Riguardo a George Peppard si può dire che sia come se abbia vissuto due vite, cinematograficamente parlando, quasi due carriere diverse, difficili da immaginare appartenenti alla stessa persona.
La prima è quella da attore di film, con un invidiabile curriculum di studi dedicati, tra cui l'actor studio di New York, presente in molte pellicole diventate grandi classici, come "Colazione da Tiffany", in cui prende parte addirittura come coprotagonista, nel ruolo di uno scrittore di bella presenza che alla fine riesce persino a conquistare Audrey Hepburn (nel film nella parte di Holly). Vive la sua decade di maggiore gloria durante tutti gli anni 60, prendendo parte a molti film di successo e con successo e dovendo rinunciare anche ad alcuni di altrettanta notorietà, come "I magnifici sette", ma sempre rispettato nel settore ed apprezzato dalla critica.
Poi arrivano gli anni 70, con loro molti insuccessi al botteghino di lavori a cui prende parte, fino al colpo più duro, il deludente risultato di un film che aveva deciso di interpretare, dirigere e produrre, che lo portò in una pessima situazione economica, e da li il passo all'alcol fu breve, oltre che anch'esso un classico.
Si risollevò però, nella maniera più inaspettata, e quella fu appunto come una seconda vita cinematografica, nel ruolo più diametralmente opposto, impensabile ed inimmaginabile, per chi lo avesse visto anni prima nel panni del pacato e paziente compagno di Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany.
Divenne infatti il Colonnello John Smith, per tutti "Hannibal", che se pur fosse un personaggio dal taglio ironico e sagace, era pur sempre il capo di un commando militare specializzato fuggito di prigione perchè condannato ingiustamente da un tribunale militare. La serie durò 5 stagioni, dal 1983 al 1987, e fu un successo planetario, l'immagine del "militarismo buono", questo è il termine tecnico, in voga in quegli anni, funzionò, e la squadra dell'A-Team (questo era anche il nome della serie) diventò un'icona ed un appuntamento imperdibile, per tutti coloro che erano adolescenti in quegli anni.
Peppard non lasciò mai le scene ufficialmente, continuò a lavorare fino a pochi giorni dalla morte, avvenuta a soli 66 anni per complicamente di un cancro ai polmoni. (Il sigaro in bocca fu uno dei suoi maggiori marchi di fabbrica del personaggio di Hannibal Smith). Fu sicuramente una vita di alti e bassi la sua, ma altrettanto certamente una vissuta al massimo, a testimonianza di ciò basta citare i ben cinque matrimoni, tanti persino per il mondo di Hollywood, augurandogli di poter aver guardato indietro ed aver pesato che la propria vita fosse tra i suoi "piani ben riusciti", noi certamente "andavamo matti" per il suo A-Team.
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