"Il violinista del diavolo" (in originale : "The Devil's Violinist"), è un biopic di produzione principalmente tedesca, ma con molto contributo soprattutto nel cast da parte di attori di madrelingua inglese, riguardante il violinista italiano Niccolò Paganini.
La trama è quella della sua vita, genevose di nascita, catapultato a suonare alla scala di Milano, per poi finire ad esibirsi a Londra e Parigi. Sicuramente una figura controversa, dedita al gioco d'azzardo ed alla promiscuità con l'altro sesso, passioni che apparentemente secondo il film coltivava ed apprezzava tanto quanto la musica, e che non riuscendo a controllare, lo portarono più volte alla rovina economica ed a quella fisica data principalmente dalla sifilide.
Le critiche alla pellicola sono state molteplici, riguardanti più di tutto la performance recitativa del protagonista David Garrett (di fatto nella vita musicista). Nonostante quasi tutte ne elogiassero il talento musicale, aspetto del film stesso che è anche stato apprezzato in generale un po' da tutta la critica, contestavano come fosse stata la sua recitazione uno dei tasti più dolenti di tutto il film.
Impossibile nascondere che già dalle prime scene si capisca che l'interprete del personaggio di Paganini non sia un attore, tuttavia la performance di tutto il resto del cast, davvero eccellente, ed il fatto che ci si abitui alla sua poca espressività, non sembrano rendere la cosa così determinante in negativo, come era stata premessa.
Altra critica molto diffusa è il fatto che se pur si trattino un po' tutti i temi della sua esistenza, ci si concentri in particolare su uno specifico suo amore tanto da farla sembrare in parte una storia romantica di serie B.
Anche questo è innegabilmente vero, ma come per il punto precedente, non sembra cosi grave la scelta, e la resa, da motivare la crocifissione della pellicola.
In sostanta un film decente, forse eccessivamente criticato, che sfoggia a tratti della musica interessante, con un passo accettabile e costante, che non fa pesare le sue due ore, ma allo stesso tempo comunque un'opera che non appassiona, che non fa parteggiare per qualcuno, che non regala ne momenti veramente ironici nè scene particolarmente coinvolgenti e commoventi, e che aggiunge visivamente poco per motivare di non essere semplicemente un audiolibro.
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