato cameo fu semplicemente il frutto dell'assenza dell'attore a cui la parte era stata assegnata, facendo scendere il regista il prima linea per necessità.
La scena di De Niro e dalla conversazione con se stesso allo specchio non fu scritta, ma frutto dalla mente dello stesso attore che la improvvisò sul momento.
Il finale, particolarmente forte sia come temi che come immagini, richiese alcuni accorgimenti da parte della produzione perché venisse accettato come passabile nei cinema.
Anche per la stessa Foster, all'epoca adolescente, dovettero essere presi diversi accorgimenti per tenerla lontana dalla crudezza di alcune scene in cui il suo personaggio doveva essere presente.

Alla fine però niente bloccò la produzione o la distribuzione, e paradossalmente la scena più iconica di tutta il film, e forse di tutta la carriera di De Niro, e proprio il dialogo improvvisato davanti allo specchio.

Scena che però non appare cosi memorabile ed impattante come uno potrebbe aspettarsi avendola sentita nominare per decenni, trovandosela di fronte durante la visione.
Stesso vale per la recitazione di De Niro, che pur si era adoperato a guidare dei veri taxi per la città nei mesi precedenti, che non appare proprio memorabile, ne tanto meno all'altezza della sua fama raggiunta negli anni.
Benissimo la Foster, che poi invece negli anni ha mantenuto quelle stesse espressioni e quello stesso carisma che possiamo apprezzare in questa pellicola per la prima volta nella storia.

In sostanza un film che tratta temi sociali e psicologici importantissimi e profondi, come l'alienazione dei patrioti che avevano combattuto per l'America, specificamente in Vietnam, e come la depressione, che porta talvolta a distaccarsi dalla realtà, ed a far perdere valore alla vita umana, il tutto condito anche da piaghe delle varie società create dall'uomo ormai da secoli, come le droghe e la prostituzione.

Tutta questa forma e contenuti, lo rendono un film che appunto può essere probabilmente solo di culto, storico per l'audacia e l'originalità di alcuni aspetti, ma difficilmente apprezzabile da tutti. 

domenica 26 gennaio 2025

"Challengers" (2024) #Recensione

 "Challengers" è un film girato nel 2022, post prodotto nel 2023, ed uscito nelle sale italiane nel 2024.

La trama è quella di due amici fin da piccoli, che nel corso della propria adolescenza e anche successivamente, si dividono tra la fortissima passione per il tennis, che entrambi condividono, e lo spartirsi le attenzioni di una ragazza, che per tutto il resto della loro vita finirà per essere altrettanto rilevante quanto le loro rispettive carriere professionistiche.

Il film ha riscosso un notevolissimo favore del pubblico, in termini di recensioni sui siti dedicati, ed anche al botteghino, incassando circa 10 volte quello che era stato il budget investito dalla produzione.

Ha inoltre qualcosa di molto italiano, essendo stato diretto da Luca Guadagnino, palermitano di origine, al quale vanno fatti i complimenti per le inquadrature, decisamente la parte di maggior valore del film.

Da promuovere anche la recitazione o almeno la presenza dei tre protagonisti, i due tennisti e la ragazza contesa, interpretata da Zendaya.

Detto questo, la pellicola appare realmente un qualcosa di estremamente scadente. Si parte infatti subito con un culo in primo piano, classica ultima spiaggia di chi sa di non avere molto da dire a livello di qualità e trama. 

Si passa a parlare nella storia, di come il tennis sia noioso, di come il mondo del tennis sia noioso, entrambe le opinioni piuttosto diffuse, ed il risultato è un film decisamente.. noioso.

Oltre alla noia, diventa anche particolarmente irritante in due suoi aspetti, che sono appunto i peggiori del film :
Il primo è una colonna sonora quasi inesistente, fatta di silenzi e principalmente di una sola canzone, anzi meno, una specie di loop in stile videogioco 8 bit anni '80, che si manifesta sia per le scene di suspense, che per quelle intriganti, che in molti altri frangenti, risultando ridondante e fastidiosa.
Il secondo è il finale, che anche per un film che appare di non aver nulla da dire, raggiunge l'apice del grottesco, si tratta infatti di due tennisti che in un inverosimile ultimo punto di una partita, si scontrano ed abbracciano in una ridicola invasione di campo, un culmine sorprendente che va oltre anche a tutte le forzature che lo hanno generato. Troppo per un film che vorrebbe apparire sostanzialmente realistico.

In conclusione un'opera che nonostante abbia incontrato il favore dei più, non ha incontrato quello di questo blog, il consiglio è quindi quello di evitarlo in maniera assoluta.

lunedì 20 gennaio 2025

Benvenuta A.I.



Fino a poco tempo fa, la creazione di immagini di questo tipo avrebbe richiesto una idea di base, con tanto di immagine mentale del possibile risultato finale, anziché un semplice comando scritto senza nessuna aspettativa certa del risultato.

Avrebbe richiesto una conoscenza ed una competenza piuttosto buona di uno o più programmi di elaborazione di immagini come per esempio Photoshop, ed avrebbe richiesto tempo e pazienza.

Oggi siamo quasi al "basta un click", di fatto questa immagine è stata creata tramite il semplice comando scritto "Un cinema a forma di pop corn dal nome Rewind", attraverso "Copilot", l'assistente integrato nel browser Edge di Microsoft.

Tutto questo per dare il benvenuto anche su questo blog a quella che a volte propriamente ed a volte impropriamente viene definita "Intelligenza artificiale".
Certamente ne verrà fatto uso d'ora in poi, quanto sarà ampio questo uso ad oggi non è possibile saperlo, quello che è indubbio, è che per dei creatori di contenuti, è un elemento in più in grado potenzialmente di migliorare il valore dei contenuti stessi.

Una risorsa che può fare la differenza nei momenti in cui non vi fossero immagini senza copyright che descrivono a sufficienza il succo di un post, ma che probabilmente non ne sostituirà mai del tutto la ricerca, perché anch'esse sono sostanzialmente ad un click di distanza, come è già stato spiegato in un post dedicato. 

sabato 18 gennaio 2025

"Il ragazzo e l'airone" e la sua singolare scelta..

 "Il ragazzo e l'airone" è l'ultima opera, in termini temporali, di quello che è un mostro sacro o forse addirittura il maggior esponente di sempre del genere, Hayao Miyazaki.

Il film ha riscosso un grandissimo successo di pubblico e di critica, difficile però e perciò aggiungere qualcosa a tutto quello che è già stato detto riguardo all'opera da critici esperti e competenti amatori.

Tuttavia un elemento, oggettivo per la cinematografia, quindi al di là del genere specifico in questione, lo rende curioso ad un pubblico ancora più ampio, ed è quello della scelta promozionale che è stata fatta per distribuirlo.

Il film infatti è uscito nelle sale senza che fosse mai stato rilasciato alcun trailer ufficiale, o fatta alcuna campagna promozionale sui media, dai giornali alla radio, nessuna pubblicità dedicata specificamente all'opera, ne è stata infatti annunciata soltanto l'uscita nelle sale e le date di quando sarebbe accaduto, oltre ad un singolo poster. 

La cosa è stata definita come una "non-campagna", ed a confermare che la scelta fosse voluta dalla produzione vi sono state alcune dichiarazioni in cui veniva affermato che ad oggi i trailer, specialmente quelli hollywoodiani, svelano troppo di un'opera, togliendo la curiosità allo spettatore di andare a vedere di che cosa si tratti.
Lo stesso Miyazaki, con l'avvicinarsi della data di uscita, aveva manifestato preoccupazione per l'assenza di promozione, ma la produzione ribadì la propria scelta/volontà.
La cosa fu ancor più estrema di quello che si possa immaginare, tanto che non vennero svelati nemmeno i nomi di molti membri del cast.

Il risultato è stato però un successo, da prendere da esempio, specialmente appunto da parte di grandi produzioni internazionali, che rilasciano trailer di 10 minuti, e che fanno dello svelare le parti migliori e di chi faccia parte del cast, gli elementi principali da diffondere prima di far andare lo spettatore in sala.

Una scelta dunque quella dell'assenza di promozione e svelamenti vari, che dovrebbe far riflettere visto anche il successo ottenuto, e che auguratamente possa far cambiare il vento verso quella direzione, specialmente in un era che sta andando completamente verso l'altra. 

mercoledì 15 gennaio 2025

"Perfect days" (2023) #Recensione

 "Perfect days" è un film uscito nel 2023 e diretto da Wim Wenders, che tratta le vicende di un uomo giapponese ormai vicino alla pensione, ma che tuttavia continua a lavorare operosamente, apprezzando la semplicità e la routine delle piccole cose e delle piccole esperienze giornaliere, nonostante la sua mansione, quella di pulire i bagni pubblici, venga generalmente vista come un lavoro denigrante e nel quale non si possa trovare talmente del buono da fartelo amare per una vita. 

Il film è appunto questo, una ode alla semplicità, all'apprezzare quello che già si ha, al rispettarlo a priori, a sentirsi grati per averlo ricevuto e/o orgogliosi per averlo conquistato, all'apprezzare ogni giorno, come se fosse unico, e come se fosse talmente entusiasmante da apparire perfetto.

La recitazione da parte di tutti è adeguata e la scelta degli attori appare calzante, i dialoghi sono pochi ma ben calcolati, le sorprese non mancano, soprattutto a livello di trama, e l'opera in se è una ottima dichiarazione da parte del regista di come la vita offra così tante piccole cose che non vengono apprezzate, che potrebbero cambiare lo stato d'animo anche di una persona apparentemente sola e che svolge un lavoro considerato poco ambito.

Molto curioso riguardo all'opera è come Win Wenders, regista tedesco non nuovo ad interazioni con il cinema giapponese, fosse stato assoldato per realizzare un documentario riguardo a tali bagni pubblici, e trovò invece la situazione, ciò che stava girando, e l'argomento in se e per se, sufficientemente interessanti da realizzarvi addirittura un film.

Film che ha riscosso un ottimo successo al botteghino ed uno straordinario successo di critica, soprattutto quella da parte degli utenti dei vari siti di settore, che si dichiarano entustiasti, e le percentuali di gradimento lo confermano.

Purtroppo però appare comunque una opera di nicchia, che non riesce a catturare tutti, infatti la lentezza della narrazione, le grandi aspettative di molti visto il successo, e la combinazione del cinema giapponese, storicamente di ottima tradizione, con un ottimo regista, e la poca sostanza del prodotto totale che è più un viaggio dentro se stessi che un film che regala emozioni dirette, lo rendono un prodotto non apprezzabile da tutti.  

domenica 12 gennaio 2025

"Un'estate in Provenza" (2014) #Recensione

 "Un'estate in Provenza" (Titolo originale : Avis de mistral), è un film francese del 2014, con protagonista Jean Reno.

La trama è quella di un trio di fratelli che viene mandato dalla madre a passare un'estate con i nonni, nella loro casa in Provenza. La convivenza parte subito molto male, visto che entrambe le parti non avrebbero aver voluto avere a che fare tra loro. Tuttavia iniziano a nascere i primi punti di contatto, ed il risultato sarà una riscoperta di vecchi modi di vivere, che non sono poi cosi lontani da quelli moderni e dai desideri delle nuove generazioni.

Il risultato dell'opera però è in generale molto mediocre, i clichè non si contano, ed i momenti di vera sorpresa e coinvolgimento per lo spettatore sono davvero limitati. 

Si salva Jean Reno, calzante come scelta per la parte, e magnetico dentro ad uno schermo come sempre. Piuttosto scadente la prestazione di un po' tutto il resto del cast, a cui non si chiedeva nulla di particolare e che certamente non aveva un bagaglio di esperienza degno di nota, ad ogni modo nessuno si è distinto per aver sorpreso in positivo.
Né carne né la performance della nostra Anna Galiena, nei panni della nonna dei ragazzi e moglie del protagonista (Jean Reno). 

Di positivo il ritmo buono, il passo costante, la durata non eccessiva, e l'idea in se e per se, sicuramente un qualcosa che è capitato a moltissime famiglie e che per questo ne rappresenta bene il realismo e le difficoltà.

La parte più curiosa riguardo al film è forse quella linguistica, visto che la coppia di protagonisti di questo film che vuol essere la quintessenza della cultura francese, non lo è particolarmente. La Galiena come detto è completamente italiana, mentre Jean Reno, nonostante sia cinematograficamente una icona della Francia da sempre, è figlio di genitori spagnoli, e non ha ricevuto la cittadinanza francese fino alla maggiore età. 

In sostanza un film che non sorprende, non entusiasma, che fa parteggiare per i protagonisti ma senza appassionare veramente, e che quindi rimane quello che è, una commedia per tutti ed un buon intrattenimento per una serata, ma nulla più, che forse era semplicemente l'obiettivo ricercato. 

giovedì 9 gennaio 2025

"La palla numero 13" (1924) #AnamnesiTitolo

Il titolo non è stata certamente la parte più facile ed immediata nella realizzazione di questo film.

In originale è stato distribuito con il nome di "Sherlock Jr", dato che tratta le vicende di un aspirante investigatore, il quale durante le scene di metacinema all'interno della pellicola, immagina se stesso proprio con tale nome.
Quindi alla fine un titolo pertinente, semplice e sufficientemente internazionale. 

Tuttavia il film era nato sotto il nome di "The Misfit", in italiano "Il disadattato", che certamente rispecchiava meno i suddetti aspetti, per i quale è stata elogiata la scelta finale.

Nella versione distribuita in Italia invece, doveva uscire con il nome di "Calma signori miei", decisamente poco stimolante e che lo avrebbe fatto sembrare più come una possibile commedia basata sulla caciara in una qualche sorta di osteria.
Finì invece per essere scelto il titolo "La palla numero 13", certamente più intrigante e criptico, ed un po' più pertinente con la propria trama. 

sabato 4 gennaio 2025

Che cosa è il "Trieste film festival"?

 Ovviamente stiamo parlando di un festival a tema cinematografico, e naturalmente è altrettanto palese che si svolga nella città di Trieste, ma oltre a questo vi sono diversi aspetti non scontati e curiosi da conoscere.

Il primo è che non si tratta di una manifestazione improvvisata, tirata magari su negli ultimi anni, ma parte già dal secolo scorso.
Un altro aspetto che rende l'evento decisamente particolare, è come si concentri fin dalla sua prima edizione, verso un tipo di lavori provenienti dalla parte centro-est dell'Europa, allargando poi ulteriormente i propri "confini" ad opere di zone ancora più lontane in quella direzione, geograficamente parlando, da quelle dell'Europa occidentale.

Ha specificamente questo tema, tanto che inizialmente il nome era direttamente legato ad esso, e solo successivamente è divenuto quello attuale. 
L'evento non richiede una tipologia specifica di opera a livello tecnico, sono dunque presenti dai lungometraggi ai cortometraggi, passando per i documentari. 
Oltre alle pellicole però, si può trovare tutta una serie di iniziative collaterali, legate al mondo del cinema in tutte le sue sfaccettature, alle quali poter partecipare.

Il festival si svolge durante la seconda metà di Gennaio, quindi proprio a breve, e questo post non è stato fatto appunto a caso perché potrebbe fungere da segnalazione agli interessati. 


mercoledì 1 gennaio 2025

"Angels with filthy souls" (1938) #Recensione

 Si tratta del film di cui si vedono degli spezzoni in diversi momenti all'interno della commedia comica di grande successo : "Mamma ho perso l'aereo", del 1990. 

In alcune scene, il protagonista Kevin McCallister (Macaulay Culkin), è intento a guardare un "film da grandi", convinto che i genitori che pensa di aver appena fatto scomparire non possano scoprirlo, dicendolo pure ad alta voce in tono di sfida. Tali spezzoni hanno un linguaggio piuttosto colorito, con frasi del tipo "Tieni il resto, lurido bastardo!!", che lui usa, alzando il volume, per dissuadere dei malviventi intenzionati a rubare nella sua casa, ed anche per ottenere della pizza gratis a dire il vero :). 

"Angeli dalle anime sporche" dunque, tradotto letteralmente in italiano, sembra rispecchiare un po' tutte le caratteristiche della sua epoca, essendo datato 1938, compreso ovviamente l'essere in bianco e nero, tuttavia, la peculiarità che lo fa distinguere particolarmente, è il fatto che non sia un film vero. 

A tutti coloro che abbiano visto la commedia "Mamma ho perso l'aereo", non è venuto da sospettare niente, appariva semplicemente come una possibile pellicola di mezzo secolo prima, con scene che potevano essere adatte all'intento con cui le voleva usare il regista, ed invece.. 

Si tratta proprio di scene create ad arte, e su misura, per il film stesso, con tutti i crismi usati nei film di molti anni prima. 

Il titolo è un riferimento ad un film realmente uscito nel 1938 : "Angels with dirty faces" (Angeli dalle facce sporche).

Il fatto di essere un film all'interno di un film, lo rende sostanzialmente un episodio di "metacinema".

"Ratatuille" (2007) #Recensione