Metti i fratelli Cohen, metti una storia realmente accaduta, metti un titolo ermetico che suona bene, e... niente, viene fuori che il film è particolarmente lento, con sguardi e scene allungate forse oltre il dovuto, caretteristiche che sono presenti anche in altri lavori dei Cohen, a cui si aggiunge il fatto che i fatti non siano affatto presi in maniera esatta da una storia vera, e per aggiungere la beffa al danno, viene fuori già alla seconda scena che il titolo non ha nulla di misterioso o di affascinante, è soltanto il nome della cittadina del Nord Dakota in cui avvengono alcune scene del film.
La trama è quella di un venditore di auto con problemi economici, che cerca di far rapire la moglie da dei criminali per poi ricavarne personalmente parte del riscatto che verrà chiesto. Le cose non vanno proprio come sperava ed inizia una serie di intrecci familiari, lavorativi, investigativi, che si trascinano senza colpi di scena memorabili fino alla fine.
Il film vorrebbe avere una linea comica nelle sue dinamiche, che miste ai fatti terribili che avvengono ai vari protagonisti, molteplici omicidi nello specifico, ambirebbe a renderlo grottesco al punto giusto da piacere, e certamente cosi è stato per molti, tanto che è stato inserito dall'American Film Institute nella lista dei cento migliori film di tutti i tempi, ma non per tutti.Il cast non era eccezionale sulla carta, ma poteva comunque vantare la presenza di Steve Buscemi e William H. Macy, oltre alla detentrice di ben tre premi oscar come miglior attrice (ad oggi) Frances McDormand, uno dei quali ricevuto proprio per il film in questione.
La pellicola ha negli anni raggiunto lo status di film di culto, ed è quindi consigliabile a tutti coloro che vogliano o debbano farsi una cultura generale cinematografica, è invece abbastanza sconsigliabile a tutti gli altri, coloro che cerchino qualcosa di un po' più movimentato, avvincente, stimolante.
Nessun commento:
Posta un commento